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Autore: manzolma    20/08/2011    0 recensioni
Una ragazza, bella e dolce... l suo più grande nemico: i soldi....
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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New York
New York Miami Roma Las Vegas Lugano. Luis Vuitton Prada Gucci Cavalli H&M. Principi milionari attori cantanti ragazzi e poi la ragazza della casa accanto.  
La vita di questa giovane donna è fatta di tutti questi elementi, glamour, feste, concerti e poi c’è questa ragazza, diversa da tutte le altre che ha mai conosciuto. Ha un anno in più di lei, è timida, non beve, non fuma e non si diverte. Non ha nemmeno mai avuto un ragazzo. Lei crede nell’amore e si preoccupa per tutto e per tutti. La giovane donna  non sa il motivo per il quale questa ragazza l’attiri, magari la incuriosisce perché è talmente diversa o magari perché sa apprezzare la vita anche se non ha una casa con piscina cuoco cameriera e donna delle pulizie. Ma la verità è che la giovane donna  è invidiosa, invidiosa della ragazza che viene amata dai genitori, fratelli e degli amici.
Lei invece il padre non ce l’ha più, è morto la settimana precedente. Era stato inevitabile, da anni doveva succedere ma anche dopo tutto questo tempo la giovane donna non era stata pronta. Lei aveva sempre odiato suo padre. Lui non era come gli altri che tornavano a casa alla sera per dare la buonanotte ai suoi figli, no, lui non c’era mai, era sempre via per lavoro e poi si era ammalato e adesso era morto.
Al funerale pioveva e i conoscenti si riparavano sotto gli ombrelli neri anche per nascondere le lacrime. Lei non aveva pianto. Lei non piangeva mai. Lei aveva imparato a essere forte o almeno a dare l’impressione di esserlo, perché lei era debole e ne era cosciente ma erano gli altri che non dovevano saperlo. La giovane donna era una brava attrice, tutta la sua vita era un film, tutti pensavano di conoscerla ma neanche sua madre sapeva cosa si nascondeva dietro a quel carattere ben studiato. Solo la ragazza era in grado di leggere la sua anima. Lei si accorgeva subito se le nascondeva qualcosa e allora la fissava finché la giovane donna non le restituiva lo sguardo e negava qualsiasi cosa anche se la sua amica era rimasta senza dire una parola.  
Da quando era piccola aveva dovuto difendersi dai due fratelli, cercare il suo posto nella famiglia, nella scuola, nel mondo stesso. E poi era arrivata questa ragazza che la capiva in silenzio, ma che le lasciava il suo spazio. La giovane donna le voleva dire tutto di lei: di come stava, del padre ammalato, dei fratelli in America, dei suoi ragazzi che cambiava ogni due per tre perché si stufava di loro, ma qualcosa glielo vietava. Non poteva essere debole, lei doveva essere forte e farcela da sola. Ma al funerale aveva avuto paura che questa maschera si sciogliesse, portata via dalla pioggia o dalle lacrime che volevano scoprire la verità.  
Aveva pregato tutta la sua scuola di non venire a dare l’addio ma nessuno l’aveva ascoltata tranne la ragazza. Ma era proprio di lei che aveva bisogno. Non di quelle persone che si definivano sue amiche, ma che alla fine erano solo delle sanguisughe che volevano mettere le mani sui suoi soldi o sulla sua popolarità.
Della ragazza lei si poteva fidare, lei la voleva com’era e non per altre cose inutili, anzi a lei dava fastidio la sua ricchezza e il suo potere che aveva sulle persone che le stavano attorno.
Adesso, dopo un anno dalla morte del padre, la giovane donna non si riconosce più lei stessa, è cambiata, è divenuta superficiale e una persona che pensa solo a se stessa. Lei vive il momento, ogni singolo, ha iniziato a fumare e a bere. Per dimenticare. Lei pensa di essere maturata, ha fatto i quindici anni, ma non lo é. Ha deciso di non sognare più perché i sogni non esistono, esiste solo la dura vita attorno a lei che non riesce più a gestire. I ragazzi sono diventati oramai dei trofei da collezionare. Ha ancora la maschera sul viso, per nascondere i sentimenti che lei stessa non sa più riconoscere.
La giovane donna ha perso di vista la ragazza, non le interessava più di lei, in fin dei conti lei era troppo diversa per far parte del suo mondo, troppo veloce e l’esatto opposto del suo.
La ragazza vive a Lugano, porta vestiti dell’H&M ed è rimasta a sognare del grande amore, che però sa che non esiste se non nelle fiabe. Ma questa ragazza sa anche che se smette di sognare perde l’anima come la giovane donna che si nasconde dietro alla maschera permanente che ha davanti al volto.
Una volta la mia amica mi ha fatto leggere una lettera che ha scritto per suo padre. Era l’unica volta dove potei avere la certezza di quello che pensava, che provava e che nascondeva. Lei mi manca, tanto ma la differenza tra New York e Lugano, Prada e H&M è troppo evidente così come la differenza tra la giovane donna e me.
Magari abbiamo sbagliato entrambe qualcosa o magari non c’era nessuno sbaglio e bisogna accettare le scelte degli altri. Io l’ho accettato, ma per capire che lei non voleva aiuto ci ho messo tanto, fin troppo. Lei mi faceva regali che non potrò mai ricambiare, troppo costosi e privilegiati. Io ci rimanevo male, magari non era  sua intenzione, ma continuava a farlo anche se io non volevo.
Tempo fa una persona mi ha detto: tra voi c’è tanta differenza quanto i vostri cellulari. Nokia e I-Phone. Negli ultimi mesi questa differenza è diventata sempre più evidente finché non aveva più senso. Magari il suo talento d’attrice la porterà sui grandi schermi del cinema, in quel mondo dove contano solo i soldi e niente più. Spero che un giorno le si aprano gli occhi e che inizi a capire, a ricordare i veri valori della vita: essere amati. 
 

  
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