Fumetti/Cartoni americani > Iron Man
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Autore: Lolindir    23/08/2011    1 recensioni
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Da un grande potere derivano grandi responsabilità. E da grandi responsabilità, cosa deriva?
Tony sedeva su quella sedia di pelle, spalle alla porta e occhio fuori dalla finestra. Sul tetto del mondo lui sedeva e guardava, fiero, ciò che aveva creato. Un impero grande come nessun altro.  Aveva soldi, potere e armi. Poteva governare il mondo, se solo avesse voluto.
Un piccolo rumore. Una ragnatela appare, un uomo mascherato vola via sfruttando il muro del suo ufficio come rampa di lancio; delicato e leggero. Saluta con un cenno di capo appena percettibile e si lancia all’inseguimento di ladri in direzione Broadway.
Il vero deterrente nucleare moderno. Gli eroi. Come fino a qualche anno fa, i paesi del medio oriente e dell’Asia si muovevano verso la corsa agli armamenti, ora sono a caccia di scienziati per creare il loro progetto del super soldato.
 
- Mr. Stark. Una chiamata per lei. La Mrs. Potts.
 
Segretaria efficiente.
 
- Pepper, quale gradevol-. Ah. Mh. Capisco. Tutti? Arrivo.
 
Niente ti fa sentire più americano come aver tagliati i fondi governativi e saperli in mano ad un celebroleso amante delle belle esplosioni. Anthony Stark aveva le migliori armi in commercio, una tecnologia che non si sarebbe potuta vedere nel resto del globo non prima di vent’anni. E non la voleva dare.
Vendere l’armatura Iron Man all’esercito avrebbe segnato un’egemonia incredibilmente grande all’America. Niente di sbagliato, se solo mostrassero un minimo di buon senso con i suoi “regali”. Premette un pulsante nella scrivania chiamando autista e segretaria.

- Happy carica la mia macchina nel Jet, dobbiamo andare a DC. In un ora dobbiamo essere alla casa bianca. Disdica i miei appuntamenti, la signorina Potts li gestirà in video conferenza.

Efficienti, come devono essere. Con lunghi passi si muove verso la porta, la coda dell’occhio cade sul bancone del bar personale. Rallenta, lo desidera ma non si ferma. Grazie a Dio è vuoto.

- Signore, concedimi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare, il coraggio di cambiare quelle che posso, la saggezza di conoscerne la differenza.

Un mantra. Il suo mantra.
Dieci minuti ed è in volo sull’America. Trenta minuti ed è atterrato. Cinque secondi e già si pente.
Il segretario della difesa lo aspettava con una Bentley, con tanto di bandierine attaccate in punta.  Piccola smorfia di disappunto.

- Happy sapevamo di questo?
- No, non lo sapevamo.
- Segretario! A cosa devo l’onore di averla come accompagnatore.
- L’onore di chiudere l’affare della sua vita.
- Ho messo la firma sul brevetto Iron Man, ho già fatto il mio affare.
- Si crede spiritoso, Signor Stark?
- Meglio di Crosby.

Salirono in macchina, il sorriso beffardo di Tony illuminava il suo volto mentre faceva cenno alla fidata guardia di non seguirlo. Soliti ordini, per lui. Seguirlo con la sua macchina e aggiornare Pepper e Hill.  Il viaggio da Bejing dura un poco di più, ma certe cariche del governo non si fanno aspettare.

- Signore, non ho intenzione di dare al governo la protesi Iron Man.
- Non glie lo sto chiedendo.

Rumore di grilletto. Sente il proiettile salire e posizionarsi nella canna.

- E’ un ordine.

Quel sorriso.

-Stone…
   
 
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