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Autore: lia    08/04/2006    2 recensioni
La storia si basa sulla serie tv, perchè non ho mai letto il manga. Se vogliamo periodare vi dirò che si trova più o meno a metà, quando Miki lavora già al Cat's Eye.
La vita per Ryo e Kaori scorre come al solito quando...
Coming soon
Questa storia era stata scritta di getto, per acchiappare le idee che mi ronzavano nella testa, infatti ad una rilettura a distanza di tempo mi accorgo che è più simile a una serie di appunti che ad una fanfiction. Con un po'di tempo e ispirazione intendo riscriverla.
Un nuovo incarico: prossimamente su efp
Genere: Generale, Suspence, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaori/Greta, Ryo Saeba/Hunter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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un nuovo incarico

capitolo 1


-Prima di cominciare ricordo che i personaggi citati sono proprietà della Sunrise, Tsukasa Hojo, ect. -
.
"Bi-bip, bi-bip, bi-bip" con una manata poco delicata Kaori fece tacere la suoneria infernale della sveglia, stancamente, ancora in quella terra sconosciuta fra il mondo dei sogni e la realtà, guardò l'ora sul display: le cinque, perché mai si era svegliata così presto? Il primo impulso fu quello di rituffarsi sotto le coperte ma poi il suo super-io le ricordò che un qualche impegno doveva esserci. Diede un'occhiata al calendario, era stata proprio un'ottima idea quella di appendere un calendario vicino al letto che unita all'abitudine di usarlo come agenda per gli impegni più importanti si era rivelato il più fruttuoso tentativo contro la sbadataggine. La data era cerchiata con un pennarello blu e in fianco c'era scritto: ore 6 appuntamento cliente. Era già metà mese e non si era vista neanche l'ombra di un ingaggio, quando il giorno prima guardando alla bacheca della stazione sotto le lettere XYZ ecco che un cliente aveva fissato un incontro alle sei del mattino in un bar poco frequentato, nella zona del porto; la cosa le era parsa un po' "losca" ma quello era il suo lavoro e in qualche modo bisognava racimolare qualche soldo prima della fine del mese. Ci mise un po' ad arrivare a destinazione, il locale si trovava dall'altra parte della città ma era presto e non c'era il traffico ad allungare il tragitto. Entrò nel bar, oltre il gestore c'erano due vecchi dalla pelle coriacea e abbronzata dal sole che stavano pigramente leggendo il giornale borbottando qualcosa sulla scelleratezza dei giovani e i valori di un tempo.
"A quanto pare nessuna traccia del cliente, a meno che uno di quei signori voglia che dia la caccia a un teppista". Kaori era un po' disorientata, se non fosse stato l'unico non avrebbe mai accettato un appuntamento simile, si sedette ad un tavolo e diede un'occhiata all'orologio: le 6.09 "Spero che non si tratti di uno scherzo…". Ma ecco aprirsi la porta del locale, non poteva vedere chi fosse: poiché era una mattina ventosa e fredda aveva deciso di sedersi all'angolo dove la vista dell'entrata era impedita da un paravento, solo in quel momento si accorse che aveva clamorosamente sbagliato, se Ryo l'avesse vista l'avrebbe sicuramente licenziata, dopo tutti quei mesi non poteva permettersi simili sbagli. Avvertita da questo errore si ripromise di seguire le regole con la massima attenzione; appena gli fu visibile cercò di delineare il possibile cliente, un uomo, piuttosto alto, corporatura media, sui trenta, capelli castani, occhi grigi, forse uno straniero anche se non riusciva a intuire i lineamenti nascosti dalla sciarpa e dal bavero del cappotto, stava ancora studiando il suo aspetto quando eccolo con una certa sicurezza sedersi di fronte a lei, ma considerato i presenti non era del tutto immotivata: anche se il suo abbigliamento era tutt'altro che appariscente, doveva sicuramente stonare in un ambiente simile.
_Sono le sei e dieci minuti, le faccio notare che è in ritardo.
_Mi dispiace-disse togliendosi la sciarpa- spero di essere ancora in tempo.
Per fortuna era riuscita a racimolare un po' di freddezza, ci teneva a darsi un'aria professionale, quel tipo sembrava molto disinvolto, aveva come l'impressione che nel suo stesso campo ne sapesse più di lei.
_Mi esponga il suo caso.
_Oh nessun caso, volevo solo conoscere la concorrenza.
Kaori era rimasta spiazzata, per una volta avrebbe voluto che la sua intuizione fosse errata, non sapeva proprio come comportarsi. Lo sconosciuto con quelle poche parole dette con una naturalezza disarmante aveva distrutto la sua maschera di impassibilità e l'aveva lasciata senza parole.
_Ovviamente conosco City Hunter per fama, e non voglio mettermi contro di lui anche se so che con una tale leggenda nei paraggi a me non resterà molto lavoro. Non te la prendere non volevo farti perdere tempo. Ma visto che sei qui, immagino che non abbia molti casi di cui occuparti.
Quel tipo era davvero incredibile, non sapeva se prenderlo come uno scherzo o meno; ad ogni modo non poteva ignorare di essere stata punta sul vivo, si alzò e, senza nemmeno salutarlo, uscì dal locale.
_No, aspetta!
Kaori si stava dirigendo verso l'auto quando fu richiamata da quel tizio, era molto irritata ma si fermò comunque:
_Che vuole?
_Non pensavo che la prendessi così male, che ne dici se per rimediare ti offro qualcosa?
E poi vista la faccia imbronciata aggiunse
_Non certo in questa bettola…per favore.
Kaori non era tipo da portare a lungo rancore e anche se non sentiva di potersi completamente fidare di quel tipo, non lo trovava nemmeno pericoloso, dopotutto in un posto così isolato se voleva davvero eliminare la concorrenza per lei non ci sarebbero state molte possibilità di sfuggire.
_D'accordo. Ma niente più scherzi.
_Giuro.
  
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