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Autore: Camilla L    24/08/2011    7 recensioni
Un attimo sei felice e l'attimo dopo piangi tutte le tue lacrime tra le braccia della tua peggior nemica... ecco come posso descrivere quella sera infernale che ha cambiato per sempre la mia vita...-Bella
-Anche se, sinceramente, non so proprio come abbia fatto, se Bella non mi avesse fermato li avrei uccisi... avrei ucciso le due persone che più mi hanno deluso, tradito ed umiliato in quasi duecento anni di vita.-Jasper
Questa è la prima storia che scrivo e, anche se so di non essere una scrittrice eccezionale, spero che vi piaccia almeno un po' o che per lo meno apprezziate i miei sforzi, inoltre, ringrazio già da subito chi mi seguirà... sempre che qualcuno lo faccia!
QUESTA STORIA FA PARTE DELLA SERIE "JASPER & BELLA"
N.B: INIZIATA A RIVEDERE E CORREGGE A MAGGIO 2015, I CAPITOLI CON LO STESSO CARATTERE DEI PRIMI SONO QUELLI GIà NELLA NUOVA VERSIONE.
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Isabella Swan, Jasper Hale, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Bella/Jasper
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Eclipse, Successivo alla saga
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Jasper & Bella'
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Il segreto di Jasper

 

Pov Bella

 

Mi sono appena svegliata e Jasper come al solito è al mio fianco lo guardo senza muovermi e noto che è assorto nei suoi pensieri. Non s'è ancora accorto che sono sveglia e mi piace osservarlo mentre è convinto che io dorma è l'unico momento in cui posso coglierlo di sorpresa, mentre lo guardo noto che sta armeggiando con qualcosa con la mano con cui non mi abbraccia e appena si accorge di me mette qualsiasi cosa avesse in mano in tasca.

-Buongiorno piccola! Dormito bene?-mi chiede.

-Benissimo!-rispondo e qualsiasi cosa mi stia nascondendo non ho nessuna voglia di investigare di prima mattina.

Poi comincia a baciarmi e dimentico tutto, anche il suo segreto ha sempre questo effetto su di me quando mi bacia il resto del mondo non esiste più e diventa tutto meraviglioso, in questi giorni mi chiedo come abbiamo fatto negli ultimi due anni a non capire cosa eravamo uno per l'altra, se penso che fino a poco tempo fa quasi ci ignoravamo mi viene da sorridere ora invece penso, anzi ne sono convinta che la mia vita senza di lui non abbia senso.So di essere precipitosa a pensare questo dopo così poco tempo, ma è quello che sento.

Appena smette di baciarmi mi sorride lo fa sempre e io ogni volta mi sciolgo come se vedessi il suo meraviglioso sorriso per la prima volta, noto che i suoi occhi sono diversi da ieri sera.

-Sei andato a caccia stanotte?-gli chiedo.

-Si!Hai sentito quando me ne sono andato? O ti sei svegliata mentre non c'ero?-mi chiede a sua volta.

-Nessuno dei due lo vedo dai tuoi occhi ieri sera avevi dei piccoli puntini neri che ora non ci sono-dico guardandolo negli occhi.

-Ma brava la mia vampirologa!!!-mi dice stampandomi un bacio.

-Peccato non ci sia una materia universitaria sull'argomento altrimenti sarei la prima del corso-dico vantandomene un po'.

Poi mi prende per i fianchi e mi fa salire sopra di lui per baciarmi meglio in questi momenti sento che ogni piccola cellula del mio corpo è attratta da lui e lo so che non dovrei fare paragoni, ma con Edward non era così sembrava sempre che si trattenesse e ho sempre pensato che il motivo fosse che come vampiro dovesse trattenersi per moderare la forza e non far male a me povera umana, ma ora ho capito il vero motivo era che non gli piacevo abbastanza, perchè Jasper sembra tutt'altro che trattenersi in quei momenti con me povera umana.

-Voglio dirti un segreto che non ho mai detto a nessuno, nemmeno a lei, ma sento che a te lo devo dire voglio che tu conosca tutto di me-mi dice all'improvviso dopo aver smesso di baciarmi e avermi fatto il solito fantastico sorriso.

-Ok! Mi fa piacere che tu lo voglia dire proprio a me-gli dico mentre ci sediamo sul letto abbracciati.

-Sei pronta? E' un po' difficile da spiegare perciò lasciami parlare poi potrai trarre le tue conclusione e farmi tutte le domande che vuoi.Ok piccola?-mi chiede incatenando i suoi meravigliosi occhi d'oro ai miei.

-Dunque...-inizia un po' imbarazzato e agitato.

-Tranquillo amore, io sono qui con te e lo sarò anche dopo che tu mi avrai svelato ogni tuo piccolo segreto-gli dico prendendo il suo viso tra le mani.

-Grazie piccola! Ti amo lo sai?-mi dice quasi commosso, ma un po' più rilassato.

-Certo che lo so! Ti amo anch'io!-gli sussurro in un orecchio.

-Dunque...-ricomincia.

-...io...ho un figlio...-dice di getto.

-...o per lo meno ce l'avevo non so esattamente che fine abbia fatto è un vampiro anche lui, l'ho trasformato io quando aveva sedic'anni e non lo vedo da un anno dopo la sua trasformazione!-mi dice tutto d'un fiato e come se si fosse liberato di un peso.

-Ah!!!-rispondo, non riuscendo a dire altro e ricordandomi che gli ho promesso che l'avrei lasciato parlare.

-La storia inizia da quando ero ancora umano, ovviamente.Prima di partire per la guerra avevo una ragazza, Betty, si chiamava Elisabeth, ma per tutti era Betty e non era molto felice della mia imminente partenza, aveva fatto di tutto per convincermi a non arruolarmi, ma io non ne avevo voluto sapere, poi la sera prima della partenza mi disse l'unica cosa che mi avrebbe fatto cambiare idea, mi disse di essere incinta, ma ormai era tardi e se non fossi partito sarei stato considerato un disertore e non sarei potuto stare con lei comunque.Durante la guerra la corrispondenza non era facile così non ho più saputo niente di loro, né di Betty né del bambino né di mia madre.Poi quindic'anni dopo la mia trasformazione Maria mi mandò in cerca di nuovi “soldati” e mi ordinò di allontanarmi un po' da dove eravamo per non destare troppi sospetti così decisi di approfittarne per passare da casa, almeno per vederli da lontano.Quando arrivai al mio villaggio quello che sentii mi sconvolse, c'era un insopportabile odore di morte e come da fare da sottofondo si sentivano dei cuori battere da lontano che assomigliavano a dei battiti d'ali talmente erano deboli.Capii subito che tutto il villaggio stava per essere sterminato da un epidemia, molto frequenti all'epoca.Decisi di avvicinarmi alla mia vecchia casa e di sbirciare dalla finestra e vidi mia madre seduta sulla sua sedia a dondolo, quella su cui milioni di volte mi aveva cullato che teneva la mano ad un ragazzino sdraiato sul letto erano entrambi agonizzanti, ma vivi. Decisi di entrare, erano talmente deboli che il loro sangue non mi faceva nessun' effetto, mia madre mi vide subito e mi riconobbe, ma nel delirio era convinta che fossi venuto sotto forma di angelo per portarla in paradiso. Lei, anche se a fatica, cominciò a parlarmi a raffica mi disse che quello era mio figlio, che portava il mio nome, ma che per tutti era semplicemente Jay, che la mia Betty non era sopravvissuta al parto e che dovevo salvare mio figlio non potevo portarlo con noi in paradiso era troppo giovane-a questo punto si ferma e mi guarda negli occhi vuole sapere fino a che punto mi ha sconvolta, così decido di sorridergli per fargli capire che può continuare.

-Poi mia madre mi disse che nel cassetto vicino a lei c'era un diario con la vita di Jay e che avrebbe dovuto leggerlo quando sarebbe stato adulto per sapere chi erano i suoi genitori e la sua nonna che lo ha tanto amato durante tutto il suo discorso io sono rimasto in silenzio a guardala e poi quando decise che mi aveva detto tutto quello che doveva esalò il suo ultimo respiro tenendo una mano a Jay e l'altra a me e se n'è andò sorridendo perchè mi aveva visto per l'ultima volta-sorride anche lui al pensiero che la madre se ne sia andata felice.

-Dopodiché puntai tutta la mia attenzione su Jay era la mia esatta fotocopia a parte i capelli che li portava più corti.Non vedevo gli occhi perchè li aveva chiusi perciò non potevo vedere se anche quelli erano come i miei.Quando finii di ammirarlo mi ricordai le parole di mia madre che mi diceva di salvarlo, ma purtroppo non ero un angelo come lei credeva così decisi che l'unico modo che avevo per dargli almeno un po' di sollievo era di finire una volta per tutte le sue sofferenze-ora se potesse piangere lo farebbe di sicuro, come invece sto facendo io, lui mi asciuga le lacrime con le sue labbra e prosegue col suo racconto.

-Appena affondai i denti nel suo collo lui aprì gli occhi, ora li potevo vedere ed erano di un azzurro cielo limpido quasi innaturale erano gli occhi di mio figlio, i miei occhi, questo mi bloccò e mi impedì di finire la mia opera, ma ormai l'avevo morso e iniziò la trasformazione-a questo punto abbassa lo sguardo come se fosse deluso da se stesso.

-Durante i tre giorni della trasformazione rimanemmo lì in casa così ne approfittai per leggere il diario di mia madre.Lessi che Betty andò a vivere con lei dopo che i suoi genitori la ripudiarono perchè non volevano una figlia diciassettenne incinta e senza marito così la adottò lei e quando morì fece lo stesso con Jay.Lessi anche che avevo una tomba di fianco a quella di Betty, dove poi aggiunsi quella di mia madre e di Jay, anche se come me non sarebbe morto del tutto.Insieme al diario trovai il medaglione di mia madre con incise le sue iniziali lo presi e me lo misi in tasca-e come ritornando al passato si mette una mano in tasca e lo estrae, l'oggetto misterioso di prima.

-Quando Jay finì la trasformazione aveva completamente perso la sua memoria umana, probabilmente per la lunga agonia così gli potei raccontare quello che volevo. Gli dissi che si chiamava semplicemente Jay, ma non gli dissi né chi ero io e né come mi chiamavo, mi facevo chiamare semplicemente Maggiore come tutti i soldati di Maria, dato che lo stava diventando anche lui. Anche se faceva parte dell'esercito di neonati avevo un' occhio di riguardo per lui, gli davo suggerimenti per non fare innervosire Maria, gli insegnavo a combattere e soprattutto lo supplicavo di non usare i suoi poteri in presenza di Maria, se li avesse scoperti l'avrebbe incatenato a sé come aveva già fatto con me e questo non lo avrei mai potuto permettere dato che avevo intenzione di farlo fuggire appena fosse stato in grado di cavarsela da solo-ora è un po' più rilassato e ho l'impressione che parlare di suo figlio e chiamarlo per nome lo faccia sentire più vicino.

-Che poteri ha?-chiedo parlando per la prima volta.

-E' un manipolatore come me solo che lui invece delle emozioni manipola i quattro elementi cioè aria, terra, acqua e fuoco-dice con un'espressione da padre orgoglioso.

-Fortunatamente capii subito che io avevo un potere su di lui cioè potevo bloccare i suoi, mi bastava pensarlo e lui non poteva più usarli non ci sono mai riuscito con nessun' altro probabilmente era dovuto al legame di sangue. Comunque un anno dopo riuscì a farlo scappare e prima che partisse gli dissi che ero il suo padre naturale, ma non il mio nome così che non potesse cercarmi lo stavo facendo scappare da quell'inferno e non volevo che ci ritornasse, anche se non sapevo cosa c'era al di fuori del mondo di Maria tutto era meglio di quello.Quando gli confessai chi ero smise di chiamarmi Maggiore e per la prima volta mi chiamò Padre, come si usava all'epoca poi ci abbracciammo e io gli dissi che preferivo Papà, per i vampiri le formalità non esistono.Decisi poi di morderlo così che la cicatrice gli ricordasse di me e lui fece lo stesso con me-poi alza la manica per mostrarmela e in mezzo alle mille cicatrici che ha sa esattamente quali sono i denti del figlio.

-Da allora non l'ho più visto e non l'ho mai neanche cercato perchè ho troppa paura di scoprire che non ce l'ha fatta e che quel mondo in cui l'ho buttato allo sbaraglio completamente solo lo abbia ucciso-dice rattristandosi.

Poi mi fa vedere il medaglione a forma di cuore e ricomincia con la storia.

-Questo era di mia madre e queste sono le sue iniziali, JB, si chiamava Josephine Bennet da nubile, il giorno prima della mia partenza me lo diede perchè io lo regalassi poi a Betty diceva che era un segno del destino che le nostre iniziali fossero incise dentro un cuore, J e B ,come Jasper e Betty allora e come Jasper e Bella ora-mi dice sorridendomi.

Io ricambio il sorriso per fargli capire che non sono sconvolta come crede e che sono felice che abbia deciso di dire tutto questo proprio a me e proprio ora che siamo soli nel nostro piccolo angolo di paradiso.

-Tutto ok piccola?-mi chiede poi.

-Certo e perchè non dovrebbe esserlo mi hai appena dimostrato che mi ami veramente raccontandomi questo segreto che custodisci gelosamente da secoli, anche alle menti indiscrete deduco-gli dico prima di baciarlo.

-Ti offendi se ti regalo questo?-mi chiede indicandomi il medaglione.

-Certo che no, perchè dovrei? L'ha detto anche tua madre che è un segno del destino, le nostre iniziali incise in un cuore-ormai piango come una fontana.

Così mentre me lo mette al collo e mi sussurra che mi ama io continuo a piangere a dirotto.

Destino o no, io con lui sono felice anzi stra felice e lotterò con le unghie e con i denti affinché nessuno mi porti via la mia anzi la nostra ritrovata felicità.

   
 
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