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Autore: KiBS2788    27/08/2011    3 recensioni
Questa è la mia prima FF, vi prego siate buoni! Inizia in un punto imprecisato dopo il primo episodio della seconda stagione di Glee, l'ho praticamente riscritta dal punto di vista principalmente di Santana e del Brittana cambiando la storia principale, ma sono presenti tutti i componenti del Glee Club. Spero vi piaccia.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Quinn Fabray, Santana Lopez
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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"Parlo con te!"
Fu come cadere dalle nuvole. Santana era persa in un mondo tutto suo, troppo concentrata su altro per poter capire o anche solo sentire le parole di Sue Sylvester.
"Tette Rifatte, stai dormendo o cosa? Ti sembra che stiamo qui ad aspettare che tu ti metta in posizione? Se non fosse per il fatto che sei la base della piramide e che nessun altro in squadra ha i tuoi airbag protettivi potrei benissimo fare il numero senza di te."
"Io-" tentò di ribattere Santana.
"Non ho intenzione di stare a sentire quello che hai da dire, mi spiace. No aspetta… no, non mi spiace. Muoviti, torna al tuo posto."
Santana tacque cercando di controllarsi per non insultare la sua insegnante, se così si poteva definire quell'essere senz'anima che era Sue Sylvester. Si risparmiò per la fine dell'allenamento.
"Stai bene?" le chiese Brittany, raggiungendola verso gli spogliatoi.
"Perché non dovrei?" rispose con aria di sufficienza.
"Per quello che ha detto la coach Sylvester prima…"
"Oh per favore! Come se non ci fossimo tutti abituati. Sappiamo com'è fatta e abbiamo deciso di accettarlo quando ci siamo segnate ai provini per diventare Cheerios anche quest'anno. I suoi insulti da quattro soldi non mi toccano."
"San…"
"Non c'è alcun problema ok? Lasciami in pace," la liquidò accelerando il passo. La verità era che stava cercando di fare la dura, ma sotto sotto si sentiva tutti addosso e si era stancata di dover sempre rispondere delle proprie azioni a chiunque, il che le provocava spesso un'incondizionata voglia di mandare tutti a quel paese. Ma dato che a quelli che avevano autorità su di lei doveva evitare di rispondere, si sfogava sui suoi coetanei servendosi dei suoi commenti acidi e della sua popolarità, l'unica cosa che la permanenza nei Cheerios le aveva portato di buono.
Stava uscendo dagli spogliatoi quando Quinn, il capitano delle cheerleader, le passò davanti rivolgendole un sorriso beffardo.
"Ehi Lopez, bella performance oggi! Gli alieni hanno rubato il cervello anche a te oltre che alla tua amica?"
Santana impiegò due centesimi di secondo prima di recepire quello che Quinn le aveva detto e subito dopo, per la rabbia, spintonò Quinn che finì per terra atterrando su un fianco. Non sapeva se era per la presa in giro o per la menzione di Brittany nell'insulto, ma Santana non riuscì a controllarsi. Quinn si rialzò furiosa.
"Sei idiota per caso?!"
"Pensi che siccome gli sfigati ti ammirano perché sei capitano delle cheerleader o i ragazzi vogliono portarti a letto io devo sorbirmi i tuoi insulti del cavolo? Non ci penso neanche!"
Quinn la spinse a sua volta mandandola contro gli armadietti attirando l'attenzione dei ragazzi lungo i corridoi. Tra questi Finn corse a calmare le due che si stavano tirando i capelli e schiaffeggiando a vicenda.
"Ma che vi prende?? Smettetela!" urlò separandole. "E' la terza volta questa settimana… No!" esclamò quando Santana cercò di colpire di nuovo Quinn. Bloccò la bionda con un braccio contro l'armadietto e con l'altro cercò di mantenere Santana a debita distanza.
"Fortuna per te che ci sia Faccia Da Tonto a salvarti il culo!" urlò quando capì che non sarebbe riuscita a colpirla nuovamente. Ancora furiosa si diresse verso i bagni non sapendo che Brittany aveva assistito alla scena ed era pronta a seguirla. Entrò e appoggiò le mani sul lavandino, il capo chino e gli occhi chiusi nel tentativo di far sbollire la rabbia. Quell'idiota… ha dovuto sabotare me per poter rientrare in squadra, altrimenti sarebbe ancora all'ultimo gradino della scala sociale, pensò. Ma sapeva bene che non era quello il motivo che l'aveva fatta scattare: non sopportava Quinn già da un po' ma quello che le rodeva era il fatto che quella mattina aveva ragione… sembrava davvero un'imbecille, persa nei suoi stupidi pensieri, incapace di concentrarsi. Non le era mai successo prima e non riusciva a capire cosa le stesse accadendo e perché. Sapeva solo che ultimamente bastava poco, ancor meno del solito, per farle perdere il controllo, e ce l'aveva con tutti, Brittany compresa.
"San… sei sicura di stare bene?" le chiese la sua migliore amica dopo averla seguita in bagno. Santana si girò come colta di sorpresa.
"Ti ho già detto che sto bene! Che cosa vuoi da me?!" gridò.
"Cosa dovrei volere da te?" chiese Brittany confusa.
Santana buttò la testa all'indietro e alzò le braccia al cielo sospirando rumorosamente, dopodiché uscì dal bagno senza dire niente e senza essersi affatto calmata. Brittany dal canto suo era ancora confusa sulla domanda.
"Sul serio… che cosa dovrei volere da lei?" chiese tra sé e sé.
 
Santana si diresse al Glee Club, ancora nervosa per il litigio recente. Si sedette nell'angolo in fondo in modo da non doversi fingere più interessata di tanto a ciò che diceva Will Schuester. Ciononostante notò che Brittany, entrando, la squadrava con sguardo indagatore. Si starà chiedendo perché tratto male anche lei… chissenefrega, mi sono rotta di dare spiegazioni, pensò tra sé e sé, sentendosi però leggermente in colpa. Dopotutto Brittany era sempre stata lì per lei quando ne aveva bisogno, che fosse per ridere delle sue scemenze, per sfogarsi o per il sesso, non l'aveva mai abbandonata. Persa tra questi pensieri Santana tornò sulla terra solo quando sentì il professor Schuester dire Alanis Morissette e Rachel iniziare a saltellare sulla sedia.
"Oh ti prego…" si lasciò sfuggire Santana, che per quel giorno voleva evitare altre liti. Tutti si voltarono a guardarla, non capendo se si riferisse alla cantante o alla compagna.
"Santana? Volevi dire qualcosa?" le chiese Schuester.
"L'hobbit? Cantare Alanis Morissette? Per favore," esclamò con una faccia incredula e sprezzante.
"Pensi di poterla fare meglio di me?" domandò Rachel con aria di sfida.
"Chiunque può farla meglio di te, Frodo. Quando si parla di Broadway e tutto quell'altra roba bene, è tutta tua. Ma Alanis? Non è per te."
Rachel era rimasta a bocca aperta, non sapendo cosa rispondere. Tutti gli altri facevano viaggiare lo sguardo da Santana, gli occhi provocatrici, a Rachel, incredula, aspettando per l'esplosione. Persino Will non intervenne aspettando la reazione della cantante.
"Almeno io faccio qualcosa a differenza tua che stai qui solo perché non hai niente di meglio da fare che disturbare il nostro lavoro."
"Ti sbagli. Ho molto di meglio da fare, ho una vita io, non come voi sfigati."
"Allora avresti il piacere di spiegarci cosa ci fai ancora qui?"
"Hai ragione," affermò Santana alzandosi. "Credo che andrò a godermi quello che non avrai mai, una vita sociale," e detto così abbandonò l'aula.
Brittany, che non capiva gli atteggiamenti di Santana degli ultimi giorni, si affrettò a correrle dietro.
La vide camminare lungo il corridoio deserto e corse per raggiungerla.
"San!" chiamò forte. La ragazza si girò sospirando.
"B, per una volta vuoi lasciarmi da sola? Perché è così difficile da capire per te?!"
La bionda si arrestò di colpo, ferita da quelle parole.
"Santana…"
"Sto bene! Smettila di chiedermelo o di pensare che io abbia qualche problema! Ho sempre fatto così, ho sempre insultato tutti, perché ora improvvisamente vi sembra tanto strano?!"
Brittany avanzò lentamente verso la sua migliore amica, guardandola affranta.
"No, San… mai così, mai come in questi giorni… hai tentato di assalire Quinn talmente tante volte che ho perso il conto. Ma forse è normale, io non so contare…" aggiunse riflettendo meglio.
Santana scosse la testa ricordandosi che con Brittany era difficile parlare seriamente.  Ma in fondo aveva ragione, negli ultimi giorni era tutto completamente diverso, si trovava spesso divisa tra sentimenti contrastanti, spesso verso la stessa Brittany. A volte si sentiva così arrabbiata con lei mentre altre non riusciva a scacciare il senso di colpa per il modo in cui la trattava.
"Non puoi semplicemente lasciar perdere?" chiese Santana seccata.
"No," Brittany le si avvicinò e le prese le mani. Santana abbassò lo sguardo, toccata dalla dolcezza del gesto, incerta su come reagire.
"Davvero, sto bene…" sussurrò, ormai con voce poco credibile. L'amica la abbracciò percependone  l'insicurezza. A Santana era mancato tanto l'abbraccio della sua migliore amica che non appena i loro corpi si toccarono si senti più calma, tuttavia non lo ricambiò con lo stesso entusiasmo di Brittany, anzi chiuse gli occhi e cercò di svuotare la mente.
"Vuoi pomiciare?" le domandò Brittany bisbigliandole all'orecchio. Santana pensò che forse era proprio quello di cui aveva bisogno. Interruppe l'abbraccio e annuì.
"Ok. Andiamo."
"Dove?"
"Dove?" ripeté Santana come se ci fosse solo una risposta a quella domanda. "A casa mia no? Ricordi che i miei non ci sono mai?"
"Ma non serve!" Santana la guardò con aria interrogativa. "Facciamolo qui."
"Qui? Ma sei pazza?! Ci sono gli altri!"
"Andiamo in bagno… nell'altra ala della scuola. Dai!" la incitò notando l'espressione sempre più incredula dell'amica. "Ci siamo solo noi del Glee Club ora!"
"Ma è… scomodo," ribatté incerta Santana.
"L'abbiamo fatto nel tuo bagno! Possiamo farlo anche qui," e prima che l'altra potesse ribattere Brittany la trascinò via per un braccio diretta verso i bagni.
 
Non fecero nemmeno in tempo ad entrare che erano già senza maglietta. Brittany sollevò Santana di peso e la fece appoggiare sui lavandini per sopperire la differenza di altezza che le separava così da poterla baciare meglio. Santana sorrise a quel gesto e lasciò che l'altra le baciasse il collo e il seno lasciando cadere la testa all'indietro in segno di piacere, le mani che si tenevano ai fianchi della bionda. Il contatto con quella pelle calda le fece girare la testa ed eccitare ancora di più, così tirò la ballerina a sé il più vicino possibile, ma proprio quando sentì le mani correre ai ganci del reggiseno le parve di udire dei passi.
"Aspetta," sussurrò alla compagna, allontanandola da sé.
"Che c'è? Non ti piace?"
"No, non è questo… arriva qualcuno. Vieni," rispose e, scesa di nuovo a terra e raccolte le magliette, la condusse dietro al muro che portava ai bagni veri e propri.
Ancora eccitata Santana non riuscì a resistere e spinse Brittany contro il muro baciandole il collo, mordendole il lobo dell'orecchio, facendo scorrere le labbra e la lingua lungo la sua muscolatura definita, mentre con le mani percorreva il suo corpo fino a fermarsi a palparle il seno. Al di là del muro entrambe sentirono la porta aprirsi e istintivamente Brittany si portò una mano alla bocca per coprire le risatine e i sospiri di piacere che ne uscivano. Santana dal canto suo continuò il suo lavoro.
"Perché siamo qui?" chiese la voce di Mercedes.
"Non voglio che ci vedano. Pensa se entrasse Rachel nell'altro bagno… credi che riuscirebbe a farsi gli affari suoi?" rispose Quinn. Evidentemente Mercedes le diede ragione perché continuò a parlare. "Noi due siamo amiche giusto? Insomma, l'anno scorso abbiamo legato parecchio no?"
"Si, ma non abbiamo parlato molto ultimamente…"
"Lo so… ma abbiamo vissuto insieme per un po' di tempo. Ci fidiamo l'una dell'altra no?"
"Quinn, vuoi venire al punto? E' per prima, per Santana?"
Al di là del muro la cheerleader riemerse dal collo di Brittany, ad un tratto molto attenta alla conversazione delle altre due.
"Si…" affermò Quinn incerta. "Insomma eravamo amiche l'anno scorso e adesso non facciamo altro che insultarci."
"Che cosa ti aspettavi? Hai detto alla Sylvester che si è rifatta le tette per tornare ad essere capitano, non puoi pretendere che sia ancora tua amica."
"Si ma-"
"E ad essere onesta," la interruppe Mercedes, "non mi pare che l'anno scorso ti sia stata molto vicina dopo che sei stata cacciata dalle Cheerios, o sbaglio?"
"No ma… a volte mi manca. E penso sia questo il motivo per cui ce l'ho tanto con lei. Di solito sono la prima ad insultarla, perlomeno oggi lo sono stata."
"Non puoi ignorarla e basta? Sai benissimo che non ti perdonerà mai, Q…"
"Si… ma non ti sembra strana ultimamente? Quando ti aspetti i suoi commenti acidi non ne fa e altre volte invece reagisce peggio del previsto. L'hai vista prima."
"Non saprei, non ci ho mai fatto caso più di tanto. Dai torniamo in aula, te la senti?"
Le porte del bagno si aprirono e richiusero, lasciando Santana e Brittany sole nella stanza. La prima era ancora a bocca aperta per quello che aveva sentito mentre l'altra sembrava non aver prestato attenzione a niente che non fosse loro due che pomiciavano.
"Chi erano?"
Santana era incredula, ma poi si ricordò che era Brittany che aveva a fianco, e la ragazza non aveva nemmeno riconosciuto Puck quando si era tagliato la cresta. Come avrebbe potuto capire ora che si trattava di Quinn e Mercedes solo dalle voci mentre era impegnata a godersi i baci di Santana?
"Andiamo," la incitò Santana scuotendo la testa e prendendo la maglietta.
"Ma non vuoi finire?" domandò Brittany confusa, non sapendo se rivestirsi.
"No, non sono più dell'umore."
"Ma ero ancora eccitata…" sussurrò sconsolata Brittany mentre l'altra, dopo essersi infilata la parte superiore della divisa, la trascinava per un polso fuori dal bagno. La bionda, rivestitasi, cercò inutilmente di aggiustarsi i capelli per assumere un aspetto normale mentre seguiva l'amica.
Santana non sapeva se era più arrabbiata per l'ipocrisia del discorso di Quinn o per il fatto che anche a lei mancava la loro amicizia. Ma se a Quinn fosse davvero importato qualcosa non avrebbe detto alla coach Sylvester della sua plastica al seno e avrebbe fatto qualcosa per cercare di tornare amiche, le avrebbe parlato. Invece no, continuava a trovare pretesti per lanciare frecciatine…
Come ho sempre fatto io… si disse, leggermente in colpa per non aver mai cercato di ristabilire un rapporto civile con l'altra. Ma detestava ancora di più il fatto che Quinn avesse ragione. L'anno prima, durante la gravidanza del capitano e dopo la sua espulsione dalle Cheerios, Santana non le era stata affatto vicina, anzi si era unita a quelli che non la calcolavano minimamente o che si divertivano a fare battute su di lei, soprattutto dopo aver scoperto che Puck era il padre del bambino. Ma non poteva farci niente, era una questione di popolarità, l'unica cosa che contava in quella scuola. Senza di quella, senza le Cheerios, senza le amicizie giuste, non eri nessuno, eri uno sfigato qualsiasi che viveva nell'Ohio e che non avrebbe mai fatto nulla della sua vita.
"San, dove vai? Non torni in aula?" chiese Brittany aspettandola davanti alla porta mentre l'altra proseguiva.
"No, me ne torno a casa," rispose, e senza nemmeno voltarsi si diresse alla macchina.
Stranamente l'unica cosa a cui voleva pensare era l'immagine di lei e Brittany impegnate a baciarsi in bagno, l'unica immagine che in quel momento la faceva sentire bene.
  
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