Nasci, cresci, corri, inciampi
e incontri un Jonas
PROLOGO
OMG! Sono a LA!
La
città degli Angeli è stupenda: conta circa
tredici milioni di abitanti ma io so
già ambientarmi benissimo anche se sono arrivata giusto
mezzo minuto fa. Qui
tutto è stupendo, la gente mi guarda come se fossi una Dea e
mi saluta radiosa.
Oh, ma non mi sono presentata! Sono Paris, ho dei lunghi capelli
biondi, occhi
azzurri, alta un metro e ottanta, peso quarantacinque chili, mi vesto
alla
moda, la mia dieta comprende solo un chicco di sale per pranzo e uno di
zucchero per cena e sono perfetta … ma nonostante
ciò nessun ragazzo mi guarda
e nessuno mi vuole bene.
Come ogni
protagonista di Fan Fiction su EFP che si rispetti, dovevo essere
orfana, e fu
così che l’altra sera decisi di inseguire con la
clava i miei genitori e di
ucciderli.
E da quel giorno
fu
un nuovo inizio…
Fregandomene del
fatto che ho dodici anni, centocinque giorni, ventitre minuti e
quindici
secondi di vita, ho deciso di abbandonare l’Italia e quella
vita piena di
falsità, egoismo e cattiveria che mi stava soffocando, non
permettendomi di spiccare
il volo come un piccione in piazza Duomo a Milano.
E dopo nove ore
sono giunta a Los Angeles. Non ho un una carta
d’identità, nessun permesso,
nemmeno un tutore o dei soldi … tra l’altro non so
parlare in Italiano,
figuriamoci in Inglese. Ma queste sono sottigliezze, perché
nella Città degli
Angeli tutti i sogni si realizzano: tutti sono ricchi, salvo per quei
pochi
barboni in strada e le dodici milioni di famiglie che vivono con uno
stipendio precario.
Poiché
sono l’eroina
sfigata di una FF però non devo preoccuparmi di questi
problemi, tanto tra
mezzo nanosecondo arriverà la botta di culo che mi
cambierà la vita in meglio.
E infatti eccomi
che, inspiegabilmente, inciampo e mi ritrovo tra le braccia del
più bel ragazzo
che io abbia mai visto: Nicholas Jerry Jonas. E’ stupendo, un
raggio di luce
capitato proprio nella giornata più dark della mia vita. Gli
arrivo proprio
sotto il mento e …. è amore a prima vista. Mi
guarda con quegli occhi dal
caratteristico color cioccolato fuso, introvabile perfino in una
fabbrica
Kinder&Ferrero, e mi bacia. Vedo
una
luce e sono certa di essere giunta in paradiso: senza preoccuparmi di
nulla
porto le mani nei suoi capelli di un riccio perfetto e, mentre lui
esplora ogni
mia singola tonsilla in gola con un certa passione, io non posso fare a
meno di
pensare che un effetto così riccioloso non si ottiene
nemmeno con la
permanente: lui è un angelo, il mio angelo.
Sì, sono Paris Parker, e vi romperò i connotati per un bel po’ di tempo.
Note dell'autrice:
Dunque, forse alcuni di voi mi conoscono tramite Twitter (@_livingalie), mentre la maggior parte degli iscritti penso che abbia saputo della mia esistenza solo ora. Ho deciso di scrivere questa fanfiction principalmente perché mi annoiavo e cercavo un modo per ingannare il tempo. Sono mesi che pensavo a nuove idee per una storia che non cadesse nel noioso e che non seguisse sempre le stesse trame su cui milioni di persone hanno scritto... poi però mi sono resa conto che in effetti (e purtroppo) sono anche le più lette. Ed è così che ho riproposto lo stesso tema, solo in chiave più sarcastica, demenziale e (spero) divertente.
Se vi sentite prese in causa e volete insultarmi... prima di farlo cliccate sulla X rossa che trovate nell'angolo in alto a destra del vostro desktop.
-L