The Secret Life of an American Girl

Capitolo 1

“Oh per dindirindina!”
La mamma mi metterà in castigo se non torno tra due minuti.
Esco dalla casa di Angela ancora in divisa scolastica della nostra scuola la St. Maria Higt School. Prendo la mia bici rossa e butto i libri nel cestino della bici.
Corro corro più veloce che posso.
Quando arrivo davanti al negozio di articoli sportivi della famiglia  Newton mi fermo, mi trovo davanti a un bivio, e a causa del buio che nasconde il cartello che mi porta a casa ogni giorno sbaglio strada prendendo la traversa per La Push.
Solo quando arrivo davanti al parco mi rendo conto di aver sbagliato strada sbuffando cerco di girare la bici ma una pietra mi fa inciampare. Cado a terra e sento il rumore di uno strappo, mi giro e come temevo sulla gonna mi si era creato un lungo spacco che arrivava fino a metà coscia, e alla bicicletta si è tolta la catena.
“Cavolo”. Cosi mi alzo prendo i libri e inizio a incamminarmi …
Camminai così tanto che i piedi cominciarono a farmi male, poi in quel momento
Vedo: ragazze in minigonna di pelle, con piercing e tatuaggi, ragazzi in moto, musica a tutto volume. Non riesco a spostare  lo sguardo da quelle ragazze così… sensuali, hanno tutto quello che io non ho… “Che invidia, poter indossare abiti così attillati, trucco così pesante e scarpe così alte… sarebbe davvero il massimo. Il mio sogno proebito…”
Una ragazza si mette al centro della strada con un fu lare in mano, quelli che sembra due uomini si posizionano ai suoi lati, vestiti in pelle sopra una moto.
Quando la ragazza fa cadere in fu lare a terra le moto partono subito.
Non ho neanche il tempo di spostare lo sguardo che sono già arrivati alla prima curva.
La gente si affolla per seguire quella che sembra una gara, dentro di me comincia una battaglia, una parte urla di seguirli l’altra in vece lotta per tornare a casa.
Però se ora tornassi a casa non riuscirei a dormire.
La parte “cattiva” di me mi fa correre all’impazzata verso la folla.
In quel momento la spacco della gonna si allarga, e causa di una botta tre bottoni della camicetta bianca saltano e il reggiseno rosa di Hello Kitty comincia a vedersi.
Il tempo passa e la gara termina.
Aveva  vinto un ragazzo vestito di pelle nera, casco col disegno di un drago e una moto grossa…
Non so chi o cosa ma qualcuno mi spinge sempre più avanti fino ad arrivare in prima fila.
Mentre la folla urla e batte le mani per il vincitore, io rimango lì ferma immobile, qualcuno mi spinge e fa cadere gli occhiali e la molla per capelli.
Poi però il vincitore si toglie il casco.
“O MIO DIO CHE FIGO!”
 Capelli ramati, labbra carnose e rosse, pelle chiara, piercing all’orecchio, due occhi verdi da paura e un fisico da dio!
Lo sconosciuto d’un tratto mi guarda,  sorride e si avvicina. A ogni passo che fa il mio cuore perde un battito.
Si ferma solo quando mezzo metro ci divide, lui sorride io abbasso lo sguardo vedo soltanto le adidas che ha ai piedi poi mette due dita sotto il mio mento e fa incontrare i nostri sguardi.
-ciao bellezza, non ti o mai visto da queste parti.–
Lui continua a sorridere, e le mie guancie si colorano dall’imbarazzo.
-Cos’ è il gatto ti a mangiato la lingua?-
Avevo capito che mi stava prendendo in giro e così feci un respiro profondo e gli dissi: -No!-
 -E allora  perché non parli? Il mio fascino ti ha così colpita- ridacchiò .
“che stronzo!”    
Mi feci audace e con un passo superai il metro che ci divideva, mi alzo sulle punte dei piedi, poso le mani sulle sue spalle e gli sussurrai all’orecchio: -E allora perché ti sei avvicinato?... Il mio fascino ti ha così colpito?-
Fece un passo in dietro, si abbassò alla mia altezza, fece un sorrisetto sghembo e mi sussurrò all’orecchio: - Sarà un piacere conoscerti… ragazzina.-