Il castello di Hogwarts era molto grande , ed era facile perdersi, ancor più difficile doveva essere riuscire a trovare una persona tra tante altre. Ma questo di certo non valeva per Severus Piton , un mago Serpeverde del quinto anno alla ricerca di una ragazza Grifondoro; Lily Evans. L'aveva sempre negli occhi , la seguiva, gli piaceva osservarla . Gli piaceva - anche se a distanza- osservare quei suoi bellissimi occhi verdi, le forme ondeggianti perfette dei suoi capelli rossi come il fuoco. I due ragazzi erano amici fin da piccoli, ma a Severus non piaceva avvicinarsi a lei quando c'era quell'altro ragazzo Grifondoro. Quel sudicio maiale Splotter, come lo chiamava lui. Si dava continuamente delle arie , solo perchè era capace di non cadere da una scopa . Si credeva tanto bello , ma per Severus con quegli occhiali tondi , assomigliava ad un ranocchio. Mentre Lily , Lily era la perfezione scesa in terra , Lily era una principessa per Severus, e lui era il suo principe. Non riusciva proprio a capire come Lily potesse sopportare quello Splotter. Eccola; stava uscendo dall'aula di pozioni, da sola. A Severus tremavano le gambe solo a vederla passare di fronte a lui . Rimase ad ammirarla qualche minuto, poi uscito dalla trans , Severus si accorse che lei si stava allontanando. Ora avrebbero avuto un'ora libera tutti e due , e l'avrebbero potuta passare insieme. Si mise a correre per raggiungerla. Gridò qualcuno dall'altra parte del corridoio . Splotter. Lily non si girò , sapendo anche chi era, continuò a camminare. Severus ne fu molto felice , e continuò a seguirla. Lily continuò a camminare. Severus fu ancora più felice, e continuò a seguirla per i corridoi di Hogwarts. Presto James divenne un puntino in lontananza. Lily si fermò sotto un albero del giardino vicino al lago. Senza farsi notare Severus si sedette vicino a lei. Disse all'improvviso facendola saltre per la paura. Lei prima ancora di voltare il suo sguardo verso di lui disse < Sev ! Mi farai morire di paura se continui così. Quando i loro occhi si incontrarono Sev fu costretto a girare lo sguardo per paura che lei potesse leggergli negli occhi i sentimenti che provava. Per fare questa domanda Severus aveva raccolto gran parte del suo coraggio . Aveva passato ore a premeditarla. Aveva paura della risposta. Durante le due ore di trasfigurazione- materia che odiava- precedenti Piton aveva pensato a cosa dire e dove andare , aveva pianificato tutto alla perfezione per riuscire a dire a Lily che l'amava.Ora doveva solo seguire il piano. Piano che si ricordava a pezzi. Superarono le serre direttti verso la foresta. Lily seguiva Severus , il suo migliore amico, con curiosità. chiese infine cedendo alla voglia di sapere. Piton in risposta sorrise. Aveva premeditato la domanda, ma si era dimenticato del tutto la risposta , quindi sorrise semplicemente. Entrarono nella foresta e quando furono ad una decina di metri dopo l'entrata, Severus si fermò. Disse. Lily era stupita da quanto fosse bello quel posto. Gli alberi che li circondavano lasciavano uno spazio per far passare la luce ,che illuminava i bellissimi e colorati fiori. L'erba soffice sotto i loro piedi li invitava a sdraiarcisi. Lily non perse tempo ; si sdraiò sull'erba portando giù con lei Severus. Si guardarono negli occhi. Questo è il momento , Severus, se non vuoi essere un perdente , fallo ora; diglielo! Si bloccò per il timore che lo invase di non essere ricambiato. Non fare lo sciocco dì qualcosa ! Lily lo guardava negli occhi sorridendo , aspettando ciò che il suo migliore amico aveva da dire. Dai Severus , diglielo! Lily allargò ancora di più il suo sorriso < é meraviglioso.> Hai sprecato la tua opportunità , sciocco, perdente . Mi fai schifo Severus Piton. Glielo dirò un altro giorno, non oggi, oggi godiamoci questo posto. Piton si svegliò nel suo letto ansimante. Accese la lampada che illuminò la sua stanza . Una scrivania vecchia e logora, un letto -su cui dormiva- , e il comodino vicino a lui.Guardò il comodino e vide Lily che lo osservava sorridendo. Una lacrima scese lenta lungo la sua guancia, poi chiuse la luce e poggiò nuovamente la sua testa sul cuscino, lascianosi andare ancora una volta ai ricordi felici.