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Autore: Fireflies    18/08/2011    5 recensioni
Breve One-shot molto triste,su mio nonno e la sua malattia. Non è un granchè,ma è stato un grande sfogo scriverla,anche se è corta.
A tutte le ragazze che sono nella mia situazione,e che vorrebbero fare il possibile,ma,come me,non possono farlo.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avvertimenti: Ho scritto questa storia quando avevo 12 anni. Ora ne ho solo 4 in più ma sono matura abbastanza da notare i miei errori, oltre alla punteggiatura. Tuttavia, preferirei lasciare tutto così com'è. Com'era quando ero più piccola e mio nonno era ancora vivo, perchè mi da più il senso di realtà. Non vuole certo essere un romanzo o qualcosa che vuole attirare l'attenzione per avere qualche merito, ma solo il racconto di una dodicenne con un vuoto nel cuore

-A "Nonno Carlo e Nonna Iole"
             Grazie di tutto.



Senza di te sento i piedi freddi,nonno.

Ricordo ancora,quando la mattina mi svegliavo presto,e tu eri già in piedi.

Di solito cucinavi,ma ti fermavi appena mi vedevi in piedi,in pigiama,con i piedi nudi.

Io,ancoro insonnolita,mi accoccolavo sul divano,e tu mi chiedevi di mettere i miei piedi sulle tue gambe. Li prendevi tra le tue mani,e mi rimproveravi,dicendomi,come sempre,che avevo i piedi troppo freddo,che dovevo mettermi delle calze,che mi sarei potuta ammalare...

Ma sapevo che non sarebbe successo,perchè c'eri tu a scaldarmi.

Quando ho capito veramente il tipo di malattia che avevi,ero più giovane di quanto si potesse pensare.Ero inesperta e superficiale,e non avevo nemmeno idea di quello che ti sarebbe capitato.

Ricordo che quando papà mi disse che sarebbe stata l'ultima volta che ti avremmo visto così bene,io pensai – E quanto può star male? -.

Me ne pento,me ne pento amaramente.

Ti voglio bene,nonno.

Non mi sembra di avertelo mai detto quando lo potevi capire,e mi sento terribilmente in colpa.

Riuscirai a capire chi sono,e quanto ti amo?

Adesso mi sembri un orsacchiotto,sei stanco,hai gli occhi semi-chiusi,e hai la faccia tutta gonfia e mogia.

Mi viene voglia di abbracciarti. Lo ho forse mai fatto quando stavi bene? Ma non posso,tu non ne hai la forza,e io ho paura.

Ho paura nonno.

Ho paura a guardarti,a parlarti,ho paura di fare la cosa sbagliata,ho paura che domani non ci sarai più,senza sapere chi sono e quanto ti ho amato.

Stai soffrendo,lo sento. Capisci di avere una malattia e senti il dolore che ti provoca,ma non riesci a ricordare nulla che non sia ciò che accade al momento.

Hai mai pensato a me? Ti sei mai chiesto perchè sono sempre a guardarti e a sorriderti?

Nonostante per tutti le speranze sono ormai vane,io non riesco a non credere in un fatto straordinario.

A volte spero semplicemente che da un giorno all'altro tu ricominci a camminare,cucinare e cantare tutte le canzoni trentine che ormai conosco a memoria o suonare la fisarmonica,cosa che adoravo e che ai miei occhi ti rendeva un musicista a tutti gli effetti,come è tradizione nella nostra famiglia.Oppure spero che di colpo la tua malattia si interrompa,e che tu debba solo riprenderti e piano piano ricominci a capire e a star bene.

Anche adesso,anche ora che ormai le speranze sono perse per tutti,io non passo una giornata senza pensare a quanto sarebbe meraviglioso il mondo se ciò accadesse. Ho ancora voglia di abbraciarti,e trovo il coraggio per farlo questa volta.

Ti do un bacio sulla guancia,ma tu non mi guardi,hai lo sguardo rivolto verso terra,come sempre.

Nonno,ancora ricordo la felicità di quelle giornate passate qui in montagna quando stavi bene.

Quando mi hai insegnato a ballare il valzer,quando abbiamo suonato insieme,quando facevi il cuoco alla festa del nostro paese,tutte le volte che suonavi la fisarmonica...

Il vizio di tamburellare le dita come se stessi suonando ti è rimasto. Forse non sai il significato di quello che stai facendo,ma vederlo mi ha resa talmente felice!

Ciò non fa che alimentare le mie speranze;In fondo al cuore,però,so che soffrirai per quel poco di vita che ti rimane.

L'infelicità è forse il destino di tutti? Anche l'uomo più completo del mondo ha qualche rimpianto? A causa tua io ho il destino segnato. Non sarò mai completamente felice. Avrò perso un nonno che dovrebbe essere sano e forte a causa di una malattia.Ma sono fiera di essere sangue del tuo sangue. Sono fiera di essere tua nipote e di avere le radici del tuo paese.

Sei stato importantissimo per me,e sappi che ti ricorderò sempre.

Ti voglio bene.



 


 

   
 
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