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Autore: Acclaim    21/08/2011    6 recensioni
-Matt, mi sento come se dovessi morire ogni volta che lo penso.-
Matt si avvicinò verso di me e mi abbracciò, mi strinse a sé e iniziammo a piangere imprigionati nel tuo ricordo, lo stesso che martellava le nostre menti da tempo.
Genere: Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Matthew Shadows, Synyster Gates, The Rev
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Inizio col dire che questa one-shot è nata da un pomeriggio di noia abbastanza triste e dato che volevo dire qualcosa a Jimmy, l'ho fatto qui.



Sarei voluto scappare, ma era impossibile. Pensarlo in un altro modo non era normale, pensare che non fosse più qui era inaccettabile.
Avrei voluto mollare tutto e andarmi a buttare da un palazzo di cento metri, avrei voluto dire a Michelle di mollarmi questo cazzo di braccio e smetterla di piangere perché per lei l’importante sono i vestiti e le borse, tutto il resto non conta un cazzo, non le importa se il mio migliore amico è morto da una settimana, non le importa niente. E io imbecille che ci sto ancora insieme. Ma non me ne frega un cazzo.
Sarei voluto annegare nelle mie lacrime, mi sarei strappato i capelli uno per uno pur di rivederlo un’ultima volta.
-Michelle cazzo te ne vai da qui per favore?- lei mi guardò con un misto di schifo, terrore e rabbia per poi andarsene finalmente.
Presi in mano la mia penna. Dovevo dirgli qualcosa. Dovevo dirgli che mi mancava terribilmente.
“Come posso vivere senza le persone che amo?”
Mi sembrava uno schifo scriverglielo, proprio uno schifo. Presi la mia chitarra acustica e feci due accordi.
-Jimmy, non ti senti onorato che Synyster fucking Gates ti sia scrivendo una canzone?- sorrisi, anche se in realtà quei ricordi mi indebolirono ancora di più, sembrava che stessi per svenire da un momento all’altro, sembrava che i miei occhi dovessero cadere di lì a poco.
-How do I live without the onces I love?- le dita si muovevano sulla chitarra, come se volassero. Che ne so, forse è il suo ricordo, forse è la voglia di riabbracciarlo, ma suonare divenne molto più semplice che mai.
La voce usciva dalle mie labbra come se avesse paura che qualcuno la sentisse, era tremolante per via delle lacrime che continuavano a scendere a dirotto da una settimana prima.
Non ci credo ancora, sarà masochismo ma io lo immagino ancora qui vicino a me a bere venti birre di fila come se niente fosse, sarà masochismo ma continuo a guardare la nostra foto. Voglio ricordarti vivo Jimmy, non come Michelle che voleva mettere una memoria. Una memoria?! Tu sei ancora vivo Jimmy, dal mio cuore non te ne andrai mai.
-So far away…- mi piaceva quella sottospecie di canzone che stavo creando per te. Forse solo proprio perché era per te, oppure perché mi sentivo così di merda che non riuscivo a distinguere una cosa decente da una cosa oscena.
-I love you, you were ready…- oddio, non mi perdonerai mai per averlo fatto vero? Tu odiavi quando facevo gli acuti “Gates sei più stonato di mia nonna” mi dicevi. Scusami, però ci stava bene quell’acuto. Tanto oltre a te non lo sentirà nessuno quindi nessuna vittima Jim.
Basta, ero stanco. Riposi la chitarra nella custodia e mi girai verso la porta.
-Matt?-
-Ehy Brian.- neanche lui aveva una bella cera. Potevamo fare a gara per chi aveva gli occhi messi peggio.
-Da quanto sei qui?- temevo che avesse sentito l’acuto, non volevo che si sentisse male tutto qui.
-Quanto basta per sentire che non sei bravo come me a cantare.- accennò un sorriso.
-L’hai sentita fin dall’inizio?-
-Ti osservo da quando hai impugnato la chitarra, ma non volevo disturbarti.-
-Fa così cagare?-
-Al contrario, è fantastica. Jimmy ti adorerebbe.- iniziai a piangere come un bambino. L’adoreresti? Davvero?
-Allora possiamo usarla se è veramente così…carina.-
-Penso che una canzone sia il modo migliore di ricordarlo.-
-Io invece penso che non ci sia bisogno di una canzone per farlo.-
Matt mi sorrise, poi abbassò la testa e il pavimento si riempì di piccole goccioline.
-Matt, non vorrebbe vederci così.-
-Lo so, ma non…non posso neanche immaginare di dover vivere senza di lui. È impossibile.-
-Telling them it’s all for something real, don’t forsake the word to speak you’ve gone too far, acclaim.-
-Ci sta bene.-
-Già.-
-Forse quello che è successo è…davvero per qualcosa di reale, forse è il destino o…-
-Matt, cazzo Matt non puoi dirmi che credi ancora nel destino, non puoi dirmi che credi ancora che ci sia un Dio lassù che ci protegge perché non ci sta proteggendo non puoi…pensarlo.-
-Lo penso più di prima, sai perché? Perché ora so con ancora più convinzione che c’è Dio, è lì. Dio è lui Brian. È lui che da qui fino alla fine ci proteggerà, lo capisci?-
-Quindi Jimmy sarebbe il nostro Dio?-
-Esatto.-
-Forse Matt, forse hai ragione.-
“Caro Dio, visto che a quanto pare esisti…” anzi, ricominciamo “Caro Jimmy, visto che a quanto pare da una settimana sei diventato il mio Dio che ne dici di…di tornare solo per un saluto io…” cazzo. Non lo sopporterò, non sopporterò di dovermi rivolgermi a te come se…se non fossi qui.
 
Dormi bene, io non ho paura
Quelli che amiamo sono qui con me.
 
Sono tutti qui, a sperare di rivederti un giorno.
-Matt, mi sento come se dovessi morire ogni volta che lo penso.-
Matt si avvicinò a me e mi abbracciò, mi strinse a sé e iniziammo a piangere imprigionati nel tuo ricordo, lo stesso che martellava le nostre menti da tempo.

foREVer
  

  
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