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Autore: herms    23/08/2011    2 recensioni
Rose e Scorpius non ricordano nulla di cosa sia successo quella notte, e i rapporti tra loro cominciano a incrinarsi.Ci vorranno degli attacchi interni alla Scuola a riavvicinarli. Ma se i colpevoli non fossero Mangiamorte o Slytherin questa volta?
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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E qui giunge anche il secondo capitolo. Comincia a svilupparsi la vicenda di cui vi avevo accennato, e attorno a questa gireranno le vite dei nostri protagonisti.

Buona lettura!

Herms.

 

 

 

 

...

feel the pain, feel the joy
aside set the little bits of history repeating
.. just little bits of history repeating
.. and I've seen it before
.. and I'll see it again
.. yes I've seen it before
.. just little bits of history repeating

 

History Repeating, Propellerheads.

 

CAPITOLO SECONDO: History Repeating.

 

 

 

Rose non si stupiva facilmente. Era difficile coglierla impreparata, e questo le dava una certa sicurezza. Tra le cose che avrebbero potuto stupirla realmente c'erano: sua madre su una scopa, suo padre a dieta e un incredibile insegnante di Pozioni. Bello, certo, ma arrogante e sfacciatamente parziale. E questa persona, come alcuni avrebbero potuto pensare – se non per l'aspetto fisico – non era di certo Severus Piton resuscitato per la felicità di Slytherin. Era una testa platinata su un corpo a dir poco notevole. E dire che lei aveva sempre pensato che un solo Malfoy a scuola fosse già troppo.

 

 

 

***

 

Per quanto quella piccola rivincita su Scorpius l'avesse fatta sentire meglio per qualche momento, quando Rose arrivò nell'aula di Pozioni ebbe la netta sensazione che quello stato d'animo non sarebbe durato molto. Forse non fu tanto un presentimento a creare quel pensiero, quanto l'immagine di Draco Malfoy seduto alla cattedra del professore di Pozioni.
L'uomo stava chiacchierando tranquillamente con Scorpius ( come diavolo faceva ad essere arrivato lì prima di lei?) e Albus, che sorrideva tranquillo. Draco apprezzava il giovane Potter; non avrebbe mai detto che sarebbe successo ma il ragazzo gli ispirava simpatia e il fatto che fosse a Slytherin – un Potter a Slytherin! - l'aveva reso certamente più ben disposto nei suoi confronti. Se solo non avesse avuto gli irritanti occhi del padre, l'avrebbe adorato.
Rose era a dir poco sconvolta, soprattutto perché i suoi migliori amici non avevano avuto lo scrupolo di avvertirla di quell'arrivo. D'accordo che in quel momento non parlava nemmeno con Scorpius, ma nei giorni precedenti aveva avuto tutto il tempo per avvisarla.
La lezione stava per iniziare e i ragazzi presero posto giusto dietro di lei, che si voltò immediatamente ad affrontarli.
Si rivolse per primo al cugino – Al, avvertirmi sarebbe stato troppo? - ringhiò a bassa voce.
- Non ne sapevo nulla fino a quindici minuti fa, l'ho scoperto entrando in classe. È splendido che sia lui il nuovo insegnante – commentò – A papà verrà un infarto! -.
Tristemente vero – pensò Rose.
Albus aveva un rapporto controverso col padre. Lo adorava e ammirava senza ombra di dubbio, ma da buon Slytherin si divertiva enormemente a provocarlo, e i Malfoy erano il suo passatempo preferito.

Prima che Rose potesse rivolgersi a Scorpius, il nuovo professore la richiamò all'attenzione.
- Signorina Weasley, le dispiace? - disse Malfoy, stranamente con tono non troppo scocciato nei confronti di una Grifondoro.
- Certo professore, mi scusi – rispose lei educatamente girandosi e salutando con un cenno Artemis che si era seduta accanto a lei.
La sua era una posizione strategica per stare vicino al giovane Potter senza che fosse troppo evidente. I due si rincorrevano dal terzo anno, ed erano anche stati assieme al quarto. La storia non era andata a buon fine, Albus aveva tradito la ragazza che era stata male fin troppo a lungo. Al loro sesto anno però, non era lei a non voler tentare di nuovo una relazione, ma Al. Aveva visto quanto Artemis era stata male alla loro separazione, e temeva di ferirla ancora. Trai due c'era un attrazione di quelle che difficilmente possono essere ignorate, così continuavano a andare avanti in un lungo gioco di tira e molla di cui non intravedevano la fine. Rose sperava con tutta se stessa che i due trovassero un modo per stare bene assieme, prima o poi.

La lezione trascorse velocemente, mentre Malfoy si presentava alla classe – non che ce ne fosse realmente bisogno – e Rose si prese tempo per osservarlo.
Draco Malfoy era indubbiamente un bell'uomo. Aveva dei lineamenti più marcati rispetto ai tempi della scuola e il fisico meno sottile. Aveva gli occhi grigio metallo che faceva sospirare la popolazione femminile della classe, ma Rose, per quanto apprezzasse Malfoy senior, preferiva indubbiamente gli occhi di Scorpius, forse per il colore verde acqua, o forse perché amava la loro espressività ed erano per lei come un libro aperto sui pensieri del ragazzo.

 

Il tempo finì e gli studenti uscirono dalla classe. Rose ripulì il calderone con un colpo di bacchetta e andò dietro ai suoi amici. Quando furono in corridoio si rivolse a Scorpius.
- Non hai pensato di dircelo? - chiese con apparente calma.
- Non era sicuro fino all'ultimo, e in più ho pensato di farti una sorpresa gradita? - disse con tono sprezzante.
Rose sentì dei passi dietro di sé, ma non si voltò a controllare.
- Gradita? -
- Esatto. Non eri tu che avevi una cotta per, cito testualmente, "quel pezzo di figo di tuo padre"? Sapevo ti piacevano i Malfoy, e dopo questa mattina ne ho avuto la conferma, non credi? - .
Rose si voltò allibita verso la risata cristallina che sentì dietro le sue spalle. Draco Malfoy in persona stava ridacchiando nella loro direzione, gli occhi accesi da vivo divertimento. Se l'avesse descritto in quello stato a suo zio Harry, l'avrebbe di sicuro fatta ricoverare al San Mungo accanto a Allock.

 

Si voltò di scatto verso Scorpius, conscia del fatto che lui, messo com'era, aveva sempre saputo della presenza del padre dietro le sue spalle. Ma soprattutto la cosa che la irritò di più, fu l'implicito sottinteso nelle sue parole, che richiamava a quella notte appena passata e di cui non serbava alcun ricordo.
Sfoderò la bacchetta e la puntò alla gola di Malfoy, incurante della presenza del padre-professore dietro di sé. Contro tutte le previsioni di Al, l'uomo non intervenne ma si limitò a osservare la scena, che gliene riportò alla mente un'altra avvenuta molti anni prima.
- Non mi attaccherai Weasley. Sei troppo corretta per attaccare un amico, per lo più disarmato – disse Scorpius.
Rose abbassò poco alla volta la bacchetta, con un ringhio sordo. Ma quando vide un sorriso impertinente comparire sul volto del ragazzo, gli sferrò un pugno sul naso.
- Forse tu e Albus non avreste dovuto insegnarmi a fare a botte, non credi? - commentò sarcastica.
Scorpius era a terra con una mano premuta sul naso sanguinante, e mentre Rose si allontanava, fu certa di sentire la stessa risata che aveva seguito le parole del ragazzo qualche minuto prima.

 

A Draco Malfoy venne spontaneo scoppiare a ridere in quel momento, realizzando che i figli non fossero dissimili dai genitori come aveva sempre pensato.
Quella ragazzina era allo stesso tempo uguale e terribilmente diversa dalla madre: coraggiosa e testarda come pochi, ma anche sportiva e combina guai.
Continuava a non sopportare i Salvatori del Mondo Magico, ma con la loro prole era più accondiscendente. Scorpius aveva persino passato qualche giorno con Albus a casa Potter mentre i genitori erano in Australia alla ricerca di un'erba molto rara.


Non proprio tutti i figli di quella strana famiglia gli andavano a genio: il primogenito di Potter, ad esempio, gli faceva venire voglia i strozzarlo ogni volta che entrava nel suo campo visivo. Fortunatamente lo avrebbe avuto trai piedi solo per quell'anno, sperando che non fosse stupido quanto il padre, e non rischiasse di non passare i MAGO.

 

***

 

 

 

Erano usciti dalla sala assieme, ridendo sotto l'influsso degli effluvi dell'alcool. Avevano corso per i corridoi incuranti del pericolo di essere scoperti.

Passi veloci lungo i corridoi di pietra, respiri affannosi e parole frammentate. Si erano rifugiati in una classe appoggiandosi l'un l'altra, incapaci di reggersi in piedi più a lungo.

Erano crollati pesantemente sui cuscini usati durante le lezioni, continuando a ridere.
Abbracciati si erano scrutati per un lasso indefinito di tempo, e poi improvvisamente le labbra di Scorpius si erano appoggiate sulle sue.

Tutto sfumò, e la stanza ricadde nel buio della notte e dei sogni.

 

 

Si svegliò così, di soprassalto. Scattò a sedere, realizzando improvvisamente di essere nel suo letto a Gryffindor.
Aveva baciato Scorpius. Era ufficiale, stava cominciando a ricordare, anche se in modo parecchio insolito. Era strano che l'accaduto le tornasse in mente attraverso dei sogni, ma era indubbiamente così.
Non era solo un sogno quello che aveva appena fatto, era troppo reale, troppo... vero.
Stranamente non aveva dubitato nemmeno per un secondo che fosse un ricordo e non la sua immaginazione che galoppava a briglia sciolta.
Quel bacio c'era stato e a nulla sarebbe servito negarlo. Chissà se lo rammentava anche Scorpius... .

Scese dal letto scostando le coperte, aveva bisogno di un po' d'aria fresca per rischiararsi le idee, non si sarebbe riaddormentata quella notte.
L'unica cosa che aveva la capacità di calmarla era il volo. Quindi non fu un caso se prese un golf che aveva buttato ai piedi del letto e richiamò la scopa con un Appello silenzioso, tuffandosi dalla finestra nel buio della notte.
Amava quel momento della giornata, e il silenzio che esso faceva calare sul Castello, quasi a cercare di calmare gli animi e le preoccupazioni dei giovani studenti.

Si diresse verso l'arena da Quiddich, concentrandosi solo sui movimenti della sua scopa, così che si accorse della presenza di un'altra persona solo quando rischiarono di scontrarsi.
- Scorpius! - esclamò stupita da quell'improvvisa comparsa.
- Rose – rispose portandosi alla sua altezza.
- Come mai qua? - un sorrisetto comparve sul volto del ragazzo ancor prima che rispondesse.
- E te lo chiedi? Non ricordi tutte le volte che hai costretto me e Al ad abbandonare i nostri poveri letti per passare la notte con te insonne svolazzando per il campo? Certe abitudini non muoiono, sai? -
Rose sorrise con nostalgia al ricordo di quei momenti trascorsi tutti e tre assieme, emblemi di quel rapporto che pareva essersi incrinato da meno di due giorni a quella parte, e che le mancava come non mai. Era talmente abituata ad avere quei due intorno in qualunque momento che la lontananza si faceva già sentire.
Con Albus era cresciuta, ed era quasi più legata a lui che a suo fratello Hugo – non che non gli volesse un bene dell'anima, sia chiaro -, ma il suo migliore amico, forse perché non c'erano rivalità tra cugini o legami di parentela, era indubbiamente Scorpius. Con lui aveva sempre saputo di poter parlare di tutto, ma in quel preciso istante non aveva la più pallida idea di cosa dire, era semplicemente bloccata, in imbarazzo.

Fu Scorpius a rompere il silenzio, e certo sarebbe stato meglio se non lo avesse fatto.
- Comunque grazie del pugno, hai rischiato di sfigurarmi! - esordì con aria tragica, che fece sbuffare Rose.
- Te lo sei meritato – non sapeva se piangere o ridere davanti all'espressione scandalizzata del ragazzo.
- Io? Guarda che sei tu che hai cominciato con la storia dei porno, che tra l'altro sono di Al. Il punto è che non ti dovevi permettere! -
- Solo perché c'era lì faccia di culo*? Che ha persino tentato si sfottermi? - ringhiò.
- Che problemi hai con lei? -
- Non è lei il mio problema, razza di imbecille! - o almeno non del tutto, pensò – Ma tu! Tempismo perfetto, davvero. Dopo quello... - smise di parlare, incapace di trovare le parole giuste.
- Rose, non è successo niente quella notte – dichiarò con tono funereo.
- Ricordi? - chiese lei speranzosa.
- No, ma non l'avrei mai fatto, non con te. - Non così, fu quello che pensò veramente, ma il suo errore fu non dirlo.
- Ah sì? O scusa, se non sono alla tua altezza principino! Hai pensato a come mi sento io non sapendo cos'è successo? Non sia mai che ti preoccupi per qualcuno che non sia tu, vero? - urlò, sentendosi ferita e umiliata.
- Non è quello che... -
- Fottiti, Malfoy. Se ogni tanto pensassi anche a quello che potrei aver provato anche io, non moriresti di certo.
-Scappò via a tutta velocità senza concedergli possibilità di replica.
E mentre avanzava nella notte le lacrime, più amare che salate, che avevano cominciato a scenderle sulle guance vennero spazzate via dal vento temporalesco che stava montando, presagio e preludio del temporale che si andava addensando sopra Hogwarts.

 

 

 

 

****

 

 

 

La mattina seguente Rose decise di non presentarsi a lezione, e tanto meno di alzarsi dal letto. Le dispiaceva, ma effettivamente non stava molto bene e durante la notte le era venuta una forte tosse, complice il ritorno alla torre sotto il temporale.
Disse ad Artemis e Crystal di non preoccuparsi, e che le sarebbe bastato riposarsi un po' per riprendersi completamente, e che non era necessaria nessuna visita in infermeria.
Le due uscirono senza controbattere, ma Rose era certa che una volta o l'altra le sarebbe toccato sopportare un terzo grado non da ridere, e che certamente non l'avrebbero lasciata in pace, se avesse continuato a comportarsi in modo strano. Lei voleva loro molto bene, ma non voleva informarle di quel momento della sua vita, non si sentiva a proprio agio. Probabilmente si sarebbe ritrovata a lamentarsi con Al un giorno o l'altro, ma era o no questo il ruolo del migliore amico?
Il suddetto ( e presunto a partire da quel momento) migliore amico, nonché cugino, piombò in camera di Rose senza la benché minima grazia, spalancando la porta e svegliandola dalla sua dormiveglia con un Levicorpus.
- Severus fammi scendere! - urlò la ragazza, dimenandosi e cercando di liberare la caviglia da quella presa magica.
Albus, dopo numerose minacce, quando la cugina cominciò a ringhiare realmente, decise che era il momento adatto per liberarla.
- Ciao Rosie. Controllavo solo se eri sveglia, tutto qui – schivò abilmente il cuscino che andò a schiantarsi sul muro dietro di lui in una nuvola di piume.
- Dimmi cosa vuoi Potter, prima che ti uccida -
- Ti vuole la McGranitt... -
Rose cominciò subito a immaginare parole come “vergogna”, “espulsione”, “punizione”, che si rincorrevano frenetiche nella sua testa.
- … assieme agli altri Prefetti – terminò dopo poco Albus con aria annoiata.
Questa volta non fu abbastanza veloce da schivare lo Schiantesimo che lo mandò a raggiungere il cuscino addosso a quella parete.

 

 

- Sei decisamente troppo violenta ragazza, non è per nulla femminile sai? E poi guardami! Non solo hai rischiato di rompermi qualche osso, ma hai rovinato la mia camicia! Non tornerà più la stessa – dichiarò tragicamente con aria afflitta Albus, continuando a lamentarsi per altri dieci minuti di un invisibile – a parere di Rose – taglio che dichiarava aver mutilato il suo povero capo di abbigliamento.
Rose lo lasciò fare perché sapeva che stava tentando di dissimulare l'ansia che provavano entrambi, poiché non sapevano cosa fosse successo, e erano stati convocati nei Sotterranei.
- Sono certa che non è successo nulla di preoccupante – tentò di rassicurarlo lei, tra un colpo di tosse e l'altro. Al non rispose a parole, ma si limitò a restare in silenzio e stringerle forte la mano.
Nessuno dei due sapeva dove fosse Scorpius, e questo unito alla loro direzione li aveva innervositi non poco.
I loro timori furono dissipati quando videro il giovane Malfoy riunito assieme agli altri Prefetti, poco lontano dalla Preside e dagli altri insegnanti. Le lezioni dovevano esser state sospese, ma sicuramente ai ragazzi era stato ordinato di restare nelle loro aule o nelle Sale Comuni, pena gravi provvedimenti, e questi dovevano averne approfittato per cercare un po' di riposo extra, visto che i due cugini non avevano incontrato anima viva nei corridoi recandosi nei Sotterranei.
La McGranitt si accertò del suo stato di salute, dichiarandosi dispiaciuta per averla dovuta convocare in quelle condizioni, ma dopo che Rose l'ebbe rassicurata, la invitò a unirsi agli altri Prefetti.
Si mise tra Albus e Lorcan, secondo Prefetto di Gryffindor, poco lontano da Scorpius.
- Mi dispiace avervi chiamato fuori dalle aule ragazzi - esordi l'anziana preside, conscia di non aver recato loro alcun dispiacere - Ma c'è una ragione dietro questa convocazione. Vi mostrerò tutto tra poco, ma prima voglio spiegarvi il motivo della vostra presenza qui: desidero che nei prossimi giorni controlliate che non ci siano movimenti o discussioni sospette, e che vi mostriate come esempio di unità le varie Case - finse di non notare l'occhiata ostile che si scambiarono Rose e Scorpius, continuando col suo discorso – E' una questione molto importante e mi aspetto che tutti facciate del vostro meglio. Ora seguitemi, prego - li condusse lungo il corridoio, e non appena voltarono l'angolo, il chiacchiericcio scomposto dei ragazzi fu tacitato dalla vista che comparve di fronte ai loro occhi.
Sulla parete campava enorme la scritta “Figli di Mangiamorte a Morte”, di color rosso carminio che colava sul pavimento.
- E' sangue? -
- L'abbiamo appena esaminato, si tratta fortunatamente di sangue di drago. Nessuno è stato ferito, per ora, ma temiamo che le cose possano peggiorare, per cui dovete fare molta attenzione ragazzi. In particolare siamo preoccupati per Slytherin, che a troppo a lungo si è isolata dalle altre Case e che negli ultimi tempi è sempre più presa di mira. -
La Preside si congedò, lasciando i ragazzi ai propri pensieri. Assieme ad Albus, Rose andò verso Scorpius. Poteva aver litigato con lui, ed era ancora arrabbiata per quello che era successo quella notte, ma la sua salute veniva prima di qualunque cosa.
- Tutto bene? - chiese, pur essendo consapevole della retoricità della sua domanda, visto la preoccupazione che Scorpius lasciava trapelare dai muscoli in tensione, nonostante l'espressione impenetrabile.
- Devo andare a parlare con mio padre, ci vediamo più tardi ragazzi – li salutò, eludendo con tranquillità apparente la domanda.
I due cugini si voltarono nella direzione opposta, pronti a chiamare a raccolta tutti i Potter-Weasley: urgeva una mano.
Stavano proprio parlando di questo, quando Rose perse l'equilibrio. Albus le salvò una caviglia all'ultimo momento, afferrandola per un braccio.
Le lamentele e gli insulti che piovvero addosso al nuovo custode della scuola non furono poche, quando Rose realizzò di esser scivolata su delle foglie, che per qualche strana ragione erano finite fino nei sotterranei, non solo davanti a quella scritta, ma anche in una zona totalmente priva i finestre. Gazza in confronto doveva esser stato un asso nella pulizia e custodia del Castello.

 

***

 



Spazio dell'Autrice.

 

* citazione da “Quattro Matrimoni e un Funerale”, film geniale con Hugh Grant. Se non l'avete visto, fatelo.


- History Repeating è una canzone dei Propellerheads, ed è meravigliosa. Vi consiglio vivamente di ascoltarla. Questa e il titolo sono evidentemente riferiti al ripetersi tra Rose e Scorpius i quella stessa scena avvenuta anni prima tra i rispettivi genitori, Hermione e Draco.


Non so quando sarò in grado di pubblicare il prossimo capitolo, ma spero presto.

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Herms

   
 
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