Morgana, quanto amo la Magia!


 

«Sei consapevole che ora che siamo qui, non ci può trovare nessuno? Nemmeno tuo cugino Al, con quella Mappa tanto geniale?»

Ovvio, siamo nella Stanza delle Necessità, nessuno può entrare adesso.

Questo avrebbe voluto rispondere la percentuale di sangue Granger che c'era in me. Ma, nella posizione in cui mi trovavo - schiena contro il muro, bloccata dalle sue braccia - e il cuore che mi batteva all'impazzata, fu la percentuale ereditatada mio padre ad avere la meglio: le mie orecchie diventarono paonazze e l'unica cosa che fui in grado di fare fu annuire.

«E lo sai che nessuno, e dico nessuno può vederci né sentirci, Weasley?»

Ok, fermi tutti. Scorpius Hyperion Malfoy, quell'insolente Serpeverde sbruffone - e anche tremendamente sexy al momento - stava usando quel tono malizioso con me?!

Io non sono una delle sue bamboline! 

Provai a spingerlo via, lontano da me, mettendogli una mano sul petto per tenerlo a distanza; ma qualcosa mi bloccò.

Il suo cuore, sì, il suo cuore stava battendo ancora - se possibile - più velocemente del mio, la prima cosa che mi venne in mente sentendolo furono le ali del Boccino, il quale, una volta liberato, vola via battendo quelle sue piccole ma forti e veloci ali.
Anche il suo cuore - quasi piccolo quanto il suo cervello, a parer mio - come un Boccino voleva volare via, libero?

Così, persa in questi pensieri, come una perfetta idiota rimasi a fissarlo, annegango in quei profondissimi e splendidi occhi grigio-azzurri.

Splendidi? Da quando gli occhi di quel Troll erano splendidi? Riprenditi Rose, conserva la tua dignità!

Facile. Conservare la mia dignità davanti ad un ragazzo così dannatamente sexy - ma io non lo sopporto, eh! - non è affatto una passeggiata...

Vedendomi esitare, Scorpius si avvicinò ancora di più a me, prendendo la mia mano - ancora ferma sul suo petto - nelle sue. 

Non ce la feci più. Le barriere del mio corpo crollarono, fui pervasa dalla voglia di essere ancora più vicina a lui, di lasciarmi andare contro il suo petto, di entrare in contatto con quelle labbra, ora curvate in un sorriso, e di essere completamente e totalmente sua.
Nemmeno il mio cervello, dopo sette anni di bugie, fu più in grado di mentire a sé stesso.
Io non odiavo quel ragazzo; io lo desiderava più di ogni altra cosa.

Quando, continuando a tenere la mia mano con l'altra spostandomi un ricciolo ribelle, mi sfiorò il viso, rabbrividii.

«Perché?» fu l'unica cosa che riuscii a sussurrare.

Era quello che volevo sapere; perché si divertiva tanto a giocare in questo modo con me? Non gli bastavano le sue tante bamboline? 

«Perché, Rose, è ciò che vogliamo entrambi. E' ciò che sentiamo entrambi. E questo lo sai anche tu.»

E poi successe. 
Esatto, Scorpius Hyperion Malfoy, colui che da sette anni ormai era noto come mio acerrimo nemico, mi baciò.

Ma non fu un semplice bacio, oh no. 
Fu un bacio appassionato, sentito, quasi liberatorio. 
Io ricambiai con tutta me stessa, accorgendomi solo in quel momento quanto davvero lo desiderassi.

Ci staccammo dopo quelli che sembrarono secoli, entrambi con il fiato corto, e subito osservai la sua reazione. Sul viso non era comparso il solito ghigno soddisfatto di sempre; ora, uno splendido sorriso decorava il volto squadrato del ragazzo, un sorriso pieno di gioia. I nostri sguardi si incrociarono; anche i suoi occhi sembravano sorridere.

Io sorrisi, tanto gioiosa quanto incredula. 
Lui allora, capendo di aver distrutto le barriere, scoppiò in una fragorosa risata, cristallina e pura, non maliziosa e superba come al solito.

Sollevandomi dai fianchi, mi prese in braccio e, facendomi appoggiare la schiena contro il muro, mi baciò ancora e ancora e ancora, accarezzandomi tanto dolcemente quanto ardentemente.

Io, non riuscendo a trattenermi, mi strinsi ancora di più a lui facendo leva con le gambe, e cominciai a giocare con i suoi capelli, quei capelli biondi che una volta tanto odiavo. Quando gli passai una mano sulla schiena, lo sentii rabbrividire.

Non credevo fosse tanto divertente , mi ritrovai a pensare. Ok. La vecchia Rose era decisamente andata.

Lui, di rimando, mi mise una mano sul fianco, iniziando sfilarmi la camicetta dalla gonna. 

Mi bloccai. Volevo davvero farlo?

Scorpius, accorgendosi del fatto che tutto d'un tratto mi fossi irrigidita, smise di baciarmi per guardarmi negli occhi.
Con il fiato corto, parlò: «Lo sai, Rose, non sei costretta a farlo.»

Ci pensai su un attimo. Fu proprio un millesimo di secondo perché, sprofondando in quegli occhi tanto dolci - dolci! Gli occhi di Scorpius, dolci! - risposi semplicemente:
«Io voglio farlo.»

Un sorriso gli illuminò il viso e io lo baciai. Lui, con la mano ancora ferma dove l'aveva lasciata, ricominciò ad alzarmi la camicetta. Il contatto delle sue mani con la mia pelle mi fece rabbrividire di piacere. 

Potrei mai aver bisogno di altro? mi chiesi.

Ed ecco che, quasi la Stanza volesse contraddire il mio ultimo pensiero, un letto apparve dietro di noi. 

Io lo vidi subito; Scorpius lo notò solo quando, dopo una mia spinta, ci cadde sopra, con me su di lui.

Non riuscii a trattenere una risata liberatoria.

Morgana, quanto amo la Magia!

 

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Salve a tutti!  :) 

Come già detto nella descrizione, è la mia prima one-shot ed è anche la prima volta che scrivo riguardo la Nuova Generazione. 

Non so cosa sia venuto fuori, fatto sta che avevo voglia di scrivere qualcosa su Rose e Scorpius, coppia che personalmente adoro.

Recensite, ditemi che ne pensate! Siate pure crudeli, se vi fa schifo. Accetto qualsiasi critica, se può essere costruttiva ;)

Alla prossima!

Crystal