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Autore: coldsea    20/08/2011    4 recensioni
“Luna, non devi più pensare a quelle cose tristi! Non lo vedi? È tutto finito. Non passeremo più momenti tanto brutti. D'ora in poi solo pace e sole." ecco come due ragazzi, scampati alla prigionia, cercano di vivere la Loro estate dopo l'estenuante guerra.
ATTENZIONE! quando ho pubblicato la storia (nel lontano agosto) ero in vacanza e non mi sono accorta del carattere veramente poco chiaro. chiedo scusa, promettendo di non usare più font bellissimi ma che l'html non può leggere :D
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dean Thomas, Luna Lovegood | Coppie: Dean/Luna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Le settimane successive al 2 maggio, alla fine della guerra, furono lunghe e faticose per tutto il mondo magico (nonostante l'euforia per l'evento che si respirava un po' ovunque). Soprattutto per chi, come la famiglia Weasley, aveva subito una grave perdita, per chi ancora avvertiva la confusione e la devastazione portate dalla guerra, per chi era stato perseguitato perchè nato babbano. Poi c'era il Ministero da ricostituire e la ricerca dei Mangiamorte ancora in fuga...

In questa storia, però, voglio parlare di come due personaggi in particolare hanno vissuto l'estate del 1998.

Come tutti coloro che avevano contribuito alla vittoria su Voldemort, due studenti di Hogwarts stavano sacrificando il loro tempo e le loro vacanze estive per ricostruire quel castello che era stato per sette anni lo scenario delle loro avventure, esperienze, emozioni.

Verso la metà di Luglio, pur ricorrendo alla magia, i lavori non erano ancora ultimati: troppe erano le aule da sistemare, i mobili da restaurare e gli incantesimi protettivi da ristabilire perché il successivo primo settembre tutti gli studenti di Hogwarts potessero tornare a scuola.

In quell'afoso, tardo giovedì pomeriggio una ragazza stava ritta, a piedi scalzi, sulla riva del Lago Nero. Guardava il tramonto così, quasi senza motivo, quasi fosse inconsapevole di quello che ancora c'era da fare nel castello alle sue spalle e immune all'afa che la avvolgeva.

Luna! Eccoti finalmente!”

Lei si girò, stupita del fatto che qualcuno l'avesse cercata proprio lì. Evidentemente Dean Thomas doveva aver fatto parecchi avanti e indietro per trovarla: l'aveva chiamata quasi urlando nonostante il fiatone, chinato con le mani aperte sulle ginocchia. Tra i corti riccioli che gli incorniciavano il viso era scivolata qualche goccia di sudore. Rimase a fissare quella figura alta e snella che ansimava a pochi metri da lei: Dean. Il ragazzo con cui per molto, forse troppo tempo aveva condiviso il dolore per la lontananza dalla famiglia, là a Villa Conchiglia. Il ragazzo con cui aveva chiacchierato a lungo evitando accuratamente l'argomento della guerra. Con cui a volte, invece, ne aveva parlato per farsi forza a vicenda, cercando di mantenere viva la speranza. Forse l'unico che la avesse mai ascoltata veramente. Di sicuro il suo migliore amico dopo che tornarono a Hogwarts, dove nessuno a parte loro stessi poteva capire quello che avevano passato.

La voce di lui rimbombò di nuovo nell'aria calda, interrompendo i pensieri di Luna.

Cosa ci fai qui? Ti aspettavano alla serra.”

Ora che la ragazza gli stava prestando completa attenzione (ignorò quel suo sguardo che sembrava assorto anche se non lo era) Dean abbassò il tono di voce.

Scusami Dean, hai ragione. È che ho passato tutto il pomeriggio a discutere con la signora Grassa che non voleva essere rimessa al suo posto. Sono un po' stanca... credo sia colpa dei Gorgosprizzi, mi staranno sballando il cervello!”

Forse è solo per le lagne della signora Grassa...”

Lui si riparò dal sole con una mano per vedere meglio la ragazza. I capelli chiari e sudaticci erano più trascurati del solito, e i suoi occhi sembravano ancora più sporgenti visto che due profonde occhiaie li circondavano: era da giugno che Luna lavorava senza sosta, senza badare al caldo, alla fame o alla stanchezza. Spesso Dean le aveva detto che non poteva continuare così, che si doveva riposare di più, ma lei faceva finta di niente, e diceva che Hogwarts, la sua seconda casa, veniva prima di tutto.

Poi notò i suoi piedi, scalzi, e si chiese come potesse camminare così: perfino lui che indossava dei solidi scarponcini avvertiva i ciottoli che gli torturavano i nervi delle gambe. Sorrise leggermente richiamando alla mente un pensiero che aveva maturato a Villa Conchiglia: con Luna l'ultima cosa che devi fare è chiederti perchè fa quello che fa: è come chiedersi perchè è quello che è.

Fu lei, questa volta, a rompere il silenzio.

Che strana coincidenza che tu sia arrivato proprio adesso, Dean”

Cosa c'è di strano?”

Sapeva di doversi aspettare la più stravagante tra la centinaia di risposte possibili, ma tutto sommato non fu così.

Sai, stavo proprio pensando a te”

Luna capì di non essere stata troppo chiara, vista l'espressione sbigottita del ragazzo, così si spiegò meglio.

Voglio dire, a quando ci siamo incontrati a Malfoy Manor. Mi sono preoccupata parecchio vedendoti arrivare. Ci penso spesso, sai?”

Luna, non devi più pensare a quelle cose tristi! Non lo vedi? È tutto finito. Non passeremo più momenti tanto brutti. D'ora in poi solo pace e sole.”

Lei sospirò, come se fosse stata obbligata a confidarsi con lui.

Lo so ma.... mi chiedevo se ne è valsa proprio la pena. Una guerra è sempre una guerra, no?”

Lui si avvicinò, lo sguardo rassicurante, ora sembrava condividessero persino la stessa nube di calore.

Certo che ne è valsa la pena, Luna! Le nostre sofferenze non sono state vane, vedrai!”

Come fai a esserne così convinto? Io a volte sono triste... Vedo solo tanta desolazione intorno... È per questo che lavoro tanto al castello, sai? Forse un giorno sarà di nuovo bellissimo. Ma poi ripenso alla guerra, al povero Fred, a Colin...”

Dean si avvicinò ancora di più, prendendola per i polsi.

Luna, lo so. Ma sono fiducioso nel futuro, e dovresti esserlo anche tu. Sai perchè? Guarda il tramonto, Luna: pensi che sarebbe così bello se non ne fosse valsa la pena? Certo che no. A cosa servirebbe sennò?”

Lei annuì leggermente, ma non sembrava affatto convinta di quelle parole.

È così difficile dimenticare...”

Non devi farlo. Devi solo... evitare di pensarci! In fondo è estate, no? E per quanto un anno possa essere difficile, d'estate si dovrebbe sempre essere felici e spensierati. Non credi?”

E per me è sempre estate, da quando ho visto il tuo sorriso. Questo non osò dirlo. Si limitò a carezzarle i capelli.

Papà mi porta sempre a pescare, d'estate. Per via del giornale non possiamo allontanarci troppo. È piuttosto divertente, comunque...”

I due si scambiarono un timido sorriso, poi Luna assunse un'espressione entusiasta ed esclamò:

Hai ragione Dean. Vieni!”

Non fece in tempo a chiederle dove stesse andando, che Luna già gli stava dando le spalle. Correva in punta di piedi, come una ballerina, verso il lago. In un attimo si gettò nell'acqua rompendo la superficie piatta in modo dolce e aggraziato. Poi tornò su, sorridente in direzione di Dean. Sollevò in segno di trionfo un grosso pesce dalle sfumature rosate, proprio come il tramonto, che poi liberò.

Avanti! In fondo è estate, no?”

Lui scoppiò a ridere vedendola volteggiare come un delfino, distendersi sul pelo dell'acqua e poi litigare con un cumulo d'alghe che le si era impigliato tra i capelli.

Prese coraggio, si tolse scarpe e maglietta e corse verso di lei, buttandosi in acqua di petto. Ora erano in due a schizzarsi, dimenarsi nell'acqua e ridere come pazzi. Ma pazzi sembrarono solo a quelli che si erano dimenticati che quella del 1998 era, malgrado tutto, un'estate come tante altre.

 

Scusate se vi sembra scritto troppo in fretta e poco accuratamente, ma l'ispirazione mi è venuta da poco e volevo partecipare al concorso “One Shot dell'estate”.... per il resto, dovrei essere stata fedele con le date e tutto il resto... tanti baci, che vi sia piaciuta o meno!

  
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