Solitudine
Harry guardò la baia .Una fitta nebbia avvolgeva la battigia di Sausalito , l’acqua increspata lambiva la spiaggia di ciottoli su cui posava i piedi . Nei suoi occhi verdi neanche l’ombra della gioia che l’aveva invaso nei pomeriggi passati a passeggiare lungo il Lago ero con la sua Ginny . Lei era troppo lontana .    
Dall’acqua soffiava un forte vento incessante . Harry sapeva che stringersi ancora di più al cappotto nero non sarebbe servito a nulla. I temporali estivi gli facevano sempre venire quello strano freddo. Come se anche le cose più belle fossero destinate ad essere rovinate.
Una cosa solo avrebbe potuto scaldarlo quel giorno , ma essa era irraggiungibile . Gli mancava il su amore : i suoi dolci occhioni da cerbiatta e i suoi caldi baci dolci e passionali nel contempo .
Immaginò di poter posare di nuovo il suo viso nella testa rossa dell’unico amore della sua vita e involontariamente chiuse gli occhi in una smorfia di piacere a quella visione paradisiaca . Ma era un bene che lei adesso non ci fosse . Si sarebbe trovata davanti a un Harry come non l’aveva mai visto . Con gli occhi verdi spenti , i capelli lunghi e una barba estremamente incolta .        
Ripensò alla notte di due mesi prima , quando aveva sconfitto Voldemort e subito il giorno dopo era scappato lasciando solo una lettera a Ginny . Se la sarebbe presa . Lo sapeva già quando aveva preso quella folle decisione ma non poteva più resistere sotto quel fardello di sensi di colpa che lo attanagliavano senza ritegno. Non poteva più resistere con la sensazione di aver ucciso tutte le persone più importanti della sua vita. Non poteva resistere sapendo di aver fatto soffrire le persone che amava . Non poteva resistere pensando che forse sarebbe stato meglio se fosse morto lui invece che Fred , Remus o Tonks .      
Harry incrociò le braccia e guardò attentamente verso le creste bianche delle onde . Un catamarano di turisti stava scivolando verso di lui dalla banchina di San Francisco . 
Accadde tutto troppo in fretta la barca si parcheggiò poco lontano da lui e un tornado rosso lo avvolse con furia e ardore . Il ragazzo credeva quello fosse tutto un sogno. Lo era . Quella non poteva essere la sua Ginny . No … questo pensiero si bloccò al passionale bacio  della ragazza che l’aveva avvolto con i suoi lunghi capelli .
Era lì, era lì per lui e in quel momento Harry non ebbe forza che per sussurrarle delle scuse e un dolce ti amo.