4 FRIENDS
FOR 1 PAIR OF JEANS
“Siamo sempre state
un quartetto per quel che mi ricordo, in realtà eravamo
un quartetto ancor prima di nascere. Le nostri madri
frequentavano un corso di aerobica pre-parto in
realtà non avevano niente in comune tranne la data di scadenza. La prima a uscire dal cancelletto fu
Delinda e le altre seguirono nell’arco della settimana. A Delinda piaceva
assumere il comando ma sapete cosa vi dico? A volte
tornava a nostro favore.
Ed era questo il nostro motto dare e
avere, ma soprattutto dare.
Ci aiutavamo l’una
con l’altra condividendo cose che nessun altro al mondo avrebbe potuto capire.
C’erano cose di cui
non avremmo mai capito il senso, ma noi eravamo unite anche in quello e in
quelle che non potevamo affrontare da sole o per quelle che non volevamo
assolutamente accettare.
Insieme era come se
formassimo un’unica persona: la vulcanica e inarrestabile Delinda, la timida e
bellissima Allison, Abigail
la ribelle e io Amita la matematica”
“Siamo state insieme per gran parte della nostra vita ma come capita
in tutte i gruppi di ragazze piene di sogni, l’età
adulta ci ha divise.
Delinda abita a Las Vegas dove è proprietaria di un ristorante super
chic chiamato il “Mis Teeq”,
Allison è nel New Jersey ed è diventata un’ottima
dottoressa al Princeton Hospital, Amita
è a Los Angeles e studia alla facoltà di matematica e io Abigail
vivo a Valencia fuori Los Angeles e sono tecnico di laboratorio al N.C.I.S. (Navy Crime Investigation Scene) ma nonostante io e Amita
siamo vicine ci siamo viste molto poco quanto abbiamo visto le altre nostre
amiche più lontane”
“Siamo state per lungo
tempo la confraternita dei pantaloni, quando trovammo quel paio di jeans per
noi fu come un piccolo miracolo che avvenne per quella
che per noi sarebbe stata la prima divisione a causa dell’estate. Ma da dopo
quella volta fu una tradizione che mantenemmo per tutte le estati e successivamente per la lontananza che ci divideva a causa
del lavoro e dello studio.
Così
anche se siamo cresciute e non siamo più delle ragazzine il legame che ci ha
tenuto insieme è stato grazie a quei jeans miracolosi
trovati una lontanissima estate fa.
Tra poco
sarà il compleanno di Amita
e una ricorrenza per noi molto importante si sta avvicinando, così io Delinda
sto riunendo le truppe”
“Siamo state lontane
per un lungo tempo anche se con piccole pause di piacere in cui ci siamo
riunite.
Ma presto si sta
avvicinando il 25 compleanno di Amita
(la più piccola di noi anche se sole di pochi giorni) e questo vuol dire
riunirci tutte insieme, m non per una cena o via. Per qualcosa di grande, per
un riepilogo delle nostre vite fino ad ora da unite e separate, per rinsaldare
l’amicizia che ci lega ma soprattutto per ritornare il famoso quartetto che siamo sempre state!
… Amy
… Abby … Di … e io … Ally”
La lezione era appena finita e Amita
era rimasta seduta al proprio posto, una strana sensazione l’assaliva da tutto
il giorno. Era il suo 25 compleanno e nessuna delle sue amiche si era fatta
sentire, questo la preoccupava … come poteva essere? Poteva che si fossero dimenticate che giorno era? Cosa
significava?
“Ehi Amita tutto bene?”
Le chiese Charlie avvicinandosi, così
la ragazza alzò lo sguardo triste su quello del ragazzo che amava tanto ma che
non poteva avere.
“Spero di sì. Oggi è un giorno particolare è spero che loro non
se lo siano dimenticate …”
“Loro chi?”
“Le mie migliori amiche, le mie consorelle!”
”Facevi parte di una confraternita?”
“Sì la confraternita dei pantaloni, un paio di jeans …”
Disse ridendo tra la tristezza mentre il ragazzo cercava di
consolarla. Così posò delicatamente la sua mano su quella del viso della
ragazza portandogli una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
“Non si saranno dimenticate di te, è
difficile toglierti dalla testa …”
Amita lo guardò stupida e
improvvisamente toccò istintivamente i jeans magici
che proprio quel giorno aveva su.
“Ora è meglio che vada …”
Disse un po’ imbarazzata.
“Già …”
Riuscì solo a dire Charlie anche lui
imbarazzato.
Amita si incamminò
all’uscita dell’Università, appena varcata la soglia rimase pietrificata.
Davanti a lei vide una bellissima ragazza bionda, una
timidissima brunetta e una scatenata dark. Chi l’avrebbe viste si sarebbe messo
a ridere erano completamente diverse tra loro non
avevano assolutamente niente in comune tranne un paio di jeans.
Senza pensarci, come se fosse tornata una bambina le corse incontro abbracciandole con tutta l’emozione che
aveva.
Lacrime solcarono i visi delle ragazze, lacrime di troppa
felicità che doveva sgorgare per on scoppiare dentro di loro.
Quando si staccarono poi si ritrovarono una di fronte a l’altra e la prima cosa che le dissero le sue amiche ad Amita fu semplicemente: “BUON COMPLEANNO”
Probabilmente l’appartamento di Amita era troppo piccolo per tutte e quattro ma questo a
loro non importava, anzi le sembrava quando da piccole si riunivano nella
cameretta di una di loro e ci stavano ore e ore a parlare e a fantasticare
sulla loro vita futura.
“Mi dispiace ragazze se il mio appartamento è piccolo ma …”
“Se è un modo per dirci che ce ne
dobbiamo andare scordartelo!”
Disse sarcasticamente Delinda.
“Stai scherzando? Non vi lascerei andare da nessuna parte!”
“E noi non ce ne andremmo da nessuna
parte!”
Replicò ridendo Abby.
Appena finirono tutte di sistemarsi si
diressero sul terrazzo che l’appartamento possedeva.
“Wow Amita hai un terrazzo più grande
dell’appartamento!”
Disse Delinda.
”Lo so ma almeno in estate è piacevole starci fuori!”
Mentre parlavano e
sorseggiavamo una fresca limonata per rinfrescarsi dopo le fatiche della
sistemazione, sotto il sole di luglio incominciarono a chiacchierare.
“Allora ci vuoi dire chi era quel ragazzo che è uscito da te
dall’Università?”
Chiese Delinda maliziosa.
“E’ il mio professore”
“Stai scherzando? E’ giovanissimo!”
Chiese stupita Allison.
“Forse lo avete sentito nominare Charlie Epps ha vinto un
nobel per …”
“Oh mio Dio quel Epps?”
Chiese emozionata Abby.
“Quel Charlie Epps?
“Sì lui!”
“Wow”
“Com’è possibile che qui tutte lo conosciate
e io no?”
Disse scocciata Delinda per poi aggiungere …
“Allora ci sei già andata a letto?”
“Delinda smettila!”
“Che ho detto! Sei la solita Ally!”
“Certo che non ci sono andata è il mio professore!”
“E allora? Non è per niente male non mi
dire che non ci hai fatto un pensierino?”
“Delinda io … bè sì!”
“Visto!? Ve lo avevo detto!”
Le ragazze passarono tutto il pomeriggio a parlare ed ad
aggiornarsi l’uno con l’altra con tutto quello che era successo nelle loro vite
fino a quel momento.
La sera arrivò
velocemente e …
“Pronta a
festeggiare?”
Chiese Delinda alla
festeggiata mentre le 4 ragazze erano tutte impegnate a prepararsi.
“Non faremmo
veramente quelle che avevamo detto a 16 anni spero …
eravamo solo delle ragazzine … eh …”
“Stai scherzando?
Faremo esattamente quello che abbiamo detto Allison che tu e che Amita lo
vogliate o no! Io e Delinda siamo caparbie e voi
dovreste saperlo!”
Era ancora il
crepuscolo quando uscirono di casa ma quello che dovevano fare richiedeva tempo
…
I fatidici jeans li
aveva indosso Amita ,in
quanto era la festeggiata, e sopra ci portava un semplicissimo top legato
dietro la schiena ma con una scollatura molto sexy. I capelli ricadevano mossi
e il trucco dorato si riprendeva con il sandali di
Manolo Blahnik, regalo folle fattogli dalle sue
amiche.
Abby indossava stranamente una gonna,
una mini scozzese che si riprendeva con le All Star
della stessa fantasia che aveva ai piedi. Le calze erano a
rete rigorosamente bucate e la t-shirt assolutamente Emily
The Strange I capelli erano raccolti nelle sue solite
codine e il trucco extra-dark.
Allison era molto semplice aveva indosso
una pantalone gessato con una camicia bianca e un
gilet che si riprendeva ai pantaloni creando un effetto “uomo” ma che rimaneva
molto sexy grazie ai sandali argentati che portava ai piedi. I capelli erano
raccolti con piccolo boccoli che cadevano e il trucco
era molto naturale.
Delinda era super
chic come al suo solito. Aveva un vestito nero semplice aderente che si legava
dietro la schiena con una bella scollatura sul davanti e sul dietro ma sopra
aveva optato per una maglia fatta ai ferri di cotone
che ricadeva in modo particolare dando un effetto “piratesca” accentuato dalla
bandana che aveva in testa rimanendo comunque estremamente sexy.
C’era una cosa che
le ragazze avevano sempre sognato: sparire! Non per un tempo lunghissimo ma abbastanza
per credere di essere fuori dal mondo. Lasciare
qualsiasi cosa, non avvisare nessuno e sparire, ovviamente quando le 4 amiche
fecero questa promessa erano giovani e non pensavano al loro futuro lavoro e
alle conseguenze che un’azione del genere avrebbe comportato e quindi proprio
per questo Ally e Amita non ci potevano credere quando le loro 2 altre amiche
le avevano confermato che lo avrebbero fatto comunque.
“Voi siete
completamente pazze! Non possiamo!”
“Allison lo stai ripetendo da quando siamo salite in
macchina!”
La pizzicò
Delinda.
“Visto che ci avete praticamente rapite, dove andiamo?”
Chiese Amita.
“Non lo so!”
“Come non lo sai Abby! Avrai un’idea no?”
“Lascia perdere
non le rispondere a nessuna delle due, continua a guidare! E
voi due smettetela di fare domande vedrete ci divertiremo!”
Allison e Amita
scocciarono le loro amiche per gran parte del viaggio
ma quando la notte si inoltrò sempre di più le loro forze per controbattere
svanirono e si lasciarono cullare da quella sensazione di libertà.
La mattina arrivò
velocemente e alla guida ci fu Delinda, in quanto
tutte si davano il cambio alla guida.
Si fermarono a
fare colazione e poi ripresero a guidare per miglia e miglia e già il secondo
giorno era arrivato e tutto ciò che avevano con loro erano solo i splendidi vestiti che si erano messe per uscire.
Arrivò presto
nuovamente la sera quando improvvisamente sostarono davanti a
un aeroporto.
“Che ci facciamo qui?”
“Io e Abby non potevamo dirvi niente
siete così lamentose quando volete e così abbiamo dovuto fare tutto di
nascosto! Comunque ora prenderemo un jet privato del Montecito il casinò dove lavoro ma mio padre ha accordato a
darmelo solo se venivamo qui a Las Vegas!”
“E dove ci porterà? Non abbiamo niente con noi neanche un
cambio neanche un …”
“Shhh! Ally … Ami … non dite più
nulla e fidatevi della vostra amica Abby e di
Delinda!”
Le 4 ragazze
presero il jet sembrava di essere in un sogno tutto
quello che stava accadendo era praticamente surreale. Viaggiarono tutta notte
ed essendosi stancate di indagare si lasciarono cullare tra le braccia di
Morfeo come già avevano fatto le loro due amiche più “libertine”.
Quando la mattina arrivò e atterrarono
un buon profumo di mare pervase i polmoni delle ragazze.
Subito salirono su
una limo bianca che avendo i vetri oscurati non si
poteva vedere dove stavano andando.
“Tutto questo è
surreale!”
Disse senza fiato Amita.
“I vantaggi di
avere un’amica che lavora in un casinò!”
Disse divertita Abby.
Dopo un tempo
abbastanza lungo la limo si fermò e le ragazze scesero
trovandosi davanti una bellissima villetta isolata a strapiombo sul mare con
accanto niente di meno che un faro.
Ma la sorpresa più grande fu
quando entrarono.
Allison e Amita
all’oscuro di tutto rimasero senza fiato ma anche Delinda ed Abby che avevano organizzato tutto erano
emozionantissime.
L’interno della
villetta era completamente arredato come la “casa dei sogni” che le 4 amiche si
divertivano a immaginare da piccole e le 4 camere
delle ragazze erano arredate esattamente con gli stessi mobili, accessori,
poster, pupazzi, bambole, etc… che avevano quando
avevano 16 anni periodo in cui trovarono i “miracolosi” jeans.
“Oh mio Dio! Come
avete fatto?”
Disse
emozionantissima Allison.
“La casa l’ho
presa io era la casa del guardiano del faro ed era
molto bella me l’hanno venduta a pochissimo e io l’ho rimessa completamente a
nuovo ma l’idea per gli interni è stata di Abby è
stata unica quando la stava arredando non mi ha permesso di vedere niente e ora
sono sorpresa quanto voi!”
“Ma come hai fatto
a reperire tutte le nostre cose?”
Le chiese curiosa Amita.
“Andando casa per
casa dei vostri genitori è stato difficile fare tutto
cercando di tenervi all’oscuro!”
Le 4 amiche
non si dovettero nemmeno preoccupare dei vestiti perché gli armadi ne erano pieni e lo stesso valeva per le scarpe, la villetta
era alle Hawaii e il fatto di possedere un faro era emozionantissimo.
Le ragazze
lo avevano sempre sognato un faro in cui vivere, simbolo di guida. Perché
ognuno di loro era un faro per le altre che le avrebbe
guidate con la luce dall’amicizia fuori dall’oscurità dei problemi e
dell’avversità.
Era già
passata una settimana ma questo loro non lo sapevano in
quanto il tempo in quel posto aveva perso ogni significato.
La villetta aveva un
meraviglioso terrazzo addobbato con tutte delle lucine
che gli davano un tocco fatato. Il clima hawaiano era caldo ma piacevole e la
brezza serale era piacevolmente fresca.
Mentre sorseggiavano
un piacevole cocktail le 4 amiche parlarono
dell’argomento più banale per delle donne ma anche il più apprezzato: l’amore.
“E
ci sei andata a letto?”
“Non sintetizzare
così la situazione Delinda!”
“Ma
lo hai detto tu!”
“Sì ok è vero ma mi sono accorta che è stato uno sbaglio!”
“Da come parlavi mi sembrava che questo Chase
fosse uno strafigo!?”
“E’ un bel ragazzo ma
non quello che amo …”
Amita si intromise.
“House, il tuo capo.
Giusto?”
“Sì! Sono sicura che
anche lui prova qualcosa per me per come mi guarda o per …”
“Ma?”
Chiese Abby.
“No perché mi sembra
una di quelle classiche frasi con il ma!”
“… ma
è più vecchio di me, è il mio capo, è uno scorbutico, è …”
“E
allora? Questo cosa significa?”
“Lo sappiamo Di tu non ti fermi davanti a nulla!”
Disse sarcastica Amita.
“Fregatene! Punto e
basta! Anze fregatevene! Sì perché tu e Ami siete sempre
quelle che vi siete fatte più problemi e per cosa eh?
Voi meritate di essere felici e se le persone di cui
vi innamorate sono meno accessibili di altre non vuol dire nulla! Anzi vorrà
dire che quando conquisterete il loro amore sarà ancora più eccitante!”
Amita e Allison
si sentirono rincuorate da questo discorso della loro
amica anche se sapevano che avrebbero avuto ancora bisogno di loro per
affrontare del tutto la loro paura dell’amore.
“E
tu Abby? Visto che hai fatto questo
bel discorso alle nostre due donzelle … tu cosa ci dici come sei messa?”
“A dirvi la verità io
..”
“Io … dai è strano vederti così timida!”
“Da 6 mesi sto con un
ragazzo!”
“6 mesi?’ Wow!”
“Si
lo sappiamo per te è un utopia stare con un ragazzo più di una settimana!”
Dissero all’unisono
tutte a Delinda visto il suo stupore.
“Simpaticone! Ma io voglio sapere di più! Com’è? Come si chiama?”
“Sì chiama Charles Gunn e vive a Los
Angeles, ha lavorato per un lungo periodo per il prestigioso
studio legale Wolfram & Hart
ma poi mi ha parlato di un fallimento o qualcosa del genere ora ha fatto
domanda per entrare al N.C.I.S. dove lavoro io, anche
se a dire la verità glielo suggerito io!”
“Ce
lo dovrai fare conoscere assolutamente, anzi perché non lo fai venire
qui! Oppure ancora meglio perché non fate venire tutte i
vostri spasimanti?”
Disse Delinda
eccitata.
“No io non credo che
sia …”
“Bene è deciso! Non
vi preoccupate penserò io a tutto!”
“DELINDA!”
Esclamarono scuotendo
la testa le sue 3 amiche aggiungendo.
“Sempre la solita!”
La mattina
era sorta non da molto e tutte le
proteste non avevano fermato la biondina del gruppo che era andata avanti per la sua strada portando
in quel angolo di paradiso le persone amate dalle
sue amiche.
“Vedrete in serata saranno tutti qui!”
“E tu?”
Chiese improvvisamente Amita.
“E io cosa?”
”E tu chi hai fatto venire?”
“Ah io! No nessuno!
Ma … ma … non … non preoccupatevi ok!?
Anzi vado in città a fare un giro voglio comprare
delle cose e … e voi tanto sistemate la
casa ok?”
Delinda uscì
prima che le sue amiche potessero
chiederle altro. Non aveva voglia di parlare di quel aspetto
della sua vita.
Tutte le sue
amiche erano riuscite a trovare bene o male qualcuno d’amare e dalle quale essere amate mentre lei più che amanti non
riusciva a trovare. A dire la verità quella non era una cosa che le era mai
importata, mai fino a quel momento.
Aveva camminato
per gran parte della mattinata comprando di tutto un po’ per non pensare a ciò
che la stava opprimendo.
Andò in spiaggia
e rimase lì ad osservare il mare agitato come il suo cuore, poi improvvisamente
un uomo si scontrò con lei.
“Oh scusi io non
volevo, ero intento a misurare una cosa e non l’ho
notata. Scusi io …”
“Sì figuri non
c’è alcun problema! E’ anche colpa mia mi sono messa
in una posizione … Comunque bando alla ciance, io sono Delinda Deline e lei?”
“Rodney McKay
scienziato dell’aeronautica degli Stati Uniti d’America piacere di conoscerla!”
Rimase un po’ a
parlare con quello strano uomo incontrato, sicuramente aveva un
decina di anni più di lei ma non le interessava. Doveva ammettere che i
suoi discorsi erano piuttosto noioso in quanto parlava
una “lingua specialistica” che non riusciva a capire e quando doveva parlare di
cose comuni sembra trovarsi in difficoltà. I classici tipi tutto lavoro e
niente vita privata e che a scuola cheerleader come
lei avrebbe senza dubbio etichettato come nerd e
tenuti a debita distanza.
“La imbarazza
parlare con me?”
“No è che mi chiedo perché ci tiene tanto …”
“Forse lei mi
piace!”
L’uomo sembrò
rimanere interdetto per un minuto.
“E’ così
strano?”
“No è che non sono fonte di interesse per le donne e io a
dirle la verità in questo momento nemmeno mi interessa!”
”Lei è un uomo difficile sa? … Ora devo andare! Arrivederci!”
Disse Delinda
con un tono risoluto prima di andarsene.
I 3 uomini
erano appena arrivati e quando notarono che tutti si diressero alla stessa
villetta ritennero opportuno salutarsi e magari capire
perché erano tutti lì quando una seducente biondina gli si avvicinò.
“I 3 Principi
Azzurri sono arrivati!”
“Salve anche a
lei! Lei è?”
Chiese Gunn interdetto.
“Oh scusate è vero! Io sono Delinda Deline e
sono una carissima amica delle vostre 3 pulzelle! Venite
seguitemi!”
E prima che i 3 uomini
potessero rispondere qualsiasi cosa la ragazza li fece accomodare.
“Ragazze sono tornata con 3 belle sorprese!”
Disse
maliziosa.
“Ciao Di … uhm
… ciao Charlie! Oh mio Dio lo hai fatto davvero?”
“Qualcuno di
voi lo dubitava?”
“O per nulla! Charles … ciao!”
Disse Abby felicissima saltandogli praticamente
addosso e baciandolo.
House li
osservò sarcastico prima di avvicinarsi ad Allison.
“Cameron cosa succede?”
“Dovrai stare
qui a farti una bella vacanza alle Hawaii sempre che non ti dispiaccia, ma sai ho un’amica da non deludere!”
”Vacanza?
Hawaii? Fanno un bel binomio credo che mi sacrificherò per la causa!”
Intanto Amita e Charlie si andarono
incontro abbracciandosi.
“Sono felice di
vederti! Ero preoccupato non vedendoti a lezione!”
”Le mie amiche
mi hanno “rapito” altrimenti lo sai che non mi sarei mai
persa una tua lezione…”
“Lo so!”
Gli disse il
ragazzo accarezzandole una guancia.
“Sei sicuro di
poter stare? L’Università e tuo fratello?”
“Non ti
preoccupare tutto a posto e poi a dirti la verità sono felice di questo invito un po’ di tempo qui non mi farà male! Certo sempre che tu mi voglia qui?”
“Certo che ti
voglio qui! Assolutamente!”
Le rispose Amita abbracciandolo romanticamente.
“La cena era
ottima! Complimenti alle cuoche!”
Disse
allegramente Delinda che era seduta al tavolo con i ragazzi.
“Grazie mille Di lo abbiamo fatto con piacere!”
Rispose
dolcissima Allison.
”Tu non cucini?”
Chiese Gunn curioso alla bionda.
“Se non volete morire è meglio lasciarlo fare alle mie amiche
loro sono bravissime in questo e non solo … anzi credo che loro siano brave in
ogni cosa che facciano!”
“Che amica speciale che abbiamo!”
Disse Abby abbracciandola con le altre.
“Siete molte legate vero?”
Chiese curioso Charlie.
“Ci conosciamo da
prima che nascevamo le nostre mamme facevano lo stesso
corso pre-parto!”
Le rispose Amita sedendosi vicino a lui.
Dopo cena con una fatica immensa Delinda riuscì a portare tutti
fuori per divertirsi.
“Non fate quelle
facce! Ma voglio dire voi a casa dopo cena a letto?
Per carità!”
Appena arrivati
in centro trovarono una locale bellissimo sulla
spiaggia in classico stile hawaiano con musica e dove si poteva bere.
“Vi piace?”
Almeno su questo
punto tutti sembrarono d’accordo così entrarono, ordinarono da bere e quando
tutte le ordinazioni arrivarono sembrava che gli animi poco a poco si lasciavano andare nell’oscurità della notte che andava
sempre di più ad inoltrarsi.
Le 4 amiche poi
si diressero in pista a ballare mentre i 3 ragazzi estasiati le guardavano.
“Siamo proprio
fortunati eh?”
Chiese Gunn sorseggiando il suo Moito.
“Loro non sono le
nostre …”
Dissero Charlie e House in coro quando l’altro loro amico li
bloccò.
“Dai non ci
credo! Potete non stare insieme ma è palese che tra voi c’è qualcosa! C’è io
voglio dire ma voi le vedete? Vedere come sono, come vi vogliono? E cosa fate le ignorate? C’è gente che pagherebbe per stare
al vostro posto! Come l’uomo che c’è laggiù non ha tolto gli occhi da Delinda
da quando siamo entrati!”
L’uomo in
questione era lo scienziato che la ragazza aveva incontrato/scontrato in
spiaggia. Appena la bionda lo notò quest’ultimo si
voltò immediatamente dall’altra parte tanto che decise di andargli incontro.
“Ciao!”
“Ciao!”
“Mi stavi
guardando?”
“Non si può?”
“Pensavo che non interessavano le donne! Dicevi che eri troppo occupato con
il tuo lavoro!”
“Senti mi
dispiace per come ti ho risposto l’altra volta!”
”Per questo sei qui?”
“A dirti la
verità no! Sono con amici, hanno tanto insistito per uscire e mi hanno
trascinato fuori!”
“Capisco! Siete
in vacanza?”
“Diciamo di sì in
un certo senso, tu?”
“Uguale!”
“Sei da sola?”
“No, anch’io sono
con amici se volete potete unirvi a noi?”
“Veramente i miei
sono spariti e quindi sono solo!”
“Ahhh! Ti va di fare una passeggiata in spiaggia?”
“O … o … ok! Andiamo …”
Le 3 amiche che
avevano ballato fino a quel momento tornarono al
tavolo.
“Gunn hai visto Di?”
“Sì è allontanata
con un tipo che la guardava …”
“Sempre la
solita!”
“Perché tesoro?”
“Perché lo fa sempre e finisce nei guai! E’ nel suo carattere
ma …”
“Cosa c’è?”
“In passato ha avuto un brutto incidente è stata stuprata!”
Concluse Allison quel che non riusciva a dire Abby.
“Se la saprà
cavare non vi preoccupate! Comunque
in spiaggia inspiegabilmente anche se è notte fonda c’è parecchia gente quindi
…”
”Grazie Charlie!”
Le disse Amita apprezzando il conforto della persona di cui era
innamorata.
La notte
diventata sempre più fonda e le sue amiche e i ragazzi erano
dovuti andare a casa ovviamente senza la biondina tutto pepe che nel
frattempo aveva deciso di impiegarsi in ciò che faceva meglio.
In spiaggia con
nessuno al chiaro di luna dopo aver parlato con quel uomo
a lungo finirono per fare sesso, ma quando sulla strada di casa sola e
nell’oscurità tornava lacrime amare le solcarono il viso.
Lei era sempre
così una notte e via, ma quello che una volta le bastava ora la faceva sempre
sentire malissimo.
La mattina era appena arrivata e
quando la casa si svegliò ritrovò la biondina addormenta
sul divano con i vestiti della sera prima segno di una notte passata fuori con
chissà chi.
Ma le sue amiche non
l’accusavano ma la proteggevano, così dolcemente Amita
la svegliò mentre tutti si accomodavano in terrazza dove consumavano
i vari pasti della giornata.
Appena Delinda si sedette la
domanda sorse lecita ad Allison.
“Chi era questa volta?”
“Uno scienziato! Piuttosto
noioso!”
“Mi verrebbe la voglia di farti
una bella predica ma evito sapendo che non servirebbe
assolutamente a nulla!”
“Infatti
quindi per favore “mammina” taci!”
“Delinda sei
una ragazza straordinaria, sei una mia cara amica mi dispiace vederti
così … sempre una notte e via con chiunque …”
“Smettila ti
prego! Ti prego! Sono sempre stata la puttana del gruppo vero? E’ questo
quello che stavi dicendo?”
“Con quello che fai potresti
sembrarlo!”
Delinda ormai era in lacrime.
“E’ questo che pensi? Eh? Già tu
sei perfetta, non fai mai un errore, non ti butti in nessuna situazione nemmeno
ora che hai la persona che dici di amare accanto a te!”
“Delinda … smettila!”
“No
smettila tu! Lasciatemi in pace questa è la mia vita e ci faccio quello che mi
pare!”
E in
lacrime lasciò la tavola.
“Era necessario?”
Chiese Amita.
“Non possiamo far finta di nulla e …”
“Concordo con te ma non era questo il modo! Vado a parlarle!”
Allison
stava per alzarsi ma Abby la fermò.
“Non adesso! Peggioreresti solo
la situazione! Facciamo colazione ora!”
Dopo la litigata della mattina Delinda e Allison
non si rivolsero la parola per tutto il giorno. A pomeriggio inoltrato Gunn, Abby, Charlie
ed Amita avevano deciso di andare in spiaggia.
Mentre Di era andata chissà dove Ally era sull’ampia terrazza a leggere un libro o almeno a provarci,
perché da più di un’ora era ferma sulla stessa pagina quando ad un tratto House
la raggiunse.
“Cosa ci fai qui?”
“A dire la verità è da più di un’ora che sono qui e come non ti
sei accorta che sta leggendo la stessa pagina non ti sei accorta di me!”
“Ero soprappensiero!”
“Per la scena di stamattina? Sembravate meglio di General Hospital!”
“Se l’è cercata e io non potevo più
tacere!”
“Già hai dovuto fare la maestria come fai sempre anche a
lavoro!”
“Devo litigare anche con te ora?”
“Non sarebbe la prima volta giusto? Cameron
devi metterti in mente che non puoi aiutare tutti!”
“Ci devo almeno provare … già rispetto a te che non muovi il dito nemmeno per metà situazione figurati per tutte
quelle che ti capitano sotto il naso …”
“Cameron …”
“Non ho voglia di sentirti! Tu non sei nessuno per dirmi quello
che devo o non devo fare, nessuno che fa parte della
mia vita. Di ti ha fatto venire qui perché sa quanto è
profondo quello che provo per te e cosa più triste lo sai anche tu …”
Allison fece per andarsene e House come al
solito non fece nulla per fermarla quando improvvisamente la sua mano prese il
polso della ragazza impedendogli di fare un altro passo. Quest’ultima
rimase colpita, fino ad ora lui non aveva mai osato un
gesto del genere. Decise di fermarsi e sedersi sulla sdraio
dove stava quest’ultimo.
“Allison … tu mi chiedi l’impossibile
…”
“Per quale motivo, per tutti questi stupidi che mi dici ogni volta? Non mi importa!”
“Io non sono un uomo perfetto … non so nemmeno cos’è un relazione, tu invece vuoi la romantica storia d’amore …
quella da sogno …”
La ragazza gli impedì di dire altro posando il suo dito sulla bocca di lui.
“Io non immagino niente, desidererei
semplicemente provare e basta! Solamente provare …”
In serata la casa si ripopolò ma Ally e Di ancora non si rivolgevano la parola ma tutti
preferirono lasciare la situazione così e non aggravarla ulteriormente.
La bionda dopo cena sparì di nuovo e ovviamente dopo esser stata
per locali si diresse da quell’uomo che aveva
attenuato le sue ultime serate. Dopo un’altra notte di sesso come sempre si
stava preparando per sparire nell’oscurità e tornare come se niente fosse
successo.
“Scappi?”
“Come sempre no?”
Rodney era sveglio ed
stava sotto le lenzuola mentre guardava Delinda prepararsi.
“Per te è stato solo un gioco?”
“Ovviamente! Cosa credevi che trovassi interesse per un uomo noioso
come te!?”
“Allora mi hai solo usato!?”
“Ovviamente! Io sono solo una puttana!”
La bionda era completamente demoralizzata dopo la litigata la sua amica e l’uomo invece era scandalizzato e
profondamente deluso.
“Cosa potevo aspettarmi da te! Avevo
ragione dovevo lasciarti perdere e invece mi sono …”
”Mi sono cosa è? Sbaglio o ci sei stato ti è piaciuto no?”
“Non capisci che non lo facevo solo per quello? Strano ma vero mi
ero innamorato di te ma cosa potevo aspettarmi?”
Improvvisamente Rodney si alzò si vestì
velocemente prese dei soldi dal portafoglio e li diede alla ragazza.
“Tieni! Tieni” Sono i soldi per queste
notti! Visto che sei una puttana ti meriti la tua tariffa!”
L’uomo aprì la porta e prima di andarsene sbattendola le disse …
“Ti devo ringraziare sai? Perché da quando
vado in giro porto al collo un cartello al collo con scritto “USAMI E DOPO
BUTTAMI” così la gente sa quanto sono stato STUPIDO!”
Nel frattempo la stessa notte un’altra coppia consumava il
proprio amore ma a differenza di Delinda e Rodney tra
loro c’era veramente un grande amore probabilmente soffocato da troppo tempo.
“Mi chiedo come abbia fatto a resisterti per così tanto tempo …”
“Non lo so, me lo dica lei … In fondo
lei è o non è il matematico della coppia!”
Rispose ridendo Amita che era
accoccolata tra le braccia del suo amato.
“Hai ragione. Senza dubbio le mie probabilità erano alte ma non
sono riuscite a sfruttarle come un idiota!”
“Oppure qualcuno che sappiamo noi ti ha detto che sei nel
periodo migliore per un matematico e una ragazza sarebbe
stata solo una distrazione?”
“Diciamo anche questo! Ma sinceramente non me ne frega nulla è
troppo bello ora per tornare indietro!”
“Sei caduto nelle mie grinfie!”
“Già mi hai proprio ammaliato!”
Da quella notte passarono 3 mesi e mezzo tutti erano
tornati a casa e Delinda e Allison ancora non
si parlavano.
Quella vacanza doveva rivelarsi perfetta ma
come insegnavano i pantaloni c’erano sfide sempre pronte per le 4 amiche e
ostacoli sempre più alti da superare.
Tutti si riunirono nuovamente a Los Angeles
dopo tutto quel tempo in occasione del matrimonio tra Amita
e Charlie. I ragazzi avevano deciso di organizzare
una cena in casa di quest’ultimo per rincontrarsi e
far conoscere loro il padre e il fratello del futuro sposo.
I prima ad arrivare furono
l’esplosiva Abby e Gunn.
“Ciao come sono felice di vedervi!”
“A chi lo dici consorella! Sei bellissima
sai? Anzi ancora più del solito!”
“Come sei gentile! Entrate pure e
accomodatevi in sala da pranzo c’è Charlie con la sua
famiglia!”
Ma non fece in tempo a
chiudere la porta che una grandissima sorpresa la colse.
Allison e Delinda erano
arrivate insieme a bordo della stessa macchina rilassate e
sorridenti.
“Come sono felice di vedervi così!”
Disse subito Amita
correndogli incontro e abbracciandole.
“Ciao sono felice
di vederti anch’io!”
Disse subito sarcastico
House.
“Oh ciao! Scusa ma …”
“Oh sì sì, non
devi dirmi nulla. Capito! Questioni di donne!”
E felicissime entrarono
tutte in casa.
La serata passò veloce in
quanto era molto piacevole. Dopo cena un po’ tutti gli ospiti si
dispersero per la casa dove parlottavano tra di loro.
Amita era in giardino con un coppa di vino in mano ad osservare le stelle quando ad un
tratto Charlie la raggiunse.
“La sera è limpida … ci
sono molte stelle!”
“Già! Speriamo che domani sia una bella
giornata!”
“Senza dubbio lo sarà, non temere! Sai sono felice per te e Charlie!”
Il viso della ragazza subito si incupì quando improvvisamente si girò verso l’uomo
accanto a lei.
“Non glielo hai mai detto vero?”
“Detto cosa?”
Disse Charlie che
era arrivato in quel momento.
“Oh niente!”
Cercò di scusarsi la ragazza quando si
vedeva che stava mentendo spudoratamente.
“Cosa? Domani ci
sposiamo e vorrei sapere cosa…”
“E’ una cosa che risale a prima che noi due
stessimo insieme…”
“Quindi non sarà
per te un problema dirmela!”
“Charlie non te la
prendere con lei!”
“Di cosa si tratta?”
Disse incominciandosi a scaldare.
“DIMMELO DON!”
Ma non servivano parole
lo sguardo delle due persone che aveva davanti diceva tutto.
Subito si allontanò ed Amita
la raggiunse.
“Charlie! Charlie! Ti prego
fermati! Ti prego!”
La promessa sposa era in lacrime e il
ragazzo era furibondo.
“Come avete potuto eh? COME AVETE POTUTO?
Lui è mio fratello e tu …”
“E’ successo prima di tutto. Prima
dell’arrivo delle mie amiche, delle Hawaii … di tutto! E
non è contato nulla … nulla!”
“Io mi fidavo! Ma
vi siete stati a letto insieme e io non so più …”
“Abbiamo fatto un errore e lo sappiamo, ma …
Mi dispiace veramente! Per me non è valso nulla io amo solamente te e non
volevo che lo sapessi perché non volevo sembrati … Ma
se tu non vuoi più sposarmi io lo capirò!”
Charlie stava dando le spalle
alla sua ragazza e quest’ultima posò l’anello sul
muretto vicino a lei e fece per allontanarsi quando improvvisamente si sentì
afferrare dal polso.
“Non posso permetterlo …”
E così dicendo le
rimesse l’anello al dito.
“Non posso permettere che un incidente del
passato mi faccia perdere la cosa più bella che mi è stata data!”
Il giorno fatidico arrivò e quel giorno i jeans li indossava Delinda e già quello avrebbe dovuto
essere un segno.
Le 3 amiche si erano messe d’accordo per
fare una sorpresa a Delinda.
“Allora quando glielo direte?”
Chiese House a Allison che erano arrivati nel vasto giardino dove si
sarebbe svolto la cerimonia.
“Dopo! Spero di non peggiorare le cose,
forse hai ragione tu non dovrei tutte le volte …”
“Ehi! E’ una tua amica e la tua idea è molto
altruistica. E il fatto che io sia un vecchio scorbutico egoista non toglie che ti ammiri molto!”
Disse gentilmente mentre gli accarezzava
gentilmente la guancia.
“Ma non osare a
pensare che mi piacciano queste cose ipersmielate,
intesi?”
Ally lo guardò sorridente
prima di baciarlo. Già baciarlo, una cosa che aveva sempre
voluto e che da più di un mese a questa parte poteva fare. La loro non era una relazione “normale” ma era una relazione e a lei
quello già bastava.
Tutto era pronto … la musica partì, gli
invitati si alzarono e la sposa entrò nel suo abito da principessa regalatogli
dalle amiche. Quando arrivò all’altare non poteva crederci era lì e pensando
appena la sera prima che avrebbe potuto perdere quel meraviglioso diamante le si raggelò il sangue.
“Devo fare una cosa …”
Le sussurrò.
“Se non è lasciarmi
sull’altare … non ti preoccupare …”
Amita le sorrise e nello
stupore di tutti gli invitati attirò l’attenzione su
sé stessa.
“Scusatemi un attimo! Il matrimonio ci sarà
tra pochi secondi ma prima devo fare una cosa per una
mia amica …”
Immediatamente si voltò verso Delinda che
era dietro di lei in quanto era una damigella insieme
alle altre due e prendendola per mano le fece cenno di voltarsi.
“Rod … Rodney …”
“Anche tu meriti di essere
felice e noi lo sappiamo!”
Le disse dolcemente Amita.
Delinda senza pensare quello
che quell’uomo poteva pensare di lei gli corse
incontro e lo baciò.
Lui si lasciò andare e poi la guardò negli
occhi.
“La tua amica aveva ragione …”
Gli sussurrò solamente senza capire cosa volesse significare quando vide che indicava Allison. Non poteva credere a quello che aveva fatto e
chissà a cosa aveva detto.
“Ho mentito! Ho sempre mentito! Tu non sei
stato un oggetto per me … Ero spaventa perché tu sei
l’unico ad essere riuscito a farmi innamorare. Mi piacerebbe ricominciare da
capo tutto ma se tu …”
Lui le posò delicatamente un dito sulla
bocca, gli diede un bacio e poi le disse solamente.
“Ora vai la tua amica si
deve sposare!”
Di gli sorrise e radiosa come
non lo era mai stata tornò al suo posto mentre Rodney
non se ne andò ma rimase li ad aspettarla. La cerimonia proseguì fino a tarda
sera.
La luna splendeva radiosa e 4 stelline
luminosissime le facevano da cornice e quattro amiche cose se tornate alle loro
vecchie estati giovanili ridevano e scherzavano sotto un gazebo con la
differenza che ora erano meravigliose donne.
“Sarebbe facile a dire che fossero i pantaloni a decidere gli
eventi delle loro vite, ma con il senno di poi dico che le nostre vite cambiarono perché dovevano cambiare e che la vera magia dei pantaloni
sia stata nell’essere testimoni di tutto questo e in qualche modo nell’averci
tenuto insieme quando sembrava che niente sarebbe stato più lo stesso.
Alcune cose sarebbero cambiate ma sapevamo
che per quanto i nostri percorsi avrebbero potuto portarci lontane in qualche
modo quello che ci univa non si sarebbe mai
spezzato, permettendoci di superare qualsiasi difficoltà.
A noi
A chi eravamo e a chi siamo e a chi saremo
A i pantaloni e alla
sorellanza
A questo momento e al
resto della nostra vita vicine o lontane”