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Autore: AmhranNaFarraige    22/08/2011    1 recensioni
La qui presente è una raccolta di one-shot dedicate alla coppia di Sasuke e Sakura, estratte dalla mastodontica impresa di Hikari93, quella di riunire tante fic quanti sono i giorni dell'anno in una sola opera, il "365 giorni col SasuSaku". Essendo round-robin molti vi partecipano, me compresa, dunque mi tengo accanto in questa raccolta personale i miei lavori. Le trame varieranno parecchio l'una dall'altra, le fic non saranno collegate ed ancora non so quante ne pubblicherò, tuttavia questo è il mio contributo ad una grande opera.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Mercoledi’ 15 Gennaio. Da poco erano finite le vacanze natalizie gli studenti erano tornati alla loro triste vita quotidiana, costretti a svegliarsi presto tutte le mattine e a correre a scuola, per poi tornare a casa il pomeriggio e mettersi immediatamente a studiare, certo, anche se non tutti lo facevano. La nostra storia si ambienta in questo periodo, in una di quelle scuole che avevano riaperto, un po’ fuori citta’. L’edificio era immerso nella boscaglia, alto ed immenso: una scuola privata, ovvio, e come tale ospitava i figli delle famiglie piu’ prestigiose di tutta la zona. Anche il nobile Sasuke Uchiha ne frequentava le lezioni.

7.30. Gli studenti iniziavano ad affluire verso l’ingresso dell’istituto, annoiati all’idea delle ore di noia assoluta che li attendevano. Sasuke era gia’ seduto dietro al suo banco, seconda fila vicino alle finestre, e stava leggende un libro curioso dalla copertina rossa. Gli altri compagni mattutini se ne stavano bene alla larga, lo conoscevano abbastanza ormai, e sapevano quanto non fosse un tipo socievole. Il nostro protagonista era tanto immerso nella lettura di un capitolo non particolarmente avvincente, intitolato “Il viaggio del pellegrino”, da non accorgersi del vociare insolitamente agitato delle ragazze, da non udire le particolari parole da loro pronunciate, cosi’ da non essere a conoscenza di cio’ che stava per accadere. Una cosa normale, direste voi, ma che per lui delimitava il principio di un importante capitolo della sua vita. Forse l’inizio della sua vita stessa.

8.00. La campanella era risuonata lungo i corridoi ormai da qualche attimo. Una capoclasse indaffarata e frenetica aveva ordinato agli studenti di sedersi ai loro posti e di attendere l’ingresso del professore. Vi fu uno stupore generale, accompagnato da un leggero brusio, quando lo videro varcare la soglia accompagnato da una ragazzina che portava la divisa di un colore diverso, con le mani timidamente arrotolate l’una sull’altra dietro la schiena e degli occhi cosi’ verdi e brillanti da fare invidia alle grosse fronde estive che circondavano la citta’ nella bella stagione. I suoi capelli erano elegantemente raccolti in un cerchietto rosa, di una tonalita’ poco piu’ scura delle ciocche che raccoglieva. Venne immediatamente presentata alla classe come “Sakura Haruno, una ragazza appena trasferita in citta’ per motivi familiari” e aveva poi aggiunto “mi raccomando, accoglietela bene”. Forse era di quello che i compagni parlavano tanto, ma d’altra parte Sasuke non li aveva ascoltati. Per lui era tutta una sorpresa. Si’, ma che differenza avrebbe fatto una compagna in piu’ o in meno! Quelle erano e sempre sarebbero state delle gran rompiscatole, a lui non importava davvero nulla. Solo qualche dubbio iniziava allora ad aleggiare fastidiosamente nella sua mente stanca. Perche’ mai una ragazza del primo anno si sarebbe dovuta trasferire dopo solo quattro mesi di scuola? Certo che era una cosa piuttosto strana! Ma il nostro Uchiha non poteva certo farsi distrarre da tali futili pensieri. Se aveva l’opportunita’ di andare in una scuola tanto prestigiosa doveva sfruttarla e seguire le lezioni da capo a coda. Poi… Lasciare che la propria mente venga deviata da una ragazza sarebbe stato il colmo! Povero ingenuo Sasuke… Ancora non sapeva, concedeteglielo!

12.00. Da poco era scoccata la pausa pranzo ed un ragazzo dai capelli scuri quasi quanto gli occhi se ne stava compostamente seduto al suo solito posto, isolato dal mondo intero. Cosi’ distante e differente era la fanciulla dalle rosee chiome. Quella conosceva i compagni di classe da solo tre ore e gia’ chiacchierava amichevolmente di qualsiasi argomento con tutti quanti le si facessero accanto. Le ragazze l’avevano ormai considerata un’amica fidata, nemmeno si conoscessero da infiniti anni! Sasuke tentava di dare l’impressione, con incredibile successo, di non farci caso, tuttavia era parecchio incuriosito da quello strano comportamento, da quel modo di fare a lui cosi’ estraneo. Certo che gli pareva che fosse complicato solo per lui creare relazioni con la gente, non che glie ne importasse qualcosa, per l’amor di Dio, ma gli era capitato di pensarci, qualche volta. Ed anche quel giorno a quell’ora ci stava pensando. Osservava la ragazza nuova sorridere in mezzo a quel mucchio di gente, furbamente coperto dal suo libro rosso scuro. Piu’ la osservava e piu’ non si capacitava di come fosse possibile un fatto simile. Quella se ne restava li’ raccontare della sua vita, dei suoi hobby, dei suoi sogni con chiunque, senza far caso di quel che raccontava, di quanto i suoi fatti personali non dovessero interessare tanti estranei. Dopo poco tempo che guardava nella sua direzione distolse lo sguardo. Oddio, forse l’aveva notato… Doveva averlo notato, altrimenti perche’ si dirigeva verso di lui? Torno’ a leggere la pagina, la stessa aperta sotto il suo naso da un bel numero di minuti, ormai. No, non riusciva a leggerla, tuttavia tentava di simulare.
-Io sono Sakura Haruno. Ho conosciuto tutti gli altri, ma te non ancora. E’ davvero un piacere!
Quello non rispose. Voleva continuare con la sua sceneggiata da uomo-a-cui-non-importa-nulla. Pero’ intanto aveva alzato gli occhi dal capitolo e l’aveva guardata in viso. Era davvero molto vicina a lui, quasi nessuno osava piu’ tanto. Non lo ammise subito, ma il suo subconscio la trovava addirittura una bella ragazza, rispetto allo standard. La fanciulla sembro’ un attimo infastidita da quel silenzio, cosi’ ritento’:
-Sai, ormai conosco i nomi del resto della classe, ma mi manca il tuo. Uchiha, mi pare. Sasuke Uchiha, e’ giusto?
-Si’.
Il solitario infine trovo’ la forza di girarsi –forse per coprire un leggero rossore sulle sue gote?- e l’altra allora lo abbandono’ al suo destino, richiamata da un’amica dai lunghi capelli dorati, raccolti in una coda educata, che sosteneva che non quello li’ non c’era molto da fare. Solare Sakura confabulo’ con la biondina, lanciando occhiate bieche al bello-e-maledetto Sasuke Uchiha. Una risata di gusto. Un sorriso dolcissimo.

16.00. La tanto attesa fine della scuola. Gli studenti gioiosi s’alzarono dalle proprie sedie, fuori dalle aule, per i corridoi. Giu’ per le scale e infine fuori dai cancelli dell’ingrsso. Sasuke? No, lui se ne stava sempre un po’ di piu’ in classe. Odiava quell’ammasso di gente fastidiosa sempre a fare tutto quel casino e tutta quella pressa. Pose con calma i suoi libri, eccetto quello rosso e piccino, dentro la sua borsa in pelle ben lavorata, indosso’ la giacca nera e lunga sopra la divisa, l’allaccio’ per bene ed infine fece anche lui capolino fuori dalla porta. Non avrebbe mai immaginato cosa l’aspettava.
-Hei, Sasuke! Ce ne hai messo di tempo!
Che diavolo! –Com’e’ che si chiamava?- Sakura? Non riusci’ a nascondere un’espressione a meta’ tra l’irritato e lo stupito.
-Umh, sei solo? Bene, allora ci penso io a farti compagnia- Un sorriso da un orecchio all’altro –Dove abiti? Potremmo fare un po’ di strada assieme, ancora non ci siamo conosciuti quasi per nulla!
Ma quanto parlava?! Sembrava una macchinetta, incredibile!
-Perche’ non hai fatto la strada con Ino, invece che stare ad aspettare me?
-Beh, e’ semplice! Io e lei gia’ siamo diventate amiche, e poi la vedro’ questa sera!
Incredibile…
-Uff, sei fastidiosa!
-Pero’ non hai detto di no alla mia proposta! Quindi e’ deciso, ti accompagno a casa!
Bel casino, Sasuke, ti sei andato a cacciare proprio in un bel casino. E sentiamo, come avresti intenzione di uscirne? Ho capito bene?! Accetterai a malincuore e farai la strada con la ragazza nuova?! E’ un gesto nobile da parte tua, caro mio, degno del nome della tua casata! I due si diressero lungo la scia di chiacchiericcio e gioia complessiva che gli studenti frettolosi s’erano lasciata dietro durante la loro fuga dalle quattro mura scolastiche. Per un bel pezzo di strada ciottolata se ne starono zitti zitti, ognuno selle sue. Ma Sakura era davvero troppo desiderosa de fare la conoscenza di quel ragazzo cosi’ dannatamente misterioso, e anche bello, per giunta. Tento’ dunque il principio di una conversazione. -Dunque, Sasuke… Ho notate che ti piace leggere! Sai anche a me piace parecchio. E dimmi, che libro era quello che oggi stringevi cosi’ forte tra le dita, in classe- E fece un cenno al libricino malconcio che quello teneva ancora tra le mani.
-Non e’ nulla… Un libro di mio fratello.
-Eh cosi’ hai un fratello! Vedi che qualche informazione riesco a strapparla anche a te? Io sono foglia unica, ma penso che aver qualcuno da amare tanto quanto un fratello debba essere una cosa meravigliosa.
La mente di Sasuke venne invasa dal volto magro di Itachi, dai ricordi di quel suo fratello che tanto usava giocare con lui, anni addietro. Ora se n’era andato a vivere con la sua bella moglie in qualche citta’ estera… Non aveva piu’ sue notizie da anni, ormai, ma qui ricordi gli scaldavano sempre il cuore come nient’altro al mondo. Ed era stata quella fanciulla cosi’ insolita a farglieli sgorgare nuovamente. Le fu grato, per un attimo, e per la prima volta da quando l’aveva conosciuta le rispose con un sorriso incredibilmente dolce.
-Gia’, lo e’.
Inutile dire che Sakura si sciolse quasi letteralmente davanti a quella visione cosi’ raramente concessa. Aveva discusso un po’ con la sua nuova amica, Ino si chiamava, riguardo quell’esemplare di bellezza e solitudine che era il suo interlocutore. Lei le aveva detto che le piaceva parecchio, c’aveva anche provato una volta a confessargli i suoi sentimenti. Ma lui l‘aveva tristemente respinta e lei si era miseramente arresa. Ora era il turno di quella nuova, tentarci. Lui aveva sicuramente fatto colpo, lo faceva su tutte le ingenue ragazzine che gli passavano accanto, o anche che solo lo scorgevano da lontano.

17.00. Quei due giovani dei quali ci occupiamo erano ormai giunti davanti a dimora Uchiha. Sakura era riuscita a toccare il tasto giusto, portando alla luce i felici ricordi d’infanzia. Avevano parlato durante tutto il tragitto –riformulo: Sakura aveva parlato durante tutto il tragitto. Sasuke rispondeva ogni tanto a monosillabi, pero’ era gia’ una cosa grandiosa che rispondesse!- La campana di vetro che circondava il ragazzo stava iniziando a scheggiarsi, avrebbe permesso ad un’altra persona di farne parte? Poi perche proprio quella? La conosceva da cosi’ poco, eppure sentiva di conoscerla piu’ di chiunque altro. Probabilmente il suo essere espansiva completava la sua solitudine forzata. Erano molto diversi, certo, forse troppo, ma erano vicini come non ci si puo’ immaginare. La ragazza stava ancora blaterando di qualche sciocchezza e il ragazzo la guardava ammirato. Ammirato da quella capacita’ di fidarsi degli altri, di concedere loro un pezzo di se stessi. Che male c’era nel far capire alla gente cio’ che nascondiamo dentro. Paura. Sasuke aveva solo tanta paura. Paura di quello che la gente ci poteva fare con le sue parole. Paura di come le avrebbero cambiate e di come le avrebbe usate. Sakura no, lei era ingenua, forse. Lei era audace, coraggiosa e leale. Di lei probabilmente si sarebbe potuto fidare, gli pareva cosi’ cristallina! Tolse dunque il sigillo e ruppe la parete che lo distanziava da tanta chiarezza. Comprese infine di aver trovato la persona a cui affidare le sue parole, che avrebbe tenuto loro compagnia con tante altre piu’ numerose e futili, che ne avrebbe cosi’ annegato ogni possibilita’ di sfruttamento. Decise di donare a lei le sue parole, e con esse la sua bocce e le sue labbra. Le impresse su quelle ancora aperte in discorsi inutili della ragazza. Le concesse a lei come aveva deciso, e lei accetto’ un po’ intimorita dal gesto, successivamente grata e felice l’aveva abbracciato ed aveva incredibilmente smesso di parlare. Stettero in un silenzio che valeva piu’ di mille parole, lo compresero entrambi, il taciturno e la logorroica. Che questo fosse amore? Che fossero davvero fatti l’uno per l’altra? Sakura lo pensava. Sasuke ne era certo.




N.d.A.: Ecco che anche io entro a far parte di questo che diventera’ una grandissima opera! Spero di inserire altre storie mie, d’altronde prima di scrivere questa me ne sono venute in mente moltissime, ma ho deciso di partire con qualcosa di tranquillo, una trama scolastica va sempre bene per le storie d’amore. Oltrtutto il tema a me e’ molto vicino, ho cambiato scuola l’anno scorso, pero’ e’ stata una cosa un po’ comlicata… Cioe’, io sono piu’ un Sasuke che una Sakura XD

Per scrivere la fic mi sono messa ad ascoltare la mia playlist sulle love songs, ma mi sono tristemente accorta che sono quasi tutte depressissime… Beh, mi hanno comunque ispirata, ma non sara’ il 15 gennaio ad essere triste. Ed un’altra idea l’ho ricevuta dai miei anelli nuovi! Mio Dio sono stupendi: uno ha su una volpe e l’altro un coniglio… Che dite di una bella favola con i nostri eroi diventati animaletti? Prima o poi ne tirero’ qualcosa fuori. Per ora una piccola one-shot semplice e dolce, per la raccolta 365 giorni col SasuSaku.

E’ stato piacevole davvero, scriverla, mi si scioglieva il cuore ad ogni parola che mi compariva alla mente! Spero vivamente che piaccia pure a voi. Vi lascio ora –Gesu’, le tre di notte!- una canzoncina che mi ha accompagnata nella scrittura. Grazie per aver letto!

Incantevole - Subsonica

AmhranNaFarraige
  
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