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Autore: Alexiel Mihawk    18/08/2011    1 recensioni
Raccolta - drabble, flashfic, oneshot - partecipante alla challenge Chacters & Themes. 100 storie, ognuna per un personaggio della saga, ognuna un tributo. Tema comune per tutte uno solo: la morte.
Questa è la collina dei vili e degli eroi che il fato sceglie a caso e sbaglia come noi. Noi che chiamiamo grande qualche piccolo uomo e chissà in quanta gente c’è un gigante buono. E nel mondo quanto in alto dovrai salire in vita per poi poter discendere quando sarà finita? - Totetanz.
Genere: Drammatico, Guerra, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Characters & Themes Challenge

Quanto pesa il tempo, quanto è vasta la sera, quanto misura un’ora e sottile è una frontiera. E qui sulla collina quanto tempo manca ancora? A che punto è la notte? Quando verrà l’aurora? Domanda senza senso, risposta non avrai, ma tu continua a farla, è l’unica che hai.
Totentanz.

Tema: Morte
Personaggio:
Augusta Paciock

5/100

Augusta era una strega di una certa età, ma nonostante questo era stimata e rispettata da tutti per il suo coraggio e la sua determinazione. Dopo che suo figlia e sua nuora erano stati internati nel reparto psichiatrico del San Mungo si era rimboccata le maniche e aveva cresciuto il nipote da sola. Nessuno avrebbe creduto che potesse farcela, ma ogni volta che qualcuno, amico di famiglia o meno, si azzardava a farle notare che era troppo vecchia per certe cose, lei non esitava a rimetterlo al suo posto con una bella bastonata, dicendo:
- Solo perché sono vecchia non significa che sia rimbambita! Ricordati che ti ho visto quando ancora indossavi i pannolini, se li ho cambiati a te posso cambiarli anche a mio nipote. -
Quindi arrivava a casa raccontava a Neville dei vecchi tempi, cucinava per lui, gli preparava la merenda, i biscotti, le torte. Gli metteva una mano sulla spalla e gli diceva che non era importante se non riusciva in qualcosa o se a volte era goffo e impacciato, lei gli voleva bene lo stesso. Poi gli faceva vedere le fotografie dei suoi genitori, foto che danzavano, che salutavano, correvano e camminavano, foto che li facevano sembrare così vivi da rendere tutto quello che stava facendo molto meno gravoso. Augusta Paciock era una gran donna, faceva la madre per la seconda volta e si prendeva la responsabilità di un ragazzo che doveva crescere tutto da sola, un ragazzo che era tutta la sua vita e a cui voleva un bene immenso.
A volte però si chiudeva a chiave nella sua stanza e piangeva, piangeva per la fatica, per il dolore, per la consapevolezza di quanto quel bambino così solo al mondo e così impacciato avrebbe sofferto in futuro, piangeva vedendo le carte di caramella che ogni volta che tornavano dall'ospedale andava a nascondere nel cassetto dela sua stanza come se fossero un tesoro magnifico.
A volte Augusta Paciock desiderava che suo figlio e sua nuora fossero morti, in questo modo forse avrebbero sofferto tutti un po' meno.

[342 parole ; shortfic]














Note:
Augusta Paciock è la nonna di Neville, ho sempre immaginato che abbia sofferto molto per quello che è successo a suo figlio e alla nuora, non solo perché si trattava di suo figlio e quindi era normale star male, ma anche perché entrambi erano ancora vivi pur comportandosi come estranei. Forse alla fine sarebbe stato meglio se fossero morti, il dolore in qualche modo si riesce a placare, uno se ne fa una ragione, ma vederli in quel modo completamente privi di senno dopo essere stati sottoposti a tortura, beh, penso che per alcuni sia peggio della morte. Neville li vedeva e non poteva fare niente, i suoi genitori erano ancora vivi e lui non poteva stare con loro, per qualcuno che ama un bambino come fosse fosse figlio invece che un nipote, vederlo soffrire a quel modo deve essere straziante. Augusta non lo pensa per cattiveria, è solo che dopo un po' vorresti che il dolore sparisse e non rimanesse costantemente sbandierato sotto i tuoi occhi.

   
 
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