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Autore: Ino chan    26/08/2011    8 recensioni
- Avevo anche io un fratellino più piccolo. Era appiccicoso e rompiscatole come Joel…- aprì il ciondolo, mostrando al figlio la foto dello zio…L’unica che era riuscito a trovare… -…E adesso che non l’ho più, mi pento tanto di non essere stato buono con lui quando potevo…- [Missing moment I lost my home.]
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Regulus Black, Sirius Black
Note: AU, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
- Questa storia fa parte della serie 'I lost my Home'
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Ok, non lo so per quale ragione in questo periodo sforno missing moment su I lost my home, diciamo che ho un surplus di idee O.O  Ovviamente, chiunque abbia voglia di scrivere qualcosa sulla storia xD lo faccia pure.

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Amore fraterno...

 

Nella vita di Sirius Black c’era più di un rimpianto a tenerlo sveglio la notte, ma il dolore più grande che scavava il cuore del Malandrino era senza dubbio la  perdita del fratello minore.  Per anni aveva  mentito a se stesso dicendosi che no, non gli importava che Regulus fosse crepato solo, in una caverna in culo al mondo. Che era morto affogato, proprio lui che aveva paura dell’acqua e che da piccolo urlava come un pazzo quando veniva infilato nella vasca da bagno…

Era stato lui ad abbandonarlo per primo…


 Poi Silente gli aveva fatto avere gli effetti che Malocchio, grazie all’aiuto di Kracher, gli aveva trovato addosso quando, per pura fortuna era riuscito a recuperare il suo cadavere… e il mondo gli si era letteralmente capovolto.
In una tasca interna della giacca di Regulus, in direzione del cuore,  Silente aveva trovato una foto.  Sirius in tenuta da Quiddicht che guardava sorridente l’obbiettivo reggendo la scopa in una mano e nell’altra la coppa, dall’altro lato James che faceva una boccaccia…

 

“Aveva una mia foto? Perché aveva una mia foto?”
   “Perché tuo fratello ti voleva bene Sirius.”

 

Oh sì, un tempo si erano voluti davvero bene, un tempo si erano letteralmente adorati. Lui si sarebbe buttato nel fuoco per quel nano che lo seguiva ovunque, e sapeva che Regulus avrebbe fatto altrettanto per lui. Poi la scuola era iniziata, lui era stato smistato nella casa di Godric e tutto era andato a puttane… Si erano allontanati sempre di più fino a quando non aveva saputo da Bellatrix, durante uno scontro/lite/ tentativo di ammazzarsi a vicenda che Regulus aveva tradito, ma non ne aveva tirato fuori le gambe …

-VOGLIO QUELLOOOOOOO!-

Sirius sollevò gli occhi dalla foto che stava rimirando e uscì dallo studio giusto in tempo per vedere il suo secondo genito, Joel, correre a presso al fratello maggiore. James reggeva fra le mani un trenino giocattolo che dalla ciminiera mandava sbuffi di fumo azzurro. Uno aveva sei anni e l’altro appena quattro, erano alti quanto due zecchini, ma facevano casino per venti persone quando ci si mettevano…

-No è mio!-

-DAMMELO!-

-NO!NO!NO!-

Joel finì sedere per terra per via di una gomitata del fratello, Sirius lo vide lanciargli uno sguardo da cucciolo maltrattato prima di scoppiare in un pianto dirotto, alzarsi e trotterellare fino alle scale chiamando la madre a gran voce.
James Remus lo seguì con lo sguardo, poi sbuffò scocciato  -Piagnone!-
-Non dovresti trattare così il tuo fratellino.- James sussultò portando su di lui gli occhi chiari. Più passava il tempo, più assomigliava alla madre, di lui, aveva ereditato solo il brutto carattere  - Sei molto fortunato ad avere Joel.-
James storse il naso - Non mi pare…- lo sentiva strillare dal piano di sotto - E’ un piagnone, vuole tutto quello che ho io, anche se dopo non ci gioca…- tornò verso la cameretta tenendosi stretto il suo trenino.
Sirius lo seguì da presso e si appoggiò con una spalla allo stipite della porta - Joel è pazzo d’amore per te…- gli disse intanto che lo guardava mettere a posto il suo giocattolo - Vorrebbe essere come te…- per questo tendeva a volere i suoi giocattoli e a stargli costantemente appiccicato -Dovresti essere molto fiero di questo…-

James lo guardò perplesso…

-Sai...- Sirius si abbassò sulle ginocchia e  gli fece segno di avvicinarsi a lui. Lo prese in braccio e con la mano libera cavò dalla tasca dei pantaloni una piccolo ciondolo portafoto a forma di goccia a cui aveva attaccato le chiavi di casa e della macchina incantata  - Avevo anche io un fratellino più piccolo. Era appiccicoso e rompiscatole come Joel…- aprì il ciondolo, mostrando al figlio la foto dello zio…L’unica che era riuscito a trovare -…E adesso che non l’ho più, mi pento tanto di non essere stato buono con lui quando potevo…-

-.-.-.-.-.-.-.-.-

Joel era letteralmente inconsolabile e Andrea non sapeva più che fare per calmarlo. Piangeva disperato seduto sul pavimento e nonostante Kracher aveva fatto apparire praticamente mezzo negozio di giocattoli, il piccolo non accennava a smetterla di piangere  - Oh tesoro andiamo, è solo un trenino. - lo supplico inginocchiata accanto a lui - Domani la mamma te ne compra uno…- Joel strillò più forte - NO.NO.STASERA.-
Si alzò, sfinita da terra e Kracher si tappò le orecchie con due tovaglioli arrotolati e si scambiarono uno sguardo di muto sconforto, prima che James passasse fra di loro e tenendesse al fratello il trenino tanto desiderato. Joel smise subito di piangere…

-Te lo regalo…- Joel agguantò il trenino con un grido contento - Però non lo rompere…-

 

Andrea lo fissò a bocca aperta, prima di voltarsi verso  Sirius che aveva seguito la scena dalla porta - Come diavolo hai…- indicò i bambini e il mago si strinse nelle spalle con una smorfia… -No, non voglio saperlo…-

 

Dieci anni dopo…

 

-Questa stanza è un porcile…- Joel ridacchiò intanto che Emmie srotolava un enorme sacchetto di plastica e si chinava a raccogliere cartacce dal pavimento - Da quanto tempo è che  non date una riordinata?-
Il ragazzo imbronciò le labbra in una smorfia pensosa, per poi uscirsene con un -Buh…- Non erano mai stati avezzi all’ordine lui e James, quindi non sapeva dire da quanto non davano una rassettata alla loro camera da letto . Afferrò una manciata di riviste e le ficcò tutte nel sacchetto che Emmie reggeva - Ah butta pure quello…- disse indicando un vecchio boccino rotto appoggiato sulla mensola -NO QUELLO NO!-
Emmie guardò il trenino giocattolo che reggeva fra le mani e poi Joel - Non sei un po’ troppo grande per questo?- gli chiese con un sorriso .

-Quello me l’ha regalato James.-

 

   
 
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