Sola



                                           
   "Ciò che rende gli uomini socievoli è la loro incapacità di sopportare la solitudine e, in questa, se stessi."


                                                                                                                                  Arthur Schopenhauer






Vi siete mai chiesti la differenza tra l'uomo ed un lupo? E' semplice sapete? Ciò che li distingue è il modo di vivere la solitudine... L'uomo cerca, disperatamente, di non rimanere mai solo, va sempre in cerca di amici con cui parlare, un marito o una moglie da coccolare, un figlio da abbracciare...
Il lupo, invece, indomito e solirario, cerca il più possibile di rimanere da solo, di poter godere di quel silenzio pesante, ma al contempo, leggero, che aleggia nell'aria.
Certo, ci sono le eccezioni che confermano la regola: ma quell'eccezione non sono io, non Usagi Tsukino.
Mi fa un non so che di strano il pronunciare questo nome: Usagi...
Da anni a questa parte nessuno si degna di ricordare la dolce, spensierata, pasticciona e piagnucolona Usagi; tutti, nessuno escluso.
Le mie amiche, le mie guardiane, le mie consigliere... Anche loro fanno parte del 'nessuno escluso' ; nemmeno quando ci troviamo in privato mi chiamano Usa-chan. Quante volte avrei voluto, e vorrei tutt'ora, dire loro che mi fa morire dentro - in modo lento e doloroso - il loro essere formali nei miei confronti. Vorrei gridare loro in faccia tutto il peso della solitudine in cui si ostinano a farmi vivere.
Non più un gelato, non più una sciocchezza da venticinquenni che siamo.
Ognuna di loro, indistintamente,  si sta facendo odiare; strano per me, visto che non sapevo nemmeno cosa era l'odio - almeno fino a  qualche anno fa.

Ami, la più saggia delle senshi, passa tutto il suo tempo nella sala controllo del palazzo; studiando sempre nuove tecnologie per tenere sotto controllo l'intera città di Cristal Tokio.
Dove è finita la dolce ragazza dai capelli blu cobalto? Colei che aveva sempre premura dello studio della sbadata Usagi?

Rei... Quanto mi mancano le nostre furiose litigate per qualsiasi cosa; i rimproveri  per le maxi abbuffate di gelato al cioccolato con panna, le sgridate furibonde per i  miei - continui - ritardi agli appuntamenti.  Da quando porto il peso della corona in testa non ti sei più permessa di rivolgerti a me in quel modo: perchè? Perchè non lo fai ancora? Non capisci che io sono ancora la tua Usa-chan? Serenity è solo una proforma, una falsità.

Makoto, dolce Mako-chan! Dov'è finita la passione per la cucina e le squisite torte che mi preparavi solo per vedermi sorridere? Perchè hai abbandonato la tua passione più grande? Ora pensi solo ad allenarti e a perfezionare i tuoi poteri; non hai più nemmeno tempo per una chiacchierata con la tua Usagi. Non pensi che mi manchi tutto ciò? Usagi c'è ancora, è dentro me...

Minako, tu sei quella che più di tutte mi fa del male; da quando vesto gli abiti regali di Queen Serenity non sei più venuta da me a bussare alla porta della mia camera, a chiedere semplicemente se stavo bene o se potessi aver bisogno di una voce amica con cui sfogare il mio dolore.


La solitudine brucia su di me come lava incadescente, pronta a ustionare ogni parte del mio corpo, riducendolo ad un ammasso solido, senza calore umano...
Non posso nemmeno parlarne con mio marito, colui che per me ha sempre rischiato la vita.
E' proprio vero... L'amore e l'odio sono i due estremi della stessa medaglia, ed io - sciocca - non c'ho voluto mai credere.
Ho sempre rispettato i tuoi spazi, anche da findanzati; ma adesso non ce la faccio più: quel che è troppo è troppo.
Anche tu, si tu Mamo-chan - sempre se cosi posso chiamarti ancora - fai parte del 'nessuno escluso'.
Come puoi farmi questo? Proprio tu che rassicuravi le mie paure per il futuro, dicendomi che non mi avresti mai abbandonata e lasciata sola.
Mentivi...
Si che mentivi!
Anche tu ti sei dimenticato della tua Usako? Di quella sbadata e buffa ragazzina dalla capigliatura stramba? Colei che ti amava, e ti ama, più della sua stessa esistenza?
Viviamo sotto lo stesso tetto e ci vediamo solo la sera, qualche minuto prima di coricarci nello sfarzoso letto in legno di ciliegio. Siamo arrivati al punto che - tu talmente stanco degli impegni di palazzo, io stufa della maschera che devo indossare tutti i giorni - ci scambiamo un fugace bacio e crolliamo nel mondo dei sogni.
O per lo meno è quello che ti faccio credere ogni sera. Sono una bugiarda lo so, ma non riesco a ferire le tue azioni; so bene che sei impegnato per mantenere la pace nel mondo, ed io - assieme alla piccola peste dai codini rosa - passiamo in secondo piano.
Sono rari i momenti di felicità, quei momenti che una famiglia dovrebbe vivere quotidianamente. Possiamo davvero definirci famiglia?
Io non volevo questo Mamo-chan, non volevo essere costretta a vivere una vita che non sento mia: Serenity fa parte di me, ma fa parte di un passato remoto, talmente remoto che ho voluto - disperatamente - dimenticare.
Io ti ho amato da Serenity e ho continuato a farlo da Usagi. Usagi ti ha dato molto di più di quello che Serenity ti ha potuto dare: allora perchè mi hai dimenticata amore mio? Quanto mi manca sentirmi chiamare testolina buffa, od Usako...
Lacrime calde e salate solcano il mio viso, deturpando il mascara messo pochi minuti fa.  Non mi riconosco più! Ho capito una cosa da quando sono costretta a vivere in questa prigione dorata: Usagi Tsukino - per tutti - è morta tre anni fa, dopo che Cristal Tokio ha preso vita, dopo che  Queen Serenity si è impossessata del mio corpo.
Per alcuni, addirittura, non sono mai esistita... I miei genitori, il mio fratellino Shingo, Naru, Umino;  per loro il trattamento è stato diverso, gli è stata cancellata - dalla memoria - la figura di Usagi, di quella figlia sbadata che riportava sempre e solo insufficienze; quella migliore amica che ha dovuto fingere per anni, nascondendo la sua vera identità.
Come posso sentirmi serena e felice quando per gli altri non sono mai esistita? Non posso andare avanti così, non voglio.
Ho vissuto la paura dell'icoronazione con il cuore che mi scoppiava nel petto. Già allora presagivo il peggio, ed ho avuto ragione.
Se non fosse per mia figlia, quella piccola pestifera, la mia vita non avrebbe più un senso.
Io volevo vivere felice come una ragazza normale della mia età, godermi appieno la famiglia che con fatica abbiamo creato; poter parlare ore ed ore con il mio Mamo-chan stesi sul divano a guardare la tv.
Il destino ha scelto per me di farmi vivere nella più completa solitudine, di vivere alla stregua di un lupo solitario nelle montagne.
Putroppo per me non riesco a comportarmi come un lupo solitario; ecco perchè - piano piano - la solitudine sta deteriorando tutto l'amore che ho nel cuore.
Serenity... Mi hai portato via la cosa più preziosa per cui ho sempre combattuto: la felicità.







Eccomi con questa shot un po' triste; tuttavia rispecchia un po' il mio stato d'animo questa sera.
Ringrazio in anticipo tutte coloro che la leggeranno e lascerenno, gentilmente, commenti - positvi, negativi che siano.
Un bacione speciale va alle mie amiche inners, vi adoro e vi voglio bene.
Tranquille voi non siete come quelle descritte qui di seguito... Tutt'altro!
Un bacio

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