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Autore: toujourscannelle    26/08/2011    1 recensioni
Gli occhioni di Victoire, dello stesso azzurro-verde della terra riprodotta su una carta geografica, osservavano curiosi madame Delacour passarsi il dorso della mano sulla fronte imperlata di sudore e le ciocche bionde della donna, simili a soffice zucchero filato, perfettamente intrappolate nell'elegante chignon. La bambina era ipnotizzata dal succedersi dei vortici creati dalla frusta, che maman faceva ruotare nella terrina piena di cioccolato sciolto. L'aura magica creata da quel divertente miscuglio di sapori era palpabile nella cucina della pittoresca abitazione.
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Victoire ha appena osservato Teddy uscire come una furia sbattendosi la porta alle spalle e si guarda attorno rinchiusa nell'appartamento vuoto con un enorme vuoto nello stomaco. Ma come le aveva mostrato maman un pizzico di cacao risolve anche le situazione più spiacevoli.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Teddy Lupin, Victorie Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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PAIN AU CHOCOLAT



Vendo sogni, piccoli comfort, tentazioni dolci e innocue
per far scendere un
a schiera di santi che precipitano
uno dopo l'altro tra le nocciole e i torro
ncini.

 

I raggi di luce entravano attraverso le finestre semi chiuse e si spezzavano in centinaia di spilli luminosi che si spargevano sul pavimento dalle tinte chiare della stanza. Le tende svolazzavano, ricordando i lenzuoli candidi di una schiera di spettri, sospinte da una leggera brezza primaverile. L'appartamento, situato nel centro di Londra, era avvolto nel silenzio, ogni oggetto o persona era caduto in un sonno profondo e gli unici rumori che si udivano nell'aria provenivano dalle trafficate strade della city. Victoire, rannicchiata su una delle numerose soffici poltrone che tempo prima aveva scelto accuratamente, contemplava quell'atmosfera irreale beandosi dell'assenza di rumori dalla quale era circondata. Non era in sé. Il sorriso spensierato che lasciava intravedere le perle brillanti accoccolate sulle gengive rosee della giovane donna era sparito da diverse ore e non dava segni di voler ricomparire. Si alzò facendo dondolare la chioma color rame e misurò a grandi passi la stanza, che non le era mai sembrata così vuota. Teddy si era sbattuto la porta di legno scuro dietro alle spalle solamente un'ora prima e lei sentiva la lama glaciale della colpa trafiggerle il petto. La donna contemplò l'appartamento deserto, soffermandosi sulla piccola cucina che era stata complice dei suoi peccati di gola e custode delle dolci bugie ai danni delle numerose diete che si era promessa di seguire. Victoire si avvicinò lentamente e salutando una vecchia amica aprì le sfavillanti ante della credenza. L'unica donna in grado di far evaporare tutto il grigiore dal suo volto di porcellana le sorrideva dall'alto del mobile, quella madame dai sapori esotici e delicati la stava aspettando, conscia del fatto che era arrivato il suo momento. La maggiore della prole di Bill Weasley, si alzò sulle punte dei piedi e si lasciò scivolare la scatoletta di cartoncino colorato in mano. Sfiorò la scritta blu in rilievo che recitava “Cioccolato Belga” e passò poi ad esplorare un altro paio di cassetti. Dopo svariati minuti sistemò sul tavolo di marmo bianco tutto quello di cui aveva bisogno per sollevarsi il morale. Victoire Weasley quando era triste cucinava, proprio come maman le aveva insegnato.

 

Aveva passato tanto tempo ad osservare i gesti eleganti e la procedura, seguita con precisione quasi maniacale. Si era beata degli aromi speziati e aveva osservato le dolci goccioline brune che scivolavano sulle mani affusolate di sua madre mentre mescolava l'impasto con aria assorta. Ora aveva ricevuto il tanto agognato permesso, e emetteva gridolini divertiti, simili al trillo di tante campanelle, mentre formava piccole spirali con la punta delle dita sul cioccolato cremoso. Quella mattina si era alzata prima del solito, aveva saltato a due a due i gradini di pietra di Villa Conchiglia e si era seduta sulla sabbia calda che circondava la casa in attesa. Finalmente Zia Gabrielle sarebbe venuta a farle visita, portando con sé il solito arsenale di doni destinati alla nipote. Era rimasta nei pressi della villa scrutando il sentiero che portava al paese più vicino per ore, ma nessuna macchina si era spinta dalle loro parti. Era rientrata in casa con aria afflitta, ignorando deliberatamente le domande di un preoccupato Bill Weasley. Purtoppo Zia Gabrielle era stata trattenuta a Parigi e non aveva avuto modo di partire per salutare la piccola nipote, o almeno era quello che le era stato comunicato da maman. Madame Delacour vedendo la maschera di delusione sul volto della figlioletta, si era affrettata a tirare fuori terrine e farina tentando di prendere la piccola Victoire per la gola. Ogni stanza di Villa Conchiglia era avvolta dal delicato aroma del cioccolato, che le due donne di casa erano intente a sciogliere per ricreare le pagnotte che normalmente Fleur serviva a colazione. L'inebriante odore dei chicchi di cioccolato aveva perfino sopraffatto l'odore di sabbia e sale, che era solito aleggiare nell'aria.

Pain au chocolat.” Lesse dalla pagina ingiallita del libro di cucina Victoire lettera per lettera, Bill le aveva insegnato a leggere solamente da un paio di mesi e faceva ancora fatica a mettere insieme tutti i suoni.

Leggi gli ingredienti.” La invitò pazientemente la madre. Mentre la bambina scorreva lentamente gli ingredienti necessari, Fleur la avvolse in un piccolo grembiule dal taglio elegante, per evitare che il vestitino color carta da zucchero indossato da Victoire si macchiasse.

60 g di cioccolato fondente.” Lesse la piccola leccandosi le labbra sottili. Fleur sorrise facendo scivolare le tavolette di cioccolata in mano alla figlia, che chiocciò allegra. La bambina non si perse un solo movimento della madre, che le insegnava a dosare il burro e la farina e come far amalgamare nel modo migliore la soffice pasta frolla e il cioccolato scuro. Gli occhioni di Victoire, dello stesso azzurro-verde della terra riprodotta su una carta geografica, osservavano curiosi madame Delacour passarsi il dorso della mano sulla fronte imperlata di sudore e le ciocche bionde della donna, simili a soffice zucchero filato, perfettamente intrappolate nell'elegante chignon. La bambina era ipnotizzata dal succedersi dei vortici creati dalla frusta, che maman faceva ruotare nella terrina piena di cioccolato sciolto. L'aura magica creata da quel divertente miscuglio di sapori era palpabile nella cucina della pittoresca abitazione.

Apri la bocca.” Fleur allontanò da sé le manine di Victoire, ancora ricoperte di cioccolato e staccò il primo assaggio di pain au chocolat per la figlia. La bambina si avvicinò alla madre, impaziente di assaggiare la sua prima creazione. Prese il boccone che Fleur le porgeva e sorrise, assaporando il cioccolato che i scioglieva in bocca seguito dalla morbidezza della pasta dorata.

Siamo state brave?” Chiese la donna, avendo già intuito la risposta dall'espressione della bambina.

Molto brave. Il est délicieux.” Trillò allegra Victoire.

Posso prenderne ancora?” Domandò impazientemente, lanciando occhiate bramose alle soffici pagnotte sul tavolo della cucina.

Solo se mi prometti di sorridere.” Fleur schioccò un bacio sulla fronte della sua bambina, che annuì felice.

 

Victoire sfilò le mani affusolate coperte di cremoso cioccolato dalla terrina osservando le gocce che si rincorrevano sulla sua pelle. Pareva che nella stanza insieme alle pagnotte dolci, che aveva adagiato su un vassoio candido, fosse finalmente entrato anche il sole. La casa era avvolta da un tepore nuovo e speziato. La giovane si passò l'indice sulle labbra assaporando il sapore del tiepido cacao. Si leccò via dalle labbra i residui di cioccolato, arricciando l'angolo della bocca in uno strano sorriso. Le sembrava di essere tornata a Villa Conchiglia, tra la sabbia e i flutti, ad osservare la madre cucinare alzandosi in punta di piedi perchè il tavolo la superava di diversi centimetri. Raggiunse il lavandino stando attenda a non spruzzare il pavimento di goccioline brune e fece scorrere l'acqua fresca riuscendo nuovamente a vedere la sua pelle di porcellana. Si voltò appoggiandosi al bancone e istintivamente lanciò un'occhiata verso l'angolino prediletto da Teddy per immergersi nei suoi libri. Avrebbe trovato il ragazzo dai capelli blu implorandolo di tornare, magari avrebbe anche accennato alle brioches che aveva appena preparato: Teddy si faceva sempre prendere per la gola.

 

*NOTE
Avevo troppa voglia di scrivere qualcosa su HP e ultimamente Victoire mi ispira tremendamente ed cosa è venuto fuori. Spero vi piaccia, come al solito commentate, mettete tra i preferiti, leggete ecc...
Ah! Ecco i miei Teddy e Vicky
Teddy: http://www.google.it/imgres?q=ben+barnes&um=1&hl=it&sa=N&biw=1280&bih=616&tbm=isch&tbnid=XeBNlAhtsFupQM:&imgrefurl=http://www.thehunkies.com/ben-barnes
/&docid=9M5PZJ8IWfx8XM&w=1023&h=682&ei=odxXTpPaMqak4gTmreDRDA&zoom=1&iact=rc&dur=325&page=4&tbnh=107&tbnw=158&start=74&ndsp=22&ved=1t:429,r:0,s:74&tx=86&ty=34

Victoire: http://i2.listal.com/image/553615/600full-cintia-dicker.jpg
Un bacio e alla prossima!!!

  
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