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Autore: May_Z    19/08/2011    9 recensioni
Andromeda siede silenziosa, la fronte appoggiata al vetro della finestra; chiude gli occhi e ascolta la voce del vento... quello stesso vento che fa volare ricordi di una vita ormai passata.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Andromeda Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Autore: May_Z
Titolo: Lei è vento
Promt: Udito: Il sussurrare gentile del vento tra gli alberi
Personaggi: Andromeda Black
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico
Rating: Verde
Avvertimenti: FlashFic
Contesto: Dopo la II Guerra Magica/Pace

 

 

Lei è vento

 

Andromeda sedeva silenziosamente davanti alla finestra: l'allegro scricchiolio del fuoco dietro di lei e, al di là del vetro, il vento che elegantemente danzava con le foglie dell'immenso platano, quello stesso, freddo ed insensibile vetro a cui la pallida e delicata fronte della più dolce della sorelle Black era appoggiata.
Andromeda chiuse le palpebre e, leggera come un petalo di rosa, fu come se quel duro vetro scomparisse per lasciare la donna scivolare via con il vento, con le foglie...
Anche lei, ora, era vento, quello stesso vento che con le sue innumerevoli e leggiadre dita suonava quella magica melodia; era quel vento che sussurrava agli alberi segreti mai rivelati, quel vento che cullava con la sua voce gentile il sonno degli scoiattoli, quel vento che le ricordava lei, così incostante, così minuta, così... Lontana.

Una lacrima comparve all'angolo dell'occhio fiero di Andromeda, si fece strada attraverso la guancia liscia fino a lasciare un'anima salata sulle labbra rosee.
Anche la sua voce era come il vento; una voce flebile, gentile, affettuosa; una voce leggermente stridula quando intonava quelle vecchie canzoni per bambini; una voce che accarezzava i lobi delle orecchie quando narrava una delle sue storie; una voce capace di strappare un sorriso quando cercava di nascondere l'ennesimo guaio combinato da quella sua testolina irrequieta.
Lei, la sua bambina, la sua piccola Dora.

Andromeda aprì lentamente gli occhi, sollevò cautamente la testa e sorrise debolmente.
Sorrise perché Dora aveva trovato l'Amore, sorrise perché le aveva lasciato uno splendido nipotino che portava negli occhi l'immagine della sua bambina perduta, sorrise perché Dora era diventata come desiderava essere: coraggiosa, decisa, combattiva. E felice.
Sorrise perché, dopotutto, Dora non se n'era mai andata: era sempre con lei, invisibile come il vento che sussurra parole d'amore alle foglie, fragili orecchie degli alberi, del cielo, del suo cuore di madre.

[380 parole]

 

Angolo dell'Autrice
Questa fic è stata scritta in poco tempo perché ha partecipato al 1h contest indetto da mazza94... E devo dire che sono abbastanza soddisfatta del risultato!
È la prima volta che scrivo di Andromeda Black: spero di averlo fatto degnamente.
M.

 

  
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