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Autore: Jules_    25/08/2011    1 recensioni
-Mamma, dov'è papà?-
-Sta dormendo nell'oceano...-
Genere: Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Cosa ne è stato del sogno del Dopo Guerra?"

 

-Mamma, dov'è papà?-
-Sta dormendo nell'oceano-



L'imbarcazione aveva levato gli ormeggi e le bianche scogliere di Dover si muovevano lente lungo la cornice scura delle grandi finestre. In quell'atrio poco affollato si respirava un'aria frizzante e un'atmosfera di eccitazione e felicità accomunava tutti i presenti: la guerra era finita. Anziani, donne e i pochi uomini sopravvissuti a quel 1945, erano tutti in quella stanza a piangere, ridere, scambiarsi storie e sogni. I bambini correvano lungo il corridoio ed altri avevano gli occhi spiaccicati sul vetro, intenti ad osservare quell'oceano che, evidentemente, conoscevano solo per sentito dire. Era il tramonto e il sole stava calando alle spalle del traghetto mentre davanti ai poteva notare la terra: la Francia.
Un mare più azzurro non Si era mai visto; le acque calme si spostavano al ritmo della nave mentre l'Inghilterra si allontanava sempre di più. Il cielo, da limpido e chiaro, diventava sempre più roseo, passando da una tonalità color grano e celeste. Insomma, uno spettacolo indescrivibile. Tutto questo, dalle grandi vetrate, poteva sembrare quasi un magnifico quadro in movimento.

Lei se ne stava da sola, nell'angolo della sala, china su un tavolino. Nessuno le avrebbe attribuito quell'unica sacca lercia come bagaglio da come era vestita: un lungo abito di raso rosso, accuratamente profumato, maniche lunghe, pelle bianchissima e capelli ordinatamente raccolti. Aveva un viso giovane e magro, ma dei capelli bianchi luccicavano e le contornavano l'acconciatura, mentre gli occhi quasi spenti non facevano trasparire una minima espressione.
Le sue mani correvano veloci lungo il foglio, staccandosi solamente per riprendere qualche goccia di inchiostro. Diede un'occhiata all'acqua che si vedeva chiaramente dal vetro affianco a lei. Il suo viso ruotò di colpo per dare un ultimo sguardo alla sua terra che sembrava dirle addio, come il sole che man mano scompariva dietro ad essa. Quei pochi raggi le illuminarono il occhi, riempiendoli di luce, ma tornarono subito a concentrarsi e a scorrere le righe di quel foglio.

Dei passi svelti e leggeri si avvicinarono velocemente alla donna tirandole la gonna del vestito.
-Mamma, hai finito di scrivere?-
Lei distolse lo sguardo e guardò verso il bambino di appena tre anni che stava in piedi al suo fianco vestito di tutto punto con calzoni stirati e camicia bianca.
-Certo, George-.
Le sue mani svelte misero la lettera in una busta e la chiusero passandola al bimbo.
-E papà? C'è anche lui, vero?- Rispose prontamente lui.
La donna tirò fuori dalla sacca la foto di un uomo con l'uniforme, ormai invecchiata. Il suo dolce sguardo, ora, si posava per l'ultima volta sul volto del giovane sorridente, e frettolosamente passò anche quest'ultima al bambino impaziente, che la strinse assieme alla lettera.
-Su mamma, vieni prima che il sole non ci sia più!-
Le loro mani si strinsero mentre si avviarono quasi correndo sul ponte, all'aperto, facendo un rumore incredibile, e disturbando maggior parte di passeggeri che li incrociavano sul percorso.

Il bimbo lasciò la presa della madre e si sporse lungo le barre del pontile, respirando sorridente l'odore di libertà che, questa volta, sapeva di brezza marina, mentre la donna lo raggiunse a passi più lenti con un sorriso quasi spento, ma orgoglioso. I due guardarono in basso: l'acqua era ancora più bella adesso, e il sole la faceva brillare ancora più.
La madre incitò il bimbo.
-Vai-
Lui osservò per l'ultima volta la busta con la scritta che lui non riusciva ancora a comprendere e guardò dolcemente la foto del padre.
Diede un bacio a quest'ultima e sorrise, mettendola dentro alla busta.
-Buona notte, papà-
Un gesto veloce e il pezzo di carta volava accompagnato dal vento mentre il bimbo veniva avvolto dalle braccia dolci della madre in una stretta affettuosa.
Gli occhi del bimbo non smisero di guardare il foglio fino a che non lo vide disteso sull'acqua chiara.

 

From: George & Mary
To: Eric
"Sogno di un dopoguerra mai esistito"

 



Julia Dream
Stavo tranquillamente attraversando lo stretto della manica quando mi è venuta voglia di scrivere. E quello che hoi descritto, ovvero il mare ed il paesaggio, era quello che vedevo. Tutta la storia, poi, è incentrata sulla guerra, e a questo do la colpa ai
Pink Floyd e a The Final Cut che rimbombava nelle mie orecchie durante il viaggio. Non credo che si possa definere una FanFic, per questo l'ho inserita qui, ma sì, l'influenza che i gruppi e le canzoni hanno sul mio scritto è inevitabile, perciò...se questa è considerata una fanfic, scusatemi.
Eh si, non soino un gran che a scrivere, scutami.
Jules.

  
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