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Autore: Thiana    24/08/2011    2 recensioni
Blaise Zabini non è il migliore amico di Draco Malfoy. E neanche l'uomo più bello del regno magico. Non ha una donna diversa ogni sera e certamente, Blaise Zabini non è quello che vi aspettate.
Scritta per il contest (link all'interno)su Blaise Zabini. Stufa dello Zabini stereotipato, ecco una nuova versione.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Daphne Greengrass, Pansy Parkinson, Theodore Nott | Coppie: Blaise/Pansy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Scritta per partecipare al  Blaise Zabini ~ Contest

 

Ai mariti, le mogli, le amanti

e a Tuvia: mia moglie.

 

Bussò all'ennesima porta aspettando di ricevere qualche insulto e anche le risate di scherno. Quel pomeriggio Blaise Zabini aveva camminato sotto la pioggia senza neanche un'ombrello che, per colpa del vento che soffiava senza tregua, era stato spezzato.Quando l'uomo che aprì si passò la mano tra i folti capelli, Blaise capì che anche quella vendita non avrebbe avuto un buon esito.
-Buongiorno signore. Lei è proprio un uomo fortunato. Ho bussato alla sua porta perchè sapevo- disse con un sorriso che avrebbe dovuto essere incoraggiante, ma che invece risultò tirato e finto. -che lei ha bisogno di me. Ha sentito parlare della nuovissima FastWood? L'incredibile pozione anti-calvizia che non ti da solo una mano, ma fa un vero miracolo!-
Ammiccò alla fine della presentazione che aveva ripetuto centinaia, migliaia di volte. Neanche ebbe il tempo di dire un'altra parola che la porta venne sbattuta rumorosamente.Blaise chinò il capo sotto il peso dell'ennesimo fallimento. Ogni giorno si sforzava di non pensare ai bei tempi andati dove il lusso era di casa nella sua vita. Poteva avere quel che desiderava, anche case in cui non avrebbe mai messo piede.Ed ora le rimpiangeva tutte.Ora, dopo quel che era successo, il massimo che poteva permettersi era un uscita al ristorante il sabato sera e poi dritto a casa.
Tutta colpa dell'ottavo marito della mamma. Glielo aveva ripetuto un milione di volte che ad immischiarsi con un Auror c'era da stare attenti. Poteva non dar nell'occhio con un banchiere, ma.. non con quell'auror. E quando anche l'ottavo nuovo papà era morto in circostanze misteriose, gli auror avevano indagato a fondo e avevano rinchiuso sua madre ad Azkaban. Lasciandolo senza famiglia, senza casa e senza neanche mezzo galeone.
Guardò l'orario su quell'aggeggio babbano che gli aveva dato il suo capo. Altri dieci minuti e sarebbe dovuto tornare in ufficio per il resoconto. Si sedette su un marciapiede restando a fissare il viavai di qualche decina di formiche. Quando credette di aver aspettato abbastanza si alzò e si smaterializzò davanti il suo luogo di lavoro.
Entrò e si sedette alla sua scrivania, pensando a come poter manipolare le entrate.Una donna bussò alla sua porta, dicendogli che la cugina era passata a fargli visita. Si specchiò rapidamente contro il suo tagliacarte, sistemò la camicia e finse di compilare qualche modulo. Quando la donna entrò nella stanza, subito sentì quel profumo familiare sempre troppo forte. 
-Daphne.- Posò quello che aveva tra le mani, si alzò e dopo essersi fermato davanti a lei la strinse tra le braccia coinvolgendola in un bacio appassionato. -Oggi non saresti dovuta passare. Ti avevo detto che Lei sarebbe passata. Se ti trova qui scoprirà qualcosa. Sono anni che lo sospetta. A dir la verità, da prima ancora che tutti iniziasse.- La donna sbuffò, gli cinse le spalle con le braccia e avvicinò la bocca all'orecchio dell'uomo. -Tranquillo, non mi troverà qui. Non preoccuparti.- Detto questo gli baciò il collo, risalendo poi alle labbra.Ci mise poco la passione a prendere il sopravvento. In fondo la loro storia si basava su questo.Si erano conosciuti molti anni prima ad Hogwarts, ma si erano sempre praticamente ignorati. Lei era troppo bella per interessarsi a chiunque, e lui troppo superbo per guardarla.Ma quando quattro anni prima, si erano incontrati ad una cena con tutti i Serpeverde diplomati quell'anno la passione era scoccata. Lui si era innamorato del modo in cui la maggiore delle Greengrass lo faceva sentire, e lei si era innamorata del corpo del moro.Ed avrebbero fatto una bella coppia, se lui non fosse stato sposato. Daphne, superati da poco i 30 anni era diventata la signora Nott.Blaise invece, fiutato cosa sarebbe successo per colpa della madre, aveva messo in cantiere un matrimonio con il miglior partito che potesse sperare.Pansy Parkinson era economicamente ben messa, aveva una presenza niente male ed era una purosangue. Ma quello che non aveva previsto Blaise era che Pansy era innamorata da lui dai tempi della scuola; inoltre i genitori di lei, conoscendo la fama della madre del futuro marito, non approvavano il matrimonio.La conclusione era stata rapida: se Pansy lo avesse sposato, non avrebbe avuto uno zellino.Ah, se solo Blaise lo avesse saputo.Pansy aveva deciso bene di non dire nulla. Aveva accennato a questo solo dopo il matrimonio, quando il patrimonio degli Zabini era andato in fumo.E gli altarini, poco a poco, erano saltati fuori. Dopo qualche mese dalla celebrazione del matrimonio, c'era stata la decisione di mettere al mondo un erede, segno che nonostante il fallimento erano ancora purosangue con valori. I tentativi, che nonostante tutto non dispiacevano ne all'uno ne all'altra, diedero molto da pensare a quelli che sarebbero stati, forse, i futuri genitori. Con la scoperta della sterilità della signora Zabini la crisi, annunciata dalla sera stessa del matrimonio, si fece sempre più grave. Il senso materno non appagato dalla moretta la portò a continue crisi isteriche, la capigliatura acquisì premature striature argentare e incrinò ancor di più il rapporto col marito.A soli due anni dal matrimonio erano andati in fumo tutti i soldi, l'amore verso Blaise e la bellezza della donna.
Blaise Zabini, seduto comodamente sulla sua poltrona con la camicia slacciata, sorrideva appagato alla donna che veloce si riallacciava i bottoni della camicia provocante. Daphne gli si avvicinò con passò lento e languida si sedette sulle sue gambe. -Lo sai che Theodore è spesso fuori casa. Puoi restare quando vuoi.- Lo baciò ancora una volta, dopodichè si smaterializzò sorridendo. Non appena il crac della smaterializzazione invase la stanza anche la consapevolezza che da poco sarebbe apparsa Pansy invase la mente di Blaise. Si sistemò la camicia, la giacca e la cravatta, fece finta d'essere impegnato nei conti quando sentì in rumore della materializzazione della moglie .La guardò sorridendo. La gonna a vita alta che avrebbe dovuto stringere o almeno nascondere i fianchi non adempiva al suo lavoro, i capelli tagliati in un severo caschetto nero aumentavano le probabilità che la donna venisse paragonata ad un carlino.Cosa aveva fatto Blaise per meritarsi tutti questo?
Non aveva preso parte attiva durante la guerra, ne per una ne per l'altra fazione. Non aveva mai ucciso, Cruciato o Imperiato nessuno. Non aveva commesso furti o altro.
Allora perchè la sfortuna si era abbattuta su di lui in modo così turbolento?
-Ciao.- Fece un cenno col capo verso la moglie che si avvicinò e posò un bacio sulla guacia del marito.Per fortuna, pensò lui, c'è profumo di Daphne ovunque e Pansy non se n'è accorta. Appena pensato ciò, la moglie si riavvicinò cauta e annusò un punto imprecisato accanto al collo del marito. -Ti hanno messo per caso a vendere profumi da donna?- L'uomo scosse il capo, fingendosi tranquillo. -Perchè avrebbero dovuto?- La donna alzò le spalle e camminò con passo lento e cadenzato per l'ufficio. -C'è profumo da donna, qui.- Lo guardò con gli occhi ridotti a due fessure. Storse la testa un po' verso sinistra, segno che la sfuriata stava per arrivare. Con un gesto mellifluo della mano il marito insonorizzò la stanza, così che i colleghi non sentissero nulla. -Amore ma cosa dici? Forse sarà il profumo della segretaria che è entrata a consegnarmi i messaggi. Lo sai che ne mette sempre troppo.- Tentò l'uomo. -Io lo sapevo! Tu mi tradisci. Io lo dicevo alla mamma. Chi è? Eh, dimmi chi è!- Disse la moretta sbattendo i pugni sulla scrivania del marito. Questo sbuffò, conoscendo la solita solfa. -E' bionda vero? E decisamente è più giovane. Si, e sarà anche ricca. Come si chiama? Dimmelo.- Le urla continuarono per altri dieci minuti nei quali Blaise si sforzò di non urlarle in faccia o di non scoppiare a ridere. Pensare che soltanto pochi minuti prima era con Daphne, su quella scrivania che tradiva la moglie. Si alzò e le si avvicinò. -Hey, piccola.- Modulò la voce per renderla dolce e affabile. -Lo sai che non potrei mai tradirti. Tu sei mia moglie, sono fedele solo a te.- La abbracciò, onestamente dispiaciuto per come la manovrava. -Te lo ripeto sempre. Per me ci sei solo tu.-Pansy annuì e tirò su col naso. -Mi sono ricordata una cosa. Questa sera mio cugino Theodore viene a cena con la- Fece una smorfia di disgusto, -moglie.-Blaise annuì annoiato, poi una lampadina si accese. -The...theodore Nott?- Sbattè le ciglia confuso. La moglie annuì spolverando una vecchia foto del loro matrimonio. -Proprio così. Lui e Daphne. Bleah.- Si voltò verso il marito e sorrise affabile, -Riesci ad essere a casa per le sette meno un quarto?- L'uomo annuì come in trans, si lasciò baciare dalla moglie che si smaterializzò e lento si sedette sulla sedia della scrivania. Pansy e Daphne nella stessa stanza per più di mezzo secondo. Non avrebbe proprio potuto farcela.Uscì prima dal lavoro, inventanto una patetica scusa sulla nonna malata, entrò nel primo pub che incontrò e ordinò tre firewishey.Li fisso per dieci minuti buoni, poi li bevette uno dietro l'altro. Non avrebbe superato la serata. Quando constatò di aver aspettato abbastanza si smterializzò a casa. Erano le sette meno dieci. Fin troppo in tempo per riuscire a non subire la moglie. -Io mi chiedo proprio perchè debba venore anche lei. Ti guarda con quegli occhi famelici fin da quando eravamo a scuola. Oh, ma io l'ho detto a Theo, sì, sì. Lei con qualcuno lo tradisce, è ovvio. Theo non è proprio bellissimo. Una così ci sta solo per i soldi, ovvio.-
-Ciao anche a te, amore.- Ironizzò a bassa voce il moro appena prima di dirigersi in bagno e farsi una doccia. Si posizionò davanti l'armadio scegliendo con cura cosa mettersi. Prese una camicia bianca che metteva in risalto i muscoli sodi, un completo grigio scuro e completò tutto con un paio si scarpe lucide italiane. Non le metteva quasi mai. Erano un ricordo di quando un paio di scarpe di pelle importate dall'Italia erano bazzeccole.Scese appena in tempo per sentire il campanello suonare e dire alla moglie che avrebbe aperto lui. Si specchiò un ultima volta, soddisfatto del risultato ed aprì la porta. Strinse la mano a Theodore cordialmente, gli prese la giacca e la appese dietro di lui, poi con delicatezza, mentre Theo era già diretto dalla cugina, prese la mano di Daphne, la baciò e le prese il soprabito restando sorpreso della bellezza di lei. Il vestito verde che la fasciava fino a metà coscia la rendeva ai suoi occhi più bella di una regina. La donna aprì la bocca dipinta di rosso in un sorriso. Quando passò oltre a Blaise per raggiungere la signora di casa, si curò di strusciarsi in modo provocante contro l'uomo.

La cena era servita e Pansy, aveva insistito tanto perchè Theo si mettesse accanto a lei. -Ci vediamo così poco, almeno ora stiamo vicini.-
Mentre Blaise era concentrato sulla scelta tra i due vini a tavola, gentilmente offerti dai coniugi Nott, sentì lentamente una mano sfiorargli la gamba. Lanciò un'occhiata a Pansy ma la vide troppo intenta a parlare con il cugino, si girò sorpreso verso Daphne e la trovò con un espressione divertuta dipinta sul viso.
Finita la cena, dopo che il padrone di casa ebbe portato via i piatti vuoti, Pansy e Theodore si diressero nella stanza adibita a studio per parlare di eredità e parentele varie.Blaise sistemò la tavola con un incantesimo, -Vuoi qualcosa da bere?- sorrise quasi imbarazzato verso la donna. La signora Nott annuì e, mentre l'uomo era occupato a servire da bere, la donna lo abbracciò da dietro passando le lunghe dita sul petto fasciato di lui. -Sai, è veramente eccitante essere qui con tua moglie e mio marito a pochi passi. Potrebbero vederci da un momento all'altro.- Fece il girò e catturò le labbra dell'uomo tra le sue, giocandoci avidamente. Quando il rumore dei tacchi di Pansy si avvicinò furono costretti ad allontanarsi. Per il resto della serata Daphne continuò a provocarlo senza mai far venire alcun dubbio a Theo o Pansy. Quando si salutarono Daphne baciò una guancia a Pansy augurandole buona notte e fece altrettanto con Blaise. Si salutarono con la promessa di un nuovo incontro. Stavolta senza i coniugi.

 

Devo -ovviamente- ringraziare la mia Tuvia. Senza la quale la pozione anti-calvizia non sarebbe mai esistita. E probabilmente neanche la fanfic. 

 

   
 
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