Allora,
questa song-fic è stata ideata con la canzone “If we cannot see” di Devics
(credo), ed è lo scheletro di tutto quindi il testo è da leggere assieme alla
fic, se no perché l’ho scelta? ^ ^
Divertitevi, è una one-shot un po’ lunga e
fuori dal mio solito stile di scrittura, ergo spero proprio vi piaccia! Per
ulteriori spiegazioni (magari durante la lettura non cogliete qualche cosa che
poi scoprirete più avanti) vi aspetto alla fine della fic, o nelle mail! Ma non
andate a leggere il riassunto esplicativo prima di aver letto la fic, se no vi
rovinate tutto!
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You were born with a heart that can never be filled
And a head like snow that can never be still
“Anna... ”
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Flashback
“Vuoi
sposarmi? ”
Le sue mani
tremavano, era molto nervosa.Con quelle parole, era stato esposto uno splendido
anello di fidanzamento.
Per farla
diventare ufficialmente la sua fidanzata. Per non desistere.
Silenzio.
Prese posto
una rapida pausa e una goccia di sudore scese ancor più rapida sul viso del possessore
dell’anello…
La tensione
era insopportabile.
Lentamente, le
parole finalmente arrivarono.
“I-Io …… mi
dispiace, ma... c’è qualcun altro che amo.”
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There are streets paved in gold that shine so bright
That you force yourself to look away
-
Portarono
indietro le mani, reggendo ancora saldamente l’anello.
Com’era
inutile stringere quell’anello di fidanzamento quando entrambi avevano già la
loro risposta.
La bionda lo
stava ancora tenendo in mano lentamente cominciò a stritolarlo fino a formare
un pugno.
La sua testa
si chinò all’uomo che aveva amato così tanto alcuni anni prima.
“Capisco… ”
Le sue labbra
tremolarono.
Sentiva la
voglia di piangere.
Ma non di
fronte a lui.
Mai di fronte
a lui...
Gli occhi
della ragazza lacrimavano. Stavano lacrimando contro la sua volontà. Lui la
guardò triste e cominciò ad osservare con insistenza le sue scarpe da
ginnastica.
Ancora, sperò…
“Mi spiace… ”
Non l’avrebbe
preso.
“E’ tutto okay
” gli disse.
Ma lo era?
Aveva voluto
dire che era okay? O che lei era okay... ?
Per lui,
rimase un mistero.
La tensione
andò via.
Non c’era più
niente per cui restare.
Niente per cui
vivere.
Lei non aveva
niente, tranne l’anello.
Doveva andare.
Lasciò la casa
come una donna veramente triste.
Prima di
chiudere la porta, quella che aveva sempre aperto per vedere il fidanzato dopo
gli allenamenti, sperò di sentire qualcosa di udibile anche a stento.
La sua ultima
speranza…
“Arrivederci
Yoh …”
Niente da
fare.
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If we can't see now, we might never see
We only kill ourselves more slowly
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“Yoh …”
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Flashback
“Vuoi
sposarmi? ”
Ci fu una
piccola pausa prima che la risposta arrivasse.
“Sì! Certo!”
Lui si voltò
subito verso il volto della fidanzata.
La nuova
coppia s’abbracciò gioiosa. Lei appoggiò il suo volto al petto di lui.
“Ma certo che
ti sposo Hao …” sussurrò.
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The words that fall from your mouth
They crystallize and break on the ground
-
“Che
succede?Sembravi così serio al telefono.”
“Mio caro
fratellino, siamo lieti di annunciarti l’inizio della nostra nuova eterna
felicità.” Hao sorrise gentilmente.
“Eterna felicità? ”
“Sì. La mia
cara Anna e io siamo fidanzati.”
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And everything you want, you can't have
But you force yourself to look away
-
Il suo cuore
sprofondò.
Ma pensò fosse
giusto.
Lui aveva
spezzato il cuore di Anna perchè amava qualcun’altro.
E lui era
felice che Anna avesse trovato qualcun altro da amare.
Ma sentiva
ancora quel pugnale affilato infilzato nel suo cuore, perché stava cercando di
dirgli altro… ?
Aveva amato
Anna?
O la stava
amando ancora?
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If we can't see now
We might never see
-
“Beh, questo
sa tanto di deja-vu.”
“Davvero? E
perchè ?”
“Anch’io ho un
annuncio da farvi.”
La coppia
attese ciò che stava per arrivare.
Specialmente
la bionda.
“La mia
ragazza e io ci stiamo per sposare.” Yoh sorrise.
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We only kill ourselves more slowly
If you can't find love, then you will finally see
-
Tempo
dopo, per entrambi…
“Io vi
dichiaro marito e moglie.”
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“ Mi spiace.”
“Non ti amo
più.”
“Voglio un
divorzio”
“Non posso
stare con te ancora.”
“L’ho rivisto
ieri. Era il mio primo amore. Mi spiace ma io e te… non può funzionare.”
“Torno da lei.
Mi spiace.”
“Lo amo.”
“La amo.”
“E’ finita...
”
Quelle parole
rimbombavano continuamente nella testa della ragazza, seduta per terra in una
stanza vuota.
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Un
giorno – Molti anni dopo
“Come sta
oggi, Miss Kyoyama?”
I suoi occhi
di aprirono lentamente come un bimbo appena nato.
“Bene.”
sussurrò.
“Hmm .. Non sembra a posto, siete sicura di stare
bene?”
“Sì ..”
“Okay, allora...”
“Infermiera?”
“Si, Anna?”
“E’ quasi ora,
giusto?”
L’infermiera tamburellò le dita sul dorso dell’altra
mano. Credo sia questa la parte più difficile nel lavorare in un ospedale.
“ Non si
preoccupi Anna. Andrà tutto bene.”
Anna sorrise
solamente.
Sapeva che
l’infermiera stava solo cercando di essere gentile.
“La
ringrazio,” disse infine, grata.
Immediatamente
dopo la dimostrazione di gratitudine di Anna si sentirono ripetuti colpi di
tosse provenienti dall’altro lato della stanza.
La tosse
peggiorò.
L’infermiera
si precipitò subito dietro le tendine che separavano la stanza.
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How we kill ourselves more slowly
-
Anna posò le
sue pillole, esausta.
Si tirò su le
coperte e girò la testa verso destra.
Sentì
l’infermiera parlare
“Signore!
Signore! Sta bene? E’ tutto a posto?”
L’uomo tossì
ancora più forte.
Non aveva un
momento per replicare.
Successivamente,
un dottore entrò nella stanza. Camminò oltre il letto di Anna e andò dietro le tendine dove c’era
anche l’infermiera.
Anna aveva
oensato che una volta o l’altra sarebbe potuta diventare amica di quell’uomo con
il quale divideva la stessa stanza. Perché non diventare amici con quel tempo
che avevano?
Qualche minuto
dopo, il dottore venne fuori dalle tendine e uscì dalla stanza.
Contemporaneamente a lui uscì anche l’infermiera.
“Quella
persona sta bene?” domandò Anna.
“Oh … lui…
starà bene.”
“Starà
bene... Come me?”
L’infermiera
fece una pausa.
“Sì, proprio
come te...”
“ Starete entrambi bene.” L’infermiera sorrise
calorosamente, sperando di rassicurare Anna.
“Pensa che
posso vederlo?”
“Temo di no.
Deve riposare al momento.”
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If you can't find me then you can't find love
-
“Oh… va bene…
allora aspetterò che si svegli. Voglio comunque conoscere la persona con cui ho
condiviso la stanza.”
L’infermiera
la guardò tristemente.
Camminò verso
di lei e si sedette sul bordo del suo letto. Le prese la mano, deperita e
fredda, e l’avvolse con entrambe le sue, calde e colorite.
“Anna... lui è proprio come te.”
“Sì, l’avevo
immaginato. Ma non possiamo ancora incontrarci? Sono stata sola per tanto
tempo. Credo di aver bisogno di un amico.”
“Sono qui Anna.”
Anna sorrise.
“Lo so, e ti
ringrazio. Ma... tu sei qui solo per
aiutarmi a guarire. Io ho bisogno di qualcuno che sta vivendo quel che sto
vivendo io. “
“Anna …”
l’infermiera tacque.
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Dall’altro
lato della stanza, l’uomo si era appena svegliato al suono delle voci.
Sbattè le
palpebre e vide due figure femminili attraverso il blu cielo delle tendine.
L’uomo spostò
all’indietro i capelli grigi per
ascoltare meglio.
Conosceva una
voce, quella dell’infermiera.
E l’altra...
gli suonava familiare.
Continuò ad
ascoltare.
“L’ultima cosa
che voglio è farmi un amico.”
“Sentire un
calore veramente amico ancora una volta. Quel calore che ho avuto una volta ma
perso del tutto.”
“Cosa
successe.. ” chiese l’infermiera.
“Oh, è una
lunga storia. Quando ero giovane, ho fatto qualcosa, mi spiace ma non posso
ricordarlo del tutto. Ricordo che c’era un uomo. Un uomo che ho conosciuto per
tanto tempo. E che ho amato così tanto...
ma lui amava qualcun’altra.”
L’uomo udì un
sospiro malinconico.
“Mi spiace
sentire una cosa del genere..”
“Non è
niente.”
“Ricordo anche...
un altro uomo. Assomigliava molto al mio primo amore, quando ci sposammo. Ma dopo
un po’ di tempo tornai da lui. Dall’unico uomo che ho realmente amato. L’uomo
che amo ancora...”
“Disse che
anche lui si stava per sposare.”
“Entrambi ci
siamo spezzati il cuore. Anni dopo, mio marito volle un divorzio. Aveva preso
quel che voleva e se n’era andato da qualche parte. Da quel giorno, io non so
dove sia. Come il mio primo amore. Ho sentito che lui e sua moglie si sono
separati. E’ successo anche a lui.”
L’infermiera
cominciò a parlare a voce più alta, stizzita, incuriosita dalla storia che
stava ascoltando.
“Non si
ricorda proprio cosa avete fatto quando lui vi confessò che amava un’altra
persona?”
Silenzio.
“I-Io credo...
dovrei saperlo” ultimamente Anna soffriva di vuoti di memoria.
“Io... Io gli
ho dato qualcosa da tenere ma lui non l’aveva voluto.”
“Che cos’era?”
“Aspetti.”
rispose Anna.
“Puoi guardare
in quell’armadietto” indicò quell’alta grigia sotto la finestra “Dovrebbe
esserci una scatola. La tengo da quando sono venuta qui.”
“Questa
scatola?” chiese l’altra.
“Sì, quella
lì. E’ la mia scatola delle memorie. Vi ci ho tenuto tutte le mie memorie.”
Anna soffiò
via la polvere dal coperchio. L’aprì cautamente e lasciò guardare l’infermiera
al suo interno.
“Wow. Guarda
tutte queste cose! Foto, lettere, una collana…”
“Sì, è una
modesta collezione. La collezione dei miei ricordi…” disse Anna.
Poi cominciò a
tossire e il suo colorito sbiadì.
“State bene?”
“S-sì... ”
Anna sbiancò.
“Meglio che
vada a chiamare il dottore per controllarti.”
“A-A...
Aspetta... Io .. prima devo …. Farti vedere... questo. Per favore.” disse
l’altra.
L’uomo dietro
le tendine stava ancora ascoltando. Dopo un po’, però, cominciò a sentirsi
davvero stanco. I suoi occhi erano aperti solo a metà, ma stava ancora
ascoltando.
L’infermiera
venne presa dal panico e singhiozzò.
“Okay... okay.
Ma prima di mostrarmelo, vado a chiamare il dottore.”
“Ecco.”
Anna infilò le
sue dita sottili nella scatola dei tesori. Cominciò a rovistare in mezzo a
tutte quelle cose quando le toccò qualcosa di rotondo e freddo. Lo prese e lo
mise di fronte alle loro facce. L’infermiera si mise fissare un così bell’oggetto. Anche se il suo colore dorato era
sbiadito, era bellissimo.
Continuò a
fissarlo. Poi spostò lo sguardo su Anna
“Questo... è ciò che volevi dargli?”
Anna annuì con
la testa, troppo stanca per parlare.
“Stavate per…”
“Sì.. sì, stavamo”
rispose l’altra.
Appena finito
di parlare, Anna cadde sulle sue pillole. I suoi occhi si chiusero. Così come quelli dell’uomo che stava
ascoltando tutto.
Entrambi i
loro battiti s’arrestarono. Stavano morendo.
“ANNA!”
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I dottori si
precipitarono subito nella stanza. Quelli da un lato delle tendine cercavano di
riportare Anna in salute.
Gli altri
cercavano di riportare l’uomo.
Non successe
nulla.
L’infermiera
pianse.
I loro occhi
erano chiusi ermeticamente.
Non si
sarebbero mai più aperti.
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If you close your eyes ..
-
“Li abbiamo
persi entrambi. Anna Kyoyama e Yoh Asakura.”
L’infermiera
corse alla scatola di Anna e riprese in mano l’anello.
-
Then you will finally see …
-
Quando lo
prese, sfiorò un’incisione sul lato interno, che diceva...
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That you're already here ..
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“La mia vita,
il mio amico, il mio amore. Il mio
Yoh.”
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With me.
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Spero proprio vi sia piaciuta. (ditemi di si!!!)
Devo dire che è davvero lunga. Ma è anche molto intensa,
all’inizio avevo intenzione di utilizzare più descrizioni (come faccio di
solito, nelle altre fic), ma mi sono resa conto che stavo distruggendo il ritmo
della trama. E ho utilizzato quest’altro tipo di scrittura. In alcuni pezzi
(come quello del divorzio) ho usato dei discorsi spezzati in più righe, ma è
sempre la stessa persona che parla.
Credo sia venuta
bene, ma per chi non avesse ben capito ciò che è successo… ecco qui il
riassunto!
Anna ha chiesto a Yoh di sposarla, ma lui ha detto di no
perché amava un’altra. Dopo un po’ di anni ha incontrato Hao e si sono sposati
contemporaneamente a Yoh e alla sua ragazza (non ho fatto nessun
nome/riferimento per non complicare le cose). Poi Hao divorzia da Anna e la
ragazza di Yoh fa lo stesso con lui. Anni dopo, si ritrovano in fin di vita
nella stessa stanza d’ospedale, solo che non sanno chi c’è dall’altra parte
delle tendine che li separano.
Ho scelto la canzone “If we cannot see” perché mentre la
stavo ascoltando per la prima volta mi sono immaginata questa soap e non me la
sono più scordata. Inoltre, Yoh e Anna
non riescono ( o non possono) vedere il loro amore, per cui, quando nell’ultima
frase della canzone si dice “ That you’re already here... with me” si descrive
che, anche se sono nella stessa stanza e non lo sanno, loro sono lo stesso
insieme.
Mamma mia, persino io mi sono spaventata quando ho scritto
una cosa così triste ma romantica… è completamente fuori dal mio stile, dalla
mia mentalità… non aspettatevi altre cose di questo genere, sia chiaro! Anzi,
recensitemi anche solo per dire che forse è meglio se torno a farmi gli
affaracci miei senza questi svaghi mentali-psicologici! Ok, allora siamo
d’accordo: leggete e commentate!