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Autore: biaele18    21/08/2011    0 recensioni
Fan fiction scritta a quattro mani. Sono passati cinque anni dalla fine del liceo e le strade di Rachel e Finn si sono separate. Lui è rimasto in Ohio, lei è andata a seguire i suoi sogni a New York. Il destino però non si è ancora arreso...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Finn Hudson, Rachel Berry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1
 

CAN ANYBODY FIND ME SOMEBODY TO LOVE
 
http://www.youtube.com/watch?v=5Uv5r6aGjwM

“We thank you for your attention and we wish you a pleasant flight”
 La musica inondava già i suoi timpani coprendo la voce della hostess intenta a dare le ultime indicazioni prima del volo. Distese meglio le gambe sistemandosi come poteva sul sedile della classe economica di quel volo di linea che l’avrebbe portato a New York. In realtà avrebbe voluto condividere quell’esperienza con i “suoi” ragazzi,ma Mr.Shue aveva  insistito così tanto affinchè si godesse quei due giorni di pace prima del loro arrivo,da solo nella grande mela. Chiuse gli occhi,rilassandosi completamente,quando all’improvviso sentì la mano fredda della persona seduta accanto a lui,stringere il suo braccio. Si volto un po' stupito in effetti,ma notò subito la signora che gli aveva preso posto vicino,agitata e tesa come una corda di violino. “E' la prima volta per me”. Teneva lo sguardo fisso nel vuoto mentre l’aereo si preparava a decollare,strinse la sua mano ancora ferma sul braccio e provò a tranquillizzarla. ”Per me è stato anche peggio,hanno dovuto scendermi a forza dall'aereo,ero completamente paralizzato...per una mezz'ora abbondante dopo l'arrivo in aereoporto non sono riuscito neanche a muovere le gambe”. La vide rilassarsi lievemente con un sorriso mentre l’aereo si stava già alzando in volo. ”Cosa ci vai a fare a New York?” ”Tra qualche giorno ci saranno le gare nazionali di canto corale coreografato” “Ah...quindi sei un cantante...” Scosse la testa abbozzando un mezzo sorriso,adesso che quella dolce signora lo guardava negli occhi. ”Non proprio...o meglio lo ero,ai tempi del liceo...facevo parte di un Glee Club,adesso sono soltanto l'aiuto vocal-coach...sa,c'è stato il ricambio generazionale”. Suonava strano alle sue orecchie definirsi qualcosa di simile ad un vocal coach,fino a qualche anno fa era solo il tizio figo del Glee che si aggiudicava tutti gli assolo e si beccava una granita in faccia dai bulletti della scuola soltanto perchè faceva parte del coro. A sedici anni non avrebbe mai immaginato questo futuro per lui,non lo immaginò neanche quando,dopo il provino che valse tutti i suoi sforzi,dovette dire addio per sempre al suo sogno di diventare un giocatore professionista. Tornò a Lima a raccogliere i pezzi di un sogno infranto e ad aiutarlo soltanto il mentore e l’amico più simile a un padre che avesse mai avuto: Mr.Shue,che riuscì a trovare il modo giusto per spronarlo a ritrovare una ragione per cui valesse la pena rinascere dalle proprie ceneri. “Scommetto che sei comunque bravissimo...”
La gentile signora interruppe i suoi pensieri,allentò un po' la presa,sistemandosi meglio sul suo posto.”Mia figlia inaugura domani la sua mostra fotografica,viviamo in Ohio,sai forse più di me che non ci sono tantissime possibilità per chi muove i primi passi nel campo artistico,ma Cindy studia a New York da quando ha finito il liceo,adesso ha più o meno la tua età e finalmente è riuscita a fare ciò che ha sempre sognato...non l'ho vista molto in questi anni,spesso non riuscivo neanche a sentirla per giorni...ma sapevo che era li per farcela,che in un certo senso anche se mi mancava da morire,dovevo lasciarla libera di provarci...perchè è così che ci si comporta con le persone che si amano,no?” Ascoltò attentamente ogni parola che lo colpì direttamente come un pugno in pieno viso...annuì di nuovo,lentamente,evitando di fare un altro tuffo nei ricordi,perchè non c’era niente che avesse voglia di ricordare. ”Comunque siamo già decollati da un bel pezzo”. La indirizzò con lo sguardo a guardare oltre l'oblò e dalla sua espressione sorpresa la donna quasi sembrò non crederci. “Tra poco più di due ore atterreremo a New York city” ”Grazie mille...” ”Finn...Finn Hudson” “Grazie mille,Finn”.
Si volse completamente verso l'oblò lasciando la mano sul suo braccio,un gesto così materno che probabilmente confortò più lui che lei...infilò di nuovo gli auricolari chiudendo gli occhi anche se le uniche immagini che gli scorrevano davanti erano quelle di cinque anni fa,quando mise piede in quella città per la prima ed unica volta nella sua vita.


 

I just gotta get out of this prison cell
One day I'm gonna be free, Lord!

Find me somebody to love

  
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