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Autore: MartinaN    22/08/2011    5 recensioni
Allora è così che ci si sente. Speranzoso, malinconico, agguerrito e terribilmente stanco.
È così che ci si sente quando si sa che la propria vita è appesa a un filo.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nimphadora Tonks, Remus Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Disclaimer: Harry Potter non mi appartiene, bensì è di proprietà di J.K. Rowling. Questa FanFiction non è scritta a scopo di lucro (anche perché dubito fortemente che potrei ricavarne qualcosa...)

Nota: Da quanto amo Harry Potter? Più o meno da dieci anni. Non riesco proprio a spiegarmi perché mi sono decisa solo ora a pubblicare qualcosa in questo fandom. Sarà stato l’effetto da oh-mio-dio-è-tutto-finito post film, o forse l’impazienza di ricevere la famosa e-mail per poter accedere a Pottermore, chissà. Fatto sta che ora sono qui con una FanFiction di poche pretese su una coppia che mi sta particolarmente a cuore. La Rowling ha speso davvero poche parole sul loro decesso e in qualche modo vorrei riscattarli così. Direi che non c’è altro da aggiungere: buona lettura!

 

Fino alla morte

 

 

Allora è così che ci si sente. Speranzoso, malinconico, agguerrito e terribilmente stanco.

È così che ci si sente quando si sa che la propria vita è appesa a un filo.

Le ultime ore sono state una girandola confusa di preparativi che mi hanno letteralmente tolto il respiro. Solo ora, a un passo dallo scontro inevitabile, ho trovato il tempo per riflettere su tutto.

«Ho paura.»

Non è la mia voce a spezzare il silenzio che regna sulla torre nord. La guardo ancora una volta, in cerca di chissà quale promessa di salvezza. L’espressione che leggo sul volto di Tonks è disarmante: per la prima volta in assoluto appare fragile e tormentata. Inutile dire che non ha paura di combattere, né tantomeno di morire. So cosa intende ma, che Merlino mi perdoni, non riesco a trovare neppure una parola di conforto.

«Remus... Cosa ne sarà di Ted?»

Questa volta è impossibile ignorare il tono sommesso. Mi basta fare due passi per esserle accanto e avvolgere la sua figura minuta in un abbraccio.

«Non devi abbatterti, non ora. Teddy ci sta aspettando e domani lo potrai cullare di nuovo.»

La cosa peggiore è che non credo a una singola parola uscita dalle mie labbra. Eppure devo darle una speranza, a costo che si riveli soltanto una misera illusione.

«Stanotte ho pensato di tornare a casa così tante volte... Sono disgustata da me stessa.»

Mormora con la testa abbandonata sul mio petto. Siamo sempre stati la reciproca ancora di salvezza, ma ora? Sembriamo piuttosto due anime sperdute e zeppe di cordoglio anticipato.

Vorrei proprio sapere da dove nasce questa maledetta certezza di avere le ore contate. Non mi sono mai sentito così in vita mia – e dire che il mio piccolo problema peloso dovrebbe avermi insegnato qualcosa.

«Combatterò anche per nostro figlio. Non... Se non lo rivedrò, voglio che sappia che tutto questo sta succedendo anche per dare un futuro a lui e alla sua generazione.»

È di nuovo lei ora, lo capisco dalla voce risoluta. Mi rendo conto che davanti alla morte non avrò di che preoccuparmi. La mia vita è stata una lunga serie di sofferenze intrecciate a gioie indicibili e non c’è un singolo istante che cambierei. Se stanotte la Maledizione senza perdono per eccellenza mi colpirà il mio ultimo pensiero sarà per tutti coloro che ho amato e amo. Soprattutto per Ted. Lui è sangue del mio sangue, futuro tangibile, infinita speranza.

Non sono pronto, non ancora. Non voglio morire.

Dora mi bacia dolcemente prima di sciogliere l’abbraccio. Osservo i suoi capelli, di una sfumatura che tende più al rosso che al solito rosa. Mi piace pensare che sia un cambiamento dettato dalla forza di volontà piuttosto che dalla semplice instabilità mentale che sta colpendo tutti.

Una pioggia di scintille si propaga dalla barriera che avvolge Hogwarts. Sta cedendo lentamente. C’è così poco tempo... Stringo convulsamente la bacchetta, in attesa di sfoderarla. I minuti sembrano non passare mai, ed è così frustrante che vorrei espormi totalmente al pericolo pur di agire.

«Ci attaccano! State pronti!»

È Kingsley quello che sta urlando a squarciagola dal corridoio? Ora come ora non sono in grado di capirlo. Non mi importa neppure.

Dunque la battaglia è cominciata. Finirà nel sangue, ma di chi non mi è concesso saperlo. Tutto ciò che posso fare è lottare fino alla morte.

 

Ancora non lo sai, Remus, ma è proprio così che andranno le cose.

 

  
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