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Autore: Mann    23/08/2011    1 recensioni
La vicenda è ambientata nel futuro (2160) quando le grandi potenze mondiali devono porre fine alla terza guerra mondiale iniziata cento anni prima.
Genere: Azione, Guerra, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1

 

2160,New D-Day

Squadra d'assalto speciale Alpha,

la squadra Alpha deve infiltrarsi nella base sottomarina della Triade nell'oceano Pacifico per disattivare gli ultra radar e far sì che i soldati americani possano effettuare la manovra “ Quake”.

 

Ore 01:42

 

Eravamo sott'acqua, assieme ai pesci, unica fonte di luce, io, Hunter, Lee e Hurts.

Io ed Hurts dovevamo dovevamo entrare dalle fognature, la nostra era una nuotata lenta ma che in fondo nascondeva un'ansia e paura immensa.

Ancora cinque bracciate e avremmo raggiunto la base nemica. Il suono di una radio arrivò al mio orecchio tramite l'auricolare che, per via della guerra che aveva distrutto l'economia globale del pianeta, era poco sicuro e provocava un forte suono.

< Qui Hunter, abbiamo raggiunto i condotti di areazione...aspettiamo una vostra risposta >.

Nel frattempo Hurts stava già aprendo la grata delle fognature. Io lo raggiunsi ed entrai nelle tubazione, subito dopo Hurts mi imitò richiudendo la grata.

 

5 minuti dopo

 

< Hunter qui Hurts, siamo dentro...qual'è la vostra posizione? >

il rumore era talmente forte che riuscivo a sentire dall'auricolare del mio compagno che c'era una sparatoria.

< Hurts siamo sotto tiro! Non riusciamo ad avanzare, dovete venire ad aiutarci! >

< Dove siete? > domandò Hurts

< Siamo al secondo piano! Dovete raggiungerci! >

< D'accordo arriviamo. Chiudo >

queste parole decisero il cambiamento del piano d'attacco...non era più una missione di sabotaggio, bensì una missione d'assalto.

Hurts era tranquillo...nonostante tutto era il comandante.

Lui decideva le sorti delle missioni quando ci trovavamo in pericolo.

Era un uomo alto e grosso, un armadio rispetto a me, era molto muscoloso per via delle radiazioni, biondo con gli occhi azzurri, il naso piuttosto ingombrante e gobbo, i lineamenti duri e la bocca molto sottile.

Con la sua voce grave mi disse:

< Dobbiamo andare...aggrappati > si era già preparato, tutte le sue armi erano già pronte ed io gli salii subito in groppa senza dire una parola. Lui saltò, tenendo i pugni chiusi verso l'alto. Sfondò il soffitto, salendo così al primo piano. Suonò l'allarme.

 

 

Si sentì un rumore molto forte, subito dopo, il suono di un allarme.

La tensione era al massimo, come la paura e l'incertezza.

Hunter era coperto da una scrivania in metallo ribaltata, mentre io rimasi dietro a dei sacchi di sabbia che creai col mio potere. Il mio compagno, che non volle mai utilizzare armi bianche, sparava contro i nemici con il suo fucile d'assalto silenziato uccidendone un paio ogni volta che avanzavano. Ma non sarebbe bastato per sopravvivere...avevamo bisogno immediatamente di rinforzi.

Io uscii un attimo dal mio nascondiglio per vedere dove si trovavano i nemici. Feci un grosso sbaglio.

 

 

 

< Hurts sono Hunter! Lee è stato colpito alla spalla! Abbiamo subito bisogno di aiuto! Sbrigatevi! >

< Hunter, secondo il radar stiamo sotto di voi, vi sentiamo pure. Di a Lee che deve spegnere la luce! Vicino a voi ci dovrebbe essere un interruttore generale > il tono di voce del comandante era ancora molto tranquillo nonostante la notizia appena ricevuta.

 

 

 

Hunter mi spiegò tutto ed io gli feci un cenno con il capo. Avevo la spalla dolorante ma dovetti raggiungere l'interruttore a circa otto o dieci metri dalla mia posizione. Strisciavo per non farmi colpire dai proiettili vaganti. Ora ero a due passi dall'interruttore, ma era uno spazio senza protezioni e i miei poteri non sarebbero serviti a nulla.

Hunter si accorse del pericolo e mi lanciò una pistola per potermi difendere. Io la presi e, dopo un lungo respiro profondo, uscii dalla mia posizione e col braccio sano sparai ai nemici dall'altra parte della sala.

Tirai giù la leva dell'interruttore.

 

 

 

Hurts fece un gran rumore. Saltò e spacco di nuovo la soffitta distruggendo il centro della sala. Si sentirono i rumori provocati dai fucili dei soldati della Triade che sparavano a casaccio.

Chiusi gli occhi e aprii quello che le scorie nucleari mi donarono. Riuscivo a vedere nel buio più totale. Estrassi le mie due spade.

Vidi dietro una barriera cinetica due soldati, probabilmente due mongoli poco addestrati a combattimenti ravvicinati. Non pensai due volte prima di oltrepassare la barriera e trafiggere a loro il cuore. A destra notai invece una decina di soldati tutti ammucchiati, presi la rincorsa e saltai.

Due soldati vennero tagliati a metà, un terzo decapitato, tutti gli altri trafitti o lacerati al petto. A sinistra vidi altri due soldati coperti da altrettante colonne, lanciai le mie spade facendole roteare in modo tale da tagliare le due colonne e far dividere i busti dalle gambe dei nemici dietro.

Ritornò la luce. Un soldato aveva tirato su l'interruttore della corrente. Presi un coltello dalla mia cintura e lo lanciai. Il nemico cadde rimanendo con un coltello piantato nel cranio. Ripresi tutte le mie armi e mi riunii a Hurts e Hunter che non potettero assistere alla scena del massacro per via del buio.

< dov'è Lee? > feci questa domanda e Hurts abbassò il capo.

< dov'è Dave? > rifeci la domanda pronunciando il nome di battesimo del compagno. Hunter indicò un angolo della sala.

Raggiunsi subito il mio amico. Era morto. Gli avevano sparato alla spalla, alle gambe e al petto. Era ricoperto di buchi e di sangue. Gli chiusi gli occhi e raccolsi il corpo.

< ora... continuate da soli...saranno rimaste poche persone ormai...io chiamo una barca per il recupero, si merita un buon funerale > qui ci separammo dopo che io ebbi detto queste parole con molte pause occupate da singhiozzi.

  
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