Nick Forum: _Exentia_dream_
EFP: Exentia_dream
Titolo: Tentativi falliti
Pacchetto scelto:
Verità
Pairing: Draco/Hermione
Prompt:Tentativo
!
Ci aveva provato
così tante volte, ma ogni tentativo era
andato perso.
Era troppo codardo per esporsi
e per ammettere tutto
quello che c’era da ammettere.
Era sempre stata lei a muovere
i primi passi, ad avanzare
verso di lui.
Draco aveva tentato di
nascondere il suo interesse per
E, allora, quando
l’aveva vista piangere, aveva provato a
consolarla e lei lo aveva mandato via, per ovvie ragioni e Draco,
ancora una
volta, non si era smentito, dicendole che lei non era
all’altezza di bagnare la
spalla su cui lui le offriva di piangere.
Aveva sentito il magone nello
stomaco mentre andava via,
ma non era tornato indietro.
Tornare
indietro e abbassarsi a guardare nei suoi occhi significa esserne
succube ed io
non lo sono. Maledizione, Granger!
Sapeva che la amava, ma non
riusciva a strapparsi di
dosso quel vestito e quella maschera di indifferenza perpetua nei suoi
confronti, perché con quelli riusciva a sentirsi al sicuro.
Non sapeva che, spogliandosi per lei, si sarebbe sentito ancora meglio.
Allora, era stata lei a farsi
avanti, chiedendogli
cos’era cambiato tra di loro.
Draco non aveva risposto, si
era limitato a calare lo
sguardo su di lei per guardarla.
Per un attimo, la
soddisfazione di sentirsi superiore in
qualcosa – seppur solo nell’aspetto fisico
– gli aveva riempito la mente:
vederla lì, con la testa chinata all’indietro per
vedere il suo viso, era come
un toccasana per le ferite che si era causato quando fingeva di non
vederla o
quando lei non lo vedeva affatto.
Si era avvicinato ancora a
quelle labbra, ma era rimasto
lì.
In bilico tra i suoi desideri
e le sue paure, senza
battere ciglio: si stava tirando indietro quando Hermione si
alzò sulle punte
dei piedi, baciandolo all’angolo delle labbra per augurargli
la buonanotte.
Draco Malfoy era rimasto
immobile anche mentre lei gli
aveva riversato addosso tutte le speranze a cui il suo coraggio di
Grifondoro
dava vita.
Ma lui era diverso: era un
Serpeverde che strisciava,
calcolava e non era fatto per le manifestazioni plateali di affetto o
per le
dichiarazioni d’amore, accompagnate da occhi languidi e un
sorriso sognante.
Quando aveva visto Hermione
allontanarsi, aveva provato
ad afferrarla per un polso per farla stare ancora lì, ma lei
gli era sfuggita:
aveva tentato, allungando la mano, di trattenere la persona che voleva
accanto,
ma era stato troppo lento.
O, forse, era stata lei ad
essere troppo veloce.
Non era questo
l’importante, per lui: il fatto era che,
ancora una volta, aveva tentato e aveva fallito, senza portare i segni
di
quella delusione sul viso.
Sempre perfetto, sempre
austero, Draco Malfoy sembrava
essere intoccabile ed estraneo alle emozioni di un qualsiasi altro
essere
umano.
Stupida
Mezzosangue. Sei così trasparente, anche quando non parli:
la verità ce l’hai
negli occhi.
Draco Malfoy era rimasto
immobile anche quando aveva
capito che non riusciva più a fare a meno di lei.
Aveva voltato il viso da
un’altra parte, pur di non
guardarla; era rimasto in silenzio, pur di non offenderla ed aveva
evitato di
darle adito di parlare, pur di non sentire la sua voce e di non vedere
quelle
labbra muoversi veloci, che rincorrevano le parole.
Ci aveva provato, ma anche
quello, come gli altri, era
stato un tentativo che aveva visto il suo fallimento segnare
un’altra
stanghetta sul muro.
Allora, si immaginò
rinchiuso in una delle celle nella
prigione di Azkaban, a segnare con gli stessi geroglifici i giorni o
gli anni
che lo avrebbero diviso dalla libertà.
E, a volte, la sua stanza
singola da prefetto, gli
appariva come una prigione: spesso, sentiva l’aria mancare e
le pareti
stringersi su di lui, come a volerlo rintanare per sempre lì
dentro.
Quella mattina aveva deciso
che le avrebbe parlato, che
le cose sarebbero cambiate: avrebbe tentato ancora una volta di essere
un uomo
vero, uno di quelli che non si nasconde dai sentimenti, pur restando
una serpe
che striscia e calcola.
L’aveva aspettata
all’uscita dalla Sala Grande e aveva
cercato di afferrarla per un polso, ma ancora lei gli sfuggì.
Fu costretto a chiamarla:
“Granger.”
“Sì,
Malfoy?”
”Dobbiamo parlare.”
”Ai suoi ordini, maestà.”
“Taci, Mezzosangue:
è davvero importante.”
“Cosa
vuoi?”
“Vieni…
è una cosa privata.”
L’aveva trascinata
in un corridoio più buio e le si era
posizionato di fronte.
La guardava, mentre lei
lambiva ogni centimetro del suo
corpo con i suoi occhi castani e grandi.
La guardava e sentiva le
parole che ricadevano nello
stomaco. Boccheggiò un po’, consolato dal fatto
che Hermione non gli stesse
guardando la bocca, poi le accarezzò un braccio.
Lei spalancò gli
occhi per la sorpresa e li sentì
riempirsi di un’emozione che, mesi prima, non
credeva fosse possibile provare con lui, per
lui.
Ma lui restava fermo
lì, senza muoversi e senza parlare.
Come se fosse stato una
statua, non chiudeva neanche gli
occhi: era perfettamente immobile.
Sembrava finto, sembrava
quello che era davvero.
“Cosa
vuoi?” gli chiese, allora la ragazza, spazientita,
spaventata, speranzosa.
“E’ stato
tutto uno sbaglio.” Tentava di giustificarsi,
di darsi del tempo per permettere a quelle due parole che lo stavano
facendo
soffocare di uscire dai suoi polmoni e giungere intatte, profonde e
vere alle
sue orecchie, al suo cuore. Ma qualcosa andò storto: il suo
coraggio, quello
che aveva accumulato lungo la strada che aveva percorso con il petto
sul suolo,
gli mancò.
“Cosa?”
”Hai sentito.”
Hermione tremò: le
tornarono in mente tutti i momenti che
avevano trascorso insieme.
Tutte le volte in cui lei si
era alzata sulle punte dei
piedi per baciarlo; le volte in cui aveva pianto per lui; le volte in
cui lui
aveva provato ad essere diverso.
“Va bene.”
disse, facendo leva sul forza d'animo che
avrebbe dovuto caratterizzarla, ma che in quel momento le mancava.
“Ci- ci
abbiamo provato.”
”Sì.”
”Quindi… non è andata bene.”
“No...”
tentò di continuare, ma lei gli posò una mano
sulle labbra, per farlo tacere.
Draco voleva spiegare, voleva
farle capire che lei aveva
frainteso, ma la mano piccola della ragazza non si spostava dalle sue
labbra. E
lui non ebbe la forza di toglierla.
Hermione abbassò gli occhi, per nascondergli le lacrime che
sentiva premere:
per la prima volta nella sua vita, avrebbe preferito essere stupida,
per non
capire le parole che si nascondevano dentro ai suoi silenzi; avrebbe
voluto
essere codarda, per non dover dire qualche frase di circostanza o di
conforto
per entrambi; avrebbe voluto essere più matura, per poter
capire quando valeva
la pena di tentare e quando no.
“Dobbiamo andare: la
lezione sarà già cominciata.” disse
e si avviò nel corridoio illuminato che l’avrebbe
condotta all’aula di
Trasfigurazione.
Draco le camminava affianco.
Silenzioso, colpevole,
bugiardo verso se stesso e lei.
Quei pochi attimi sarebbero
stati le ultime gocce di vita
della loro storia d’amore.
Quella che più
aveva destato scalpore, quella su cui
molti avevano scommesso, quella che li aveva portati ad allontanarsi
per un po’
dai propri amici, restando chiusi nel loro guscio.
Due mesi dopo.
Hermione era seduta nel banco
davanti a lui, intenta a
prendere appunti.
Non era cambiata molto: non
era diventata depressa, né
aveva gli occhi rossi, segni di un pianto eccessivo.
Era la solita so-tutto-io, la
caposcuola sempre ligia
alle regole, la
migliore amica di Harry
Potter e dei fratelli Weasley.
La sua schiena si muoveva al
ritmo di un respiro regolare
e pacato.
E’
stato meglio così.
Draco Malfoy si diresse nei
sotterranei, pronto per
stendersi sul letto e dormire.
Quando aprì la
porta della sua camera singola da
prefetto, notò una presenza femminile stesa tra le tende del
baldacchino.
Si avvicinò e la
osservò con sguardo critico, poi ghignò
e si stese su di lei.
Hermione
era lì, avvolta solo dal lenzuolo, con i capelli in
disordine sul cuscino e
sorrideva.
La
felicità di quel momento era impressa nei suoi occhi, nel
suo sorriso, mentre
lui era rimasto serio, senza lasciar trasparire alcuna emozione.
Allora,
lei si era avvicinata e gli aveva baciato la punta del naso.
Gli
aveva sussurrato qualcosa di dolce all’orecchio, qualcosa che
lui non aveva
capito, ma che aveva a che fare con la parola
“amore.”
Lo
aveva guardato di nuovo negli occhi, fiduciosa, con la voglia di
sentirsi dire
le stesse parole.
Ma
Draco aveva alzato un sopracciglio e l’aveva guardata con
aria di sufficienza.
Non
che la disprezzasse ancora…
Voleva
cambiare, voleva essere migliore, ma non ci riusciva.
Ogni
suo tentativo finiva per far male a lui e a lei, che non lo accettava
per
quello che non era.
“Voglio
vedere come sei davvero, non quello che credi di essere.” gli
diceva, ma lui
non capiva che differenza poteva esserci tra Draco-Serpeverde-Malfoy e
Draco-com’è-davvero-Malfoy. Per lui si trattava
della stessa persona.
Vide
gli occhi di Hermione rabbuiarsi e il sorriso sparire dalle sue labbra.
La
guardò mentre raccoglieva i suoi abiti dal pavimento e li
indossava
velocemente, coprendosi con quella cascata di capelli indomiti.
Hermione
si allontanò e lui provò ad afferrarla per un
polso, ma lei gli sfuggì.
Si tirò su
velocemente e si ritrovò a tenersi la testa
con le mani, per cercare di fermare quel vorticare di immagini.
Aveva il respiro pesante e uno
strano sapore amaro in
fondo alla gola.
Sentiva il suo cuore battere
sempre più piano, fino a
quando il battito non tornò regolare.
Poi, come se lo avesse
richiesto alla sua mente, le
immagini di quel sogno tornarono davanti a lui: gli occhi lucidi di
lei, il
sorriso che diventava una linea dritta di tristezza e delusione, le sue
mani
grandi che si chiudevano attorno al vuoto.
Scosse la testa, voltandosi da
una parte del letto.
Quello spazio era occupato da
una ragazza dai capelli
biondi, lunghi fino a metà schiena. La sua pelle era
leggermente colorata, le
sue spalle troppo muscolose.
Non sapeva chi fosse quella
ragazza, ma sapeva che
frequentava il quarto anno ed era una cercatrice di Corvonero o
Tassorosso.
Chiuse gli occhi, impedendo al
conato di schifo che
provava verso se stesso di uscire.
Dimenticare
Ma anche quello era stato un
tentativo fallito: era
andato a puttane, come tutti gli altri. Come anche lui faceva da
qualche
settimana.
Si alzò dal letto,
pronto a togliersi di dosso i postumi
di quel sogno e la vide: la spilla che lui stesso aveva creato per il
Torneo
Tremaghi era poggiata sul lavabo.
La spilla che gli ricordava il
giorno in cui aveva
scoperto di essere innamorato di lei.
Il giorno in cui si era
trovato geloso ogni volta che lei
abbracciava Harry Potter.
Il giorno in cui promise a se
stesso che l’avrebbe avuta.
E, a contrastare quei ricordi
felici, osservò il suo viso
allo specchio, per ricordare il giorno in cui l’aveva persa
nella realtà.
E nemmeno nei sogni riusciva a
raggiungerla…
Giudizio
della GIUDICIA:
6°
CLASSIFICATA:
EXENTIA_DREAM! Valutata da Black.
Grammatica e lessico:
9, 65/10
Ho dovuto rileggerla molto attentamente per trovare gli errori
poiché
grammaticalmente parlando sei molto brava. Si vede che hai una
conoscenza
piuttosto avanzata della grammatica. Ti devo rimproverare solo due
cose:
Questa frase “Aveva sentito il magone nello stomaco mentre
andava via, ma non
tornò indietro”, è scorretto, passi da
un tempo all’altro. Avresti dovuto
scrivere: “Aveva sentito il magone nello stomaco mentre
andava via, ma non era
tornato indietro”.
(-0,20)
La seconda cosa è alla fine, un piccolo errore di
punteggiatura.
“Dimenticare
Per il resto, molto bene.
Stile e lessico: 9/10
Bello lo stile, limpido. Scorre quando leggi e attacca bene tutte le
frasi
senza lasciare punti troppo staccati o sconnessi fra loro.
Mi piace molto soprattutto perché scrivi chiaro, ma senza
essere schematica.
Non hai uno stile di quelli curatissimi, che mettono la parola chiave
in quel
determinato punto perfettamente, ma sei molto semplice. Ed è
un complimento. Mi
piacciono le persone che scrivono con quella semplicità e
delicatezza unica, mi
sembra di sentire l’acqua che scorre quando leggo questo tipo
di storie.
Detto così sembro pazza. XD
Comunque molto bene, non hai il voto pieno perché hai
comunque da migliorare.
Caratterizzazione:
9.5/10
Molto bello, conosci perfettamente i personaggi e si vede.
Mi è piaciuta molto questa frase, ad esempio:
“Hermione era seduta nel banco davanti a lui, intenta a
prendere appunti.
Non era cambiata molto: non era diventata depressa, né aveva
gli occhi rossi,
segni di un pianto eccessivo.
Era la solita so-tutto-io, la caposcuola sempre ligia alle regole, la
migliore
amica di Harry Potter e dei fratelli Weasley.
La sua schiena si muoveva al ritmo di un respiro regolare e
pacato.”
Perché è proprio ciò che farebbe
Hermione, andrebbe avanti, contro tutti e
tutto, non si farebbe abbattere da niente, mai. Ha una grande forza
nonostante
tutto e io l’ammiro.
Draco è stato caratterizzato bene, Draco è un
personaggio con poco coraggio,
poca voglia di buttarsi e tanto orgoglio. Tu hai saputo renderlo alla
perfezione.
C’è solo una cosa che non mi piace, non mi piace
che la chiami Mezzosangue.
E’ un cliché rinomato nelle FF e non credo che
Draco farebbe così. Se pur
involontariamente la chiamerebbe Granger o Hermione, ma non
più Mezzosangue.
Per questo ti ho tolto mezzo punto. Comunque sei stata brava, non
è facile far
rendere una Dramione.
Originalità:8/10
Be’, di Dramione che vanno a farsi friggere ce ne sono, come
ce ne sono che
finiscono in un matrimonio. Diciamo che preferisco quelle che finiscono
male
perché sono più coerenti con i personaggi
decritti dalla Rowling, troppo
diversi per stare insieme.
Il tema di lei e lui che non possono stare insieme è molto
trattato sia in HP
che nelle semplici storie originali quindi non posso che darti un buon
punteggio
siccome non me l’hai fatta finire in bellezza
perché non potrà mai succede con
questi personaggi, non nego che potrebbero amarsi, ma stare insieme non
penso.
Lui è un purosangue razzista, lei è una
Mezzosangue senza pregiudizi. Sono
diversi, troppo. Non prenderlo come un errore, è solo che
essere originali
nelle Dramione non è per niente facile, dovresti saperlo e
se non lo fossi
stata per niente avresti un punteggio più basso, ma devo
dire che ti mantieni
alta nonostante il pairing difficile sia da scrivere che da muovere.
Brava,
comunque.
Gradimento personale:
9/10
E’ rarissimo (quasi impossibile) che io apprezzi una
Dramione. Quando io e Noth
ci siamo divise le storie e ho letto che dovevo valutare una Dramione
ho storto
il naso.
Una persona che giudica una storia deve essere piuttosto coerente
nonostante il
pairing/personaggio non le piaccia perché se no non
è adatta a criticare. E
sono felice di essere stata coerente nei giudizi precedenti senza farmi
influenzare dal mio giudizio personale. Devo però farti i
complimenti perché,
se pur con riluttanza, ho apprezzato questa Dramione. Sei stata brava a
caratterizzare i personaggi e non hai fatto un Draco principe e una
troia
Hermione, come molti ormai la focalizzano nelle FF.
Non hai il voto pieno perché il pairing non mi piace e non
riuscirò mai a
farmelo piacere per quanto mi impegni, ma ti assicuro che è
raro che io dia un
voto simile a questa coppia, quindi complimenti.
Attinenza al prompt:
5/5
E’ perfetto.
Voto
totale: 50,15/55.
Angolo
Autrice:
Devo ringraziare infinitamente
le due persone che mi
hanno dato la possibilità di scrivere questa cosetta, di cui
sono
particolarmente fiera.
E’ stata una prova
per me scrivere questa shot e mi sono
affezionata a queste righe come non mai.
C’è un po’, anzi, tanto di me in questa storiella e sono contenta del risultato che ha raggiunto.
Negli avvertimenti non ho inserito "Draco/Hermione" perchè in questa shot non si ritrovano propriamente come una coppia.
Ci
sono le appropiate correzioni qui!!