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Autore: Alyce_Maya    22/08/2011    4 recensioni
Oh se ero nervosa, nervosa e nei guai.
"Ricordati Rose: la prima volta che mi presentarai un ragazzo, sai cosa succederà vero?! Cri-Cri-Cri finirà sulla sedia a rotelle perchè gli avrò spezzato le gambe... Giusto per fargli capire chi comanda".
Le parole di mio padre assieme alla sua risata divertita mi rimbombavano nella testa da ore ormai.
Ma questa volta non potevo tirarmi indietro: dovevo per forza presentargli il mio attuale ragazzo, non c'era scampo!
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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PRESENTAZIONI UFFICIALI - Sorpresa!

 

Oh se ero nervosa, nervosa e nei guai.

"Ricordati Rose: la prima volta che mi presentarai un ragazzo, sai cosa succederà vero?! Cri-Cri-Cri finirà sulla sedia a rotelle perchè gli avrò spezzato le gambe... Giusto per fargli capire chi comanda".

Le parole di mio padre assieme alla sua risata divertita mi rimbombavano nella testa da ore ormai.
Ma questa volta non potevo tirarmi indietro: dovevo per forza presentargli il mio attuale ragazzo, non c'era scampo!
Perchè?!
Oh beh, perchè l'indomani io sarei dovuta andare a casa sua a conoscere i Suoi di genitori. Provate ad immaginare la scena: io che mi presento cordialmente a Draco Malfoy, l'acernimo nemico dei miei genitori e combriccola.
Spassoso.
Probabilmente una volta visti i miei capelli rossi mi avrebbe collegato immediatamente alla famiglia Weasley e mi avrebbe lanciato contro un' Avada Kedavra per poi diseredare suo figlio per aver anche solo pensato di presentarsi a casa con una come me.

Ecco, la mia probabile morte doveva essere annunciata e l'unica soluzione, quindi, era presentare Scorpius alla famiglia.
Okay, forse c'erano altre soluzioni meno deleterie per la mia salute ma in quel momento non me ne veniva in mente neppure una. E poi, cavoli, lui era il mio ragazzo, lo amavo e se tutto andava secondo i miei folli piani presto lo avrei sposato, avremmo vissuto in una villetta bianca con giardino e avremmo avuto figli con nomi normali per la loro gioia.
Per cui andava fatto.

< Meglio ora che non in seguito annunciandogli un allegro "papà sto per sposarmi" oppure "sono incinta" >, riflettei tra me e me.
Camminavo avanti e indietro nello scomparto del treno che ci avrebbe portato a Londra, meditando sul modo migliore per sfuggire alla situazione o, meglio, cavarmela senza arti mancanti da parte mia e del mio ragazzo.

< Rose, rilassati: tra un po farai un buco nel pavimento >, ghignò divertito il diretto interessato.
Eh certo, io mi preoccupavo e lui invece se ne stava bello e rilassato a leggere una rivista sul Quiddich.
"Maschi! Solo sport e zero cervello", pensai indispettita.
< Non dirmi di rilassarmi: tra oggi e domani è probabile che ci lasciamo le penne tutti e due, e io sono ancora così giovane! Devo viaggiare, fare esperienze, godermi il sesso con te... Insomma non possiamo morire! >, piagnucolai disperatamente piazzandomi davanti a lui che ora rideva come un matto.

Ero sul punto di schiantarlo ma la sua mano, rapida, mi strinse un polso trascinandomi a sedere sulle sue ginocchia.
Mi baciò dolcemente, stroncando ogni mia protesta, giocando con le mie labbra come solo lui sapeva fare.

< Ho assoluto bisogno di farti due domande >, disse poi serio trattenendosi dal ridere di nuovo.
Annuii più rilassata appoggiandomi sulla sua spalla.
< Primo: mi dici come hai fatto a finire a Grifondoro?! Per me quel cappello sta perdendo colpi. Solo quello che dici dovrebbe catapultarti a Corvonero e se poi ci aggiungiamo anche quello che pensi e fai sei una Serpeverde da manuale >, proferì divertito solleticandomi un fianco.
< Probabilmente sapeva che non sarebbe stato un bene avere noi due sotto la stessa Casa: pensa a quanti compagni si sarebbero lamentati dei rumori molesti a notte fonda >, risposi divertita.
In fin dei conti ero per metà seria: non ero particolarmente silenziosa in alcune situazioni, diciamo che tendevo a prenderci la mano.
< Mhm si, hai ragione. Ma ora passiamo alla seconda domanda, nonchè la più importante: da chi hai preso la pazzia? Così saprò da chi guardarmi le spalle a casa dei tuoi... Da me non dovrai preoccuparti di questo: mia madre probabilmente piangerà ma poi sarà contenta per noi, il massimo del rischio potrebbe essere rappresentato da mio padre che potrebbe uccidermi ma dovrebbe lasciare viva te >, disse seriamente.
< Ah beh, confortante >, alzai gli occhi al cielo. < Comunque, la mia pazzia, vediamo... Direi da nessuno dei due: sono un'anomalia ecco >.
Ghignando mi strinse di più a lui.
< Una bellissima anomalia >, mi adulò accarezzandomi un fianco, salendo fino al seno. < Una bellissima e formosa, anomalia >, continuò stringendolo in una mano.
< Maiale >, lo insultai tirandogli uno schiaffetto sul petto.
Rise per niente scalfito da quell'insulto e mi baciò di nuovo.
< Andrà bene, vedrai. Anzi, penso che sarà piuttosto divertente >, fu il suo ultimo commento prima che il treno si fermasse.
Eravamo arrivati.
I miei genitori ci aspettavano per cena e, se tutto andava bene, avremmo dormito a casa loro per poi passare il pranzo del giorno dopo a casa Malfoy.

Tenendoci per mano, scendemmo dal treno pronti ad entrare nel mondo dei Babbani.
Grazie agli ultimi commenti di Scorpius ero quasi riuscita a calmarmi ma, delle sagome preoccupantemente familiari che ci stavano guardando con molta attenzione, mi fecero schizzare l'ansia di nuovo alle stelle: vicino all'uscita dell'Espresso per Hogwarts, i miei genitori e quelli di Scorpius al completo, ci stavano aspettando.

< Merda >, sussurrammo all'unisolo per questa volta d'accordo.
Probabilmente la sua perdita d'arti e la mia dipartita, sarebbero avvenute molto prima del previsto.

   
 
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