Anime & Manga > Naruto
Ricorda la storia  |      
Autore: Red Fox    27/08/2011    9 recensioni
-Cosa vuoi, Dobe?- disse il giovane Uchiha, spazientito. Sapeva quello che Naruto voleva e sapeva anche che non avrebbe potuto darglielo. Allora perchè diavolo gli stava chiedendo di dirglielo?
-...Sasuke.- rispose il biondo, imbarazzato.
-Che c'è?- replicò il compagno.
-Voglio Sasuke.- sussurrò deciso l'altro.
Sasuke e Naruto stanno insieme e sono felici. Almeno finché..
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Image and video hosting by TinyPic

Questi personaggi non mi appartengono ma sono proprietà di Masashi Kishimoto, tutti tranne uno inventato da me (Yuzu Motozawa). Questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

Erano mesi che volevo far diventare "Per sempre insieme" una one-shot x° Era nata come shot, ma poi mi ero lasciata prendere dal "è la prima FF che scrivo, mettiamola a capitoli" ma non mi è mai piaciuto il risultato -.-'' Perciò ora la ripubblico anche come shot ^___^ Ad un certo punto (alla fine) la storia diventa AU, vi avviso x° Accidenti, è troppo strano rileggerla ora :D Quando l'ho scritta -essendo la mia prima FF- ero estremamente orgogliosa, -e lo sono ancora- d'altronde è il mio primo lavoro e non fa completamente cagare però in confronto ad alcuni che scrivo ora è molto indietro x° Però è comunque molto importante per me :)
Spero che piaccia a voi che non l'avete ancora letta! :3
Importante: non vi è alcuna differenza tra questa shot e il racconto diviso in capitoli, ho solo voluto mettere la storia come one-shot.
Un abbraccio,
Red Fox



 

Per sempre Insieme

 

-Cosa vuoi, Dobe?- chiese il giovane Uchiha, ormai spazientito. Sapeva che Naruto aveva paura di chiederglielo, timoroso della reazione del compagno. Un"no" sarebbe stato troppo difficile da superare per Naruto. Sasuke da parte sua, aveva paura che il giovane glielo chiedesse. Allora perchè insisteva per farselo dire? Forse sperava che quella testa quadra capisse il suo imbarazzo, l'orgoglio che gli avrebbe impedito di rispondergli. Ma perchè rischiare così? Se Naruto avesse chiesto proprio quello, lui cosa avrebbe fatto? Non poteva accontentarlo.

-Niente..- mormorò il biondo sdraiato accanto a lui. Erano ormai mesi che si vedevano, uscivano e si amavano di nascosto. D'altronde, nessuno li avrebbe capiti se avessero confessato quella loro relazione segreta. Quindi continuavano a fingere di non amarsi, sperando che nessuno si accorgesse di nulla. Si svegliavano insieme, poi ognuno di loro usciva senza farsi vedere da nessuno e si incontravano poi con il resto della squadra sette, fingendo di aver dormito ognuno nella rispettiva casa. Ogni giorno andava avanti la stessa recita. A Sasuke andava bene così, lui amava Naruto e non gli importava se sapessero o meno, gli bastava trovarlo a casa quando rincasava. Naruto però non ne poteva più di quel gioco di maschere. Amava davvero il moro e non capiva perchè non potesse mostrarlo a tutti, in fondo erano felici loro due, perchè non condividere la loro felicità con tutti? Il biondo era pronto a dire la verità. Sasuke no. Aveva paura, una paura maledetta, anche se mai l'avrebbe ammesso. Un Uchiha che ha paura? Non scherziamo. Si vergognava di quel suo timore.

Sasuke guardò il piccolo amante appallottolato sul suo petto, il ciuffo biondo che gli copriva gli occhi. Era così dannatamente carino. L'Uchiha sapeva cosa voleva il ragazzo da lui, lo sapeva perfettamente. Voleva uscire allo scoperto. Voleva che tutti sapessero che Sasuke era solo suo, che nessuno lo poteva avere, voleva che Sasuke non si vergognasse di lui, della loro storia.. Non aveva capito, Naruto che la vergogna non c'entrava niente.

-Dobe, dimmi che cazzo vuoi. Mi sto arrabbiando.- disse il giovane moro. Sapeva quello che Naruto voleva e sapeva anche che non avrebbe potuto darglielo. Allora perchè diavolo gli stava chiedendo di dirglielo?

-...Sasuke.- rispose il biondo, imbarazzato.

-Che c'è?- replicò il compagno.

-Voglio Sasuke.- sussurrò deciso l'altro.

Sasuke rimase pietrificato quando l'amante gli afferrò la nuca, avvicinandolo a sé. Era la prima volta che Naruto prendeva l'iniziativa. Doveva ammettere che la cosa lo eccitava. Il biondo avvicinò il suo viso a quello del compagno e dischiuse le labbra, socchiudendo gli occhi. Sasuke lo osservò mentre poggiava delicatamente, e con infinito amore, le labbra sulle sue. Fu un bacio delicato e dolce, il primo dato in quel modo da quando si conoscevano. A Sasuke però non andava bene, Naruto aveva appena detto che lo voleva no? Allora non c'era niente di male a baciarsi come si deve. Fatta questa considerazione, prese il viso dell'amato e infilò la sua lingua nella bocca di Naruto, rendendo il bacio più passionale e profondo.

-Sasuke.. ti amo.- mormorò Naruto.

Il moro spinse il giovane più vicino a lui, facendo aderire i loro petti e lo strinse forte a sé. Naruto si staccò dalla bocca bramosa dell'altro, cercando di respirare. -Sasuke.. dobbiamo andare.. Sakura-chan e il maestro Kakashi ci stanno aspettando..- abbozzò, senza convinzione. Sasuke sogghignò. Naruto non poteva resistere ai suoi baci e al suo tocco, lo sapeva bene.

-Capiranno.. Oppure verranno a cercarci. Ma noi non ci faremo trovare, vero Dobe?- lo stuzzicò il moro, cominciando ad accarezzare la schiena nuda del ragazzo che quasi ansimava abbracciato a lui. Naruto si staccò da lui violentemente. Sasuke rimase sorpreso da quel gesto inaspettato.

-Ci stanno aspettando. Dobbiamo fare in fretta, siamo già in ritardo.- disse prima di voltarsi e sparire nel bagno. Sasuke però aveva notato le lacrime che avevano iniziato a scendere sul viso del compagno, anche se l'altro aveva tentato -malamente- di nasconderle. Qual era il significato di quelle lacrime? Perchè si era staccato da lui così prepotentemente? Provò ad ignorare la brutta sensazione che a tradimento lo colpì allo stomaco e cercò i pantaloni che la sera prima aveva lanciato via, occupato a soddisfare il desiderio suo e del compagno. Quando Naruto uscì dal bagno, il giovane Uchiha era ancora piegato sul pavimento alla ricerca dei pantaloni scomparsi. -Che stai facendo? Ti ho detto che siamo in ritardo!- esclamò il biondo, esasperato. Quando si metteva, Sasuke riusciva ad essere lento come una lumaca. Il moro si accorse subito che gli occhi del ragazzo erano arrossati, ma fece finta di niente. -Non trovo i pantaloni, maledizione. Aiutami invece di stare lì a guardare!-

Naruto osservò la stanza disordinata, sperando di riuscire a scorgere in mezzo a quel casino, i pantaloni dell'Uchiha.

-Cavolo Teme! Non abbiamo tempo di cercarli!- urlò il biondo. A grandi passi si avvicinò alla cassettiera dove teneva i vestiti e dopo un attimo di ricerca, tirò fuori un paio di pantaloni di una tuta. -Questi dovrebbero andarti..- disse. -Li metto solo in casa, perciò non c'è pericolo che qualcuno li riconosca.- aggiunse tristemente.

Sasuke lo guardò, poi annuì. -Grazie.- replicò velocemente. Naruto uscì dalla stanza, dando a Sasuke il tempo di vestirsi. Decise intanto di vedere se c'era qualcosa da mangiare. Trovò solo un pezzo di pane, avanzo del giorno precedente,si ricordò che forse nel frigo aveva ancora una fetta di prosciutto della settimana prima, così si avvicinò e controllò se aveva ragione. Ricordava bene. Prese l'unica fetta rimasta e la infilò nel pane tagliato a metà. In quel momento la sua pancia brontolò,aveva una fame pazzesca. -Naruto, c'è qualcosa da mangiare?- domandò Sasuke entrando in quel momento. -Certo. Ti ho fatto un panino, se ti va.- rispose il giovane. -Mh, va bene grazie. Tu hai mangiato qualcosa?- chiese prendendo il panino e mordendolo avidamente. -Sì, tranquillo. Ho mangiato qualcosina, ma non avevo molta fame..- mentì. Sasuke non mangiava dal pranzo del giorno prima, perciò aveva la precedenza.

-Ora andiamo.- aggiunse il biondo.

Sasuke lo seguì fuori dalla porta, un pò preoccupato. Era strano che Naruto non avesse molta fame, ed era anche preoccupato per quello successo poco prima. Aveva paura di aver ferito l'amante senza accorgersene e il pensiero lo tormentava. Non capiva cosa potesse avere Naruto. I due si incamminarono per la via che li avrebbe portati sul ponte dove gli altri due membri di team sette li stavano aspettando. Quando arrivarono, Sakura-chan li strigliò a dovere.

-Dove diavolo eravate finiti tutti e due?! E' mezz'ora che aspettiamo i vostri comodi! Maledizione, lo sapete cos'è la puntualità?! Da Naruto c'era da aspettarselo, ma tu Sasuke! Perchè siete in ritardo?- Sakura era davvero infuriata. Sasuke sospirò e poi rispose all'amica: -La mia sveglia si è rotta così avevo chiesto a questo idiota di chiamarmi quando si fosse svegliato, in modo da svegliare anche me. Sono stato un imbecille a chiedere a lui, lo so. Possiamo iniziare l'allenamento ora?- tagliò corto il moro. Sakura però non si arrese. -Razza di testa quadra quindi la colpa è tutta tua!- strillò contro Naruto. -Hai qualche scusa plausibile questa volta? Oppure -di nuovo- la sveglia non ha suonato?- continuò sarcastica l'amica. Naruto non rispose. L'aveva ferito il modo di mentire di Sasuke, tanto spontaneo e naturale. Aveva solo voglia di scoppiare a piangere, sapeva però che non avrebbe potuto farlo. Ricacciò indietro le lacrime e fece uno dei suoi soliti sorrisi. -Eheh.. Che vuoi farci Sakuura-chaaan. Mica è colpa mia se quella sveglia ce l'ha con me!- scherzò, con un finto tono allegro. Sasuke si accorse subito della falsità del tono, ma non disse nulla. Stava ancora cercando di capire il motivo di tutto quello che stava accadendo. Sapeva che una parte aveva a che fare con il fatto di raccontare tutto della loro relazione, ma allo stesso tempo sentiva che non era tutto, che c'era qualcos'altro, della stessa importanza, che gli sfuggiva.

Il maestro Kakashi interruppe Sakura, che stava ricominciando a insultare Naruto. -Voi due, fatela finita. Abbiamo da fare adesso-. Rimase a guardare i suoi studenti, aspettando che facessero silenzio e gli prestassero attenzione. Quando furono tutti attenti e concentrati, iniziò a parlare.

-Oggi ci alleneremo sulle tecniche di spionaggio. Dopodomani partiremo per una missione e vi voglio al massimo della forze. Dovrete sapere tutto quello che c'è da sapere, vi voglio preparati. Sarà una missione pericolosa, dovremo scoprire il nascondiglio principale dei membri dell'organizzazione Alba. Vi voglio concentrati e preparati, perchè voglio riportarvi tutti e tre a casa interi. Capito?-

-Sì, Maestro!- risposero in coro in tre compagni.

-Bene. Allora iniziamo.- commentò soddisfatto Kakashi.

 

***

 

Il pomeriggio durò un'eternità. Kakashi era intenzionato ad insegnare tutto ciò che sapeva sulle tecniche di spionaggio. Era stato un pomeriggio di studio lunghissimo, Naruto era stanchissimo. Se pensava che quella era solo la teoria e che il giorno dopo li aspettava la pratica, sentiva le gambe che già si lamentavano. Tornò a casa insieme a Sasuke, camminavano lentamente. Il moro non era stanco per niente, d'altronde le tecniche di spionaggio le conosceva alla perfezione da sempre, era stato un pomeriggio noioso per lui. Le cose che Kakashi-sensei insegnava, lui le aveva imparate già da anni. Quella testa quadra invece era distrutta. "Se studiasse ogni giorno come faccio io, non sarebbe a questo punto.." pensò Sasuke, un pò scocciato. Come poteva Naruto essere tanto scansafatiche? Sasuke aveva intenzione di fare sesso,quella notte. Non avrebbero potuto farlo per un bel pò di tempo, una volta in missione,perciò voleva soddisfare il desiderio che provava per l'altro quella notte, e magari sarebbe riuscito anche a farsi dire da Naruto cosa lo avesse ferito del suo comportamento. Era tutto il pomeriggio che ci pensava. Mentre Kakashi-sensei spiegava, lui non aveva fatto altro che pensare al motivo del comportamento del compagno. Ma niente.

Non gli era venuto in mente nulla.

-..uke? Ehi, Sasuke!- chiamò Naruto, cercando di farsi sentire dal fidanzato.

-Uh? Cosa?- rispose il moro, confuso.

Naruto stava chiaramente attendendo una risposta. Sasuke lo fissò, cercando una scusa per spiegare il motivo per cui non sapeva cosa l'amante avesse chiesto. Naruto lo guardò di rimando, con la tristezza negli occhi.

-Se non ti va ci vediamo domani.- disse infine il biondo, voltandosi per entrare in casa.

-No, aspetta Naruto! Ero sovrappensiero, non ho sentito la domanda. Cosa mi hai chiesto?- domandò imbarazzato.

Naruto abbassò tristemente lo sguardo. -Volevo sapere se ti andava di dormire qui con me o se preferivi andare a casa tua e vederci domani mattina..-

-Mi piacerebbe stare con te, Naruto.- rispose sorridendo.

-Se mi vuoi ancora.- aggiunse.

-Vieni, dai. Qui fuori si gela a quest'ora.- mormorò stancamente il giovane.

Sasuke sorrise e si avvicinò. Mentre Naruto gli teneva la porta aperta facendogli spazio per farlo passare, lui ne approfittò per stampargli un bacio sulle labbra. Naruto arrossì e Sasuke,compiaciuto, disse: -Sono a casa.-

-Bentornato..- sussurrò di rimando, il compagno, felice oltre ogni misura che l'amato considerasse "casa" quel posto.
 

***
 

-Non ne posso più. Sono stanco morto e domani sarà mille volte peggio! Il maestro Kakashi è crudele..- si lamentò Naruto, sdraiandosi sul letto a due piazze che aveva in camera. Buttò la testa sul cuscino, senza togliersi i vestiti. Era troppo stanco. Sasuke si mordicchiò il labbro. Naruto quella notte non avrebbe avuto la forza di fare proprio un bel niente. Non si arrese però. Si avvicinò lentamente al compagno sdraiato e cominciò a togliergli le scarpe. -Potevano anche avvisarci un pò prima comunque! Non si possono avvisare tre ragazzi di una missione solo due giorni prima!E' una cosa sleale..- protestò con la voce impastata. Sasuke si allungò sul letto, raggiungendo l'amato. Iniziò ad accarezzargli il viso, teneramente. Naruto aprì gli occhi di scatto, mai Sasuke Uchiha aveva fatto qualcosa teneramente o con dolcezza. Lo guardò sospettoso, e finalmente capì le intenzione del moro.

-Sasuke, sono stanco..- iniziò, venendo però subito interrotto dal giovane Uchiha che premette le sue labbra sulla bocca del ragazzo. -Mh!- protestò Naruto, sorpreso. Sasuke non si fece scoraggiare e iniziò a leccare il labbro serrato del compagno. Con estrema dolcezza e pazienza,il moro baciò e leccò la bocca di Naruto, finché il giovane non potendo più resistere, schiuse le labbra. Sasuke non aspettava altro e infilò la lingua nella sua bocca facendola danzare in uno strano e pericoloso valzer di passione. Si baciarono per alcuni minuti finché Naruto, ansimando, si staccò dal amante prendendo un grosso respiro. L'Uchiha approfittò dell'occasione per svestire il compagno. Naruto lo guardò e per un attimo pensò di fermarlo. Rinunciò, quando vide il viso di Sasuke osservarlo. Il moro fece uno strano verso, chiedendo il consenso all'altro. "Sasuke mi chiede il permesso..?" si domandò sconvolto il giovane. Allungò le braccia e abbracciò il collo di Sasuke, poi lo abbassò, avvicinandolo e baciandolo. Sasuke non ebbe più bisogno di conferme, iniziò ad esplorare il corpo del amante, facendolo gemere di piacere. Con la mano andò a cercare il sesso di Naruto e quando lo trovò iniziò a massaggiare l'erezione del compagno. Naruto gemeva sotto di lui, Sasuke era felice di poter dimenticare per un pò i brutti pensieri che lo avevano tormentato nel pomeriggio. In quel momento erano solo lui e Naruto, niente poteva disturbarli. Con l'altra mano andò all'apertura dell'amato, infilò un dito all'interno, per prepararlo. Naruto ormai aveva completamente dimenticato la stanchezza, sentiva solo i loro corpi combaciare e non riusciva a immaginare niente di più bello. Il bacio si era trasformato in qualcosa di veramente profondo, Naruto non resisteva più.

-Sas..ukeh! Sbrigati..ahh.. non resisto più..- gemette il biondo. Sasuke non se lo fece ripetere, prese il suo sesso tra le mani e lo avvicinò all'apertura di Naruto.

-Sas'ke! S'ki da yo!- esclamò il biondo, un attimo prima che il moro entrasse con una sola spinta dentro di lui.

 

***

 

La mattina successiva, Naruto si svegliò dolorante. Era stata una notte molto lunga, il compagno lo aveva tenuto sveglio fino a poche ore prima, soddisfando il suo desiderio. Naruto, già stanchissimo per l'allenamento e lo studio del giorno prima, adesso si sentiva uno straccio. Aveva male ovunque.

Si voltò verso l'amante per svegliarlo, ma si accorse che l'Uchiha era già lavato e vestito, pronto per partire. Naruto rimase ad osservarlo con la faccia più stupita che aveva. -Buongiorno, dormiglione. Ben svegliato.- mormorò sorridendo Sasuke. Naruto lo guardò male. -Dormiglione..? Ho dormito sì e no un'oretta o due! E possiamo ben immaginare di chi è la colpa..- replicò il biondo, con un tono di voce che ben faceva capire il suo umore. Era arrabbiato, ovvio. Sasuke se lo aspettava. -E dai.. ieri non sembrava che odiassi così tanto la cosa che ti ha fatto rimanere sveglio.- lo provocò Sasuke. Naruto mise il broncio. -Stronzo. Mi hai costretto..- sussurrò il giovane in imbarazzo.

Sasuke sogghignò. -Certo, Dobe. Non avevi proprio nessuna possibilità di scelta.-

Naruto si alzò, andando a prendere dei vestiti nuovi nell'armadio. Poi si avviò verso il bagno senza proferire parola, entrò all'interno della stanza e sbatté la porta dietro di sé. Sasuke iniziò a ridacchiare allegramente. Il sesso del giorno prima lo aveva messo di buon umore.

-Naruto.. come farei senza di te?- si chiese senza smettere di ridere. Naruto aprì la porta di scatto e osservò Sasuke. I due si guardarono e dopo un breve istante di silenzio, Naruto disse: -Non ce la faresti a sopravvivere senza di me, baka.- mormorò mentre con una mano iniziò a richiudere la porta. Poi si bloccò e, rosso in viso, disse al compagno: -Uh.. Buongiorno.- e si chiuse nella stanza.

 

 

***

 

 

Kakashi quel mattino era di un umore pessimo. Naruto prevedeva una giornata potenzialmente distruttiva per il suo benessere fisico e il suo benessere mentale. Chissà cos'era successo al Sensei, per cambiargli l'umore in quel modo. Il giovane biondo sbuffò.

-Naruto-kun, va tutto bene? Mi sembri stanco oggi.. Sasuke ti ha costretto a venire qui con un'ora di anticipo, non mi stupirebbe se per vendicarsi del ritardo di ieri ti avesse tenuto sveglio tutta la notte.. - ridacchiò divertita Sakura. Naruto si prese il viso tra le mani. -Ho dormito al massimo due ore questa notte.. sono completamente distrutto.- disse. Sasuke si intromise nel discorso. -Se non volevi potevi dire di no.- Naruto sussultò. Cosa stava dicendo? C'erano Sakura e Kakashi che ascoltavano.. Sakura curiosa domandò: -A cosa poteva dire di no?-

-Ieri ho mangiato da Naruto e poi ho dormito a casa sua.. Ma non avevo sonno e l'ho costretto a rimanere sveglio con me.-

-Ahahah allora avevo ragione! Ti sei vendicato alla fine!- commentò ridendo l'amica. Poi si girò verso Naruto, per prenderlo in giro ma si bloccò stupita. -Naruto..? Perchè piangi?- chiese preoccupata. Naruto la guardò sorpreso. Si toccò gli occhi con una mano e scoprì delle lacrime silenziose bagnarli il volto. Subito si girò nella direzione opposta agli altri, sfregando la manica della sua maglia contro il viso, in modo da asciugarsi quelle silenziose lacrime traditrici.

-Io.. scusate.. non so cosa.. eheh non è nulla..- provò a giustificarsi. Kakashi, Sakura e Sasuke lo guardarono pieni di preoccupazione. Naruto cercava di fermare le lacrime ma non ci riusciva, più lui ci provava, più loro scendevano prepotentemente. Iniziò a singhiozzare.

-Sc-scusate..Vado un attimo là a calmarmi..- disse indicando un luogo a qualche metro di distanza. Scappò letteralmente via più veloce che poté. Che cosa gli era preso? Mettersi a piangere così davanti a tutti.. Che imbarazzo. E poi perchè stava piangendo? Non poteva essere ancora per quella cosa. Ormai aveva capito che a Sasuke non andava, non poteva mica costringerlo. Però faceva male. “Perchè l'unico sono io..?” di domandò tristemente, facendo aumentare le lacrime. Sasuke non poteva proprio sopportare di vedere il compagno così.

-Ci penso io.- disse al maestro e all'amica.

-Sei sicuro?- chiese Kakashi.

-Mh.-

Sasuke si avvicinò al fidanzato. -Ehi, Dobe. Sono giorni che ti comporti in modo strano, mi vuoi dire cos'hai?- chiese il moro senza tanti preamboli. Si sedette accanto al biondo, aspettando una risposta. Naruto si stinse nelle spalle e non rispose, iniziò solamente a piangere più forte. -Maledizione, Dobe! Che cavolo hai?- esclamò esasperato. Neanche questa volta ottenne una risposta. Sasuke sbuffò.

-Dannazione.. Vieni.- disse aprendo le braccia per accoglierlo. Naruto lo guardò sorpreso e Sasuke distolse lo sguardo. -Muoviti.-

Il biondo si lanciò tra le braccia dell'amato e iniziò a singhiozzare forte, scosso da brividi violenti. Era proprio messo male, constatò il moro, preoccupato. Era mattina e dovevano ancora iniziare l'allenamento. Sasuke guardò Kakashi-sensei chiedendo scusa con lo sguardo e il maestro in tutta risposta, mimò con le labbra un "non ti preoccupare, vedi di rimetterlo a posto". Naruto tremava tra le braccia di Sasuke, il moro non sapendo cosa fare prese ad accarezzargli i morbidi capelli. Il giovane però non si calmava, così Sasuke lo strinse più forte a sé e iniziò a massaggiare la sua schiena. Un pò smise di tremare, ma i singhiozzi non accennavano a smettere. -Dobe, cosa ho fatto?- mormorò sentendosi in colpa. Sapeva che era colpa sua, anche se non capiva cosa avesse potuto innescare una reazione tanto violenta nel compagno.

-Ti amo..- sussurrò Naruto in risposta.

-Dobe, credimi lo so. Però devi dirmi cosa ho fatto per farti stare tanto male.. E' perchè non voglio che gli altri sappiano di noi? Mi dispiace Naruto ma ho davvero... paura. Lo so, sono uno sfigato, ma cosa posso farci? Ho paura che non lo accettino e che provino a separarci.. Io non..-

-Smettila.- lo interruppe Naruto. -Non è quello il problema. Non mi importa se gli altri sanno oppure no che ti amo! Il fatto è che..- ma non riuscì a continuare la frase. Nascose la testa nella spalla del moro, ricominciando a piangere. -Non ti interessa..? Allora cos'è Naruto? Ti prego dimmelo. Non sopporto di vederti così..- disse con la sofferenza nella voce.

Naruto esitò.

-Ti prego..- lo supplicò Sasuke, affondando il viso nella spalla del fidanzato.

-Non mi importa se gli altri vengono a sapere o no che ti amo.. il punto è.. che io vorrei sapere se.. se tu mi ami..?- mormorò il giovane stringendo forte il moro. Alla fine glielo aveva chiesto. Quante notti a immaginare di farlo! Ogni volta si diceva che il giorno successivo avrebbe trovato il coraggio per porre quella domanda, ma una volta sveglio non lo faceva mai.

Se Sasuke avesse risposto di no? Cosa avrebbe fatto lui? Ora però non poteva più sopportare, doveva sapere. Riprese a singhiozzare, temendo la risposta negativa dell'altro. Sasuke divenne di pietra. "E' questo che voleva sapere? Per tutto questo tempo si è chiesto se lo amavo oppure no..? Ha fatto l'amore con me anche se pensava che io lo usassi solo per il sesso?" si domandò sbigottito. Era ovvio che soffrisse così tanto, Sasuke non poteva immaginare cosa avrebbe fatto se si fosse trovato al posto suo.

Cercò di allontanare il biondo, per poterlo guardare negli occhi, ma l'altro aumentò la stretta, impedendogli di incontrare il suo sguardo.

-Naruto.. guardami per favore.- Niente.

-Naruto, se vuoi veramente sentire la mia risposta devi guardarmi.-

-.....-

-Naruto.-

-..ho paura.-

Sasuke gli baciò i capelli. -Guardami..- sussurrò dolcemente. Naruto decise che era da vigliacchi tirarsi indietro adesso, perciò si staccò dal fidanzato e, preso un pò di coraggio,aprì gli occhi e lo guardò. Erano mai stati tanto dolci gli occhi di Sasuke? Non ricordava una sola volta in cui il moro l'aveva guardato così. A Naruto gli si gonfiò il cuore. Aveva paura di sperare, però non poteva sbagliarsi! Erano così pieni d'amore quegli occhi.. La paura si impossessò di lui, richiuse gli occhi.

Sperare è peccato..?” si chiese.

-Naruto..- sussurrò divertito il moro.

-Mh?-

-Apri gli occhi.-

Naruto gli aprì, anche se con paura, preoccupazione e timore. E Sasuke gli sorrise.

-Ti amo, Dobe.- disse.

E poi lo baciò. Un bacio delicato, pieno d'amore, che pian piano si trasformò in qualcosa di più, qualcosa di magico.. e perfetto.

Non importava che Sakura e Kakashi li vedessero, non importava se il villaggio lo venisse a sapere, non importava se tutti si fossero messi contro di loro.. Si amavano. Nient'altro aveva importanza.

-Non dubitare mai più del mio amore..-

 

***

 

I due rimasero a coccolarsi per un'altra mezz'ora, mentre Naruto si calmava. Kakashi dopo aver concesso ai due tutto quel tempo, decise che era ora di lavorare. Si avvicinò ai due giovani ragazzi abbracciati e iniziò a parlare.

-Che ne dite se ora ci alleniamo un pò? Mi sembra di avervi concesso già abbastanza tempo..-
-Certo, Sensei. Siamo pronti.- esclamò velocemente Naruto, in imbarazzo totale.

-Bene, allora andiamo.-

Si incamminarono verso Sakura, la ragazza si era sdraiata sull'erba e canticchiava, aspettando che l'allenamento iniziasse.

-Sakura, tirati su.- ordinò il Maestro.

La giovane sobbalzò e aprì gli occhi. Quando vide i tre davanti a lei si tirò su e fece un grande sorriso. -Va meglio, Naruto-kun?- domandò.

-S-sì.. sto bene grazie..- rispose impacciato il giovane. La ragazza rise. -Non essere così imbarazzato! Lo sapevamo tutti già da tempo di voi due.. Non credere! Certo potevi dirmelo.. Non sono la tua migliore amica?- domandò allegra. -Attento a come rispondi.- aggiunse poi, facendosi seria e guardandolo in attesa di una risposta. Naruto deglutì rumorosamente, spaventato. La ragazza rise. -Naruto stavo scherzando! Ahahah sei una testa quadra!- A quell'ultimo commento tutti si misero a ridere.

-Davvero lo sapevate?- domandò Sasuke dopo che tutti si erano calmati.

-Scherzi? Era talmente ovvio.. E poi anche se ogni mattina fingete di aver dormito ognuno a casa propria, i vicini di Naruto vi hanno visti. Forse oltre alle tecniche di spionaggio dovreste imparare anche quelle di depistaggio.. Ahahahah-

Naruto non poté fare a mano di scoppiare a ridere. Che idioti erano stati! Avevano così paura di un rifiuto che non si erano fidati dei loro amici. A loro non importava, volevano bene ai due ragazzi ed erano felici che si fossero innamorati. -Scusa Sakura-chan per non averti detto nulla.. Sono un egoista. Dovevamo fidarci dell'affetto che provi per noi.. Siamo due stupiti. Scusa Sakura, scusi Kakashi-sensei.- commentò Naruto.

-Sì, adesso basta con queste idiozie. Abbiamo tre quarti d'ora di ritardo, vi farò sgobbare. Domani abbiamo una missione ricordate?- sbuffò spazientito il Maestro.

Iniziarono a ridacchiare, ma l'allegria durò poco: Kakashi-sensei aveva iniziato l'allenamento.

 

***
 

-Bastaaa! Sono distrutto Sasuke! Ti prego aiutami..Prendimi in braccio.- si lamentò Naruto. Era stata la giornata più faticosa della loro vita. Questa volta anche Sasuke doveva ammetterlo: era stato terribile. -Scordatelo idiota. E' già un miracolo se riesco a camminare, figuriamoci portare anche quel tuo corpo ciccione..- replicò esausto il giovane Uchiha.

-Ciccione?! Ripetilo se ne hai il coraggio! Io non sono ciccione, sono muscoloso! E poi non mi sembra proprio che odi il mio corpo visto quello che gli fai di notte! Baka!- urlò il biondo trovando improvvisamente l'energia necessaria per insultare il moro. Sasuke ridacchiò. -Pft. Hai ragione.. Non lo disprezzo per niente.. E' bello mordicchiare i tuoi graziosi rotolini..-

-Cosa hai detto?! Sas'ke, questa me la pagherai cara. Vediamo se sarai ancora così spiritoso, dopo due mesi senza sesso..- mormorò sogghignando Naruto.

Sasuke sbiancò.

-Cosa..?- sussurrò, spaventato. -Non lo faresti mai..-

-Vuoi scommettere?- replicò il biondo.

Sasuke lo fissò, innervosito.

-Stai bluffando. Anche a te piace fare sesso.- disse tranquillo.

-Già. Ma posso sempre trovarmi qualcun'altro..-

Sasuke si girò di scatto, furioso.

-Scusa?-

-Beh, magari c'è qualche bel ragazzo disposto a divertirsi un pò.. Potrei chiedere a Sai..O magari Sakura-chan si offrirebbe volontaria..- continuò il giovane, cercando di far ingelosire l'amato ancora di più.

-..tu. Sei un essere terribilmente stupido, ma ammetto che quando vuoi sai essere furbo.. Non ti dirò che mi dispiace. Ho detto che mi piacciono i tuoi rotolini perciò non ho nessuna intenzione di scusarmi. E poi sei obbligato a perdonarmi quindi non mi devo preoccupare.- commentò soddisfatto.

-Obbligato? E perchè?- sbottò innervosito il biondo. -Attento Teme, perchè io non ti devo niente! Dimmi perchè secondo te sarei obbligato a perdonarti!-

-Ovvio. Perchè ti amo.- disse semplicemente Sasuke.

Naruto si fermò, nel bel mezzo della strada, osservando il fidanzato.

-Beh? Dobe, voglio andare a dormire..-

-Sei uno stronzo.-
-Lo so. Però funziona no? Non sono già stato perdonato?- commentò malizioso il moro.

-Come potrei non perdonarti, dopo avermi detto una cosa così?-

-..appunto.-

-Ripeto. Sasuke sei uno stronzo.-

Sasuke si avvicinò a Naruto e lo baciò appassionatamente, senza curasi delle persone che avrebbero potuto vederli.

-Sì. Il tuo stronzo, però.-

-.....-

-Andiamo, voglio mangiare, farmi una doccia e poi andare a dormire. Domani voglio proprio vederci ad alzarci.-

-Dillo di nuovo.-

-Cosa? Che ho fame? O che ho sonno?-

I due erano ormai sulla porta di casa di Naruto.

Il moro si spostò, dando a Naruto la possibilità di aprire, ma il biondo se ne stava lì, fermo, ad osservare l'amato. Aspettando qualcosa.

-Che hai?- chiese Sasuke.

-Dillo di nuovo.-

-Ma cosa?-

-...che sono tuo.-

Il moro osservò il compagno. I biondi capelli si muovevano leggermente, guidati dalla leggera brezza del vento primaverile. I suoi occhi, di quell'azzurro così magnifico, l'azzurro del cielo, del mare, dell'amore, della vita, lo guardavano innamorati. Il moro sorrise dolcemente.

-Sono tuo. Per sempre.- Non amava fare il romantico, non era proprio da lui, ma quando si trovava davanti quell'idiota, il suo cuore iniziava a battere più velocemente, la vista gli si annebbiava e la testa diventava più leggera. Non riusciva a non accontentarlo. Che fosse questo il famoso sentimento chiamato Amore? Probabile.

Naruto fece quel suo sorriso meraviglioso, quello che riservava solamente per lui.

-Sei mio..- ripeté emozionato. Adesso finalmente sapeva che Sasuke lo amava, che era suo, che niente li avrebbe più separati. Non riusciva a pensare a niente di più bello. Era stata la giornata più bella della sua vita, quella che avevano appena trascorso. La più bella e la più faticosa.

Felice come non mai, Naruto aprì la porta e nel farlo baciò le morbide labbra di Sasuke. Quest'ultimo, subito gli lanciò un'occhiataccia, poi sorrise.

-Sono a casa.- disse felice.

-Bentornato.- rispose il biondo, emozionato.

 

***

 

-Dobe, spegnila.- abbozzò Sasuke stanco. La sveglia suonava da un minuto buono, ma nessuno dei due aveva la forza di spegnerla.

-Ancora cinque minuti..- mormorò il compagno.

-Maledizione Naruto! Dobbiamo alzarci.- disse il moro, senza però fare quello che aveva appena detto.

-E allora alzati. Forza. Preparati e fammi la colazione, poi potrò pensare di alzarmi anche io.-

-Cazzo se non ci muoviamo Kakashi piomba qui e ci uccide! Abbiamo una missione oggi.-

-.....-

-.....-

-Non voglio. Ho sonno.-

-..cazzo.-

-Se aspettiamo, sarà Kakashi a farci alzare. Mi sa che io aspetto..-

-Non dire cavolate, Dobe. Se Kakashi viene qui e noi non siamo pronti, non abbiamo nessuna speranza di sopravvivere. Dobbiamo alzarci.- ripeté nuovamente.

-Mh.-

-Merda! Dobe tirami un calcio.-

-Cosa?-

-Tirami un calcio!-

-Perchè?-

-Fallo!-

Naruto tirò un calcio a Sasuke, con tutta la forza che aveva.

-Ahi! Mi hai fatto male!- urlò il moro, alzandosi.

-Sei tu che mi hai detto di farlo..- replicò confuso il biondo.

-Sì, ma potevi farlo più piano.. Comunque non importa, mi sono alzato. E' questo che conta.- mormorò sbadigliando.

-Ora tocca a te.- continuò, guardando Naruto.

Il biondo lo guardò male, sospettoso. -Cosa vuoi fare?- chiese preoccupato dalla scintilla che vedeva negli occhi del compagno. Sasuke alzò il piede, pronto a colpire.

-Aspetta, aspetta!- strillò il biondo, alzandosi velocemente.

-Sono in piedi, visto? Vedi? Non c'è bisogno di ricorrere alla violenza!-

Sasuke sorrise, soddisfatto. Kakashi non li avrebbe uccisi, per il momento. Si avviò verso il bagno, tenendo nelle mani i vestiti da indossare. -Vado a farmi una doccia, Dobe. Intanto prepara qualcosa da mangiare.- disse chiudendo la porta dietro di sé.

Naruto si mise davanti al frigorifero, mettendosi ad osservarlo. Con aria di sfida, aprì la porta del frigo. Niente, come temeva. "E adesso..?" si domandò preso dal panico. Sasuke lo avrebbe ucciso. Aprì tutti i cassetti, tutti i mobili, guardò sulle mensole, dentro il forno persino. Niente, non c'era nulla da mangiare. L'unica cosa che gli veniva in mente, era la sua scorta di ramen in scatola, che teneva in cantina. Ma Sasuke non amava il ramen, figuriamoci a colazione. "Però è l'unica cosa commestibile che ho!" urlò mentalmente, ansioso.

Si avvicinò al bagno.

-...Sasuke? Posso entrare?- chiese. Sentì il moro che annuiva, dall'altra parte della porta. Naruto entrò.

-Che vuoi, Dobe?- domandò Sasuke. Naruto non rispose, incantato e distratto dal corpo nudo e bagnato che aveva davanti.

Il moro si girò. -Che hai?- chiese sospettoso.

-Sei così sexy, Teme. E' eccitante vederti così.- commentò Naruto.

Sasuke gli tirò in faccia un asciugamano. -Che cosa vuoi idiota?- domandò nuovamente il moro, segretamente contento di aver fatto eccitare l'amato.

-Oh, già. Ehm.. ecco.. Vedi, ieri ci siamo allenati tutto il giorno e quindi..-

-Quindi?-

-Ecco.. non ho avuto il tempo di andare a fare la spesa.- disse tutto d'un fiato.

-Quindi?- ripeté Sasuke.

-Quindi l'unica cosa di commestibile che ho casa, è la mia scorta di ramen in scatola.-

-Scordatelo.-

-Sasuke mi dispiace! Ma è l'unica cosa che ho, se non ti va bene, stai senza colazione..-

Sasuke guardò il compagno, furioso. -Mi stai minacciando?- chiese.

-Che? Certo che no. Però devi decidere. O ti mangi il ramen o stai senza mangiare.-

-Andrò alla pasticceria di Tsubaki e mi farò dare una brioche, allora.-

Naruto si illuminò. -Che idea! Ne prenderò una pure io!-

-No. Tu ti mangi il ramen.-

-Certo che mi mangio il ramen, però poi mi prendo anche una brioche. Me la offri vero?- chiese allegro.

-No.-

-Eh? E perchè?- biascicò il biondo.

-Perchè non spenderò i miei soldi inutilmente.-

-Ma io ti faccio vivere praticamente qui! Non ti ho mai chiesto di aiutarmi a pagare le spese no? Perciò puoi anche comprarmi una brioche!-

-Ti ho detto di no. Mangiati il ramen e smettila di rompere. Sei noioso.- tagliò corto il moro, chiudendo la conversazione.

Naruto se ne andò, offeso. Iniziò a scendere in cantina per prendersi il ramen, barbottando arrabbiato e insultando l'amante, quando si accorse che qualcosa non andava.

Per scendere in cantina, era dovuto uscire dalla porta principale e aveva dovuto girare intorno alla casa. Quando però era uscito dalla porta, questa era aperta e non chiusa come invece avrebbe dovuto essere. Eppure si ricordava bene di averla chiusa, la sera prima. Preoccupato tornò di corsa a casa. -Ehi Sasuke! Questa mattina sei uscito per caso?- urlò al fidanzato. Non ottenendo nessuna risposta, corse verso il bagno. La porta della stanza era spalancata, all'interno non c'era nessuno. Naruto guardò il pavimento e notò che l'asciugamano che stava usando Sasuke quando lui se n'era andato, era per terra, macchiato. Si avvicinò, con un improvviso senso di nausea che gli prese lo stomaco. Chiuse gli occhi, prima di piegarsi e prendere l'asciugamano. Pregava di sbagliarsi. Avvicinò il naso alla macchia e lo annusò. Purtroppo non si stava sbagliando. Quello era sangue. Iniziò a correre per la casa, urlando e chiamando il nome di Sasuke, anche se sapeva che l'altro non avrebbe risposto. Doveva stare calmo, doveva chiamare il Maestro Kakashi, doveva provare a tranquillizzarsi. Doveva fare molte cose, ma non riuscì a farne nessuna. Si mise a piangere, disperato. "Fa che stia bene.."pregò mentalmente. "Quando troverò chi l'ha rapito, giuro che lo farò a pezzi."promise il biondo.

In quel momento entrarono Kakashi e Sakura.

-Ehi, voi due! Si può sapere quando ci mettete?- chiese la giovane ragazza.

-Devi ancora cambiarti?!- urlò una volta visto il ragazzo.

Kakashi-sensei però aveva visto le lacrime del giovane e chiese: -Che succede?-

Sakura allora guardò Naruto e finalmente si accorse che stava piangendo. Naruto osservò entrambi. -Lo hanno preso.- disse semplicemente.

-Chi?- domandò Kakashi.

-Sasuke..- sussurrò il biondo, singhiozzando.

-Naruto cosa è successo?- chiese ansioso il Maestro.

-Si stava facendo la doccia, io sono andato in cantina a prendere la colazione ma poi mi sono ricordato che la porta ieri sera l'avevo chiusa, mentre oggi l'ho trovata aperta. Così sono corso qui per vedere se tutto andava bene e quando sono arrivato, Sasuke era sparito. In bagno c'era solo questo. Lo stava usando lui per asciugarsi..- singhiozzò disperato il giovane Uzumaki.

-E' sangue.- commentò Kakashi, dove aver analizzato la macchia.

-Già..- confermò Naruto.

Sakura si era portata le mani sulla bocca, stupita e preoccupata. Si avvicinò al compagno di squadra e lo abbracciò.

-Vedrai che sta bene.. Sasuke non è il tipo da arrendersi facilmente.- disse decisa l'amica.

Naruto si aggrappò a lei, distrutto.

-Vado a parlare con l'Hokage. La missione di oggi è annullata, non m'importa cosa dirà. Dobbiamo trovare Sasuke e abbiamo bisogno di aiuto. Innanzitutto serve il fiuto di un cane ninja, per capire se c'è qualche traccia di odore.- disse Kakashi.

-Potremmo chiedere a Kiba. Secondo me sarebbe felice di darci una mano.- propose Sakura.

Kakashi annuì. -Hai ragione. Allora vado a chiedere a lui, Hinata e Shino una mano. Prima però devo avvisare Tsunade.- E se andò.

 

***

 

-Quindi Sasuke è stato rapito?- chiese la donna, guardando Kakashi sorpresa.

-Esatto.- rispose il jonin.

-E' strano..Lo sai vero?- domandò l'Hokage.

-Sì. E' molto strano. Sasuke non si sarebbe mai fatto rapire così facilmente, senza dare l'allarme e senza ferire il rapitore. E' impossibile che lo abbiano portato via così facilmente.- confermò Kakashi.

-Quindi o se ne è andato via di sua spontanea volontà o il suo "rapitore" era una persona che conosceva e che gli ha dato un buon motivo per seguirlo.- concluse la donna.

-E il sangue?-

-Sono solo due gocce, probabilmente è dovuto ad un piccolo graffio. La cosa che mi preoccupa e un'altra. In fondo lui ci ha già traditi una volta, l'abbiamo perdonato convinti che si era pentito, ma se non fosse così? Se fossimo caduti in una trappola?-

Kakashi annuì. -Credete che ci abbia traditi di nuovo. In effetti è strano tutto questo. Ma non mi spiego il sangue. Se avesse voluto farci credere di essere stato rapito e ferito,per farci cadere in una trappola, avrebbe dovuto lasciare su quell'asciugamano molto più sangue.. Sasuke lo sa benissimo, non avrebbe mai commesso un errore di questo tipo, se avesse avuto intenzione di farci credere in un rapimento. Perciò non capisco cosa significhi questa cosa. E' stato rapito davvero? Se sì, chi è stato? Ci ha traditi? Vuole farci cadere in una trappola? Non capisco. Eppure ero davvero convinto dei suoi sentimenti per Naruto. Che abbia preso in giro anche lui?- meditò il jonin, confuso e arrabbiato con sé stesso per non riuscire a capire.

-Secondo me, Sasuke ama veramente Naruto. Questo non vuol dire che non ci abbia traditi di nuovo. Però credo nei sentimenti che li legano. Dobbiamo capire cosa sta succedendo. Avevi già spiegato i dettagli della missione che avreste dovuto intraprendere oggi? Sarebbe un bel guaio se sapesse i particolari del piano, e avesse deciso di tradirci. Era una missione importante, se Sasuke è un traditore e sta dalla parte di quelli di Alba, il villaggio è in grave pericolo.-

-No, non avevo ancora detto nulla ai ragazzi. Ero andato da Naruto proprio per quello.-

-Bene.-

-Cosa facciamo?- domandò Kakashi.

-Vai a chiamare Kiba, Hinata e Shino. Vedete se riuscite a scoprire qualcosa in casa di Naruto. Poi verrete tutti qui e mi aggiornerete. Insieme decideremo cosa fare.-

-Bene.-

-E.. Kakashi. Naruto è troppo coinvolto sentimentalmente per ragionare in modo obbiettivo. Non deve capire che crediamo in un possibile tradimento di Sasuke. Deve pensare che l'unica cosa che ci importa è di salvarlo. Okay?-

-Ho capito. Agli altri però devo spiegare la situazione. Il villaggio è in pericolo, dobbiamo stare attenti e concentrarci al massimo.-

-Certo, basta che Naruto non lo venga a sapere. Ora vai, ci vediamo più tardi. Portami buone notizie.-

-Lo spero.- rispose il jonin, prima di uscire dalla stanza a grandi passi.

 

***

 

-Non sento niente. A parte l'odore di Sasuke e Naruto, qui non c'è proprio nulla..- mormorò serio Kiba, accarezzando distrattamente l'animale accanto a lui.

Sapeva che quello voleva dire solo una cosa: Sasuke era uscito dalla stanza di sua spontanea volontà, nessuno l'aveva rapito. Questo significava che probabilmente era davvero un traditore.

-Ma è impossibile! Come può non esserci l'odore di nessuno, se è stato rapito?- urlò Naruto.

"Vuol dire che non è stato rapito.." pensò Sakura. "E' davvero un traditore? Ha davvero mentito a tutti per poi abbandonarci a passare dalla parte del nemico? Come può aver abbandonato Naruto di nuovo..?" si chiese ansiosa. Se Sasuke avesse abbandonato davvero Naruto un'altra volta, il giovane biondo probabilmente non sarebbe riuscito a superare la cosa. Non era riuscito ad arrendersi la prima volta, nonostante il moro l'avesse fatto soffrire così tanto, ora che Sasuke l'aveva illuso, dicendogli di amarlo e di appartenergli, come avrebbe fatto Naruto ad andare avanti? Non ce l'avrebbe fatta. Ed era proprio questo che preoccupava la giovane.

-Annusa l'asciugamano! Magari trovi qualche traccia lì. Magari il sangue non è di Sasuke ma del rapitore! Annusalo!- supplicò Naruto.

Kiba lo fece, doveva far credere all'amico che l'unica cosa che importava era ritrovare Sasuke. Akamaru abbaiò e il giovane si fermò, sorpreso. Tutti lo fissarono, in attesa di spiegazioni.

Kiba li guardò, esterrefatto. -Questo sangue non è di Sasuke..- disse.

Naruto si rilassò. -Come è possibile..?- continuò Kiba. -Non c'è nessun odore estraneo qui dentro!- Kakashi osservò la stanza, pensando. -Kiba.. l'odore si sentirebbe se una persona si materializzasse solo per pochi secondi, per poi scomparire nuovamente portando via con sé qualcun'altro? Cioè.. se qui ci fosse stato qualcuno, ma solo per pochi secondi, l'odore si sentirebbe comunque oppure no?- domandò.

-Probabilmente no. Dovrebbe stare nella stanza per più tempo. Però è impossibile ugualmente. L'odore di Sasuke parte dal bagno e arriva fino al letto, è lì che l'odore è più forte, ciò significa che è lì che Sasuke è stato per l'ultima volta. Probabilmente il “rapitore” - disse lanciando un'occhiata eloquente al Maestro Kakashi,  -era in bagno, Sasuke l'ha visto ed è uscito dalla stanza, forse per chiamare aiuto..-

-Sasuke tiene i kunai vicino al letto, così da essere pronto a tutto se dovesse succedere qualcosa durante la notte.- annunciò il biondo.

Kiba annuì, nonostante non fosse per niente convinto. Non poteva dirlo, perché Naruto era presente, ma la scia di odore era chiara. Quando un ninja combatte, o è anche solo spaventato o agitato, il suo odore si riempie di chakra e quindi capire la dinamica dei fatti diventa semplice. In quella stanza c'era l'odore del moro, ma nient'altro. Perciò non aveva lottato. Il fatto che potesse essere spaventato, neppure lo valutò, un Uchiha Sasuke spaventato da qualcosa -o qualcuno- non riusciva proprio ad immaginarselo. Perciò c'era poco da dire. Sasuke era uscito da quella stanza di sua volontà.

Aprì la bocca e continuò il discorso. -Per rapirlo, avrebbero quindi dovuto passare per la porta, prenderlo e andare via. Un'operazione che si compie in più, di qualche secondo.. E poi l'odore dovrebbe essere rimasto sugli oggetti da lui toccati.. Quindi dovrei sentire qualcosa sulla maniglia della porta, invece nulla.-

Kakashi rifletté.

-Probabilmente Sasuke è stato rapito dal capo di Alba.- annunciò.

Naruto sobbalzò. -Pensi che Madara..?- sussurrò.

-E' probabile. L'hai vista la tecnica che usa per teletrasportarsi ovunque no? E anche il modo con cui "cattura" le persone, intrappolandole dentro di sé.. Sono quasi sicuro che si tratti di lui.-

-No.- sentenziò Naruto.

Tutti si voltarono a guardarlo.

-Perchè no?-

-Perchè se fosse stato Madara a rapirlo, teletrasportandosi in bagno, la porta avrebbe dovuto essere chiusa quando io sono sceso in cantina. Invece era aperta. Questo significa che in casa c'era già qualcuno. E che ha aspettato che io uscissi per rapire Sasuke. Se fosse davvero Madara, che bisogno aveva di aprire la porta?-

Kakashi lo osservò, aveva ragione. -Magari è stato Sasuke ad aprire la porta.. Non possiamo saperlo.
-Impossibile. Siamo stati a letto tutto il tempo e quando la sveglia ha iniziato a suonare ci abbiamo messo tre o quattro minuti per riuscire ad alzarci, da tanto eravamo stanchi. Ho dovuto tirargli un calcio per farlo alzare..E poi è andato subito in bagno, non ha potuto avvicinarsi alla porta, ne sono sicuro. Né tanto meno è uscito durante la notte.- chiarì il giovane.

A questo punto si intromise Kiba.

-Neanche questa versione quadra. Se fosse entrato qualcuno in casa e poi avesse aspettato che tu ti allontanassi per rapire Sasuke, dovrebbe esserci una traccia del suo odore. Deve aver aspettato per parecchio, non è possibile che non senta nulla. Perciò è da scartare anche questa ipotesi.-

-Non ci capisco niente..- commentò Hinata. Shino annuì, d'accordo con la compagna di squadra.

-Kiba..- mormorò Naruto.

-Mh?-

-E' possibile che.. si insomma.. è possibile che due persone abbiano lo stesso odore?-

-No.-

-...ed è possibile assumere l'odore di qualcun' altro?-

-....non credo..- sussurrò il ragazzo, pensieroso.

Kakashi sobbalzò. -Ma certo! Deve essere così.. però l'unico capace di usare quella tecnica è..- Kakashi sbiancò vistosamente. -Dobbiamo andare da Tsunade subito.- annunciò.

 

***

 

-.. perciò mi sono ricordato che esiste una tecnica in grado di copiare l'odore. E solo un uomo in grado di usarla. Hai capito a chi mi riferisco vero?- Kakashi abbassò il volume della voce, mentre pronunciava le ultime parole. Tsunade annuì, sbiancando e abbassando lo sguardo.

-Chi è?- domandò Naruto, serio.

-Non ti riguarda. Naruto, tu sei escluso dalla missione. Starai a casa e non provare a discutere. Non ho alcuna intenzione di cambiare idea, perciò mettiti l'animo in pace.-

-Tsunade-baa-chan..- iniziò Naruto. Ma Tsunade lo interruppe.

-Ti ho detto che starai a casa. Dirò a Yamato di controllarti, Shizune chiamamelo per favore.-

Naruto s'inginocchiò ai piedi della donna.

-Onorevole Quinto Hokage del Villaggio della Foglia, vi chiedo di permettermi di partecipare alla missione. Proteggerò i miei compagni e farò tutto quello che posso per finire la missione in modo da non mettere in pericolo nessuno, farò tutto quello che il Capitano Kakashi mi dirà di fare e non mi opporrò alle sue decisioni. Però fatemi partecipare..- supplicò Naruto.

Tsunade fissò il ragazzo inginocchiato davanti a lei.

-No.- esclamò.

Naruto se lo aspettava, Baa-chan era così testarda.

-Allora non ho altra scelta..- mormorò.

-Fermatelo!- urlò Tsunade.

-Taju Kage Bunshin no Jutsu!- replicò Naruto.

 

***

 

Dopo mezz'ora di lotta, Naruto si sedette sul pavimento dell'ufficio dell'Hokage. Lui e le sue copie erano riuscite a bloccare tutti i presenti, costringendoli alla resa. -Naruto, ti rendi conto di cosa stai facendo?- chiese esausta Tsunade. Sapeva che la forza del Kyuubi era enorme, ma non immaginava che fusa insieme alla forza e alla volontà di Naruto, potesse diventare tanto potente. In fondo lei era il Quinto Hokage, dannazione! -Hai disubbidito ad un ordine dell'Hokage, lo hai immobilizzato e le tue copie lo tengono prigioniero. Sai di essere appena diventato un traditore, vero?- continuò.

Naruto si prese stancamente la testa tra le mani.

-Hai appena rinunciato a.. tutto. Te ne rendi conto vero, Naruto?- chiese. Poi iniziò ad urlare, furiosa e delusa. -Non eri tu che dicevi di voler diventare Hokage? Non eri tu che urlavi in continuazione che volevi essere accettato da tutti e volevi diventare il ninja più potente del villaggio? Non dicevi che avresti fatto di tutto per riuscire a diventare l'Hokage più forte di tutti? Eh, Naruto? Non eri tu?!- Naruto piangeva, protetto dalla mani che gli coprivano il viso.

-Naruto!- urlò la donna.

-..sei mai stata innamorata, baa-chan?- mormorò Naruto.

Tsunade trasalì. Certo che era stata innamorata, lo era tutt'ora anche se sapeva che non avrebbe mai più potuto vederlo. Lo amava ancora nonostante tutto e sapeva che lo avrebbe amato per sempre. Dan.

-...cosa vuoi dire?- chiese, sapendo già cosa intendesse il giovane.

-Io ho sempre voluto diventare Hokage. Quando le persone intorno a me mi guardavano con disprezzo e paura, quando sentivo i discorsi della gente che dicevano di starmi lontano perchè ero un mostro, un disgraziato che andava disprezzato, quando tutti mi evitavano, l'unica cosa che mi dava la forza di andare avanti era il mio sogno di diventare Hokage, per riuscire a dimostrare a tutti il mio valore..- disse il ragazzo.

-.. E sei disposto a rinunciare? Sei disposto a diventare il traditore del villaggio invece che il suo capo? Per cosa Naruto?!- Naruto non rispose subito, prese un respiro e si buttò.

-...il Maestro Jiraiya mi ha raccontato di Dan, lo sa? Come può non capire quello che mi spinge a fare questo..? Se è stata innamorata davvero non può non capire.. Non avrebbe fatto di tutto per salvare Dan? Non avrebbe sacrificato anche la sua vita, per proteggerlo e salvarlo? Io.. io senza Sasuke non sono niente.. E' stato il primo a vedermi come persona e non come Volpe a nove code. E' stato il primo che ha capito il mio valore.. E' stato il primo che mi ha fatto provare sentimenti tanto forti.. Il primo che mi ha considerato un essere umano, il primo che mi ha sorriso, che mi ha sfidato, che mi amato! Non è stato il mio primo amore, no. Sakura è stata la prima. Però non ho mai provato per lei i sentimenti che mi legano a lui. E' una forza che da energia, voglia di vivere e positività! Senza di lui, baa-chan, io non potrei mai e poi mai, vivere. Figuriamoci diventare Hokage. Se voglio diventare qualcuno nella vita, devo avere al mio fianco Sasuke.. Non posso immaginarmi una vita senza di lui.. Come puoi non capire? Eh, baa-chan? Io amo questo villaggio e tutti i suoi abitanti, più di quanto tu non possa capire. Però amo Sasuke di più. Semplicemente perchè lui è l'altra parte di me stesso. Quella che amo di più di me. Sasuke è..pft. E' tutto. Se non riesce a capire questi sentimenti, baa-chan, significa che lei non è mai stata davvero innamorata. Io voglio un bene infinito a tutti voi che siete in questa stanza e non potete immaginare quanto mi faccia soffrire questa cosa. Ma non posso abbandonarlo.- la sua voce si incrinò leggermente quando pronunciò l'ultima parola. -So che pensate che sia una trappola. So che pensate che Sasuke ci ha ingannati e ci ha voltato le spalle, tradendoci. Lo so perfettamente. Ma so anche che vi sbagliate. Se avesse deciso di tradirci e avesse deciso di andarsene, me l'avrebbe detto in faccia, non è un vigliacco. Mi avrebbe detto che da quando è tornato, dopo aver ucciso Itachi, non ha fatto altro che prendermi in giro, che era tutta una menzogna, che il suo cuore era stato completamente consumato dall'odio e dalla vendetta, mi avrebbe detto che sono un idiota per avergli creduto e poi se ne sarebbe andato, mi avrebbe voltato le spalle e sarebbe corso via, lasciandomi a guardarlo scappare, piangendo e con il cuore spezzato. Ma non l'ha fatto. Perchè non ci ha traditi. Io credo in lui, credo nel nostro amore e credo che adesso stia pensando ad un modo per scappare dai suoi rapitori, se non l'ha già fatto, e poter correre da me, per darmi dell'idiota, per dirmi che sono uno stupido per aver fatto quello che ho fatto. Voi non lo conoscete. Non potete capire come è fatto veramente.. Solo a me è stata data l'opportunità di scoprire il suo vero io. E non potete capire quanto questo mi renda felice..- concluse Naruto.

L'Hokage, Shizune, il Maestro Kakashi, Sakura e gli altri ragazzi lo fissavano sbalorditi. Naruto era davvero disposto a sacrificare tutto ciò che aveva e tutto ciò in cui credeva, per riuscire a salvare Sasuke. Il suo Sasuke.

-Parliamone..- disse Tsunade, non sapendo ormai più cosa dire.

-Baa-chan.. se lei si trovasse al mio posto cosa farebbe? Se Dan fosse stato rapito e stesse per essere ucciso.. Lei starebbe qui a parlare, oppure andrebbe a cercarlo, rischiando la sua vita per lui? Non andrebbe contro tutto ciò che ama e contro tutto ciò in cui crede per lui?- domandò il giovane, guardandola negli occhi.

-E' una pazzia.. Se fosse davvero un traditore, metteresti in pericolo la vita di migliaia di innocenti!- rispose la donna, urlando stancamente.

-Non hai risposto, baa-chan..- fece notare Naruto.

-Smettila di chiamarmi così.-

-Rispondimi.-

-.... farei tutto ciò che posso per riuscire a salvarlo. Darei la mia vita per lui.- bisbigliò esausta Tsunade.

-E il mio corpo, il mio cuore e la mia anima.- concluse Naruto.

-Grazie baa-chan. Tra mezz'ora le mie copie scompariranno.- disse alzandosi e avviandosi verso la finestra. La aprì e un attimo prima di buttarsi giù, con gambe a penzoloni, voltò la testa e concluse il suo discorso.

-Vi voglio bene a tutti quanti. Perdonatemi, se potete.-

E si lanciò nel vuoto.

 

***

 

Nell'ufficio dell'Hokage ci fu assoluto silenzio per molti minuti. Alla fine Tsunade prese la parola. -Dove credete sia andato? Non avevate indizi da quanto ho capito..-

-Probabilmente ha capito tutto, Tsunade. Dopo lo scontro con Kiba all'esame dei chunin, Naruto mi ha chiesto molte cose sulle tecniche che aveva visto usare al compagno. Era molto curioso e colpito che Kiba avesse un olfatto così sviluppato.. Ci siamo messi a discutere sulle varie tecniche in cui l'olfatto veniva usato, tra le altre cose. Ora che ci penso, mi aveva già fatto quella domanda. "è possibile assumere l'odore di qualcun'altro?" Forse l'ha ripetuta in modo che io capissi.. Comunque è sicuro che ha capito. Sta andando da lui sicuramente.-

-Ma è matto?! Non può andare da lui, senza una buona squadra, senza un piano e senza idee! E' un suicidio! Quel tipo vuole vendetta, non si fermerà senza averla ottenuta!- replicò sgomenta la donna.

-Esattamente. Sta andando dritto verso la sua condanna a morte.-

 

***

Era una pazzia, lo sapeva. Ma non poteva certo lasciare il compagno nelle mani di quel tipo. Non sapeva che faccia aveva, da dove veniva o cosa avesse fatto nella sua vita. Sapeva solo che era una persona crudele. Non poteva lasciare il compagno nelle mani di quell'essere. Naruto si mise a correre più velocemente, saltando da un albero all'altro. Non aveva pensato neanche per un istante che Sasuke avesse potuto tradirlo. Ormai lo conosceva meglio di sé stesso e sapeva che non lo avrebbe mai fatto. Le gambe gli facevano malissimo, l'allenamento del giorno prima lo aveva distrutto. Continuò a correre però, anzi accelerò anche la corsa. Doveva vedere Sasuke, sapere che era vivo e stava bene. Si inoltrò nel fitto bosco. Ricordava bene quando Kakashi gli aveva raccontato di un giovane che era in grado di assumere l'aspetto, l'odore e la voce di chiunque.

Lo ricordava perfettamente, era una cosa che lo aveva impressionato molto. Anche Naruto riusciva ad assumere l'aspetto chi chi voleva, era facile. Bastava usare la Tecnica della Trasformazione che insegnavano all'Accademia. La tecnica che usava questo tizio però era differente. Diventava davvero te. Era una tecnica che metteva i brividi, proibita. Chi la usava infatti non solo poteva avere il tuo volto, le tue capacità e le tue caratteristiche. Aveva accesso anche ai tuoi ricordi. Tutto ciò che ti apparteneva, diventava automaticamente anche suo. Segreti, ricordi, ogni cosa non era più un mistero. Sapeva tutto di te. Naruto si era chiesto spesso, durante gli anni passati, cosa si provasse a diventare un'altra persona. La cosa lo terrorizzava e lo eccitava allo stesso tempo. Neanche a dirlo, aveva sempre voglia di fare a cambio con Sasuke. Anche quando era innamorato di Sakura, il suo pensiero finiva sempre con l'andare da Sasuke. Ormai mezz'ora era passata, perciò sapeva che molto probabilmente il Maestro Kakashi e gli altri erano sulle sue traccie. Aveva cercato di confondere il suo odore per non farsi trovare, ma non era sicuro che Kiba e Akamaru cascassero nei suoi trabocchetti. Anzi, era una possibilità molto remota. Chissà se lo avrebbero mai perdonato. Chissà se lui stesso sarebbe mai riuscito a perdonarsi. Il suo sogno, fin dalla nascita, era stato quello di diventare Hokage e ora aveva mandato all'aria tutto. Eppure non riusciva a pentirsene. Aveva rinunciato al suo sogno, certo. Ma per raggiungere e salvare la sua unica ragione di vita. Sorrise al pensiero del momento in cui avrebbe dovuto dire a Sasuke quello che aveva fatto. Sicuramente lo avrebbe preso a pugni. Se lo immaginava, i suoi occhi neri che lo guardavano come se davanti avesse la persona più stupida del pianeta, immaginò la sua mano che lo schiaffeggiava e, non poté evitarlo, inevitabilmente immaginò anche mentre il compagno lo accarezzava. Il tocco leggero e delicato di quella preziosissima mano mentre infilava la sue dita nei suoi capelli, la sua voce che gli sussurrava cose dolci, come aveva fatto quella stessa notte, prima di addormentarsi, prima che quest'incubo avesse inizio.

-Sasuke..- sussurrò. Voleva vederlo, voleva stringerlo, accarezzarlo, baciarlo. Voleva essere suo, voleva che l'altro fosse suo. Voleva che diventassero un'unica persona. Era terribile stargli lontano. Aveva mai amato il suo cuore prima di Sasuke? Probabilmente no. Il sentimento che aveva provato per Sakura non era neanche un millesimo di quello che ora lo legava a Sasuke. -Mi manchi da impazzire..- mormorò.

All'improvviso sentì un rumore alle sue spalle. "Sono già qui?!" chiese ansioso. Si girò di scatto ma dietro di lui non c'era nessuno.

"Che cavolo..?" Ormai era vicino al luogo in cui si poteva trovare il rapitore di Sasuke. Provò a immaginare la sua faccia. Un tipo con un nome di quel genere doveva mettere i brividi. "Motozawa Yuzu". Gli faceva venire in mente un ragazzo basso, brutto e stupido. E invece era un tipo furbo.

Probabilmente si era "trasformato" in Naruto e questo irritava il ragazzo in una maniera incredibile. D'altronde Kiba era stato chiaro. “A parte l'odore si Sasuke e Naruto, qui non c'è proprio nulla.” aveva detto dopo aver ispezionato la casa del biondo. -Quel bastardo si è finto me per portare via Sasuke e poterlo prendere alle spalle di sorpresa.. Lo ha ingannato usando la mia faccia! E adesso conosce tutto di me. I miei pensieri, i miei ricordi, i miei segreti..- La rabbia lo impossessò completamente. Pregò che quello fosse il posto giusto, il nascondiglio di Motozawa. Ricordava di aver chiesto a Kakashi dove viveva, durante quella lontana conversazione, e il jonin gli aveva raccontato di quel posto, quella grotta stretta che rivelava, se si entrava, una gigantesca stanza in cui si poteva tranquillamente vivere.

Naruto si fermò. Era arrivato.

 

***

 

-Ragazzi, dobbiamo fare in fretta! Naruto è in grave pericolo.- annunciò l'Hokage, in testa al gruppo. Il discorso di Naruto l'aveva scossa, aveva quindi deciso di perdonare il giovane e, possibilmente, di riuscire a salvargli la vita. Erano partiti tutti insieme. Lei, Kakashi, Sakura, Kiba, Hinata, Shino...a loro si era aggiunto anche il Maestro Yamato.

Shizune l'aveva lasciata al villaggio, lasciandole il compito di controllare e proteggere il villaggio, in sua assenza.

-Tsunade, perchè avete deciso di perdonare quell'idiota?- domandò Sakura.

-Cioè, non che non ne sia felice! Naruto è il mio migliore amico e Sasuke è il mio compagno di squadra e..beh, lo sapete tutti che lo amo, perciò sono contenta della scelta di andare a recuperarli! Però non capisco perchè abbiate deciso di non abbandonarlo..- continuò.

Tsunade rimase in silenzio un attimo, riordinando le idee.

-Naruto è uguale a Dan, l'uomo che amavo e amo tutt'ora. Se fossi stata al posto di Naruto, avrei fatto la stessa cosa, perciò non riesco a biasimarlo. Voglio bene a quella testa quadra, dopotutto. Sono affezionata a lui.. non posso e non voglio abbandonarlo. Voglio fargli sapere che scegliendo l'amore non ha dovuto rinunciare ai suoi sogni.. Se si impegna può avere entrambi. Però gliela farò pagare per aver osato combattere contro di me.. Ha avuto il coraggio di tenermi ferma per mezz'ora.. Quando ce l'ho tra le mani lo stendo! Prima però vediamo di salvarli.-

 

***

 

La grotta era davanti al ragazzo, sembrava che lo guardasse, aspettando il suo arrivo. Naruto osservò il luogo davanti a sé, cercando di cogliere qualche segno di pericolo. Cosa poteva fare adesso? Era andato lì senza un piano, senza idee. Non aveva pensato che entrare semplicemente era impossibile. Cosa poteva fare? Entrare e chiedere se potevano restituirgli cortesemente Sasuke? Era ovviamente da escludere. Lo assalì la paura. Cosa doveva fare? I suoi dubbi vennero messi a tacere da una voce alle sue spalle.

-Entri o no?- chiese un uomo sulla trentina. Aveva il coprifronte del Villaggio della Foglia.

Naruto si allontanò di qualche metro, spaventato. L'avevano scoperto.

-Chi sei?- domandò Naruto.

-La domanda giusta è: chi sei tu?- chiese l'altro sogghignando.

-Non sono affari tuoi.- sibilò il giovane.

-Vero. Questa è proprio una frase da te, Naruto Uzumaki.-

Naruto sobbalzò.

-Come conosci il mio nome?-

Il tipo davanti a lui sorrise poi fece un segno con le mani che il giovane non seppe riconoscere, e pronunciò una frase. Stava attivando una tecnica che il giovane Naruto non conosceva. L'uomo venne ricoperto da una nuvola di fumo. Naruto cercò di vedere qualcosa sotto la nube ma non riusciva a intravedere nulla, perciò aspettò che il fumo sparisse. E quando accadde.. si ritrovò davanti se stesso.

-Che diavolo..? Allora Yuzu Motozawa sei tu.- disse, prima stupito, poi furioso.

-Bastardo, dimmi dov'è Sasuke.- continuò.

-Ehi, calmo. Prima parliamo un po' delle mie motivazioni.- replicò Motozawa, sogghignando.

-Motivazioni?- ripeté il biondo, confuso.

-Non penserai che non c'è un motivo dietro il rapimento del tuo amato.- rispose sorridendo l'uomo. Naruto arrossì violentemente.

-Sai, so perfettamente a cosa stai pensando. Posso sentire i pensieri delle persone che "copio". Per tutto il tempo in queste ore, ho ascoltato quello che pensavi. Che carino che sei Uzumaki! "Sasuke è tutto. Senza di lui non sarei niente." Sei un romanticone, eh? Sai, ho detto a Sasuke ogni parola che hai pronunciato, nell'esatto momento in cui le pronunciavi. Era molto colpito, il ragazzo. Gli è scappata una lacrima ad un certo punto, ci credi? Patetico. Ah! Ci sono rimasto parecchio male quando hai pensato che fossi un tipo basso, brutto e stupido. E' abbastanza offensivo.- mormorò nell'orecchio di Naruto.

-Cosa vuoi da me?- sussurrò il giovane.

-Voglio la mia vendetta. Tuo padre mi ha rovinato la vita il giorno in cui ha dato l'ordine di eliminare i ninja che pensava fossero dei traditori che avevano passato un'informazione falsa facendo morire molte persone. Peccato che quei ninja erano innocenti. Si è scusato molto, il tuo paparino, ha fatto di tutto per scusarsi. Ma come potevo perdonarlo? Aveva ucciso le persone più importanti della mia vita. E per errore. Pft. Sai quanto ho sofferto quando i miei genitori sono stati uccisi? No, non puoi saperlo. Ma lo scoprirai presto. All'inizio volevo obbligarti a tradire il tuo villaggio, per poi farti soffrire un pò e infine ucciderti. Ma ora ho cambiato idea. Soffrirai molto di più se ti tolgo la "ragione della tua vita". Uccidere il tuo caro Sasuke, mi ispira molto di più.-

Naruto era un blocco di pietra, completamente immobile.

-Mh? Cosa dici? Secondo te se lo faccio mi abbasso al livello di tuo padre? E' vero, costringerei te a soffrire quanto ho sofferto io. E la cosa mi piace.-

"Legge davvero i miei pensieri!" -Ovvio. Te l'avevo già detto no?-

-Ti prego... Non fare del male a Sasuke.. Ti supplico..- biascicò Naruto.

"Se gli dovesse succedere qualcosa morirei anche io.."pensò.

-Questo mi fa venire ancora più voglia di ucciderlo. Non ti stai aiutando. E non stai aiutando neppure lui.-

Naruto iniziò a piangere. -Ti prego..-

-Natsuki, Nishiki, Mahito. Portate il ragazzo.- ordinò l'uomo, ignorando il giovane che piangeva davanti a lui chiedendo pietà. Tre uomini uscirono dai luoghi dov'erano nascosti ed entrarono nella grotta.

-Ora vedrai il tuo Sasuke per l'ultima volta.- disse divertito a Naruto.

Il ragazzo pianse più forte, "ti prego, ti prego, ti prego.." singhiozzò mentalmente e nella realtà.

I tre tipi tornarono, Sasuke con loro. Era messo maluccio ma era vivo. Per ora. Un singhiozzo gli squarciò il petto. Era bellissimo. Nonostante quello che stava succedendo, lui continuava a essere sé stesso. Guardava intorno a sé, per trovare un modo per scappare. Il biondo però vedeva che era irritato e che non riusciva a capire cosa potesse fare. Aveva braccia e gambe legate, i suoi aguzzini dovevano trascinarlo con la forza. Chissà a quale strano jutsu lo avevano sottoposto. Non aveva modo di sfuggire, Naruto poteva capirlo dallo sguardo che il moro aveva. Ma il biondo non poteva accettare che il suo amore venisse ucciso. Non poteva permettere che quel meraviglioso sorriso,quando raramente si faceva largo sul suo volto, si spegnesse.

-Dimmi cosa vuoi. Farò qualunque cosa. Vuoi che tradisca il villaggio? Lo farò. Vuoi torturarmi? Fallo. Vuoi uccidermi? Accomodati. Ma lascia andare Sasuke. Ti prego..- supplicò Naruto. Sasuke doveva vivere, a qualunque costo.

"Sasuke, Sasuke, Sasuke.."

Il moro, quando sentì la voce di Naruto si voltò di scatto e spalancò gli occhi, sgomento e preoccupato. “Perchè diavolo è venuto?! Non ha capito che era una trappola?! Doveva lasciarmi qui e salvarsi!” urlò mentalmente.

-Certo che lo ami proprio, questo tizio. Perchè?- domandò curioso Yuzu. Naruto lo guardò confuso. Non sapeva leggere nella sua mente? Non aveva i suoi ricordi? -Perchè è Sasuke..- rispose il biondo, pronunciando il nome del compagno come se fosse la cosa più bella e preziosa del mondo. E, in effetti, per lui era proprio così.

-Non capisco proprio cosa ci trovi in lui. Sei strano Naruto Uzumaki.- replicò l'uomo. Chiamò uno dei tre ragazzi e gli disse di tenere fermo Naruto. Poi si avvicinò a Sasuke e lo schiaffeggiò con tutta la forza che aveva. Naruto urlò, disperato, cercando di andare dall'amato, cercando di liberarsi dalla stretta del tizio dietro di lui. Ma questo lo teneva stretto, per non farlo scappare. -Sasuke!!- urlò. Il moro alzò la testa e guardò l'uomo che l'aveva rapito con uno sguardo carico d'odio. Poi guardò Naruto e chiese: -Stai bene?-

-Sasuke.. Sasuke..- mormorò Naruto.

-Naruto guardami!- urlò Sasuke.

Ma Naruto non era più lì, era in un altro luogo, dove regnava solo il dolore.

-Certo che è messo male..- ghignò Motozawa.

-Naruto!- insistette il moro.

-Pft. E' andato, non può sentirti. Sai, pensavo che avrebbe raggiunto questo dolore solo una volta che tu fossi morto. E invece ci è arrivato con uno solo schiaffo sul tuo bel faccino..- continuò.

-Naruto..- sussurrò Sasuke, disperato. Il suo Naruto stava soffrendo e la colpa era solo sua. Si era fatto ingannare da quel bastardo, si era lasciato usare come esca, contro la sua volontà ovviamente, ma era comunque colpa sua se ora Naruto si trovava lì.

-Naruto riprenditi. Naruto mi senti? Ascoltami Dobe! Maledizione!- urlò.

Naruto pensava al suo Sasuke. A quando la mattina si svegliavano insieme e l'altro gli poggiava le labbra sulle sue, mormorandogli un "buongiorno" senza staccarsi da quelle labbra che tanto amava. Pensava a quando gli sorrideva di nascosto, senza farsi vedere dagli altri, e gli faceva l'occhiolino. O al sorriso che gli rivolgeva quando Naruto gli mandava un bacio. O ancora ai brividi che provava quando Sasuke lo accarezzava, gli sfiorava la schiena, o gli passava la mano tra i capelli.. O a quando gli aveva detto che lo amava ed era suo.

-No.- disse Naruto.

-Mh? Si è ripreso?- domandò Motozawa.

-Non te lo permetterò.- rispose il giovane, alzando lo sguardo sull'altro.

E quello che vide Yuzu, fu uno sguardo carico di determinazione.

-Lascialo andare. Subito.-

-Altrimenti? Cosa pensi di fare? Leggo i tuoi pensieri, posso anticipare ogni tua mossa. E poi noi siamo in quattro, tu sei da solo. E sei un moccioso.-

Sasuke guardava Naruto, preoccupato. Aveva uno strano bagliore negli occhi, una scintilla che non ricordava di aver mai visto. Osservò il compagno, chiedendosi cosa avesse in mente. Naruto iniziò a tremare, scosso da violenti brividi. E Sasuke capì.

-Naruto no! Calmati, Dobe! Devi calmarti! Guardami! Naruto guardami!- urlò Sasuke al biondo.

Il demone della Volpe a Nove Code stava per prendere il controllo sul corpo di Naruto.

-Naruto! Naruto calmati! Guarda, sto bene! Visto? Non c'è nulla di cui preoccuparsi! Quindi calmati Dobe!- disse non sapendo come fare per calmare lo spirito della Volpe, che voleva impossessarsi del suo corpo. Naruto sentì la voce di Sasuke e provò davvero a calmarsi, ma la rabbia che provava, l'odio nei confronti di Motozawa, lo faceva fremere dalla voglia di ucciderlo.

-Naruto! No!- strillò Sasuke.

Motozawa non capiva cosa stesse succedendo, ma le urla del moccioso gli davano sui nervi. Gli diede un pugno nello stomaco.

-Ugh.- gemette Sasuke.

A Naruto uscirono tre code in un solo colpo. -Ma cosa diavolo..?- imprecò Motozawa. -Che roba è? E' un chakra impressionante.. Ma cosa sei?-

Yuzu era stato nascosto nella grotta per anni. Un giorno un vecchio conoscente lo era andato a trovare per informarlo che il Quarto Hokage aveva avuto un figlio, che ormai era diciotenne. Ma questo conoscente non sapeva del Demone racchiuso nel corpo del ragazzo. Motozawa aveva subito capito che uccidere il giovane sarebbe stata la sua vendetta. Perciò aveva architettato quel piano per ucciderlo. Ma le cose erano cambiate, prima aveva scoperto dell'esistenza di Sasuke e aveva deciso che sarebbe stato lui a morire , in modo da far soffrire il biondo Uzumaki, poi il moro si era intromesso, ferendolo e cercando di resistere al rapimento inaspettato. Ora questo. Un ragazzino ricoperto di chakra rosso pulsante, con la forma di una specie di animale a tre code.. Che cosa era quel ragazzo? Nella grotta era stato escluso completamente da tutto, perciò non sapeva che il villaggio della Foglia aveva una Forza Portante. D'altronde lui il villaggio l'aveva lasciato molto tempo prima che il Quarto Hokage morisse per salvare la vita al figlio..

Naruto, o per meglio dire il corpo di Naruto, si girò verso di lui e lo guardò. Poi ringhiò, furioso. Ormai il giovane era scomparso. Sasuke abbassò la testa, sconsolato. -Dannazione.. Dobe, torna in te, ti prego..-

Motozawa spinse il ragazzo contro un albero e lo legò, assicurandosi che il sigillo sul suo corpo fosse attivo. Tutto a posto, il sigillo che immobilizzava il moro era perfettamente funzionante. Rendeva quel ragazzo strafottente nient'altro che una bambola di pezza nelle loro mani. Totalmente inutile e inerme. Poi prese un kunai nella mano e disse ai compagni di andare da lui. Una volta vicini, i quattro iniziarono a discutere su quale tecnica usare per uccidere il ragazzo-mostro che avevano davanti. Una volta decisa la strategia, attaccarono.

Durò molto la lotta, non ve la narrerò perchè altrimenti questa storia non finirebbe più, vi sia dato sapere solo che durò a lungo e che i tre compagni di Motozawa morirono quasi subito, sotto la potenza del Kyuubi. Quando l'Hokage arrivò insieme a Kakashi e gli altri, Yuzu Motozawa aveva appena conficcato il suo kunai nel petto di Naruto.

 

***

Kakashi non si ricordava più dove fosse il nascondiglio di Yuzu, l'aveva completamente rimosso dalla memoria. Provarono a cercare in molti luoghi, ma tutti si rivelavano sbagliati. Kakashi maledisse la sua memoria più volte, quel giorno.

La persona che ricordò il vero nascondiglio alla fine fu Sakura. Naruto una volta le aveva raccontato di un uomo capace di impossessarsi del corpo, i ricordi e la voce di chiunque volesse. Dov'è che aveva detto che viveva? Un luogo strano, che gli dava una sensazione di chiuso e oscurità..

-Una grotta!- esclamò Sakura quando ricordò.

E Kakashi capì. -A sinistra!Siamo vicini!- urlò. Si misero a correre più forti che potevano ma purtroppo quando arrivarono, la scena a cui si trovarono di fronte, spezzò i loro cuori.

Naruto, con cinque code, si stava accasciando sull'erba, un kunai nel petto. A qualche metro da lui, Sasuke legato ad un albero, piangeva disperato urlando il nome di Naruto.

Yamato corse da Naruto e con la sua famosa tecnica, rispedì il demone Volpe all'interno del corpo del giovane. Il biondo tossì, sputando sangue. Kakashi si occupò di Motozawa, insieme ai ragazzi. Tsunade intanto era andata a liberare Sasuke, che appena fu libero, corse dall'amato.

-Naruto! Naruto.. Naruto..- continuava a ripetere.

Il giovane aprì a fatica gli occhi. Quando vide Sasuke, sorrise.

-Stai bene.. meno male..- sussurrò, posandogli una mano sulla guancia, cercando di mandare via le lacrime che scendevano sul volto del suo amore.

-Naruto..- singhiozzò l'altro. Era la prima che piangeva così. Il dolore che che aveva provato in passato per il tradimento del fratello, la morte dei genitori, il scoprire la verità su Itachi solamente dopo averlo ucciso, non era nulla paragonato a quello che provava adesso.

-Sasuke.. perchè piangi? Siamo insieme no?- chiese Naruto a voce bassa. Sasuke rise. -Hai ragione. Siamo insieme Naruto, lo saremo per sempre.- singhiozzò.

-Ehi, Teme. Non devi piangere.. Preferisco quando ridi. Puoi sorridere per me? Per favore?-

Sasuke lo guardò. Erano gli ultimi momenti che stavano insieme, lo sapeva. Un singhiozzo gli divise il petto. Si sforzò di sorridere, in fondo era quello che voleva Naruto.

-Puoi fare di meglio..- mormorò il biondo.

Sasuke ci riprovò.

-Mh. Sasuke non ci siamo proprio..-

-Dobe, non ho nessuna voglia di sorridere. Non sorriderò mai più se tu mi lasci. Quindi non rompere.- tagliò corto il moro.

-Eheh..- ridacchiò il giovane biondo. -Questo è il mio Sasuke.. Però non capisco.. Perchè dovrei lasciarti? Non lo farò mai, Teme. Io ti amo.- continuò il ragazzo.

-Anche io ti amo Naruto. Anche io!- disse stringendo il giovane al suo petto.

Sakura si avvicinò chiedendo se poteva fare qualcosa, allungando le mani per salvare il suo migliore amico. Ma Tsunade la fermò, non c'era più niente da fare. Lacrime di dolore iniziarono scendere sul volto della ragazza e altre lacrime gemelle, ricoprirono i volti di tutti i presenti.

-Sasuke.. Posso chiederti un favore?- domandò Naruto.

-Tutto quello che vuoi.- promise il moro.

-Mi dai un bacio?- chiese.

Sasuke lo guardò e sorrise. Il sorriso che riservava solo a lui, il sorriso in cui racchiudeva i suoi sentimenti, l'amore che provava per quella creatura meravigliosa che era Naruto.

-Ah.. Ecco. E' questo il sorriso di cui parlavo.- commentò Naruto felice. Sasuke passò le dita tra i suoi capelli e si abbassò, poggiando le labbra su quelle del fidanzato. La lingua di Sasuke premette sui denti di Naruto, chiedendo il permesso di entrare, permesso che fu concesso immediatamente. Il moro sentì il sapore del sangue di Naruto, ma non ci badò.

Si baciarono con passione per qualche minuto, incuranti dei presenti, in fondo, quella era l'ultima volta che si vedevano..

-Sasuke.. quando saremo a casa voglio mangiare del ramen. Questa mattina alla fine non ho fatto colazione..- sussurrò Naruto, appena si staccarono l'uno dall'altro.

-Pft. Va bene, Dobe. Te lo preparerò io, okay?- replicò il moro, piangendo.

-Mh.. va bene.. Sasuke ho tanto sonno, voglio dormire, posso?- domandò.

Sasuke ricominciò a singhiozzare. -Certo, amore. Dormi pure, quando ti sveglierai sarò al tuo fianco.- rispose.

-Grazie. ..Sasuke?-

-Sì?-

-Mi piace come mi hai chiamato.-

-Anche a me piace. Ora dormi amore mio.-

-Sasuke?-

-Che c'è?-

-Ti amo- sussurrò dolcemente Naruto.

-Ti amo- ripeté piangendo Sasuke.

E poi il cuore di Naruto smise di battere.

 

***

 

-..Sasuke?- chiamò Sakura. Ormai erano dieci minuti che il giovane piangeva sul corpo del fidanzato, senza lasciarlo andare. -Devi lasciarlo, Sasuke. Dobbiamo tornare al villaggio.- continuò piangendo.

-Non posso..-

-Cosa non puoi?-

-Non posso lasciarlo..-

-Lui non c'è più Sasuke. Adesso è in un altro posto, non è più lì con te.-

-Non intendevo questo. Non posso lasciarlo perchè le mie braccia non riescono a muoversi..-

-Sasuke..-

La ragazza si avvicinò, aiutando il moro a staccarsi dal corpo senza vita di Naruto.

-Perchè, Sakura?-

-Perchè cosa?-

-Perchè è successo questo?-

-...non lo so.-

-Non è giusto..- disse singhiozzando il giovane.

-No. Non è giusto.-

-Era la cosa più bella che avevo.. Era l'unica ragione per la quale mi svegliavo e mi alzavo la mattina.. Era la mia vita, Sakura. Come posso fare senza..?-

-Sasuke, mi dispiace! Mi dispiace!-

-....-

Iniziarono a piangere insieme, abbracciati stretti l'uno all'altra.

-Sakura? Mi vuoi bene?- chiese Sasuke.

-Certo che ti voglio bene.-

-Quanto bene mi vuoi, Sakura?-

-Perchè?-

-....ti prego. Ti prego, dammi un kunai.-

Sakura sobbalzò a quella strana richiesta.

-Perchè vuoi un kunai?-

-....-

-Sasuke?-

-...io non posso vivere senza Naruto.-

Sakura ci mise un pò a capire.

-Cosa?! Te lo puoi scordare!- urlò.

Tutti si girarono. -Non ti permetterò ti ucciderti! Naruto vorrebbe vederti vivere, vorrebbe vederti felice!- continuò ad urlare, tra le lacrime.

-Come posso essere felice senza di lui? Seriamente, Sakura. E' impossibile.-

-No! Ho appena perso il mio migliore amico, non permetterò che anche l'altra persona più importate per me muoia! No! Non ce la posso fare!-

-Sakura.. Ti ringrazio. Anche io ti voglio bene e mi dispiace di averti fatta soffrire in passato e farti soffrire adesso. Ma non posso..- gli si spezzò la voce, per colpa dell'ennesimo singhiozzo. -Non posso vivere senza di lui. Ti prego, permettimi di raggiungerlo. Voglio abbracciarlo e baciarlo e dirgli quanto lo amo. Ti prego fammi andare da lui..- la supplicò il moro.

Sakura lo strinse forte. -Sasuke, non posso.. Non posso..-

-Ti prego..-

Tsunade e Kakashi si avvicinarono.

-Sasuke, sei sicuro di volerlo fare?- chiese Tsunade.

-Voglio andare da Naruto.. per favore..- supplicò implorante.

Kakashi osservò la scena, poi si avvicinò e si sedette accanto al giovane Uchiha. Gli prese la mano e vi infilò un kunai all'interno. -Mi mancherai, moccioso.-

-Pft. Lei no, invece.-

Si guardarono e sorrisero. -Grazie, Maestro Kakashi.-

-Dì a quella testa quadra che gli vogliamo bene pure a lui.-

-Lo farò.- promise.

Sakura abbracciò forte Sasuke.

-Ti amo Sasuke. Mi mancherai tantissimo..- singhiozzò.

-Ti voglio bene Sakura. Perdonami se puoi.-

-Non ti devo perdonare nulla. Dì a Naruto che gli voglio bene e che non vedo l'ora di mangiare di nuovo del ramen con lui..-

-Va bene.-

Tsunade guardò il giovane. -Il villaggio della Foglia oggi perderà due ninja valorosi e fondamentali. Naruto sarebbe stato un ottimo Hokage, diglielo.-

-Lo sa già. Comunque glielo dirò.-

Hinata, Kiba e Shino, salutarono il compagno, piangendo anche loro.

-Ci mancherai, Uchiha.-

-Anche voi ragazzi. Kiba, stai vicino ad Hinata per favore, oggi ha perso la persona che amava...- proprio come lui. Le differenze però erano due. Sasuke ora stava per raggiungerlo, lei no. Naruto amava il moro e non lei. -Stalle vicino.- ribadì nuovamente. Avrebbe avuto bisogno di molto sostegno. La guardò e gli sembrò improvvisamente più fragile del solito, gli occhi erano quasi completamente chiusi a causa delle lacrime, le mani tremanti che cercavano un appoggio sulla vita del compagno di squadra accanto a lei. E sempre in quegli occhi, orgoglio del clan Hyuga, vide tanto, tanto dolore.

-Certo.- promise Kiba.

-Sasuke-kun?- chiamò la ragazza con la voce piena di sofferenza. Se la sua voce era così, come doveva essere quella del moro in quel momento..?

-Sì?-

-Puoi dirgli che mi mancherà? E che lo amo e lo amerò sempre con tutto il cuore?-

-Certo, Hinata.-

-Grazie..- singhiozzò.

-Adesso noi andiamo, ragazzo.- annunciò Tsunade.

-Sì.-

La donna si chinò su Naruto e gli accarezzò la guancia. -Quando ti raggiungerò ti riempirò di calci nel sedere. Una baa-chan non dovrebbe mai sopravvivere al nipote..- disse.

Sasuke sorrise. -Secondo me vivrà nel terrore.-

-Lo spero- replicò la donna.

-Prenditi cura di lui- aggiunse poi.

Il moro annuì.

Tsunade gli diede un bacio su una guancia. -E prenditi cura anche di te.-

Sasuke annuì nuovamente, sorridendo. Tra poco avrebbe rivisto Naruto.

-Ciao.- dissero tutti in coro.

-Arrivederci.- rispose loro Sasuke.

Il gruppo finse di andarsene, e si nascose dietro una roccia.

-Cosa stiamo facendo?- domandò Sakura, in lacrime. Kakashi la abbracciò.

-Aspettiamo.-

-Cosa?-

-Di poterli seppellire insieme.- rispose triste il Maestro.

Sasuke guardò il viso dell'amato e sorrise. Sembrava che dormisse. Era così bello, Naruto. Il giovane si avvicinò al viso del fidanzato e baciò con forza le sue morbide e fredde labbra. -Ti amo, Dobe. Sto venendo da te, aspettami.- disse dolcemente. Poi strinse il kunai che sembrava

pulsare nella sua mano. "Perdonami Sakura.."pensò. -Ti amo, Naruto.- mormorò alzando il kunai.

-Ti amo- ripeté, conficcandoselo nel cuore.

 

**

Epilogo ~

 

 

Dove aveva messo il libro di matematica? Si ricordava di averlo poggiato accanto alla pianta, sulla scrivania, dopo aveva smesso di studiare. Eppure non c'era. "Oh cavolo! L'avevo messo qui. Fai mente locale..Ieri dopo aver studiato, ho chiuso il libro e..? Vediamo.. sono andato in bagno e poi sono sceso in cucina a bere. Poi mamma mi ha chiesto se avevo finito i compiti e mi ha detto che se volevo poteva controllarli.. Certo! Ho portato il libro in cucina e me ne sono andato a dormire!" pensò il ragazzo. Scese velocemente in cucina, dove la madre lo aspettava con la colazione.

Il libro era lì, sul tavolo, che lo aspettava.

-Eheh.. ti ho trovato- disse contento.

-Hai preparato la cartella? Oggi hai il compito di storia, mi raccomando. Vedi di prendere almeno la sufficienza.- commentò la madre, augurandosi che il figlio si impegnasse.

-Mh. Ci vediamo dopo.- replicò il giovane, afferrando lo zaino che aveva appoggiato sulla sedia e prendendo una fetta di pane imburrata.

-Ma come? Vai già via?- domandò stupita la donna.

-Devo correre! Devo vedere Hibino, vuole presentarmi il cugino prima che inizi la scuola.. Dice che si è trasferito da lui ieri e non conosce la città. Perciò, visto che saremo in classe assieme, voleva presentarmi. Sai, in modo che il poveretto conosca almeno qualcuno! Ci vediamo!- urlò scappando via il ragazzo. Doveva vedere l'amico nel parco che si trovava di fronte alla scuola. Era curioso di conoscere il suo nuovo compagno di classe, si chiedeva che tipo sarebbe stato. Rallentò, trovandosi ormai all'entrata del parco. Non vedeva nessuno, perciò si sedette su una panchina, finendo di mangiare la fetta di pane e aspettando Hibino.

-Ehi!- urlò qualcuno. Il giovane si girò e si trovò davanti l'amico.

-E' un'ora che ti chiamo! Sei sordo per caso?! Cavolo, eravamo laggiù, come hai fatto a non vederci?- domandò il ragazzo, con il fiatone.

-Non è colpa mia se sei così basso che è difficile notarti.- mormorò l'altro.

-Cosa hai detto?!- sbraitò il giovane Hibino. Era il più basso di tutta la scuola e questo lo faceva infuriare. L'amico, sapendolo, non perdeva occasione per provocarlo.

Qualcuno alle sue spalle si mise a ridacchiare. I ragazzi si girarono a osservarlo. -Giusto.- disse Hibino. -Lui è mio cugino.- presentò.

L'amico non ascoltava, era totalmente rapito dal giovane che si trovava davanti. Era un ragazzo bellissimo, non sapeva perchè, ma provò una strana sensazione di nostalgia. Aveva voglia di piangere. L'altro ragazzo lo guardava nello stesso modo, provando le stesse emozioni.

-Beh?- chiese Hibino.

-Uh, si scusa. Ciao!- commentò il cugino.

-Ciao..- mormorò il ragazzo, confuso. Cos'era quello strano sentimento che provava?

-Quindi saremo compagni di classe. Ti siederai vicino a me vero?- continuò, cercando di essere amichevole. Il cugino di Hibino annuì, raggiante. Meno male, era un ragazzo amichevole. Il giovane era spaventato, anche se mai e poi mai l'avrebbe ammesso. Si trovava in una città che non conosceva, doveva frequentare una scuola nuova, con compagni nuovi. Era felice di avere qualcuno come il ragazzo con cui stava parlando, vicino. Il cugino allungò la mano.

-Piacere, Sasuke.- disse deciso, sorridendo.

L'altro lo guardò e allegro rispose: -Piacere, Naruto.-

-Perchè ho la sensazione di conoscerti da sempre?- domandò il ragazzo moro.

-Non ne ho idea, ma provo la stessa cosa. Come se in un altra vita fossimo fratelli o qualcosa del genere.. E' imbarazzante da dire, ma quando ho visto la tua faccia mi è venuta voglia di piangere.- ridacchiò il biondo.

-Anche a me.- replicò Sasuke.

I due giovani si guardarono, provando una sensazione d'affetto fortissima.

-Andiamo a scuola adesso.. Sasuke viene dall'Hokkaido, è impossibile che vi siate già visti prima, idioti.- commentò Hibino. Non l'avrebbe ammesso, però era contento che i due fossero così amichevoli l'uno con l'altro. Era un pò preoccupato, d'altronde Sasuke non era famoso per essere socievole.. I ragazzi annuirono.

-Allora andiamo.- disse Naruto.

Sasuke sorrise. -Penso che non sarà tanto male vivere qui, alla fine.- Naruto rise. -Ehi, Teme! Che ne dici di una sfida? Chi arriva ultimo al cancello della scuola, deve pagare il pranzo.- sfidò Naruto.

-Come mi hai chiamato? Accetto la sfida, Dobe. Dovrai pagare il mio pranzo e ti avviso che avrò mooolta fame.- sghignazzò il moro.

-Pronti, attenti..- cominciò Naruto.

-Via!- terminò Sasuke.

E iniziarono a correre, ridendo. Vinse Sasuke, ovviamente.

 

***

 

I due divennero migliori amici, erano inseparabili. Un giorno, qualche anno più tardi, Sasuke si avvicinò all'amico, mentre se ne stavano seduti accanto ad un albero in fiore ad osservare il tramonto.

-Ehi, Dobe.. Non credi che i ciliegi in fiore siano la cosa più bella del mondo?- domandò.

-No. Sono la seconda cosa più bella del mondo.- rispose tranquillo Naruto.

-E qual è la prima?- chiese curioso il moro.

-Tu.- mormorò l'amico.

Sasuke lo guardò e sorrise. -E' vero. I ciliegi sono secondi.. Però al primo posto ci sei tu, non io.- disse Sasuke guardando Naruto negli occhi. Il biondo prese la mano dell'amico e la strinse.

-Credo di essermi innamorato di te.- commentò, osservando il cielo.

-Davvero? Quando?- chiese Sasuke.

-Probabilmente da sempre..- mormorò il biondo.

-Già. Probabilmente da quando ci siamo visti la prima volta..-

-Secondo me anche prima. Ho sempre avuto l'impressione di conoscerti da sempre.-

-Come se fossimo destinati ad amarci..- sussurrò il moro, stringendo più forte la mano di Naruto.

Il biondo lo osservò, i capelli neri che svolazzavano, scompigliati dal vento, il viso di quella bellezza devastante.

-Anche tu..?- domandò Naruto, piano. Sasuke capì cosa voleva dire.

-Sì. Ti amo anche io, Dobe.-

Naruto arrossì, felice. -Posso baciarti Sasuke?- chiese timido, dopo un attimo di esitazione. Il moro si girò ridendo. -Devi chiederlo?-

E si baciarono.

Un bacio casto, dolce. Poi però la lingua di Sasuke premette sulle labbra di Naruto, intenzionata a non accettare un rifiuto, bramosa d'incontrarsi con la sua e Naruto la lasciò passare. Nonostante quello fosse il loro primo bacio, conoscevano perfettamente l'uno il corpo e i punti sensibili dell'altro. Si riconoscevano. Come se quella fosse la cosa più naturale del mondo, un gesto che i loro corpi erano abituati a fare.

Terminato il bacio si fissarono. E ricordarono tutto.

Naruto si mise a piangere, aggrappandosi a Sasuke.

-Mi sei mancato così tanto..- farfugliò.

Il moro lo strinse fortissimo, spaventato che l'altro potesse scomparire dalle sue braccia. -Anche tu, Dobe.- replicò. Naruto sorrise tra le lacrime, raggiante.

-Ti amo.- affermò.

-Ti amo.- ripeté il compagno.

-Non ci lasceremo mai più vero? Nulla ci separerà più, giusto?- domandò.

-Nulla. Staremo sempre insieme.- confermò il moro, tirando a sé l'amato e baciandolo nuovamente e con passione.

-Per sempre.- concluse Naruto.

  
Leggi le 9 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Red Fox