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Autore: bibabirba    20/08/2011    2 recensioni
Generalmente le cose accadono quando meno ce lo aspettiamo e così accade anche a Joey, giovane donna in carriera. Proprio quando la sua vita è completamente assorta nel lavoro, il destino decide di farle incontrare Joshua, aitante ragazzo dal fisico mozzafiato.
Complice un'amica importante e le meravigliose Maldive, i due si scopriranno e vivranno una passione unica. Entrambi classificheranno la loro relazione come un semplice incontro estivo, ma nella vita si sa, tutto può succedere....
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E' strano tornare a scrivere dopo tanto tempo, ma mi è davvero mancato tanto.... Perciò ecco a voi cosa ha prodotto la mia fantasia sfrenata...


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E' facile perdersi nella realtà che ci assorbe,
a volte però è anche molto più semplice di quanto si pensi, ritrovarsi
soprattutto quando il destino decide di metterci lo zampino....




Il bisogno che Joey sentiva era davvero esagerato....
Lavorare praticamente dodici mesi l'anno senza mai staccare neanche un giorno cominciava a pesarle veramente.
Adorava a dismisura il suo lavoro, si può dire che viveva per quello. Infatti Annie aveva impiegato un bel pò a convincerla a staccare per dieci giorni ed a seguirla alla scoperta di un isolotto delle Maldive dove l'avventuriera avrebbe eseguito il battesimo del mare, ossia la sua prima immersione con le bombole alla scoperta della barriera corallina.
-Ti farà bene. - Gli aveva detto con quegli occhi pieni di speranza che solo un'amica preoccupata per la salute mentale e fisica della compagna di avventure, poteva avere. Ed era proprio così, Annie e Joey si conoscevano fin dai tempi del liceo e di avventure ne avevano vissute parecchie insieme. Nonostante gli anni e le diverse ambizioni infatti, avevano continuato a frequentarsi. Questo almeno si poteva dire fino a due anni prima, quando Joey aveva finalmente ottenuto il lavoro che aveva tanto sognato e per cui si era fatta in quattro negli anni di scuola. Per pagarsi i corsi di aggiornamento e di specializzazione aveva perfino fatto la ragazza delle pulizie nelle case dei vicini, non che fare le pulizie fosse un lavoro degradante, solo molto faticoso. Ma il suo sogno di diventare una grafica con i fiocchi aveva avuto la meglio su tutto, anche sui rapporti umani alla fine.
Dopo che aveva ottenuto il lavoro dei suoi sogni infatti, cioè la gestione e l'impaginazione di una delle più importanti riviste del mondo,  ci si era buttata a capofitto, compremettendo così tutti i rapporti che aveva instaurato negli anni. Non perchè si fosse montata la testa, tutt'altro. Era proprio perchè non credeva di farcela o di essere all'altezza di questo lavoro, che ci dedicava tutto il tempo possibile. Ed era proprio quello che le mancava per poter gestire le sue amicizie e questo gli altri non riuscivano proprio a capirlo, tanto che nel lavoro tutti la conoscevano solo come Josephine, suo nome completo di nascita e con nessuno aveva scambiato più di qualche parola, neanche con Susy la sua segretaria. Scelta sua per tentare di tenere separate la vita lavorativa da quella personale.
L'unica che gli era rimasta vicina, dei vecchi amici, era Annie, forse perchè abitavano insieme, forse perchè Joey frequentava assiduamente il locale di Annie, o molto più probabilmente perchè il loro era un legame particolare, di quelli indissolubili. Anche se non lo erano si consideravano sorelle in tutto e per tutto, tanto che, infatti l'unica settimana negli ultimi due anni in cui Joey non era andata a lavoro, era quella in cui Annie si era dovuta sottoporre ad un intervento al ginocchio, conseguenza della sua passione per l'avventura del momento che in quel caso consisteva nell'esigenza vitale di imparare a sciare. Il tutto l'aveva portata ad una evitabilissima rottura del menisco con risentimento del legamento collaterale del ginocchio sinistro, che tradotto in termini pratici significava una settimana di ospedale tra pre e post intervento e poi un lungo mese di riabilitazione. Joey non aveva mai lasciato Annie da sola dopo l'operazione, per un'intera settimana si era "accampata" in camera dell'amica e non aveva sentito ragioni, neanche con i medici, sulla anche più remota possibilità di lasciare quella stanza.
Da quei sette giorni però, ormai era passato più di un anno e Annie capiva che se la sua amica avesse continuato con quel ritmo, avrebbe compromesso ogni possibilità di allacciare un qualunque tipo di relazione con l'altro sesso. Non perchè fosse brutta anzi, Joey era davvero una gran bella ragazza, di quelle che non riescono mai a passare inosservate. Era di una bellezza rara, che non aveva bisogno di essere esaltata, stava bene sempre, in ogni occasione, anche quando dormiva.
Il suo rimanere sola in realtà, era più dettato dal fatto che non aveva proprio tempo da dedicare ad una relazione o pseudo tale con gli uomini. Quei pochi che aveva avuto, non avevano retto più di tre mesi perchè lei si faceva sempre assorbire dal lavoro. Certo trovava il tempo per qualche sveltina con i ragazzi che incontrava occasionalmente per l'aperitivo al bar dell'amica, ma non si potevano certo definire tentativi di relazioni o cose simili. Solo uno sfogo dettato più da esigenze fisiche che da altro dato che tutto si concludeva nell'arco di due uscite al massimo.
- Lo sai che non posso. - Gli aveva risposto subito Joey mentre si preparava per uscire. - Soprattutto adesso Annie, lo sai. -
- Proprio perchè so che dovrai incontrare il nuovo direttore artistico che esigo, e nota bene l'imposizione del termine, che tu venga con me. - Gli aveva risposto Annie parandosi davanti a lei prima che raggiungesse la porta per uscire di casa. - Non ti vorrai presentare a lui o lei in queste condizioni vero?  -
- Perchè cos'ho che non va? - Joey si era guardata allo specchio che c'era all'ingresso del loro appartamento, proprio sopra il bar di Annie, e non gli sembrava di essere tanto diversa da ieri o dal giorno prima ancora.
- Sei sfinita ecco cos'hai che non va. E comunque magari fare un bel viaggio in quei posti meravigliosi ti potrà solo aiutare a trovare l'ispirazione per proporre nuove idee al nuovo grande capo. -  Joey lo chiamava così ed anche Annie aveva preso ad usare quell'epiteto e poi sapeva benissimo che se la metteva sul piano lavorativo la stacanovista incallita per eccellenza, non avrebbe saputo rifiutare.
Joey aveva guardato la sua amica e forse solo in quel momento un briciolo di amor proprio era tornato a far capolino, perchè senza neanche rendersene conto aveva accettato. Da lì a ritrovarsi con i biglietti aerei e l'hotel prenotato quella sera stessa, fu un lampo. Annie l'aveva presa in parola, non gli sembrava vero che alla fine, dopo ben undici volte che ci aveva provato, la dodicesima fosse stata quella fortunata e decisiva. Certo Joey non si sarebbe persa l'arrivo del nuovo grande capo, così era riuscita a scontare la sua "pena" di cinque giorni agli iniziali quindici che la sua pazza amica aveva già prenotato.
Fondamentalmente però, ora che era giunto il giorno della partenza Joey non vedeva l'ora di mettere piede su quell'aereo. Era come se tutta la stanchezza e lo stress accumulato in quegl'anni, si fossero riversati su di lei in quel momento e lei non fosse più in grado di reggere tutto quel peso. Gli sembrava che i minuti fossero diventati ore e le ore giorni, tanto da timbrare, per la prima volta in due anni, il suo cartellino esattamente all'ora in cui doveva staccare per contratto.
Il viaggio verso casa, la preparazione delle valigie ed infine lo spostamento in aereoporto, furono un susseguirsi di immagini sovrapposte fra loro per Joey. Era come se si vedesse da fuori eseguire meccanicamente tutte quelle azioni ed ogni volta ne rimaneva incantata.
Ebbe un sussulto solo quando Annie le fece notare che doveva far vedere il suo biglietto alla hostess se voleva sedersi sull'aereo.
- Ops, si scusa Annie. -
- Non dirmi che stavi pensando al lavoro, avevi promesso. -
- A dire la verità pensavo a quant'è carino quello stuart che sta chiudendo le tendine della prima classe. -
Subito lo sguardo dell'amica corse veloce verso il punto che Joey stava fissando ed immediatamente iniziarono a ridere mentre prendevano posto sull'aereo pronto per la partenza.

Ritrovarsi in spiaggia, a bearsi del sole e di quell'acqua cristallina, dopo tante ore di viaggio, non aveva prezzo per Joey. Annie era già andata a fare conoscenza con il barista e gli animatori del villaggio, come da sua natura, ma lei non aveva potuto seguirla. Si sentiva veramente sfinita e l'unica cosa che desiderava, oltre ad una bella Cola con ghiaccio, era distendersi su un lettino cercando di far prendere un pò di colorito a quel suo incarnato biancastro.
Fu mentre cambiava posizione, o più semplicemente si rigirava come la carne sulla griglia, a detta di Annie che non riusciva a rilassarsi al sole, che il suo sguardo fu attratto da una figura maschile ancora sconosciuta ai suoi occhi, ma dotata di un fisico assolutamente mozzafiato. Per poco non gli cadde la sua bibita non appena scorse tanta bellezza racchiusa in un unico meraviglioso essere.
Non riusciva assolutamente a distogliere lo sguardo la piccola "ninfomane" Joey. Si perchè alla vista di cotanta magneficenza, non poteva che far partire a razzo tutte le sue più spericolate fantasie sessuali. Cercò di darsi un contegno ma non riuscì comunque a distogliere i suoi occhi da quel ragazzo con il fisico statuario che stava uscendo dall'acqua in quel momento.
Avrà avuto circa trentacinnque anni e quindi decisamente alla sua portata, pensò subito. Non si spiegava il motivo per cui un uomo la stesse riducendo in quelle condizioni. Sembrava e si sentiva quasi un'allupata. Certo ormai era già più di due mesi che non compicciava niente, dato che doveva prepararsi per l'arrivo del grande capo, ma non capiva e non si spiegava perchè il seguire il percorso delle goccioline d'acqua su quel fisico sicuramente palestrato, fosse diventato per lei quasi un'ossessione. Certo una splendida ossessione, ma comunque un bisogno devastante rimaneva.
Accompagnò il sedere del ragazzo, nascosto soltanto da dei boxer celesti ridottissimi, fino al lettino poco distante dal suo e poi si concesse di sbuffare socchiudendo gli occhi.
- Che hai visto? - Gli domandò Annie notando lo strano atteggiamento dell'amica mentre stava tornando per raccontarle cosa si poteva fare di bello in quel villaggio oltre a crogiolarsi al sole.
- Niente. - Rispose Joey cercando di nascondere quanto in realtà l'aveva sconvolta, per non dire eccitata, la visione di poco prima.
- Non me la racconti giusta mia cara, ti conosco. Sei arrossita! -
- Niente Annie davvero. - Tentò ancora.
- Non può essere niente, con te non è mai niente. Di solito diventi rossa quando ti piace qualcuno. Avanti, non fare l'egoista, fà beare anche i miei occhi. -
- Okkey, d'accordo. - Disse Joey arrendendosi definitivamente e indicando la natura del suo essere così in preda agli ormoni.
- 'Appero! - Fu il commento di Annie prima di tentare di convincere l'amica a farsi avanti.
Si spostarono lungo il bagnoasciuga per avere una visuale migliore sul loro oggetto del desiderio.
- Dai siamo appena arrivate, non mi va di buttarmi subito così su qualcuno, anche se credo che ne varrebbe la pena! -
- Proprio perchè siamo appena arrivate devi farti avanti subito, almeno avrai più tempo per godertelo. - Sempre pratica Annie, ma come darle torto?
- E se fosse impegnato? O peggio sposato? - Joey e i suoi dubbi rispuntavano sempre nei momenti meno opportuni. Annie sbuffò.
- Perchè io ti sembro fidanzata? Guarda che non andiano con dei cartelli scritti a caratteri cubitali sulla faccia. - Lei stava con Antony ormai da quattro anni ma questo non impediva ad Annie di passare il suo tempo con Joey. Poi distolse lo sguardo dall'amica.
- Da come ti sta guardando comunque, non credo che lo sia. - Commentò rallegrata da come si stava sviluppando la situazione. Aveva notato subito che quel ragazzo aveva visto Joey, ma voleva esserne certa prima di dare false speranze all'amica.
Joey deviò la vista da quella della sua amica a quella della magneficenza fatta persona e non potè che constatare che effettivamente Annie aveva ragione. Il bell'imbusto la stava letteralmente mangiando con gli occhi. Certo sapeva che quel costumino bianco con le rifiniture dorate le stava bene, ma non aveva mai verificato quanto.
Un sorriso increspò il viso della statua greca prima di vederlo parlottare con un amico, o presunto tale, lì di fianco.
- E se fosse gay? - Domandò agitata Joey.
- Impossibile. - Le rispose Annie.
- E come fai a saperlo? - Le chiese Joey.
- Un gay non guarda una donna in quel modo. - Chiuse l'argomento lei. Certo non poteva saperlo, ma si augurava con tutta se stessa che tanta roba come quella, non fosse sprecata in quel modo. Prese i racchettoni che si era fatta dare solo pochi minuti prima dal capo animatore e poi convinse l'amica a fare due scambi.
- Ti aiuterà a tenere a freno i tuoi bollenti spiriti per un pò. - L'aveva sfottuta. - Almeno fino a quando lui non si farà avanti. - Aveva concluso.
- E cosa ti fà pensare che lo faccia? - Le domandò Joey ormai già convinta a fare il primo passo. Infondo un pò d'attività fisica non gli sarebbe dispiaciuta, specialmente con un corpo come quello. E poi era in vacanza no? Perchè non sfruttare l'occasione.
- Joey, Joey. Possibile che debba insegnarti tutto io? Ti sta studiando. Fagli vedere quanto potrebbe perdersi se non si deciderà a farsi avanti. E poi dovrai pur sfoggiare un pò di quel fisico che madre natura ha deciso di darti no? -
Joey non potè che raccogliere la sua racchetta e iniziare a giocare con Annie. Non sapeva però quali fossero le reali intenzioni dell'amica, così mentre si era ormai completamente immersa nel gioco, si ritrovò, senza neanche rendersene conto, ad andare a raccogliere la pallina, proprio vicino al lettino che tanto aveva attirato la sua attenzione poco prima.
- Ecco a te! - Parlò la statua greca mentre le restituiva la pallina. E quella voce, fece vibrare ogni terminazione nervosa della povera Joey che, rossissima in viso, riuscì solo a sorridere mentre allungava la mano per raccogliere quella stupida sfera arancione che aveva deciso di fermarsi proprio lì.
- Grazie non si dice dalle tue parti? - Parlò ancora quella specie di divinità con fare scherzoso.
- Si certo. Scusami e grazie. - Riuscì a rispondere Joey incontrando gli occhi di mister magneficenza. Forse era meglio che non fosse accaduto perchè immediatamente si perse in loro, nel loro blu assolutamente identico a quello del mare che li circondava.
Possibile che oltre ad essere bello da togliere il fiato e ad avere una voce così dannatatmente sexy, avesse anche gli occhi più meravigliosi che avesse mai visto, si domandava Joey rapita da tanta roba tutta insieme, come avrebbe di certo commentato Annie.
- Figurati. Sai, era da un pò che ti guardavo.... - Disse mister magnifico.
- Davvero? - Rispose Joey completamente in preda agli ormoni impazziti. Si sentiva una quindicenne alla sua prima cotta, tanto che non gli sembrava neanche di riuscire a dire cose sensate.
- Si. - Affermò il ragazzo di fronte a lei tranquillo.
- E perchè? - Gli domandò deglutendo a vuoto e atteggiandosi un pò da gattina in calore. Assurdo un comportamento del genere e assolutamente non da lei, ma tanto ormai, non sapeva più neanche lei chi era in realtà e come ci si comportava quando si voleva flirtare, era troppo che non lo faceva, dato che ultimamente non si era mai concessa il tempo di farlo, perciò, si disse, qualunque atteggiamento andava bene.
La statua sorrise e a Joey sembrò ancora più bello.
- Piacere Joshua Andrews. - Si presentò allungando la mano verso di lei. Aveva lo stesso cognome del magnate proprietario della sua rivista, pensò Joey per un attimo tornando con la mente al suo lavoro, idea che scacciò istantaneamente.
- Joey Mccartney. - Rispose quasi senza fiato appena le loro due mani entrarono in contatto generando in Joey un esplosione di calore.
- Joey. - Ripetè sorridendo ancora mister fisico perfetto. - Quando sei arrivata? Non ti avevo vista prima di oggi. -
- In effetti era impossibile perchè sono arrivata stamani mattina. Tu è tanto che sei qui? - Gli domandò Joey attendendo con ansia la risposta per capire quanto tempo gli restava da condividere con la sua fantasia sessuale fatta persona.
- Da inizio settimana in realtà. Mi tratterrò ancora un'altra settimana comunque. - Mise in chiaro Joshua per farle capire che per loro poteva esserci tempo. Lui l'aveva notata da subito, appena lei e quel costuminio bianco con le rifiniture dorate, erano comparsi sulla spiaggia.
Joey sorrise soddisfatta, si abbassò gli occhiali da sole per farsi vedere e, non appena fu sicura che lui vedesse cosa stava per fare, lo fissò da capo a piedi.
- Ne sono felice. Allora ci vediamo. - Lo congedò voltandosi verso Annie che la guardava impaziente di sapere cosa si fossero detti e a cui non era sfuggito quanto la sua amica si fosse messa in gioco.
Joshua rimase alquanto stupito dal modo di fare di quella splendida creatura che da subito aveva attirato la sua attenzione e non riuscì dal trattenersi a fare un fischio di apprezzamento diretto al fondoschiena perfetto di Joey.
Fischio che fece esplodere di gioia Annie, che aveva assistito a tutta la scena per cui si era data da fare facendo cadere la pallina proprio in quella direzione, e diventare Joey ancora più rossa in viso. Non appena raggiunse l'amica infatti, accaldata come non lo era mai stata, la trascinò, senza tanti convenevoli, a fare un bagno per cercare di riaquistare un pò di lucidità andata perduta dal momento in cui aveva visto Joshua.
Lo osservava da lontano Joey, con la speranza che lui la raggiungesse, ma i suoi propositi andarono perduti quando lo vide seguire l'amico per lasciare la spiaggia.
La giornata trascorse senza che i due si rincontrassero nonostante l'isola fosse piccolissima.
Joey neanche si spiegava infatti come fosse stato possibile, ma soprattutto, si sentiva veramente una stupida ad attendere con ansia un loro nuovo incontro. Era dai tempi della sua prima cotta che non le capitava e la cosa che la destabilizzava più di tutte, era che mai nessuno l'aveva resa schiava di uno sguardo come Joshua. Quando lui l'aveva guardata, lei si era sentita completamente nuda di fronte a lui, ma comunque completa, non che fosse propriamente vestita del resto, un costume non poteva rientrare nella categoria "vestiti" pensò poi per darsi una spiegazione, razionale come sempre.
Era strano comunque per lei pensare a quanto adesso fosse assolutamente agitata dal dover andare a cena nella sala comune. Le possibilità che si rincontrassero erano veramente alte e questo le causava un ondata di accellerazioni cardiache assurde.
Cercò il suo principe per tutta la cena con lo sguardo, perlustrando ogni angolo del ristorante, ma di lui nessuna traccia. Anche Annie aveva cercato di trovare il bel Joshua, con scarzi risultati purtroppo.
Dopo che le due avevano riempito i loro stomachi con ogni genere di prelibatezza il villaggio avesse messo loro a disposizione, mentre Joey si faceva distrarre al bar dalle chiacchere di Annie e dal capo animatore, non si accorse che qualcuno si era posizionato dietro di lei, come in attesa che finisse di parlare. Quando vide comparire un sorriso meravigliato sulla faccia dell'amica, capì che lui era arrivato e che era proprio dietro di lei.
Rossa in viso come mai prima di quel momento, si voltò e incontrò subito gli occhi blu del bel Joshua.
- Ciao. - La salutò sorridendo.
- Ciao. - Le rispose voltandosi completamente verso di lui Joey.
- Hai già cenato? - Le chiese con quella voce così profonda e roca che le aveva fatto battere forte il cuore quella stessa mattina.
- Si. Tu no? - Le domandò già intuendo la risposta.
- No, abbiamo fatto tardi a pesca, io e Mark, spero ci sia rimasto ancora qualcosa da mettere sotto i denti. - Commentò indicando il bancone del self service.
- Credo proprio di sì, tranquillo. Di sicuro non faranno mancare un pò di cibo ai loro ospiti, con quello che paghiamo. - Parlò Joey incredibilmente a proprio agio.
- Mi avrebbe fatto piacere mangiare con te. - Le confessò Joshua destabilizzandola ulteriormente, come se la visione di lui in maglietta bianca e jeans non fosse già sufficiente.
- Se vuoi ti aspetto qui. - Si ritrovò a rispondere Joey prima ancora di rendersene conto. Certo aveva deciso di non perdere tempo dato che ne avevano comunque poco a disposizione, ma non pensava neanche che potesse essere così.... così..... sfrontata ecco. Certo ai tempi del liceo lo era stata, rimanendo nei limiti dell'amor proprio certo, ma ormai non si riconosceva più in quell'aggettivo e poi non era più un'adolescente preda degli ormoni. Aveva trent'anni per la miseria.
Joshua sorrise ancora restando senza parole, poi fece un cenno all'amico e si mise seduto nel panchetto vicino a Joey lasciato vuoto da Annie non appena lui si era avvicinato.
- Se vuoi ti aspetto. - Ripetè Joshua. - Sei sempre così diretta? - Le domandò poi.
Joey si morse le labbra prima di parlare, cosa che fece letteralmente impazzire Joshua che la fissava come se fosse stata la cosa più bella che avesse mai visto, ma anche la più sexy, dannatamente e innegabilmente sexy con quell'abitino rosso poi che esaltava tutte le sue forme.
- Non sempre. - Disse fissandolo negli occhi.
- Bene. -
- Bene. - Gli fece eco Joey giocherellando con il bicchiere del suo prosecco, ormai sempre più convinta di essere in preda ad un colpo di fulmine bello e buono, dato come si stava comportando.

Dopo la fatica iniziale di fare decollare la conversazione, dettata più dall'elettricità che c'era tra loro, che per la mancanza di comunicazione, Joey e Joshua si ritrovarono, due ore dopo, sempre a quel bancone del bar a chiaccherare. Ogni argomento era stato toccato e sviscerato, tutti eccetto uno. Dopo un accordo che li rendeva felici entrambi infatti, avevano deciso che non avrebbero parlato del proprio lavoro, troppo stressante e onnipresente nelle loro vite, per parlarne anche in vacanza. Onnipresente come il padre di Joshua nella sua, di vita. Aveva detto a Joey anche di lui e neanche si rendeva conto come aveva fatto. Si era sempre sentito oppresso dalla figura di questo padre, grande imprenditore di successo, ma soltanto con Mark, amico fin dall'infanzia e con sua madre, ne aveva parlato.
Joey lo incoraggiò, perchè a suo dire, una figura tanto importante come quella del padre, doveva per lui essere solo fonte di ispirazione per trovare la forza di migliorarsi sempre in quello che faceva.
Joshua aveva sorriso perchè erano esattamente le stesse parole che gli ripeteva sempre la madre.
Molte birre e un panino per Joshua dopo, decisero di lasciare il bar per fare una passeggiata.
La luna rischiarava il loro cammino e rendeva la sabbia corallina ancora più bianca di quanto non lo fosse durante il giorno.
Fu facile per Joshua prendere la mano di Joey e iniziare a camminare. Fu altrettanto facile per Joey lasciarsi guidare da quel meraviglioso principe che aveva avuto la fortuna sfacciata di incontrare quel giorno. Più parlava con lui, più gli sembrava di conoscerlo da una vita. Più gli stava vicino, più sentiva l'esigenza di farlo ancora.
Erano entrambi terribilmente su di giri quando raggiunsero la camera di Joey. Il troppo parlare e flirtare quella sera, li aveva resi impazienti, tanto che non appena le loro bocche si avvicinarono per salutarsi, non poterono che baciarsi. Fu un incontro di lingue e di gemiti strozzati, di carezze e di sospiri, di labbra e di saliva. Entrambi avevano agognato quel momento dal primo istante in cui si erano visti e non appena le loro bocche si incontrarono, le loro mani corsero ad aggrapparsi alla schiena dell'altro, facendo aderire perfettamente i loro corpi. Cosa che provocò non poco dolore a Joshua, eccitato come non lo era mai stato.
Fu Annie a distoglierli che, involontariamente aprì la porta dove Joey aveva appoggiato la schiena, travolta dalla passionalità di Joshua.
- Scusate scusate scusate! - Esclamò Annie richiudendo velocemente la porta a quella visione.
Il momento di passione terminò in quell'istante e ne provocò uno di ilarità talmente forte che convinse Annie a riaprire la porta per partecipare attivamente alle risate a tratti isteriche che avevano coinvolto Joshua e Joey.
Ridevano per non piangere molto probabilmente perchè, per tutti e due, quel bacio era stato qualcosa di più di un semplice bacio passionale, qualcosa di più di un semplice bacio dato per accontentare gli ormoni di entrambi, era stato come un'esplosione per i loro cuori, come se si fossero riconosciuti a primo bacio. Si salutarono dandosi appuntamento per il giorno successivo sulla spiaggia.
La mattina seguente, Joshua si presentò alla porta di Joey. Lo fece non appena Annie se ne fu andata per andare a fare il suo tanto agognato battesimo del mare.
- Che ci fai qui? - Gli domandò Joey contenta di vederlo ma ancora assonnata.
- Non resistevo più. - Le confessò Joshua preda com'era stato quella notte di infinite fantasie su Joey e il suo costumino. Non trattenendosi alla vista di lei in canottiera e slip, le saltò letteralmente addosso, cosa per cui lei non potè che essere dannatamente felice data anche la tremenda nottata che aveva passato dopo quel bacio così passionale che si erano scambiati. Si era sentita interrotta sul più bello, perchè da lui, e la cosa la sconvolgeva e non poco, si sarebbe fatta prendere anche lì fuori, attaccata alla porta della sua camera del villaggio.
Così, quando quella mattina finalmente accontentarono quella loro insaziabile tensione sessuale, fu come se entrambi avessero trovato il loro posto nel mondo. Perfetto e indimenticabile, come i giorni che susseguirono e che Joey e Joshua passarono insieme.
Joey non aveva mai creduto nel destino, ma in quei dieci giorni fu costretta a crederci perchè lei e Joshua erano veramente come se fossero da sempre una coppia.
Joshua non aveva mai creduto nei colpi di fulmine, ma in quei dieci giorni fu costretto ad ammettere con se stesso e con Mark che esistevano eccome.

Il momento dei saluti arrivò troppo presto per entrambi, così come la consapevolezza che, nonostante abitassero nella stessa città, coincidenza assurda, e dati i rispettivi e improrogabili impegni di lavoro, non avrebbero trovato il tempo per vedersi. Perchè alla fine non volevano odiarsi a vicenda per rubare del tempo alle loro attività e comunque erano impauriti della velocità con cui si erano evolute le cose tra loro.
Convinti che gli bastasse il ricordo di quell'estate meravigliosa, si salutarono scambiandosi i numeri telefonici e la mail.
Il giorno che Joey passò a casa prima di riprendere il lavoro, fu assolutamente allucinante. Riviveva ogni attimo passato con Joshua e la voglia che aveva di chiamarlo, fu inferiore soltanto alla sua sempre presente razionalità che gli diceva di aspettare che fosse lui a chiamarla.
Si maledì più di una volta per essersi lasciata così coinvolgere da uno stupido incontro estivo, perchè solo così lo poteva definire. Un insignificante e subdolo incontro estivo. Con questo pensiero riuscì finalmente ad addormentarsi, dopo la giornata più lunga e più stressante che la sua mente riusciva a ricordare.
La mattina successiva si svegliò di soprassalto ricordandosi improvvisamente che quel giorno il nuovo grande capo avrebbe fatto il suo ingresso in azienda. Neanche il caffè di Annie che di solito la svegliava in quell'occasione fece effetto.
Non si era preparata neanche un discorso per presentare le sue idee per la nuova impaginazione della rivista, così, quando arrivò in ufficio tutta trafelata, l'agitazione che c'era in quelle stanze generalmente molto tranquille, la destabilizzarono ancora di più facendola imprecare contro quella assurda voglia di sentire la voce di Joshua ancora una volta.
Evidentemente il nuovo arrivo metteva ansia a tutti e non solo a lei, pensò mentre prendeva posto alla sua scrivania dopo aver salutato distrattamente Susy.
- E' un uomo ed è già qui. - Le disse Susy comparendo sulla porta facendola sussultare. - E vuole vederti. - Aggiunse.
Joey si alzò dalla sua sedia e, dopo essersi ricomposta nel suo taiuller nero con la gonna e con quei tacchi altissimi che di solito indossava per lavoro, si diresse trattendendo il respiro verso l'ufficio di quello che di lì a poco sarebbe diventato il suo capo. Non si avevano notizie di lui, anzi fino a che non aveva fatto il suo ingresso in azienda non si sapeva neanche se fosse stato uomo o donna. Joey non si spiegava tutta questa riservatezza sulla sua identità, ma aveva deciso di  non prestarci troppa attenzione.
Julie, la segretaria fuori dall'ufficio dirigenziale, l'accolse con il solito sorriso e poi la fece accomodare.
- Molto piacere di conoscerla.... - Si interruppe istantaneamente Joey quando riconobbe la figura di fronte a sè o quanto meno, si rese conto che aveva davanti quel fisico che aveva venerato per i precedenti dieci giorni.
- Tu. - Riuscì ad aggiungere Joey prima di sorridere.
- Tu. - Le fece eco Joshua dopo un attimo di stordimento causato anche dalla giornata altrettanto allucinante che aveva passato senza la sua Joey, perchè ormai, dopo averla rivista, la considerava così: sua.
E tutte quelle sensazioni di completezza e di assoluta felicità ricomparvero immediatamente in entrambi ponendoli di fronte a ciò che il destino aveva riservato per loro, nonostante avessero voluto credere che il loro fosse stato un semplice incontro estivo.





   
 
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