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Autore: Albicocca    24/08/2011    6 recensioni
Seconda one-shot.
E' questa volta romantica ^^'
Non sono molto brava in questo genere ma spero che vi piaccia lo stesso.
E' un ShirouxHaruna.
Fubuki sospirò: oggi toccava a lui mettere apposto i palloni da calcio.
Infatti da quando avevano iniziato il ritiro, ogni giocatore, ovviamente a rotazione, doveva rimanere in più degli altri per sistemare il tutto. Purtroppo la sfortuna di Fubuki, che non aveva eguali, aveva fatto capitare al ragazzo proprio quel giorno.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Storm – The birth of a love.

 
 
“Per oggi l’allenamento è finito, ragazzi” urlò l’allenatore, guardando il cielo. Si preannunciava una tempesta con i fiocchi, visto che il cielo era completamente coperto da nuvole grigie e minacciose. L’allenatore, che non voleva assolutamente che i suoi giocatori si ammalassero prima della finale delle preliminari del Football Frontiere International, aveva deciso di far durare meno gli allenamenti e quindi di restare dentro la scuola, al caldo.
Fubuki sospirò: oggi toccava a lui mettere apposto i palloni da calcio.
Infatti da quando avevano iniziato il ritiro, ogni giocatore, ovviamente a rotazione, doveva rimanere in più degli altri per sistemare il tutto. Purtroppo la sfortuna di Fubuki, che non aveva eguali, aveva fatto capitare al ragazzo proprio quel giorno.
E mentre i suoi compagni entravano, lui si diresse sul campo per prendere tutti i palloni e metterli dentro ad una sacca, che poi avrebbe trasportato all’interno della struttura che fungeva da spogliatoio per i ragazzi della squadra.
Però qualcuno aveva deciso di rimanere lì, per aiutarlo. Infatti Haruna si trovava ancora lì, a fissarlo mentre, tra un sospiro scocciato e un altro, raccoglieva i palloni uno a uno. Non sapeva perché fosse rimasta, anzi lo sapeva ma era troppo imbarazzante ammettere che fosse rimasta lì per lui e non per aiutarlo, come aveva detto ad Aki.
Quando Fubuki si accorse di lei, si stupì di trovarla seduta lì, infatti pensava che tutti fossero entrarti, compresa lei. E quindi dopo una piccola battaglia con sé stesso si avvicinò a lei, confuso.
”Che ci fai qui, Otonashi-kun?” domandò, scrutandola con i suoi occhi indaco.
Non si accorse che le guance della ragazzina si erano imporporate di un leggero rosso-rosato, perché lei aveva prontamente piantato lo sguardo sulle ballerine che calzava ai piedi.
“Pensavo di aiutarti, Fubuki-san, sempre se non ti dispiace…” mormorò lei, sempre con lo sguardo puntato sulle scarpe che aveva ai piedi, infondo era molto più interessanti del bellissimo viso angelico dell’amico.
“Ah, davvero? Bene, accetto con piacere il tuo aiuto” le rispose in tono gentile, come sempre.
Lui era gentile con tutti, sempre e comunque. Haruna si sentì incredibilmente angosciata, aveva fatto male a prendersi una cotta per lui.
Però in quel momento, si disse che angosciarsi non serviva a niente e così alzò lo sguardo, mostrando un sorriso radioso al ragazzo, che arrossì di botto.
Quel sorriso era uno dei più belli che Shirou aveva mai visto in vita sua.
La ragazzina si alzò e si diresse verso il campo, per sistemare i palloni, subito raggiunta dal ragazzo, che le sorrise riconoscente.
Le guance di Haruna si tinsero una seconda volta di un leggero rosso.
Appena finito di mettere i palloni nella sacca i due si diressero verso lo spogliatoio, uno affianco ed in silenzio.
Un silenzio, non pensate o imbarazzante, ma un silenzio normale. Un silenzio però rovinato da tuoni e fulmini, che ormai squarciavano il cielo grigio, e presto anche un ticchettio, dovuto alla pioggia che scendeva velocemente, come desiderosa di avviare al capolinea.
Fu una sorpresa per entrambi, così si misero a correre vero lo spogliato, certi di poteri rifugiare lì dentro.
Arrivati lo aprirono di tutta fretta, beh Haruna lo aprì, infatti Fubuki aveva ancora la sacca con i palloni sulle spalle, ed entrarono, facendo chiudere la porta con un tonfo sordo, che risuonò tra la piccola struttura. Il ragazzo posò immediatamente la sacca nel cesto, e si massaggiò la spalla dolorante. Non era abituato a portare certi pesi su una spalla sola mentre correva.
Si sedette per terra e fissò la ragazzina, che invece guardava fuori dalla finestra la pioggia cadere a catinelle.
E li, inevitabilmente si accorse che avrebbero dovuto rimanere lì dentro, da soli, fino alla fine del temporale. Oh, la cosa non era per niente buona, soprattutto se lo avrebbe saputo Kidou…
“Fubuki-san, quanto credi che durerà questo temporale?” la domanda di Haruna lo riscosse dai suoi pensieri macabri.
“Non lo so, Otonashi-kun, ma spero che duri poco…” mormorò lui in risposta “Se tuo fratello scoprisse che siamo chiusi qui dentro, da soli, mi ucciderebbe” aggiunse affranto.
Quando sentì la ragazzina ridacchiare, alzò lo sguardo guardandola accigliato “E’ una cosa seria, mi prenderebbe per un maniaco, ed esclamerebbe cose come: Tu, razza di pervertito, come hai osato toccare la mia sorellina. Già mi immagino la scena…”
“Vedi troppi film, Fubuki-san!” ridacchiò la ragazzina sedendosi di fianco a lui “E’ vero, mio fratello è uno di quelli super protettivi, ma sa che tu non vi faresti niente” aggiunse, guardandolo divertita.
In quel momento Fubuki la guardò meglio e si accorse di quanto fosse carina, quella ragazzina più piccola di lui di uno o due anni. I capelli di quella tonalità stranamente blu scura e gli occhi grandi e ridenti dello stesso colore. No, non era lo stesso, era una tonalità di blu più chiara e luccicante, che la rendeva unica.
E mentre la pioggia scendeva incessante, Fubuki si rese conto di essersi preso una cotta colossale per la sorellina di uno dei suoi migliori amici. Anzi lo aveva sempre saputo, ma aveva ignorato il sentimento per una paura irrazionale, ed adesso da un anno dal loro primo incontro, dove lui la salvò da una scivolata, si era reso conto di essere veramente un deficiente per non essersi accorto che quella ragazzina, che adesso aveva affianco e guardava affascinata la pioggia cadere velocemente, fosse l’unica a fargli battere freneticamente il suo cuore.
“Adoro la pioggia…” la sentì mormorare “E’ così fresca e libera” e vide le sue labbra stirarsi un meraviglioso sorriso.
Lui spostò lo sguardo dal suo profilo e lo puntò sulla finestra, da dove proveniva un ticchettio incessante, e vide la pioggia che affascinava tanto Haruna. Beh lui non ci trovava niente di speciale, infondo la pioggia era solamente acqua che cadeva a gocce dalle nuvole.
“Io preferisco la neve, lo sempre preferita. Infondo quando vivi in Okkaido da quando sei nato, è normale che adori la neve” sussurrò, continuando a guardare la pioggia cadere a gocce sul vetro della finestra.
“La pioggia è più misteriosa della neve, ma ha lo stesso suo potere distruttivo…”
“In che senso misteriosa?” domandò lui, confuso. Non gli sembrava che la pioggia fosse misteriosa.
La sentì ridacchiare “Da bambina ho sempre pensato che la pioggia fosse misteriosa, ma anche pericolosa. Infatti quando pioveva e c’era il sole mi chiedevo come potesse succedere, avevo solamente sei anni, quando mi porsi queste domande. Allora decretai che la pioggia fosse misteriosa” sospirò lei “E anche pericolosa. Infondo tu sai che i miei genitori morirono in un incidente aereo, no? Beh, quello fu colpa di una tempesta più forte di questa…” aggiunse.
“Davvero?” domandò lui, spostando lo sguardo dalla finestra alla ragazza. La vide annuire piano e poi sorridere.
“Quindi quando dico che la pioggia e la neve hanno lo stesso potere distruttivo, cioè quello di rovinare famiglie, beh mi hai capito, no?” lui annuì, capendo l’allusione alla morte dei suoi genitori e a suo fratello.
“Sai come mi salvai dalla valanga?” domandò lui cogliendola di sorpresa.
Certamente Haruna non si aspettasse che parlasse dell’incidente della sua famiglia con lei, anzi pensava che non ne avrebbe mai parlato con nessuno.
“Astuya mi spinse fuori dal finestrino, salvandomi la vita. Per un periodo ho sempre pensato che non fosse stato giusto vivere al posto suo, ma poi quando conobbi la Raimon e te, beh ho capito che dovevo vivere anche per lui e non con lui”
“Ti riferisci al fatto dello sdoppiamento di personalità?” domandò la ragazzina, esitante.
Lui annuì “Vedi, non era propriamente uno sdoppiamento di personalità. Era che Astuya vivesse dentro il mio corpo, dividendomi. Da un lato lui e da un lato io” spiegò per poi sorridere “Però durante la partita contro la Genesis, credo di aver capito qualcosa che mi sfuggiva da sempre. Non ero solo e non lo sarei mai stato, perché con me c’era la Raimon ed adesso c’è l’Inazuma Japan”
“Credo di aver capito. Quindi durante la partita contro la Genesis, quando ti sei tolto la sciarpa saltando per prendere il passaggio è successo qualcosa che…” non fini la frase, poiché Fubuki la interrupe dicendo: “E come se mi fossi unito ad Astuya. Unendo le nostre personalità sono, come dire, rinato e sono quello che sono adesso”
“Quindi praticamente adesso non sei solo Shirou Fubuki, ma anche Astuya Fubuki. Davvero interessante!” esclamò Haruna, sorridendo.
“Sì, forse si può dire così”
“Sai Fubuki-san, non pensavo che ti saresti aperto con me in questo modo, ma mi ha fatto un enorme piacere parlare con te…” arrossì.
“Otonashi-kun devo dirti una cosa, che forse ti lascerà senza parole, ma questo è il momento giusto per dirtelo. Ti capirò se tu non volessi… ecco più vedermi” spiegò, grattandosi a testa imbarazzato.
“E perché non dovrei più vederti?” domandò la ragazzo confusa. Neanche se gli avesse detto di essere un alieno, avrebbe rinunciato a lui, anche se fosse solo per essergli amica, beh lei avrebbe accettato comunque, non c’era niente che non avrebbe fatto per lui.
“Vedi sto per dirti una cosa che… non sono bravo con le parole, sai?” domandò lui, guardandola negli occhi blu.
“Okay, mi stai facendo preoccupare, cosa c’è Fubuki-san?” gli chiese preoccupata. Non capiva che la stava mettendo in ansia?
Il ragazzo si avvicinò a lei, facendola arrossire di botto. Un sorrisino nacque sulle labbra dell’albino, divertito dal fatto che Haruna fosse arrossita, poi prese tra l’indice e il pollice il mento della ragazza e avvicinò il viso al suo, stampando un delicato bacio a stampo sulle labbra di lei, che rimase scioccata da ciò che aveva fatto il ragazzo di fronte a lei.
L’aveva baciata.
Shirou Fubuki l’aveva baciata.
Se era un sogno, nessuno doveva svegliarla.
“Credo che la mia parte di Astuya abbia preso il sopravvento…” sussurrò sulle labbra di lei.
“Beh, almeno serve a qualcosa” sussurrò di rimando lei.
Lui si allontanò da lei e la guardò con uno sguardo sospettoso, per poi domandare: “Perché non stai sbraitando che mi odi, Otonashi-kun?”
“Perché non ti odio, Fubuki-san, anzi credo sia il contrario!” sbuffò scocciata.
“E questo “anzi credo sia il contrario” è una dichiarazione?” le chiese lui, ancora diffidente.
“Sì, cretino!”
“Beh, allora: ti amo, Haruna” mormorò lui, sorridendole.
“Anche io ti amo, Shirou” e lo abbracciò di slancio, felice come non mai.
Il temporale pian piano stava cessando e le nuvole si stavano disperdendo facendo intravedere l’azzurro originale del cielo.
Erano passate tre ore dall’inizio di quel temporale, ed ormai i giocatori dell’Inazuma avevano dato per dispersi i due ragazzi, credendoli annegati in un tombino. Kidou era anche sul punto di strapparsi i capelli, quando all’improvviso la porta si aprì ed entrarono dentro sia Fubuki che Haruna, del tutto sorridenti.
Kidou li osservò, scioccato.
Perché sua sorella e Fubuki erano entrati insieme e sorridenti? La gatta ci covava e come. Era successo qualcosa, ne era più che certo.
Avrebbe fatto il terzo grado a Fubuki prima di andare a dormire, in quel momento non aveva voglia. Aveva passato tre ore d’inferno a credere che sua sorella fosse morta annegata in un tombino: non doveva mai più star a sentire Endou, gli metteva delle idee in testa.
Nel frattempo Shirou ed Haruna avevano deciso di tener segreta, per il momento la loro storia d’amore appena iniziata, che sarebbe durata al lungo, questo era certo.
 

Perché un amore puro e sincero rimane tale… per sempre.


 

Angoletto della notturna:
Sono 1.22
Ed io posto un one-shot romantica. 
ShirouxHaruna - una delle mie coppie preferite. 
Devo dire che questa storiella non mi è venuta male, un po' troppo romantica me è abbastanza carina. 
Spero che vi piaccia, 
Alla prossima. 

E' 1.23 >.< 

 

   
 
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