Capitolo I: La figura

Era una mattina come le altre alla Mahoka Accademy e Wynn stava correndo per il corridoio. Era in ritardo: la sveglia era per sbaglio finita in lavatrice. Colpa chiaramente di sua madre che se la infila nella tasca del pigiama e poi non la rimette a posto…
I capelli verde chiaro, legati in una coda di cavallo da un nastro del medesimo colore, ondeggiavano al vento. “Cavoli! Devo mettere il turbo… “ esclamò.
Ecco la porta! Wynn entrò. Salva.
“Bene, facciamo l’appello” disse l’insegnante alle sue spalle, facendole prendere un colpo.
Le ore trascorsero veloci e fuggenti e arrivò l’intervallo.
“ Wynn, potresti darmi un’occhiata al Deck?” chiese subito Hiro Hitomi, dal banco davanti a quello della ragazza.
“Certo” rispose sorridente la ragazza.
Lo consultò un attimo e disse “Hai messo troppi mostri da tributo e con pochi mostri di livello basso da tributare non ti sarà mai possibile evocarli… ti consiglio questa!”. Si mise a frugare nella tasca dei pantaloni e ne tirò fuori una carta. La porse al compagno.
“Che carta è?” chiese Hiro.
“Si chiama ‘Scambio di Anime’. Se l’attivi puoi usare un mostro dell’avversario come tributo al posto di uno dei tuoi. Però dovrai saltare la Battle Phase… “
“Forte!” esclamò il ragazzo.
“Cos’è adesso dai consigli ai pivelli, Wynn Kazea?” chiese una voce alle loro spalle.
“ Di pure quel che ti pare, Adeku” disse la ragazza.
Adeku Sota era un ragazzo alto e robusto. I suoi passatempi si limitavano a due cose: dormire e vantarsi. Era sempre pronto a sfottere i più deboli. Wynn non lo sopportava e appena poteva gli dava una lezioncina…
“ Fai la dura, Kazea? Sei solo la regina dei pivellini!” disse lui.
“ Ha parlato colui che detiene il record di ventinove sconfitte di seguito dalla ‘Regina dei pivellini’! Vuoi che il record divenga delle trenta sconfitte?” chiese lei con sguardo furbetto.
Adeku se ne andò furioso senza nemmeno salutare, ma Wynn gli chiese “Comunque, lo sai o no che anch’io c’ho un nome?!”.
Non rispose, chiaramente: stava già dormendo.
Nel frattempo Yui, una compagna di Wynn, si avvicinò al banco.
“Ancora con ‘sti giochi da maschiacci, Wynnuccia?” disse con un’occhiataccia.
Al suo fianco vi erano Lala, Kimia e Mako, la ragazza più quotata della scuola.
Mako aveva i capelli lunghi e biondi, due fanali azzurri e corpo in miniatura: tutto ciò che i ragazzi desiderano.
“ Sempre meglio di Bella Sara, Barbie o che so io… almeno qui ci vuole la testa!” esclamò Wynn.
“ Certo la testa di cartapesta!” disse Mako. “ Ma le battaglie e i mostri orrendi lasciali a quei vandali dei maschi!”. Tutti i maschi presenti nascosero i loro Deck: se Mako dice che sono da vandali allora bisogna bruciarli o, come minimo, venderli!
“ Per tua informazione non ci sono solo mostri orrendi, come li definisci tu. Ci sono anche le tenere fate, i dolcissimi Naturia, i begli incantatori, le affascinanti amazzoness, i buffi Watt e molto altro! Ma come potevi saperlo, visto che critichi tanto senza conoscere…” commentò acida Wynn.
Le ragazze se n’andarono alzando le spalle.

Una volta che furono finite le lezioni, Wynn si avviò verso casa canticchiando.
“A volte è dura sai,
Scegliere dove andare,
Ma dentro te,
Lo scoprirai,
Se segui il cuor non puoi sbagliar… “ cantava.
All’improvviso ebbe uno strano giramento.
Quando si riprese si ritrovò davanti una figura alta, avvolta da un mantello grigio perla.
“Duelliamo!” esclamò quest’ultima.
Wynn esitò.
“Non vuoi?” chiese la figura.
“Chi sei?” scandì la ragazza.
“Te lo dirò… ma solo se mi batti!” esclamò la figura.
“Allora… gioca le tue carte!” esclamò Wynn, infilandosi il Duel Disk.