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Autore: _amethyst_    26/08/2011    5 recensioni
Inizialmente lui non rispose, si limitò semplicemente ad accarezzarle i capelli.
Provava una grande voglia di baciarla.
Ma non era il momento: ne avrebbe avuti mille e mille ancora più avanti, se lei avesse voluto.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Per mille e mille volte ancora.

Questa è la mia prima ff di Harry Potter, perciò scusatemi se non è proprio perfetta, ma volevo rendere omaggio a questa bellissima coppia: Harry e Ginny. E' un pomeriggio di noia questo e, non potendo aggiornare le altre storie originali, mi sono detta: perché non scrivere una Harry/Ginny? Mi sembrava un'idea carina :) Beh, ora vi lascio leggere questa breve one-shot, ambientata due ore dopo il termine della battaglia. Buona lettura e... mi raccomando, recensite in tanti ;) besos!

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Vagava per la scuola, senza avere il coraggio di alzare lo sguardo anche solo per un sorriso a coloro che, come lui, erano sopravvissuti.
Quasi come un fantasma, vagava.
I passi si confondevano nel tramestìo generale, nel parlottare a bassa voce che ormai sopportava da più di due ore.
A due ore dalla fine, Harry Potter vagava.
Ma non era la calma totale che cercava, mentre svoltava a destra e a sinistra, corridoio dopo corridoio.
Era lei che cercava.
La ragazza con i capelli rossi e scompigliati che era scomparsa dalla Sala Grande circa un'ora e mezzo prima.
Ora lui la stava cercando ma, una volta tanto, non sapeva esattamente dove l'avrebbe trovata.
Voleva vederla, abbracciarla, oppure semplicemente parlarle.
Si rendeva conto che per un bacio avrebbe avuto tutto il tempo che desiderava.
Più di quanto osava immaginare.
Le sue gambe si muovevano da sole, come se sapessero dove stavano andando.
E forse lo sapevano davvero.
Ginny era lì da qualche parte, ed Harry non tardò a trovarla.
Il viso era coperto dalle mani, ancora sudate e sporche, e i capelli lisci e disordinati le ricadevano ovunque: alcuni ciuffetti sulle spalle, altri sulle mani, altri ancora rimanevano appiccicati al volto.
Era chiaro che la consapevolezza aveva preso possesso del suo animo.
Harry si avvicinò lentamente alla ragazza, seduta su un gradino semi sbriciolato dalle maledizioni e dall'impetuosità della battaglia.
Si sedette accanto a lei senza dire una parola, finché la ragazza non si accorse della sua presenza.
Senza staccare il volto pallido dalle mani, disse con una vena di speranza nella voce flebile:
- Harry? - era chiaro che aveva compreso chi ora le cingeva le spalle con il proprio braccio.
Inizialmente lui non rispose, si limitò semplicemente ad accarezzarle i capelli.
Provava una grande voglia di baciarla.
Ma non era il momento: ne avrebbe avuti mille e mille ancora più avanti, se lei avesse voluto.
- Devo chiederti scusa Ginny - furono le sue uniche parole, strozzate dal nodo alla gola che gli impediva quasi di respirare.
Fu solo allora che le mani abbandonarono il volto della sedicenne, e i suoi occhi castani si ritrovarono immersi in quelli verdi di Harry.
Tuttavia le sue labbra rimasero stranamente immobili.
Era troppo sconvolta per comprendere la ragione per cui lui le stava domandando di scusarlo.
Lui continuò, incitato dallo sguardo della ragazza.
- Fred non doveva morire, nessuno di noi doveva morire. - la voce gli tremava lievemente, ma Ginny parve non accorgersene.
Lo interruppe invece, mentre gli occhi castani ritornavano lucidi e rossi.
- Harry, non devi sentirti in colpa. Sei stato così coraggioso... Voldemort è stato finalmente sconfitto grazie a te. Fred sarebbe fiero di te. Io, e tutto il mondo magico, lo siamo. - ora era lei che consolava lui, nonostante la voce incerta e lo sguardo triste.
E lui per tutta risposta la strinse tra le sue braccia, affondando il viso fra i suoi capelli rossi.
Ed il suo profumo familiare era ancora lì. Harry lo inspirò, e così avrebbe fatto per mille e mille volte ancora.
Questa era una di quelle cose che la morte e la devastazione non gli avrebbero mai portato via: Ginny era e sarebbe sempre stata sua e, quando lei lo baciò con le lacrime agli occhi, preda di una passione che solo ora le era concesso avere, Harry comprese che avrebbe potuto averla per mille e mille volte ancora.
Che anche se tutto era cambiato intorno a loro, anche se la scuola era a pezzi, anche se il dolore imperversava per quelle aule, il loro amore era e sarebbe sempre stato intatto e immutato.
Anzi, forse sarebbe addirittura cresciuto, abbattendo l'enormità delle perdite di quella notte... per mille e mille volte ancora.

 

 

  

   
 
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