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Autore: Arleen    28/08/2011    1 recensioni
Prima storia che pubblico su EFP.
Scorgevo qualcosa di familiare in loro...
Improvvisamente un'ondata di dolore mi avvolse, la mia mente andò in panne, le mie gambe cedettero e caddi a terra.
Il telefono che tenevo in mano si poggiò al pavimento con un rumoroso tonfo.
Crash.
Le lacrime sgorgarono come fiumi dai miei occhi e sentivo le forze mancare.
Poteva davvero essere successo?
[…]
Tutto quello che vidi fu fuoco e polvere.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fire and Ashes


 
Seduta sulla battigia osservai il sole scendere sulle ultime case dietro il capo. 
Era bello vedere quella luce rossa ed intensa riflettere sul mare increspato dal vento, dava un senso di quiete e tranquillità alla mia giornata, togliendomi il peso ed il dolore.
Fino a quel momento non avevo mai riflettuto sugli ultimi avvenimenti che, improvvisamente, mi avevano cambiato la vita.

Tutto cominciò in una domenica di agosto, la tipica domenica in cui si fa la spesa, si rassetta la casa e, alla fine della giornata, ci si rilassa sorseggiando un drink sul balcone, assaporando la fresca brezza che antepone la sera.
Anche io cominciai la mia giornata nel solito modo, bevendo l'usuale caffè mentre mangiucchiavo una brioches alla marmellata.
Quel pomeriggio avrei dovuto tenere i miei nipotini nella casa sul mare, ma non potevo sapere quello che mi aspettava.
Feci una corsa al supermenrcato per prendere le ultime cose - quelle schifezze che solo i bambini possono mangiare -, mentre rimembravo a fatica le istruzioni di mia sorella lasciatemi per messaggio nella segreteria:
“Non dimenticarti i cioccolatini, caramelle, gelati e, all'occorrenza, una mazza di ferro per i momenti difficili...” disse parlando con tono ironico ma sfinito.

Tornata a casa, sistemati i gelati nel frigorifero e, godendomi gli ultimi attimi di pace, mi accorsi che era tardi e che di mia sorella, sempre precisa e puntuale, non ve ne era l'ombra.
Provai a chiamarla ma il cellulare era staccato, la segreteria telefonica continuava a ripetere le solite avvertenze e, dopo la quinta volta, i miei nervi cominciarono a friggere.

Chiamai a casa ma nessuna risposta.
Iniziai a preoccuparmi.

Casualmente accesi la televisione: la direttrice del telegiornale stava parlando di un  incidente appena avvenuto tra un tir ed un Pajero di media cilindrata. Non ci feci subito attenzione, la tipa parlava velocemente e le parole fluivano dalla sua bocca come un mare in tempesta.
Sullo schermo apparve una foto di una giovane donna, di media statura con una camicetta a fiori, gigli, ed i capelli biondissimi; poi comparve un'altra foto: due bambini abbracciati e sorridenti mentre stringevano un cagnolino che afferrava una palla.
Scorgevo qualcosa di familiare in loro...
Improvvisamente un'ondata di dolore mi avvolse, la mia mente andò in panne, le mie gambre cedettero e caddi a terra.
Il telefono che tenevo in mano si poggiò al pavimento con un rumoroso tonfo.
Crash.
Le lacrime sgorgarono come fiumi dai miei occhi e sentivo le forze mancare.
Poteva davvero essere successo?
[…]
Tutto quello che vidi fu fuoco e polvere.
   
 
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