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Autore: Naima    22/08/2011    8 recensioni
“Ti amo”.
Eccole le parole di cui avevo avuto bisogno per così tanto tempo, aspettando che lei si accorgesse di quello che provavo per lei.
Bastava solo questo. Tutto il resto era superfluo. Io e lei. Len e Kahoko.
Ecco quello di cui mi sarebbe importato, probabilmente per il resto della mia vita.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Io e Lei. Tutto il resto è superfluo. 3

Io e Lei. Tutto il resto è superfluo.

Impossibile. Per me era impossibile sopportare tanto; la mia già limitata pazienza non riusciva ad andare oltre. Del resto, chi sarebbe rimasto calmo e impassibile davanti ad una scena come quella? 

Vedere lei, la persona a cui tieni di più al mondo, in piedi davanti al nuovo arrivato Kaji Aoi mentre quest’ultimo le baciava la mano sussurrandole uno sdolcinato e smielato “Grazie, Hino-san”, era qualcosa di insopportabile. Notai che non ero l’unico ad essere rimasto allibito dalla scena, ma non mi importava. 
La vidi correre dietro alla ragazza del club di stampa frequentante il secondo anno, cercando di convincerla a darle la foto che aveva scattato della scena. Senza dare troppo peso alla reazione degli altri, mi avviai alla stanza di esercitazione che avevo prenotato.

 

“Amou-saaan!! Dammi la foto ti prego!” gridai per l’ennesima volta ansimando per il mancato respiro.
“Neanche per sogno Kaho-san! Questo sarà lo scoop del mese, ma che dico, dell’anno!! Immagina il titolo sul giornale della scuola ‘Dopo la dichiarazione si passa ai fatti!’ non sembra anche a te geniale?” disse decisa.
“Ma che dici! Dai non fare storie e dammela! Non c’è niente tra di noi!” non sapevo più che dire per convincerla a darmi quella stramaledettissima foto.
“eheh vieni a prenderla!” disse mentre svoltava l’angolo.
Ansimando continuai a correre, ma una volta arrivata a destinazione, Amou era sparita.

Maledizione, ne sa una più del diavolo quella ragazza!

Senza accorgermene mi ritrovai nel corridoio del dipartimento musicale, dove si tengono le esercitazioni.

Ora che ci penso io dovrei esercitarmi per il concerto…

Entrai nella mia aula preferita, quella dove avevo sentito per la prima volta l’Ave Maria, suonata da lui. Rimasi sorpresa nel vedere proprio lui, Tsukimori-kun, intento nel fissare il suo violino dorato senza proferire parola.
“Ah, scusami, non sapevo avessi prenotato tu la stanza..” dissi cercando di evadere da quell’atmosfera pesante che aleggiava nella stanza.
“Non fa niente, resta pure, così puoi imparare qualcosa di più sulla tecnica”

Non mi convince…non si stava esercitando, eppure parla come se lo stesse facendo..

“Tsukimori-kun cosa c’è che non va? Sembri…strano” dissi, ma me ne pentii subito, sapendo che lui non amava che gli altri si facessero gli affari suoi. Mi aspettavo tutto tranne la sua risposta.

 

“Mi sono reso conto che ti avrei dovuta trattare in modo diverso fin dal principio” dissi, dando voce ai miei pensieri. 

Dannazione! Ma che dico?! Che stupido..
Cercai di sviare il discorso.
“Ah niente lascia stare, pensavo tra me e me” speriamo non abbia preso le mie parole sul serio..”bene, ascolta attentamente” sussurrai con una voce non mia, stranamente nervosa. Presi il violino e cominciai a suonare l’Ave Maria, quella melodia che mi aveva legato a lei indissolubilmente.
Lei chiuse gli occhi per bearsi della sensazione che le procurava quella melodia, mentre intrecciava le mani al petto.
Non badai molto al brano, poiché con tutte le volte che l’avevo eseguito, il braccio conosceva le note da sé. Invece continuai instancabilmente a studiare il lineamenti della ragazza di fronte a me.

I suoi capelli cremisi lasciati incolti sulle spalle, quella pelle bianca e marmorea lucida per la corsa di poco prima, quelle palpebre leggere e sottili, incorniciate da lunghe ciglia, che celavano quei meravigliosi occhi marroncino chiaro, così profondi da manifestare al mondo intero la sua anima, così ricca di amore per quello strumento a corde che armeggiavo. E infine le sue labbra gentili che immaginavo dolci e soffici contro le mie.

Troppo tardi mi accorsi che avevo interrotto la melodia quando mi ero soffermato sulle sue labbra.
“Tsukimori-kun?” disse in tono sorpreso. “va tutto bene? Perché ti sei fermato?”

Non capii più niente. Il desiderio di stringerla fra le mie braccia e la grande gelosia provata poco prima presero il sopravvento, facendo muovere il mio corpo da solo.

 

Non capivo cosa gli stesse succedendo. Aveva smesso di suonare all’improvviso, e ora non rispondeva neanche.

Che gli prende? Non è da lui interrompere un’esecuzione nel bel mezzo della parte cult della melodia..

D’un tratto lo vidi adagiare il violino sul pianoforte non molto distante e avvicinarsi velocemente a me. Si avvicinò pericolosamente alle mie labbra, ma prima che queste scoprissero il sapore delle sue, a una distanza minima tra di noi, pronunciò il mio nome, quasi con un tono di adorazione misto a brama e impazienza.

Poi mise a tacere le mie labbra sul nascere di una qualche risposta.

Ma che fa?! Che gli prende all’improvviso..

I miei pensieri vennero sostituiti dalla sensazione che quel contatto minimo mi provocava.
Così travolgente, così caldo e dolce, come se avesse paura di spaventarmi o di una mia fuga.
Inconsciamente mi ritrovai a ricambiare il bacio con uno più profondo, il che mi sorprese non poco. Anche il mio “interlocutore” si lasciò andare, sprigionando quella dolcezza e quella passione che non avrei mai pensato di scorgere in Len Tsukimori.
Senza preavviso staccò le labbra dalle mie, ancore bramose e impazienti delle sue.
Si allontanò, come se si sentisse in colpa, come se sentisse di aver commesso un errore madornale.
“Tsukim-“ non potei finire che subito mi interruppe.
“Scusami tanto, non volevo, mi sono lasciato andare troppo oltre…dimentica tutto” sussurrò, uscendo in fretta dall’aula, neanche fosse un ladro.

Perché quell’espressione di pentimento in viso? Perché ha troncato tutto sul nascere, ora che sentivo di non potermi fermare? Perché mi sento così stupida e abbandonata?

Questi pensieri mi gironzolarono in testa per qualche minuto, quando notai che il violino dorato del mio frettoloso interlocutore era ancora lì sul pianoforte, dove lo aveva lasciato. Lo riposi nella custodia rifinita con particolari raffinati, e lo portai con me.

Stupido! Stupido! Stupido! Stupido! Stupido!  Bene sarai contento ora?! Stroncare la vostra amicizia per il tuo ridotto autocontrollo, complimenti! Ora cosa farai? Se non vorrà più parlarti? Se le cose non torneranno più come prima?!

Non riuscivo a guardare in faccia la realtà.

Io non posso fare a meno di lei. Allora perché sono scappato in quel modo? Senza darle spiegazioni? Senza dirle cosa provo per lei?

…beh più cristallino di così…

Non posso…lei ama Kaji, e non posso costringerla a provare lo stesso sentimento per me.

Che gesto stupido, sconsiderato e del tutto dettato dall’impulsività! Non ero io!

Corsi per i vari corridoi del dipartimento musicale, fino ad arrivare a quello regolare, poi uscì in cortile, in un area isolata situata dietro le famose campane che qualche mese prima avevano risuonato da sole. Lo stesso luogo di poco fa, dove era partito tutto. Dove le labbra di quel ragazzo di erano posate sulla mano di Kahoko.

Perché il mio corpo mi ha portato qui? Perché voglio farmi del male da solo? Sono per caso masochista?

Mi arresi e mi accasciai sul terreno morbido all’ombra di un cedro.

 

Una volta in terrazza, poggiai i due strumenti tanto amati su una panchina, e ripensai a tutto quello che era successo poco prima.

Perché non riuscivo a staccarmi da lui? A rimuovere quel lieve contatto poi diventato sempre più intenso? Perché non ne avevo abbastanza, non mi bastava il mormorio delle sue labbra sulle mie? Perché desideravo tutto, non solo le labbra, di Tsukimori?

Pensieri come questi non riuscivano ad abbandonare la mia mente. Cercai di capire cosa potrebbe averlo spinto a comportarsi così, fuori dalle sue righe?

Beh, pensai, di certo non si va a baciare la prima ragazza che ti capita davanti, soprattutto in quel modo..

Arrossì, imbarazzata dalle mie parole e da quelle che stavo per formulare.

Che io sia…speciale per lui?

Mi lasciai andare sullo schienale della panchina, arrendendomi all’imbarazzante evidenza.

Devo parlargli…non so cosa mi dirà e quello che risponderò, ma devo farlo.

Mi alzai decisa a fare tutto il possibile per rimettere le cose a posto, quando notai dalla terrazza una zazzera di capelli blu sbucare dalla mini-radura dietro le campane di Lili.
Era lui.
L’esitazione si impossessò di me, e per un attimo pensai seriamente di mandare a monte i miei piani.

No. Forza Kahoko, è tutta qui la tua forza di volontà? Su! Fatti coraggio e vai a parlargli!

Afferrai con fermezza i due violini, e presi le scale a grande velocità.
Arrivata al dipartimento regolare, avevo davanti la porta d’uscita che conduceva al giardino.

Forza!

Avanzai a passo moderato verso le campane, particolarmente isolate. Una volta superate, lo vidi.
Si accorse di me, e si voltò, mostrandomi il suo viso abbastanza sorpreso.
Il suo sguardo su di me bastò per abbattere tutta la mia decisione e la mia fermezza che ero riuscita a riunire in quei minuti.

Patetica! Mollare tutto per uno sguardo!

“Tsukimori-kun devo parlarti…” biascicai con quel poco di voce che riuscì a far uscire.
“Immagino già l’argomento della conversazione” disse in tono duro, non verso di me, ma verso se stesso. Strano.
“A proposito di quel che è successo prima…vedi…” cercai di spiegare.
“Si, ho già capito tutto” sbottò. Che cosa aveva capito?!

 

Sapevo cosa dovevo aspettarmi. Sapevo che stavo per ricevere una delusione tremenda, che mi avrebbe messo KO. Quindi, meglio giocare d’anticipo e finirla subito.
“Cioè? Spiegati per favore” disse lei. Come poteva essere così crudele? Perché voleva spingermi a dire cose che mi avrebbero fatto soffrire?
“Sai benissimo quello che intendo. Ma parto subito dicendo che mi dispiace per il bacio, come ti ho già detto prima” cercai di liquidare tutto il più velocemente possibile, in modo che sia una cosa veloce e indolore.
“No, io non lo so quello che intendi! Sai, non ho ancora imparato a leggere nel pensiero! Soprattutto nel tuo!” disse alzando la voce.

Ottimo. È arrabbiata, e non poco; in fondo ha tutto le ragioni per esserlo.

“Hino-san sappiamo tutti e due che tu ami Kaji-kun e lui ama te. Quindi perché portare avanti il discorso?” sbottai in una brutalità tale da ferirmi da solo.

 

“Eeeeh?!” Non posso crederci.“Come può venirti in mente una cosa simile?”
“Andiamo Kahoko, lo sanno praticamente tutti quello che c’è tra voi. Perché mi prendi in giro?” disse incredibilmente calmo.

Eeeeh? E da quando io avrei una relazione con Kaji-kun? Perché tutti fanno conclusioni affrettate senza sapere niente!

“Tsukimori smettila. Come puoi credere a delle cose del genere senza sapere se sono vere? E poi…” arrossì per quello che stavo per dire “Come mai la prendi così tanto a cuore?”

 

Colpito e affondato.

Spalancai gli occhi. La sorpresa era tale da rimanere impietrito. Allo stesso tempo però sentì montare la rabbia.
“Dimmi lo fai apposta? È talmente evidente che mi sembra stupido anche solo dirtelo a parole.” sussultò “Vuoi che lo dica? Vuoi che ti dica quanto ti amo? Quanto mi sento perso senza di te e la tua musica? Quanto nonostante i miei sforzi non posso stare lontano da te nemmeno un minuto? Quanto mi sento stupido al solo pensiero di vivere un amore a senso unico?” sbottai tutto d’un colpo sentendo di essermi levato un grande peso.

 

“C-Cosa?!” balbettai. Il mio cuore non volle smettere di correre come se fosse ad un gran premio. Le mie gote si tinsero di un colore molto vicino al porpora.
Ecco perché. Ora tutto è chiaro..tutti i tasselli del puzzle sono al loro posto.
Lo fissai per un po’, incapace di proferire parola.
“So quello che provi” improvvisò lui “Non c’è bisogno di dire niente. So già quello che devo fare. Voglio solo che rimaniamo amici. Tutto qua.”  Si voltò, dandomi le spalle.

Amici?!

“Tsukimori…anzi..Len…come al solito non hai capito nulla.” Dissi sincera e sicura dei miei sentimenti.
“Ah sarei io quello a non aver capito niente?!” non fece in tempo a voltarsi che si ritrovò il mio viso a pochi centimetri dal suo. Notai affiorare sul suo viso un leggero rossore.

 

Il suo viso era vicinissimo al mio. Che stava facendo? E Kaji-kun? Non era da lei.
“Ti sono grata per le tue parole. Ma…sappi che hai preso un gigantesco, mastodontico granchio” sorrise pronunciando l’ultima frase.
Riuscivo a sentire il suo profumo chiaramente, mi stava inebriando. Il mormorio delle sue labbra era così piacevole….No. Fermati. Controllati, Len!

Poi mi vennero in mente le sue ultime parole.
“Che..?” riuscii a dire.
Non potei dire altro che mi ritrovai le sue tanto agognate labbra sulle mie per serrarle.

 

Rimasi sorpresa di me stessa nel constatare quello che stavo facendo. Quelle labbra che poco tempo fa mi erano appartenute in modo così naturale, ora avevano ritrovato casa.
D’istinto mi allontanai controvoglia, per vedere la sua espressione.
Sorpresa, stupore, realizzazione e un accenno (ma proprio un accenno xD) di desiderio.
Queste erano le emozioni che mostrava Len in quel momento.
Feci per dire qualcosa come delle scuse per la mia audacia, ma mi ritrovai impossibilitata per ovvi motivi.
Le sue dolci labbra tornarono ad impossessarsi delle mie, bramose come non mai.
Approfondì il bacio gradualmente accarezzandomi i capelli e stringendomi a sé. Feci scivolare la mia mano sul suo collo, in modo da eguagliare il suo bacio rendendolo più voglioso e passionale.

 

Continuai a baciarla, ormai sicuro dei suoi sentimenti.
Mancava solo un’ultima cosa che volevo sentire, poi non sarebbero servite più parole.
Come se avesse sentito i miei pensieri, si staccò dolcemente da me, lasciando solo pochi centimetri di distanza tra le nostre labbra.

Ti amo”.

Eccole le parole di cui avevo avuto bisogno per così tanto tempo, aspettando che lei si accorgesse di quello che provavo per lei.
Bastava solo questo. Tutto il resto era superfluo. Io e lei. Len e Kahoko.
Ecco quello di cui mi sarebbe importato, probabilmente per il resto della mia vita.






-----------------------------------Angolo dell'autrice
Salve a tutti! questa è la mia prima FF, so che non è esattamente qualcosa di decente, ma vi prego fatemi sapere il vostro parere tramite le recensioni ç___ç *supplica*
I suggerimenti e le critiche ovviamente sono bene accetti ^_^
  
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