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Autore: xXx_Whatsername    25/08/2011    3 recensioni
Namie gli tirò un ceffone e lui scoppiò a ridere.
«Stupida e manesca! Ma infondo sei una comune essere umana. E gli esseri umani sono sciocchi. Desiderano sempre ciò che non possono avere e non si curano di quello che già hanno.» Lei lo guardò con gli occhi ridotti a due fessure e colmi di rabbia e odio, per Izaya e per il mondo intero in quel momento.
«Chi avrei io secondo te? Sentiamo!» Lo sfidò pensava che fosse un bluff tutta quella sceneggiata del ' non ti curi delle persone che sono già tue' ma Izaya era pronto a darle la risposta, quindi le rivolse un sorrisetto, l' ennesimo e la guardò socchiudendo appena gli occhi. [...]
«Hai me. Ma tu non vuoi essere la mia bambola. Peccato che non hai capito che tu sei nata per essere il mio giocattolo preferito che ti piaccia o no. Non m' importa se vuoi o se non vuoi io e te stiamo già giocando insieme e io posso farti quello che mi pare, quando mi pare. Sei un gioccattolo. La mia bambola.»

[IzaNamie]
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Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Izaya Orihara, Namie Yagiri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Doll

Era una serata comunissima a casa Orihara.
Namie era seduta sul divano con le gambe rannicchiate e  con la foto di suo fratello Seiji in mano. Guardava la foto e più la guardava più era triste. Ma più si faceva triste più il volto incorniciato del ragazzo le appariva bello, dolce e gentile come pochi.
Avrebbe voluto che quell' angelo fosse tutto per lei, che non avesse dovuto mai dividerlo con nessuno, ma lui amava un' altra donna e sua sorella non lo avrebbe mai avuto più tutto per lei come quando erano bambini.
Izaya era al computer e fingeva di lavorare come avrebbe dovuto fare ma il realtà con la coda dell' occhio ogni tanto guardava Namie persa nei suoi pensieri e si sentiva a ogni occhiata più sciocco.
Sciocco perchè riusciva a pensare a lei come una pedina della sua scacchiera solo in parte e non totalmente. Sciocco, perchè quella ragazza dai sentimenti contorti era diventata il suo giocattolino preferito.
Di lei poteva manovrare i sentimenti solo entro un certo limite e questo metteva a Izaya voglia di giocare con lei ancor di più.
Namie non si concedeva mai a lui.  Non si concedeva mai a nessuno che non fosse Seiji e lui non era stato ancora in grado di capire se ciò che provava Namie per il fratello era amore o un affetto fraterno fin toppo grande.
Un libro a cui mancavano delle pagine ecco cos'era quella ragazza per lui.
Un libro avvincente fra l' altro di cui vorresti scoprire tutto, leggerlo ed esaminarlo in ogni più piccola virgola per poi rileggerlo una seconda volta e un' altra ancora e ancora un'altra volta.
Forse, si era affezionato a quel turbine di sentimenti contraddittori e sorrisi falsi che Namie era. Forse era diventato anche terribilimente geloso di quella bambolina con la quale amava giocare.
Anzi era sicuramente geloso.
Ogni volta che lei guardava la foto Izaya sentiva il desiderio di appiccare un piccolo incendio dentro di lei, farla arrabbiare e scoppiare a piangere così che poi irata andasse in camera sua e pensasse a quanto lui fosse irritante e non a suo fratello. Farla soffrire per far si che pensasse a lui: questo era diventato uno dei giochi preferiti che amava fare con lei.
«Smettila di guardare quella foto, stai diventando noiosa Namie-chan!» Sbuffò allora buttando i piedi sulla scrivania. Aveva voglia di giocare adesso, tutto quel rimurginare lo aveva piuttosto annoiato.
«Non sono una comica. Se ti vuoi divertire accendi la televisione.» Rispose lei seccamente, continuando imperterrita a guardare il viso del fratello e non lui.
Questo stuzzicò Izaya ancor di più, adorava quando lei fingeva di non volergli dare attenzione.
Si alzò dalla sedia per piazzarsi davanti a lei e fissarla. Restarono così per alcuni minuti, finché a lei non saltarono i nervi. «Izaya cosa diavolo vuoi stasera?!» Sbuffò mettendo giù la foto. Lui sorrise soddisfatto del suo lavoro.
«Giocare e tu sei la mia bambola preferita.» Le rivolse un ghignò che aveva ben poco di buono e lei s' alzò in piedi ancora più nervosa. «Bhe io non sono dell' umore giusto per giocare con te.» Izaya rise. «La bambola non decide se giocare o meno! Il padrone della bambola lo fa, non lo sai Namie-chan?~» La mora lo guardò con aria di sfida. «Io non ti appartengo Izaya.» Lui le sorrise e le andò vicino all' orecchio tenendola ben ferma dalle braccia.
«Neanche Seiji ti appartiene... ma tu giochi con lui comunque, vero?» Namie s' irrigidì di colpo a quelle parole e girò immediatamente la testa, un po' per l' indignazione, un po' per il fatto che non gradiva particolarmente le carezze delle labbra calde di lui sul suo orecchio.
«Le persone non sono giocattoli.» Sbottò quando fu sicura che la voce non la tradisse, poi si divincolò ma Izaya era più forte di lei. «Strano io con te mi diverto molto, quasi come se giocassi con le bambole~»
«Io non mi diverto affatto. Sei irritante e presuntuoso Orihara Izaya.» Quella volta, con uno strattone più forte lei riuscì a liberarsi della presa. Una volta che fu libera prese la foto del fratello e fece per salire le scale.
«Anche tu lo sei Namie-chan~» Le parole di Izaya servirono a farla inchiodare a metà scala. «Se tu non lo fossi lasceresti perdere la convinzione che Seiji sarà ancora tuo come da bambini.» Le disse con un sorriso falso, l' unico scopo di quella frase era farla arrabbiare e Izaya raggiunse l' obiettivo e se ne accorse dalla stretta di lei che intorno alla cornice della foto s'era fatta più forte, tanto da farle diventare le nocche bianche.
«Io non ho affatto questa convinzione!» Esclamò furiosa mentre Izaya la raggiungeva a metà della scala e quando le fu vicino scosse la testa rivolgendole un' espressione di finta delusione. «Davvero? Quindi peggio. Non sei solo irritante ma anche stupida.» Namie gli tirò un ceffone e lui scoppiò a ridere.
«Stupida e manesca! Ma infondo sei una comune essere umana. E gli esseri umani sono sciocchi. Desiderano sempre ciò che non possono avere e non si curano di quello che già hanno.» Lei lo gaurdò con gli occhi ridotti a due fessure e colmi di rabbia e odio, per Izaya e per il mondo intero in quel momento.
«Chi avrei io secondo te? Sentiamo!» Lo sfidò pensava che fosse un bluff tutta quella sceneggiata del ' non ti curi delle persone che sono già tue' ma Izaya era pronto a darle la risposta, quindi le rivolse un sorrisetto, l' ennesimo e la guardò socchiudendo appena gli occhi. Nel suo sguardo, Namie per un' attimo pensò di intravedere della dolcezza ma si rese conto di quanto quell' idea fosse sciocca e assurda.
Izaya Orihara non era una persona dolce. Non era neanche una persona era solo un cinico che giocava con le vite altrui secondo lei.
«Hai me. Ma tu non vuoi essere la mia bambola. Peccato che non hai capito che tu sei nata per essere il mio giocattolo preferito che ti piaccia o no. Non m' importa se vuoi o se non vuoi io e te stiamo già giocando insieme e io posso farti quello che mi pare, quando mi pare. Sei un gioccattolo. La mia bambola.»  Namie non fece in tempo a pensare a una risposta che si ritrovò i polsi stretti nella morsa ferrea delle mani di Izaya e le labbra di lui sulle sue che la baciavano con durezza, passione mentre la lingua dell' Orihara tastava ogni centimentro della sua.
Non ci fu amore in quel bacio. Ci fu solo violenza, orgoglio, voglia di dimostrare che lui poteva far di lei quel che voleva quando voleva.
Ma Namie non era disposta a piegarsi così facilemente e lo spinse via da lei. Se Izaya non avesse deciso che di quel giochetto ne aveva abbastanza Namie non sarebbe riuscita a liberarsi delle sue mani, ma lei volle pensare che fu solo merito della sua forza.
«Anche tu sei stupido Izaya. Tu non mi avrai mai, comunque continui a sforzarti di farmi partecipare a i tuoi giochi. Peccato che tu non hai nessuno che voglia giocare con te a differenza mia. Idiota. » Namie salì il resto delle scale e Izaya la guardò soddisfatto.
«Tu sei già mia, te l' ho detto. E' solo che sei troppo orgogliosa per ammettere che giocare con me ti piace. E' uno dei motivi per cui sei la mia bambolina preferita, sai?~» La sentì mandarlo al diavolo l' ennesima volta prima di sbattere la porta di camera sua e chiudere a chiave.
Izaya rise ancora.


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IzaNamie? Oh Yesss~<3
Adoro questa coppia che a voi piaccia o no ewe quindi ho scritto questa piccola shot.
Credo che per una volta i personaggi non siano poi così OOC. Credo.
Quindi spero che vi sia piaciuta se l' avete letta~ Sapere cosa ne pensate mi farebbe piacere sì ^w^
Arigato.

Juju
  
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