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Autore: Artemisia_    18/08/2011    2 recensioni
No per carità, non arrivate a conclusioni affrettate.
Lei non ama lui, lui non ama lei.
A lei non piace lui, a lui non piace lei.
Il loro rapporto assomiglia più all'odio,
ma non è odio. E' qualcosa che vagamente gli si avvicina.
E' un'attrazione.
Non fisica, ne mentale.
Sono attratti l'uno dall'altra come calamite.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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< Amore Infelice.


Piove.
Le gocce d'acqua sbattono sui vetri a ripetizioni, infrandosi come le mie lacrime s'infrangono sulle mie guance.
Sono a casa, finalmente. Nella mia stanza.
Guardo l'enorme gufo di peluche sopra il mio letto. I suoi occhi grandi sembrano chiedermi perchè piango.
Piango dal momento in cui lui mi ha lasciata andare, in cui non ha replicato quelle parole cattive.
Non stavamo insieme, lui non ha mai ricambiato i miei sentimenti. Ma non pensavo che ...

Il rumore dei miei singhiozzi viene coperto dal suono di un tuono. Tuoni, lampi e fulmini.
I temporali non mi sono mai piaciuti.
Chiudo gli occhi.

Mi ritrovo in un vialetto illuminato, fa freddo.
E' Febbraio.
Le risate della casina in fondo si sentono fino all'ingresso del giardino.
-Ade- mi viene incontro Siria. -Finalmente sei arrivata-
-Di nuovo auguri- le sorrido io.
-Vieni dentro.-
-Ciao- strillano Marina e Francesca insieme. Mi baciano sulle guance e ci accomodiamo insieme su un divanetto del salotto.
La stanza è molto luminosa. Ci sono tre divani messi a ferro di cavallo e davanti un enorme mobile con una televisione.
-Canti insieme a noi?- domanda allegra Siria, indicando il canta tu accanto alla tv.
-Per il bene delle vostre orecchie, preferirei di no- le sorrido.
Sono stonata, mia sorella me lo dice sempre. Voglio evitare questo tipo di figuracce.

-Mariiiiiii-
Una tipa coi capelli corti e biondi si butta addoso a Marina.
E' bassina, coi jeans larghi e una felpa verde sgargiante.
I suoi occhi sono grigi e sorride in modo furbo, come se avesse appena fatto una scherzo.

-Fedeee- si sente l'urlo di Marina, mentre si leva dai capelli dei residui di patatine.
Al quanto pare aveva davvero fatto uno scherzo.
-Ora ti acchiappo-
Sembrano due bimbine piccole ma si vede che si divertono.
Poi la bionda si ferma davanti a me e sorride.
-Piacere Federica-
-Adele - le sorrido a mia volta.

-Fede-
A chiamarlo è un ragazzo molto alto, coi capelli biondi lisci  e un ciuffo che gli ricopre un occhio.
-Eh già che ci siamo, Ade ..ti posso chiamare Ade, no? ..Questo è Andreino-
Il ragazzo mi fissa, sembra timido.
-Piacere Andrea-


Apro gli occhi.
Sono di nuovo sul mio letto, col gufo davanti a me.
Domani devo andare a scuola, c'è da fare quel lavoro della Caravalli.
Ma come faccio? Non sopporto di vederli insieme, anche some amici.
Il male fa ancora più male. La credevo mia amica, non pensavo che volesse arrivare a lui e mettermelo contro.
Un'altra lacrima.
-Ade?- mi chiama mia madre- la cena è pronta-
-Arrivo- sussurro.
Mi alzo, asciugo le lacrime e mi dirigo in cucina.


Scuola.
Il cortile è più sovraffolato del solito.
Li vedo in fondo.
Marina, Federica, Tinelli.. Andrea e Gresia.
Vado avanti e m'imbatto in Valerì.
-Oi Ade, tutto apposto?- mi guarda preoccupata.

Capisco solo in questo momento di essere pallidissima, senza un filo di trucco. Avrò la faccia una a cui è appena morto qualcuno.
Forse è così, è davvero morto qualcuno.
Il cuore, il mio.

-Si, grazie- rispondo poco covvincente. Sto per andarmene, quando..
-Posso sedermi accanto a te oggi?-
Lei è spiazzata dalla mia domanda ma sorride e annuisce.
Salgo le scale ed entro in classe.
Guardo il posto di Valerì e..

Cavolo! E' quello proprio dietro a Bignami!

Mi sento ancora peggio.
Butto lo zaino sul banco accanto e riesco.
La strada mi viene bloccata da quacuno.
Alzo lo sguardo.
E' lui.
Però lei non c'è, vorrei parlare ma...
-Andreee- squittisce una voce femminile.
-Scusa- faccio a lui ed esco.
Non voglio vederli insieme.

Quarta ora.
La Caravalli è entrata in classe tutta raggiante.
-Buongiorno signori, come state? Ho letto i vostri quaderni e devo dire che sono rimasta entusiasta e intrigata di molti, ma sopratutto di due in particolare.- sottolinea il due.
-Vi chiedo di dividervi per il compito sull'amore di altri tempi.-
L'aula viene inondata del rumore delle sedie che si muovono, e una sedia in particolare si gira verso di me.
Bignami.
Gli occhi neri puntati su di me.
Sembra annoiato all'idea di questo compito e io terrorizzata all'idea di farlo con lui.

La prof si avvicina sorridente.
-Sono proprio contenta di avervi messi insieme, siete tutte due l'antitesi dell'altro. Chissà cosa ne verrà fuori.-
-Antitesi?- ripete Bignami sorpreso.
Ci guardiamo.
Lo guardo con sfida e lui ricambia il mio sguardo.
-Amore felice o infelice?- c'interrompe la prof.
Lui mi guarda, sorride.
-Faccia scegliere a lei-
-Infelice- lo guardo di nuovo con sfida.
-Compito difficile, eh? Bene, vedremon cosa ne uscirà fuori.-
E si allontana in modo sognante, chissà che si aspetta.





Bene ecco il quarto capitolo,
spero di non avervi deluso e di non avervi annoiato.
Scusatemi se ho aggiornato così tardi.
Alla prossima.



  
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