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Autore: USUK4ever    22/08/2011    0 recensioni
Bhe...che dire è il mio primo capitolo e quindi mi aspetto molte critiche e..bhe...godetevelo!
Un ragazzo con una vita tranquilla che verrà completamente 'sballata' da LUI.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Svegliati Alex! DANNAZIONE SVEGLIATI!
Nah! Ancora cinque minuti dai!
Se non ti alzi subito farai tardi il primo giorno di scuola!
Dicendo così mia madre mi fece sobbalzare dal letto.
Avendo già preparato la divisa che dovevo indossare guadagnai tempo per la colazione e per una breve lucidatura alla foto di mio padre deceduto quando avevo 5 anni. Poi guardando l'ora mi accorsi che non c'e l'avrei mai fatta anche se avessi avuto le ali ai piedi, provai comunque a correre a tutta velocità e arrivai con SOLI 20 minuti di ritardo ma nessuno ci fece caso poiché tutti erano occupati nelle loro faccende; I professori discutevano dei programmi che dovevano seguire ed i ragazzi raccontavano delle loro esperienze durante l'estate. Solo un ragazzo dall'aria cupa mi guardò con uno sguardo glaciale che mi fece salire un brivido lungo la schiena, subito dopo la campana suonò e tutti gli alunni del secondo anno in poi si recarono nelle proprie classi e nel corridoio rimasero solo i ragazzi del primo e i professori che iniziarono subito col presentarsi
la dolce voce di un uomo risuonò per tutto il corridoio tutti i ragazzi iniziarono a bisbigliare mentre io guardai verso l'angolino dov'era rannicchiato prima il ragazzo che mi aveva guardato "Non c'è più. Quindi è un S"

( IL TERMINE "S" STA AD INDICARE GLI STUDENTI DAL SECONDO ANNO IN POI )

la voce di quell'uomo era così forte che tutti dovettero, per tutto l'anno tenere dei tappi per non rischiare di spaccarsi i timpani; la voce di quel prof era così sublime che anche i ragazzi se ne innamorarono subito. Io invece ero sempre più immerso nei miei pensieri, """Chi era quel ragazzo? Perché mi ha guardato in quel modo? Perché proprio me? Forse non guardava me ma qualcuno dietro di me.....""""
un gridò mi fece tornare al presente
<> dissi arrossendo. Il ragazzo magro e slanciato mi prese la manica della giacca blu e mi trascinò con se Pervy abbassò lo sguardo e con un sorriso ironico disse subito dopo si fermò di scatto e si voltò lentamente, il ragazzo che prima mi aveva fissato con uno sguardo glaciale adesso teneva puntato il dito sulla schiena di Pervy. Il ragazzo gli si avvicinò all'orecchio e gli sussurrò qualcosa con una voce sottile e incomprensibile dalla mia dinstanza anche se ero quasi attaccato alla spalla di Pervy, il ragazzo gli diede una pacca sulla spalla e poi mi guardò di nuovo con uno sguardo glaciale uguale a quello di pochi minuti prima. Dopo che il ragazzo si fu avviato Pervy sobbalzò
<>
dicendo così si dileguò. "Vabbè meglio che vada anche io" arrivato alla porta della sala professori bussai, era un a porta gigante e di un blu che si intonava con la mia uniforme, gli spigoli ed il pomello erano, invece, d'oro che luccicava e si rifletteva sulle finestre dando così un colore giallastro al corridoio principale. Un vocione rimbombò nel corridoio dall'interno della sala, riconobbi subito il Prof.Olmer dalla sagoma grassoccia e muscolosa nascosta nell'ombra prodotta dalla mia posizione. Il prof.Olmer mi fece entrare e sedere di fronte ad una cattedra lunga tutta la sala, di fianco a me c'erano due divani opposti ed un tavolino nero nel mezzo. Sul divano vicino alla sedia dove ero seduto stava dormendo il prof. Richard, professore dai tratti perfetti e dalla dolce voce. Il prof.Olmer, rovistando in un cassetto della scrivania, estrasse un foglietto che mi porse senza dire nulla. Io feci altrettanto, presi il foglio e mi avviai alla porta; mentre chiudevo la porta però vidi il Prof.Olmer chinarsi a baciare il prof.Richard. Scioccato mi diressi verso la classe ma guardando il nome mi fermai un istante per ripensare alle parole di Pervy "Quindi la classe I A è la migliore" mi accorsi che ero arrivato alla porta della classe tanto elogiata da Pervy "quindi sono migliore di lui" questo pensiero narcisistico e pavonesco si dileguò subito dalla mia mente, un pò per merito della mia modestia, un pò a causa del cigolio della porta prodotto da un uomo dalle definiture soavi che mi porse la mano.
 
  
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