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Autore: zia Molly    25/08/2011    4 recensioni
Bellatrix Black. Purtroppo ora non lo sarò più.
Se da bambina pensavo che non mi sarei mai sposata, beh ora non ne sono così sicura. Un anno fa, me l’hanno presentato. Io già lo conoscevo. Lo conoscevo come un amico, un compagno di scuola. Ora sarebbe stato il mio compagno di vita
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Rodolphus Lestrange | Coppie: Rodolphus/Bellatrix
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Bellatrix Black in Lestrange



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Bellatrix Black. Purtroppo ora non lo sarò più.
Se da bambina pensavo che non mi sarei mai sposata, beh ora non ne sono così sicura. Un anno fa, me l’hanno presentato. Io già lo conoscevo. Lo conoscevo come un amico, un compagno di scuola. Ora sarebbe stato il mio compagno di vita. Rodolphus Lestrange.
Un ragazzo moro, riccio, occhi neri, più scuri dei miei, più penetranti dei miei, magro e slanciato, ma abbastanza muscoloso, per molte streghe della mia età l’uomo perfetto, per me … la chiave per una cella assicurata. Non ho mai desiderato sposarmi, vedendo mia madre, sentivo mia zia, osservavo mia nonna, sarei stata rinchiusa in una gabbia, non sarei stata più libera. Temevo che Rodolphus mi avrebbe tenuto a freno, mi avrebbe privato della libertà.

Quella mattina, mio padre mi ha fatto chiamare da quel sudicio mezzosangue della servitù. Le mie sorelle già lo sapevano da settimane, Narcissa mi aveva avvertita che sarebbe arrivato il momento anche per me, ma io non le ho dato ascolto e le rispondevo “Mi ribellerò!”, Cissy mi sorrideva incerta, era un sorriso di sfida il suo.
Così scesi nel suo ufficio, Rod e suo padre erano lì, vicino alla scrivania in legno di sambuco. Mio padre era fiero di me, forse, secondo lui, non c’era uomo più perfetto di Rodolphus. Vedevo i suoi occhi felici.
Io entrai, Rod si alzò di scatto, da buon gentil uomo, io non apprezzai quel gesto. Entrando, vedendo la situazione, avevo già capito tutto.
Bella lui e Rodolphus Lestrange … e venuto qui con suo padre per chiedere la tua mano
 Era così che me lo presentò, ma io già lo conoscevo, lo conoscevo benissimo. Noi a scuola ci odiavamo, lui mi chiamava per cognome, io per lui, nei corridoi ero “Black” era così che mi chiamava. E ora questa sottospecie di figlio maschio che mio padre a sempre desiderato, mi era venuto a chiedere di sposarlo, avrei dovuto mantenere la promessa fatta a Cissy, o si! Io non mi sposo belli miei!
“Rodolphus Lestrenge …” dissi io avvicinandomi e inarcando il sopracciglio, estraendo la bacchetta e giocherellandoci, lui mi guardava estasiato, gli avevo mozzato il fiato, infondo io ero una delle tre bellezze Black.

Era così che chiamavano me e le mie sorelle, eravamo tre bellezze diverse, io ero quella furba e guerriera, quella dai ricci ribelli, indomabile con i tratti di una Black, Andromeda, castana, occhi chiari, intelligente e ribelle almeno quanto me, coraggiosa e determinata, e poi c’era la più piccola, la bellezza più delicata, Narcissa, occhi scuri, capelli biondi e viso pallido.
I tre uomini mi guardavano ammaliati, mio padre era fiero di me, ero la figlia che sostituiva il figlio maschio che non aveva mai avuto, secondo lui io ero più bella delle mie sorelle, proprio per questo, per il mio carattere indomabile.

“Non ci conosciamo già … Lestrange?!” proseguì io dando le spalle a tutti e tre e da sfacciata lo chiamai per cognome, mio padre conoscendomi, capì benissimo che ero contraria, e lo capì anche Rodolphus.
si ci conosciamo … io frequento il settimo anno serpeverde” nel suo tono c’era tanto orgoglio tanto quanto la sua presunzione.

Mio padre quando sentì settimo anno e serpeverde sobbalzò leggermente emozionato.

mmh … settimo anno, hai detto?” povero illuso, era veramente convinto che ci saremmo sposati.
Lui annuì.
A quanto pare si …”
Mio padre si alzò e uscì seguito da quello che sarebbe stato mio suocero, ora mai se erano usciti per lasciarci soli era confermato! Mi avevano incastrato.

Rimanemmo soli. Di scatto mi girai verso di lui, lui era dietro di me a minimo cinquanta centimetri da me.
“senti Lestrange, mi fai pena, sarò diretta con te…” il mio tono era presuntuoso e altezzoso, lui inarcò il sopracciglio il mio era inarcato da quando ero entrata.
Mi fai pena … e ti dirò quello che ho detto ad altri 15 prima di te … io non voglio sposarmi, per diverse ragioni … tra queste … a scuola mi chiami Black, noi due ci odiamo dal primo momento che ci siamo visti .. ricordi??”
Rodolphus sorrise beffardo e si avvicinò
Odiarti, perché mai? Chiamarti per cognome tra i corridoi non significa che io ti odi …”
O per merlino dove voleva arrivare? Quanta pena mi faceva era fermamente convinto.  
senti io non voglio sposarmi!” Stavo diventando acida
“Perché?”
“perché temo che poi finisca come mia madre! Priva di libertà!”
“Te lo prometto non lo farò! Sarai libera! Ti rispetterò!” era sincero
“no! Io poi sono più piccola! Insomma no toglitelo dalla testa!” ora mi stavo arrampicando sugli specchi, gli davo le spalle
“Bellatrix te lo prometto, Ne varrà la mia vita!”
“Pronuncia il voto infrangibile!”
Rodolphus rimase perplesso
Pronuncialo …” lo incitai io
Lo faccio solo perché ti amo!”
“Io però non ti amo! E mai ti amerò … sappilo in anticipo!”
“Ti amo!”
Era questo quello che si provava? Che sensazione strana, ma a me non interessava. 15 prima di lui erano venuti in questo studio a offrirsi a me ma nessuno lo aveva mai detto.
Gli porsi il mio braccio, lui il suo.
“Tu Rodolphus Lestrange, prometti, che mi lascerai libera di scegliere in ogni momento della nostra vita, che mi proteggerai, al massimo delle tue capacità, che ti comporterai da marito fedele, anche sapendo che non mi concederò mai a te per generare eredi!”
Rodolphus inarcò ulteriormente il sopracciglio e disse “Questo non era nei piani
“Promettilo!” la mia voce era serpentina e maligna
Lo prometto” la sua voce era sforzata, intanto dalla mia bacchetta un filo rosso, avvolgeva i nostri polsi e si attorcigliava tra i nostri bracci.
E … giuri che accetterai qualsiasi tipo di scelta io desideri fare?!”
lo giuro” … povero ingenuo lui non sapeva nulla di me e non sapeva quali erano i miei piani.
Il giuramento era fatto. Ora lui non poteva dirmi di no.
“ora però voglio che tu mi prometta una sola cosa … Bella!”
Lo guardai.
“Prometti di cercare di amarmi?”
Gli sorrisi maligna e uscì dalla stanza senza dargli una vera risposta certa, rimase lì imbambolato al centro della stanza. Uscendo vidi i due genitori che parlavano di affari.

E così poi dopo qualche mese la festa di fidanzamento, e poi arriviamo ad oggi. Il giorno del matrimonio.

Narcissa mi sta aiutando con i capelli, da più di quaranta minuti, poverina, non ha capito che non risolverà nulla se li lega o se li pettina? I miei ricci sono fatti per essere ribelli!
“Cissy la smetti con questi ferretti!, lasciali liberi e basta! No?!”
“senti Bella … ora mi sono stancata, non hai voluto l’abito bianco … e va bene … indossi un abito verde …  Non hai voluto i fiori in sala e va bene, ma ora, per Merlino mi lasci sistemare i capelli come vogliamo noi?????!!!!! Ti devi sposare non devi andare a un funerale!” Cissy stava impazzendo
“Cissy lascia fare a me!”
Risolsi con dei semplicissimi e carinissimi ciuffetti ,  uno a destra e uno a sinistra, lasciai qualche boccolo libero e via! Se non fossi dell’alta società avrei potuto fare la parrucchiera! Stavo benissimo
beh per lo meno ora sono un po’ in ordine” sorrise Narcissa
Sorrisi compiaciuta.
ora andiamo dai sei in ritardo!”
“Mi hanno aspettato per tanto tempo … potrei anche non sposarmi a questo punto?! No?”
Bella smetti di fare la ragazzina! Ora mai è fatta!”
Era decisamente il giorno più brutto della mia vita.
A distanza di qualche ora sarei stata Bellatrix Lestrange.
Ad alleviare il dolore era che a distanza di qualche giorno sarei stata: la mangiamorte Bellatrix Lestrange.
 
Unica e vera sposa del mio Signore, unico e vero uomo che sono certa sarò fiera di servire.


   
 
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