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Autore: Shadowolf    24/08/2011    2 recensioni
Serie: RolePlay
Il sole tramonta un po’ più in là, all’orizzonte, macchiando l’acqua salata dell’Atlantico di arancione rossastro. [...] Ed il tempo per un po’ sembra fermarsi, immobile, nonostante la mia impazienza controllata.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'RolePlay'
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Il sole tramonta un po’ più in là, all’orizzonte, macchiando l’acqua salata dell’Atlantico di arancione rossastro.
Rimango seduto sui gradini del portico, stretto in un maglione di filo di scozia che mi va leggermente lungo, ad ammirarlo scomparire lentamente, minuto dopo minuto.
Ed il tempo per un po’ sembra fermarsi, immobile, nonostante la mia impazienza controllata.
Smetto di controllare l’orologio ogni mezzo giro, e mi lascio andare contro il pilastro di legno.
Bruce è qui sdraiato accanto a me, il suo muso si muove appena sulla mia coscia, sintomo che sta sognando.
Cosa, non saprei dirlo.
Che sognano i cani? I loro padroni? I loro amici? I loro amori?
Qualunque cosa sia, dev’essere un bel sogno, perché lo vedo muovere piano le zampe, di tanto in tanto, come se stesse cercando di raggiungere qualcosa, qualcosa a cui tiene. Magari sta sognando Paul.
Quando torno a fissare l’orizzonte della palla infuocata è rimasto solo un piccolo settore, che tempo un paio di minuti al massimo verrà inghiottito dall’acqua. Legge naturale.
Il solo pensiero mi fa venire la pelle d’oca, non so perché, e istintivamente mi stringo nel maglione, sentendo una botta improvvisa di freddo farsi largo sottopelle.
Cavolo, se non sto diventando vecchio.
Lui fa di tutto per farmene dimenticare, ma non può combattere l’evidenza, anche se ci prova.
Alle volte glielo leggo in faccia, che sa, e allora sento una piccola, sottile fitta al cuore.
Questa è una cosa che non posso combattere, non posso sperare di risolvere.
È solo una battaglia a perdere, che io sto imparando ad accettare, ma lui no.
Ed io sono troppo codardo per mettermi lì a farlo ragionare, e ogni volta lascio perdere.
Quando stavo con Susan era diverso, non ci pensavo quasi mai.
Non mi svegliavo nel cuore della notte solo per controllare che respirasse.
Il mio corpo non sentiva l’urgenza di tenere il suo stretto al minimo suo movimento.
Non vivevo ogni singolo istante della mia vita con la paura che potesse essere l’ultimo.
Il sole scompare e lascia spazio ad una leggera, fresca brezza che preannuncia l’arrivo della notte.
E per la prima volta da quando mi sono seduto controllo l’orologio, con una apprensione che ha un retrogusto di ansia.
No, non è in ritardo, ma perché non è già qua?
Ora che la luce si va affievolendo, e non ho più il calore del sole a riscaldarmi, la solita paura comincia a farsi spazio.
È un qualcosa di sordo, e indefinibile. Sa di abbandono, di tristezza, di malinconia.
So che è solo frutto di soggezione, di percezione, di immaginazione. Ma non riesco a tenerla a bada.
E mi ritrovo a piegarmi su Bruce, per abbracciarlo, per combattere quell’orribile sensazione.
Lo sento respirare placido e riesco a calmarmi quel poco che basta a non farmi scoppiare in lacrime.
Lui mi lascia fare, ormai abituato e rassegnato a sopportare questi miei odiosi momenti di paura.
Poi all’improvviso si sveglia e si libera dal mio peso, balzando a sedere e fissando un punto in lontananza.
Seguo il suo sguardo e il mio smarrimento scompare per lasciare posto ad un sorriso appena accennato.
Due ombre, una alta e l’altra a quattro zampe, si stagliano poco distanti da noi.
Mi alzo e rimango lì, immobile, cacciando giù il groppo in gola e contando la distanza che ci separa.
Cinquanta passi, venti, dieci, cinque.
Gli stringo le braccia intorno al collo e gli sussurro “I love you” senza neanche dargli il tempo di aprire bocca.
E ringrazio l’oscurità che nasconde le mie lacrime.




AUTHOR'S CORNER: Non sono completamente sicura di aver reso appieno l'atmosfera del setting, nella mia testa era tutta bella precisa e delineata (probabilmente perchè vivendo in un paese sul mare queste sensazioni le conosco abbastanza bene), e rimpiango di non essere brava come vorrei a disegnare perchè secondo me un disegno sarebbe venuto meglio, o comunque avrebbe aiutato voi che non siete pratici dei paesaggi marittimi della East Coast a visualizzare per bene la scena.
Non ho altro da dire oltre a questo, quindi passo a dedicarla alla mia socia, che è come se fosse co-autrice di tutte queste flash ispirate dal nostro roleplay. IGY <3
Peace out!

   
 
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