27/08/2011
5 recensioniPiranha
Che Eustass Kidd odiasse Trafalgar Law era cosa ormai risaputa.
Che se la facesse con lui era altrettanto noto.
Che i morsi di quel dottorino da strapazzo lo eccitassero era cosa invece ignota ai più.
Ed era meglio che tale rimanesse.
Stare con Law era come giocare alla Roulette Russa. Non si poteva mai sapere con cosa ti avrebbe colpito, in senso figurato, di volta in volta. Una sorpresa continua. Ma per quanto gli facesse puntualmente girare i coglioni come pale eoliche, Kidd doveva ammettere che il medicastro era un tipo interessante con le sue trovate fuori di testa.
Come starsene immersi fino al collo nel lago di una giungla tropicale. Assicurati a delle funi, ovvio. Ma, come diceva il doc, anche loro dovevano godersi la vita. Essere portatori del potere del Frutto del Diavolo non voleva dire che dovevano fare le monachelle di clausura a vita.
Kidd condivideva l'idea, o non si sarebbe mai avventurato in mare.
-Ahi!-esclamò il rosso quando avvertì distintamente qualcuno mordergli la coscia. Law riemerse beffardo, con quel suo sorriso melenso che Kidd avrebbe voluto strappargli via dalla faccia.
Ma non poteva.
Lo eccitava, no?
Altrimenti, non avrebbe esitato ad affogarlo, seppur in quel mezzo metro d'acqua in cui sguazzavano nudi come mamma li aveva fatti.
-Se hai un bel culo, non è colpa mia, Kidd.- rispose Law, saccente –E’ soffice soffice, come pan di zucchero. Dovresti brevettarlo come culo ideale o partecipare al concorso per "il culo d'oro". Vinceresti il primo premio di sicuro.-
E il capitano fu lì per lì per dimenticare tutti i suoi buoni propositi, quando sentì qualcuno addentargli il polpaccio. E fece per affogare definitivamente il caro signor Trafalgar, quando si accorse che questo era ancora davanti a lui in tutta la sua sensuale impudenza.
-Ugh... -gemette a denti stretti.
E Law sorrise.
-Oh, eccoli.-disse solo.
Allora Kidd alzò la gamba e strabuzzò gli occhi nel vedervi aggrappato un enorme pesce dall'aria non molto amichevole e dai denti dolorosamente conficcati nella sua carne.
-Trafalgar Law, questo come me lo spieghi?-disse ostentando una certa calma.
Law si pose il dito sul mento, tracciando cerchietti immaginari sull’irsuto pizzetto con lo sguardo fintamente vago.
-Credo che siano antenati dei Piranha. E che siano anche più aggressivi.-
-E tu ovviamente non lo sapevi, vero?- disse ancora Kidd, afferrando il pesce e stritolandolo nel pugno.
E Law spalancò gli occhi e la bocca per formare quella sua tipica espressione detta dell’“allocco rintronato” –Non penserai davvero che io possa averti trascinato fin qui conscio della presenza di questi pesci, vero?-
Kidd scosse le spalle.
-Non ti conoscerei se non lo pensassi.- rispose sornione.
E Law mise su il suo speciale sorriso da “lince subdola”.
-E tu mi conosci davvero bene, Kidd.-
Il rosso a quel punto l’avrebbe riempito di botte, ma il chirurgo gli indicò qualcosa alle sue spalle.
E quando si voltò, Kidd si scoprì circondato da centinaia di quei maledetti esseri dagli occhi rubino e i denti affilati come rasoi grezzi.
Law si mise le mani sui fianchi ossuti, sporgendo il bacino in modo sensuale.
-Pensavo di fare una bella zuppa di pesce, sai?- disse –Questi, inoltre, sono una specie rara che si riteneva estinta. E dicono anche che la loro carne sia molto buona.-
-E tu per una fottuta zuppa hai rischiato di farci uccidere entrambi?- sbottò il rosso, col sangue che gli defluiva copioso fra i flutti. Due pesci s’avventarono sulle sue gambe, ma fecero la medesima fine del primo che aveva osato addentarlo.
Spappolati dai possenti pugni del Capitano.
-Moriresti per mano di questi cucciolotti?- chiese franco Law.
Kidd spalancò gli occhi ambrati –Cu-cucciolotti?-
-Carini vero? Uno vorrei vivisezionarlo, perciò vedi di non fare stragi come al solito.-
-Chi ti ha detto che invece non me ne vado seduta stante?- esclamò afferrando la liana per issarsi in salvo. Un istante e un’enorme massa argentea schizzò fuori dall’acqua verdognola del lago.
La liana del Capitano si ruppe e gli rimase fra le mani solo una minuscola cima. Kidd finì sott’acqua per lo strattone ricevuto e riemerse nero di rabbia.
-Cosa cazzo era?!- sbottò sputando acqua.
-Mammina, credo.- disse Law, quasi divertito.
Aveva la Nodachi in pugno. Da dov’era piovuta?
-Serve altro, capitano?-
Era Penguin, da una roccia sopra le loro teste. C’era anche Killer, con le lame pronte al massacro.
Erano seminudi e, in teoria, prendevano il sole.
In teoria.
-No.- rispose Law e, mentre lo diceva, estrasse la lama dal fodero. Lentamente, con un sibilo di morte.
-Allora, Eustass Kidd, tremerai di paura o mi aiuterai a procacciare la nostra zuppetta di famiglia?-
Kidd sorrise, rassegnato –Tremare di fronte ad un branco di pesci mestruati?- domandò –Tsk, mi fanno più paura le tue assurde trovate.-
I pesci li avevano circondati in un maglio mortale.
Apparentemente i due capitani non avevano via di scampo, ma, anche senza Room la Nodachi era letale e, privo del suo magnetismo, Kidd era più brutale del solito. In nemmeno mezz’ora, le rive del lago furono sommerse da una pioggia di esanimi carnivori acquatici.
Mamma, papà e l’allegra cucciolata.
E Law e Kidd litigavano uscendo dall’acqua.
-Ti avevo detto di lasciarne uno vivo per la vivisezione!-
-E cos’ho fatto?!-
-Hai lasciato quella cosa lì!- urlò Law indicando un povero pesce tagliato a metà nel verso della lunghezza.
-Era vivo prima che provassi a farci il sushi!-
-Volevo un esemplare adulto!-
-E dirlo prima, no?!-
Penguin e Killer scossero il capo rassegnati.
Law rientrò in acqua a passo pesante –Ora mi toccherà aspettare gli zii!-
-Divertiti!- esclamò di rimando Kidd iniziando a raccattare i suoi abiti.
-Eustass mezza sega cacasotto!- lo insultò il chirurgo.
E in Kidd l’orgoglio scattò come una molla.
-Non sia mai!- sbottò seguendolo armato di pugnale.
E per un po’ furono occupati ad attirare l’attenzione di altri esemplari.
-Killer…- iniziò Penguin –Ti consiglio di piazzare la ten… L’HAI GIA’ FATTO?!- esclamò il moro trovandosi davanti agli occhi una tenda a righe bianche e celesti. Una rossa si ergeva più in là e il biondo trafficava con un pentolino di ferro sospeso sulla fiamma.
-Me lo immaginavo.- rispose, semplicemente –Ora ceniamo, o finiremo per restare a digiuno quando torneranno.-
E ben fecero.
Perché quando Kidd e Law uscirono dall’acqua gelida reggendo sulle loro teste gli enormi pesci divincolanti, erano così infreddoliti e tremanti che i loro subordinati furono costretti a far loro da baby-sitter per tutta la notte.
*
Questa fic è nata dopo aver visto il film Piranha 3d.
Una delusione. Era pieno di culi e tette. E manco fossero culi di bei maschiotti come Law e Kidd. Tsk...
Ho apprezzato giusto due cose: una scena shoujo ai sott'acqua (se avete visto il film sapete a cosa mi riferisco. Quel pezzo era abbastanza poetico, se leviamo le parti in cui i due tizi facevano i loro commentini porci) e uno dei personaggi, che con la sua disgraziata battuta ha dato il via alla fic.
A Kidd e Law va molto meglio, in effetti XDD