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Autore: VooJDee    24/08/2011    2 recensioni
I numeri scorrevano troppo velocemente, e Tony capì e iniziò a correre nell’ombra. E poi la vide, legata, accanto al muro. Quell’uomo finto come i dollari dei giochi di società cercava di sfiorare il suo corpo, ma lei con tutte le sue forze si difendeva. Tony gridò e corse da lei, ma nessuno di loro due lo vide ne lo sentì. Erano soli in quella stanza, e lei in quel momento gli sembrò la tigre più tenace e il cucciolo più indifeso. Si sentì piccolo in confronto al peso che portava addosso. La sua vita dipendeva dalle sue mosse, e lui stava lì ad assistere a quello spettacolo raccapricciante.//////
. Sentiva il panico dentro di se come se fosse una froga iniettata nel suo cuore che veniva trasportata dal sangue in tutto il suo corpo, fino alla punta delle dita ormai ghiacciate.
Poi lo sentì : un colpo di pistola e un tonfo nell’acqua.
Genere: Azione, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anthony DiNozzo, Un po' tutti, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tony entrò nella grande Hall dell’hotel seguito da Ziva. Era un hotel  5 stelle, pagato dall’ncis per una missione sotto copertura. L’agente strinse la mano a Ziva, e si avvicinò al suo orecchio.
-          Sta a vedere come recito, Mossad.
Si accostò al bancone, dove un uomo in divisa elegante sorrideva come se avesse una paralisi facciale.
-          Salve, vorrei prenotare una stanza matrimoniale a nome di Alan DiNanco.
-          Si subito. – rispose cordialmente l’uomo voltandosi. Tony si voltò, e notò Ziva che rideva sotto i baffi.
-          Che hai da ridere? – commentò, scocciato.
-          DiNanco.. suona malissimo. DiNardo era molto meglio. – Tony fece una smorfia, e tornò a guardare l’uomo. Dietro di loro stava passando un uomo, sui 45, alto un metro e settanta circa, che camminava allegramente. Il suo nome era Jim Turner, ed era un serial Killer al quale l’ncis dava la caccia.
-          Eccolo, Tony. È lui! – ziva afferrò il braccio di Tony, e iniziò a tirarlo. – Amore, andiamo dai! – gridò così forte da attirare l’attenzione dell’uomo. – ho fame, andiamo al bar a prendere qualcosa da mangiare.
-          Si subito, tesoro.
Il gentiluomo con la paralisi avvicinò le chiavi a Tony, il quale sorrise cordialmente e si lasciò trascinare da Ziva, che corse vicino a Jim.
-          Scusi, signore.. – chiamò. – può indicare il bar? Sa io e mio marito abbiamo molta fame.
-          È da questa parte, signora.  – disse l’uomo, facendo strada alla coppia.
 
La squadra cercava di catturare un serial killer che aveva ucciso oltre trenta donne, cinque di cui della marina. Erano tutte identiche a sua moglie, con un sorriso dolce, i capelli castani e sposate. Come avevano scoperto, sua moglie era stata brutalmente uccisa dopo essere stata rapita per 72 ore, e circa un mese dopo la morte di questa, Jim aveva iniziato ad uccidere nello stesso modo tutte donne simili a lei. Per Vance era una questione di vitale importanza catturare quell’uomo, in quanto aveva ucciso una cugina a cui lui era molto legato. Aveva ordinato alla squadra di Gibbs di iniziare una missione sotto copertura nell’hotel dove lavorava, una missione in cui Ziva e Tony avrebbero finto di essere sposati. I loro nomi erano Sandy e Alan DiNanco. Ziva aveva il compito di farsi rapire da Jim per portare la squadra a prenderlo.
Abby stava lavorando ad un cip che sarebbe stato pronto la mattina dopo il loro arrivo in hotel, che Gibbs doveva portare li da loro e che Ziva avrebbe tenuto nella catenina con la stella di David.
 
Tony e Ziva rientrarono in camera, ancora recitando le loro parti. Appena chiusa la porta, Ziva sbuffò.
-          Reciti malissimo, Mossad. – commentò Tony ridendo.
-          Ridillo e ti stacco gli occhi con un cucchiaio. – ziva socchiuse i suoi in uno sguardo malefico.
Tony si lasciò cadere sul letto, accendendo la tv dopo aver inserito il DVD di un film, e Ziva stendendosi accanto a lui, si addormentò. Alla fine del film, Tony spense la TV.
-          Buona notte, Ziva.. –
Sussurrò, sotto voce, dolcemente, e si addormentò accanto a lei.
Il sole che filtrava dalle tente disturbava il sonno dell’agente DiNozzo, che a petto nudo si divincolava nel letto in cerca di un po’ di riposo. Aprì gli occhi, e notò di essere solo sul letto. Si accostò alla porta del bagno.
-          Buongiorno Ziva. Sai che russi? Stanotte ho fatto un sogno strano.. ho sognato che mi chiedevi di venire a correre con te, di mattina alle cinque.
Non ottenendo alcuna risposta, Tony, continuò a chiamare il suo nome, fin quando, stufo, entrò in bagno trovandolo vuoto. Si vestì in fretta, e corse giù chiedendo ai vari camerieri se avessero visto sua moglie Sandy, e disperato finalmente capì.
-          Non stavo sognando!
Chiamò Gibbs per spiegargli la situazione, il quale si precipitò di corsa all’hotel. Andarono nella stanza di Tony, a parlare e si misero intorno ad un tavolo. 
-          Tony, dimmi dov’era Ziva quando l’hai vista l’ultima volta.
-          Capo,  stava andando a correre. O almeno credo..
-          Perché non l’hai accompagnata? – Gibbs sbattè il pugno nel tavolo, sul quale si formò una vistosa crepa.
-          Erano le cinque del mattino, capo! Pensavo di star sognando!- Gibbs diede uno scappellotto a Tony.
-          Dobbiamo trovarla.. e subito. C’è il rischio che salti la copertura di Ziva.. e decida di ucciderla prima. 
   
 
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