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Autore: sophie97    28/08/2011    1 recensioni
La mattina seguente Semir è chiuso nel suo ufficio e Ben entra:«Semir, so che mi odierai, ma devo parlarti. Mi dispiace per quello che è successo ieri sera, davvero, e…» ma il collega lo interrompe:«Ben, non voglio neanche ascoltarti» e aggiunge «mi dispiace solo per la bambina.». Ben non insiste ed esce dall’ufficio.
Genere: Azione, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono le dieci di sera passate, e Semir è appena tornato a casa dopo una lunga e pesante giornata di lavoro. Si è infatti dovuto fermare al comando due ore in più (e ultimamente succede spesso) per scrivere rapporti, cosa che il poliziotto ha sempre odiato. Si accascia sul divano, stanco morto.

In  quel momento entra nella stanza Andrea, con Aida addormentata in braccio. Ha  il viso raggiante: «Ciao amore! Com’è andata oggi?».                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                      Semir non ha nessuna intenzione di muoversi dal divano:«Sono distrutto.» borbotta.
 Andrea si siede di fronte a lui. «Semir non hai impegni il prossimo fine settimana, giusto? Ha chiamato mia mamma, ci ha invitati in campagna con la bambina, ho detto di si.».
 Semir assume un’espressione a dir poco scocciata:«No, di nuovo? Non ne posso più! Uno dei pochi week-end che ho liberi dovrei passarli con tua madre?».                                
 «Eh dai,non fare così…ormai ho detto di si!» replica Andrea ma Semir non sembra voler sentir ragioni:«Ti costava tanto avvertirmi prima di prendere una decisione?».
Andrea comincia a perdere la pazienza:«Ho provato a chiamarti cinque volte in ufficio, era sempre occupato.».                                                                                                          
«Sai, io ho il brutto vizio di lavorare!» ribatte Semir alzando la voce.                            
 «Non urlare o sveglierai la bambina!» con queste parole Andrea porta la figlia nella sua cameretta e torna dal marito:«Quanto ti costa stare un po’ con mia madre, si può sapere?»                                                                                                                     
 «Andrea, da quando ci siamo sposati non facciamo altro che fine settimana con tua madre!» sbotta Semir ma Andrea trova subito da ridire:«Magari perché tu non ci offri niente di meglio!».                                                                                      
 Semir si alza dal divano sbuffando:«O magari perché tu non sai apprezzare quello che vi offro! Non puoi stare sempre attaccata a tua madre, non sei più una ragazzina!».          
«E tu non puoi dirmi come dev’essere il mio rapporto con mia madre!». Andrea si alza ed esce dalla stanza.
Semir prende la giacca e si dirige verso la porta. «Dove vai?»chiede Andrea.                                                                                                      
 «A fare due passi»risponde il marito senza neanche girarsi per poi chiudersi la porta alle spalle.
All’una e mezza di notte Semir non è ancora tornato a casa e Andrea chiama Ben, che risponde con voce assonnata:«Pronto?».                                                                               
«Scusa per l’ora Ben, ma non so cosa fare! Semir è uscito di casa alle 10.30 e non è ancora tornato!».                                                                                                                
  Ben sbadiglia ma si affretta a rispondere:«Tranquilla Andrea, arrivo.». Si veste, prende la macchina e poco dopo è davanti alla casa di Andrea, che lo accoglie in lacrime. «Cos’è successo?» chiede Ben «Ho fatto il più velocemente possibile!». Andrea e Ben si siedono in cucina.
«Grazie per essere venuto. Io e Semir abbiamo litigato, poi luise n’è andato e non risponde neanche al cellulare!» spiega Andrea tutto d’un fiato.                                                                                                                      
  «Non preoccuparti, conoscendolo sarà andato a dormire al comando.» la tranquillizza il poliziotto «perché avete litigato?».                                                                                                
  «Perché non vuole passare il fine settimana con mia madre…ma non è questo il punto» racconta lei «in questo periodo litighiamo molto spesso, lui non c’è mai,fa sempre straordinari, pensa solo al lavoro.»                                                                            
 «Capisco.» Ben fa una breve pausa poi continua «Semir è molto preso dal lavoro, è vero, ma sono sicuro che ti vuole bene! E poi…come farebbe a non volertene? Sei una donna meravigliosa!».                                                                                         
 «Grazie Ben. Ora ti lascio andare, è tardissimo.».
Andrea accompagna Ben alla porta e sulla soglia quest’ultimo la saluta:«Buona notte. Domani parlerò io con Semir. Se vuoi parlare non esitare a chiamarmi e ricordati che io per te ci sono sempre.».                        
 I due rimangono a fissarsi negli occhi per qualche istante poi, improvvisamente, si baciano.
 
 
La mattina dopo in caserma Ben trova il collega già seduto alla scrivania. Si sente profondamente in colpa per quanto accaduto la notte prima ma decide di fare finta di niente ...                                                                                                                         
  «Ehi socio! Come mai già al lavoro?» chiede.                                                                      
«Oh Ben! Non ti ho sentito arrivare» risponde Semir continuando a scrivere.                          
«La Englarth vuole che andiamo in autostrada, c’è un camion che va come un pazzo sull’A16.» annuncia Ben e ben presto i due si trovano in macchina…   
 «Qualche problema Semir?» domanda il collega.                                                                    
«Ho litigato di nuovo con Andrea» risponde Semir «E ho dormito in caserma.».             
  Ben finge di essere sorpreso:«Come mai?» ma Semr gli pone un’altra domanda:«Secondo te io penso poco alla mia famiglia?». «Non credo che…» la conversazione viene interrotta da una brusca frenata: un camion aveva infatti appena sorpassato senza freccia…«Accellera Semir! Deve essere quello di cui parlava il capo!». C’è uninseguimento in piena regola che causa una lunga fila di incidenti. Lo stesso camion finisce ribaltato. L’autista viene portato in caserma e poco dopo…               

«Ben! Semir!» Susanne ha novità per i colleghi:«Ha chiamato la scientifica e indovinate un po’? Il camion trasportava 25kg di cocaina nascosta tra ceste di frutta e verdura!». «Wow» commenta Ben «forse sarebbe il caso di fare una chiacchieratina col conducente, com’è che si chiama Susanne?»                                                                      
 «Hans Berger, è già nella stanza interrogatori» risponde la ragazza. Ben entra nella stanza,mentre Semir e la Englarth ascoltano da fuori. Il conducente però non sembra voler dire una parola. «Pensi che parlerà?» chiede il commissario a Semir.                         
 «Non lo so…non penso.» risponde il poliziotto.                                                                                      
 «Va tutto bene Gerkhan? Qualche problema?» chiede lei, ma il collega si affretta a rispondere:«Si,si,tutto bene».
Dopo quasi due ore Ben esce dalla stanza interrogatori:«Ha parlato!». Semir lo guarda come se fosse un alieno:«Miracolo!». Ben continua:«È stato incaricato di trasportare la droga fino al magazzino di BonneStrasse. Non sa il nome del trafficante, quello che lo ha contattato ma dice che non è sicuramente lui il boss. Forse può fare un identikit.». Susanne e l’autista fanno l’identikit e poco dopo…  «Robert Keile, precedenti per spaccio di droga,Catter Strasse,18.» annuncia la segretaria. «Grazie Susanne!». Ben e Semir si dirigono a casa del criminale. Bussano e una voce risponde dall’interno:«Chi è?». «Polizia!». Si sentono dei rumori provenire dalla casa e i poliziotti entrano, riuscendo appena in tempo ad ammanettare Keile prima che possa scappare. «La pagherete cara. LUI adora le vendette personali.»minaccia l’uomo prima di venire interrogato. Dall’interrogatorio non si ricava niente, e verso sera…                  
«Io vado, ho finito il turno, tu non vieni socio?» chiede Ben al collega.                       
«Ho il turno di notte Ben,te ne sei dimenticato?» risponde Semir.                              
«Ah giusto! A domani!».

Ben esce dalla caserma e chiama Andrea…                                                                                
«Pronto?»                                                                                                                      
 «Ciao Andrea,sei libera stasera?»                                                                                           
  «Si Aida è con la nonna perché?»                                                                                            
 «Ti passo a prendere tra mezz’ora,ti porto a cena fuori.»                                              
«Ma Ben…cosa dici? Io…»                                                                                                           
 «Voglio parlarti un po’ della tua situazione, è importante.»                                                  
«Ma non…e va bene,ciao.»
Poco dopo Ben si trova davanti a casa del collega e trova Andrea ad aspettarlo sulla porta. «Ciao Ben, hai parlato con Semir?».                                                                 
 «No» risponde il poliziotto «mi dispiace per ieri sera…».                                                          
 «No Ben, è colpa mia, scusa».                                                                                                 
  I due vanno a cena fuori e terminato il pasto decidono di fare una passeggiata sotto le stelle. Parlano del più e del meno, di argomenti sempre più personali, e al momento di salutarsi, finiscono di nuovo per baciarsi appassionatamente al chiaro di luna.
 
 
Il giorno dopo Ben arriva in caserma ed entra nell’ufficio della Englarth:«Buongiorno capo! Sa dov’è Semir?» chiede.                                                                                              
 «È andato nel magazzino di Bonne Strasse a fare un sopralluogo. Mi ha detto di dirti di raggiungerlo lì.»                                                                                                            
  «Ok vado, arrivederci».
Al magazzino…«Semir! Sono arrivato!» urla Ben. «Alla buon’ora!»si sente rispondere e poi Semir compare da dietro uno scaffale:«Si può sapere come fai ad essere sempre in ritardo?».                                                                                                             
 «È un vizio di famiglia. Trovato qualcosa?».                                                                               
 «No niente» risponde Semir «ma ora ti saluto,vado a casa.».                                            
 «Come vai a casa?» chiede Ben stupefatto.                                                                      
 «Sveglia! Ho fatto il turno di notte! Rientro alle due!» esclama Semir per poi sparire dentro alla sua macchina.

A casa il poliziotto spera di farsi perdonare dalla moglie…«Ciao Andrea!». Ma lei lo accoglie con la stessa espressione di due sere prima…«Non credere che io abbia dimenticato la nostra ultima conversazione.».                                                                    
 «Lo so,hai ragione» ammette Semir «ma ho deciso di venire con voi in campagna da tua madre.».                                                                                                                            «Non serve più,ci andiamo da sole.» risponde Andrea.                                                   
 «Pensavo ti facesse piacere» dice Semir.                                                                       
 «Infatti mi avrebbe fatto piacere» continua lei «ma il problema è un altro; il problema è il tuo lavoro! Per te è più importante di qualsiasi altra cosa.».                                                            
«Ancora con questa storia?».                                                                                                           
 «Si Semir, ancora con questa storia. Non hai mai tempo per la tua famiglia.».                             
 «Ma sono un poliziotto!» ribatte Semir.                                                                            
 «Anche Ben è un poliziotto!» si lascia sfuggire Andrea.                                                            
 «Cosa centra Ben ora scusa?» chiede Semir sospettoso.                                                           
 «Lui per esempio non farebbe così.» afferma la moglie.                                                        
 Semir è sempre più sorpreso:«E che ne sai?».                                                                    
 «Ieri sera sono uscita con lui.».                                                                                                                         
In quel momento entra nella stanza Aida con una bambola in mano:«Papà, vieni a giocare con me?» chiede.                                                                                                   
 «Certo, arrivo».                                                                                                         
 La discussione è chiusa.

Durante il pomeriggio in caserma…                                                                                         
«Semir! Ho una novità!» esclama Ben andando incontro al poliziotto.                                 
«Si, anch’io.» risponde il collega con tono meno convincente.                                                               
«Dimmi!» fa Ben con aria interessata.                                                                                              
«Sei uscito con Andrea…potevi anche dirmelo.»                                                                            
«Aveva bisogno di conforto.» si giustifica Ben.                                                                                   
«Si, immagino.».                                                                                                                                 
 «Eh dai Semir! Che c’è di male?».                                                                                                                                                  
 «Niente…io non ho detto niente.».                                                                                                               
«Ma hai pensato. Vuoi sapere la mia novità?» Ben cerca evidentemente di deviare il discorso.                                                                                                                                                    «Sentiamo.»                                                                                                                               
«Al magazzino ho trovato un proiettile e l’ho portato alla scientifica. Dalle anlisi è risultato che appartiene ad un’arma registrata, di un certo Gustav Merkel. Susanne sta controllando.» spiega il poliziotto e in quel momento Susanne li interrompe:«Rühr Strasse 31/25».                                                                                                            
 «Bene, andiamo a controllare.» dice Ben.                                                                             
 «Puoi andare tu? Devo scrivere un sacco di rapporti e penso che tornerò a casa di nuovo alle undici.» risponde Semir.                                                                                            
 «Va bene, tanto non penso ci sarà, non può essere così poco furbo da starsene a casa sua. Se non trovo niente torno direttamente a casa, a domani!» e Ben si avvia verso l’uscita. Come previsto non trova niente di interessante.                                                                                                                             
 Semir finisce prima del previsto,verso le 9.30. Torna a casa. Entra e si dirige verso la cucina, ma si ferma sulla soglia a bocca aperta, non crede ai suoi occhi: seduti al tavolo ci sono Ben e Andrea che si baciano.
Ben vede il collega e si allontana da Andrea, cerca le parole giuste:«Posso spiegare…io…».
Semir è fuori di sé:«Puoi spiegare? Spiegare cosa? Anche adesso la stai ‘’confortando’’?».                                                                                                               
 Andrea si intromette, insicura:«Semir, calmati, Ben non…».                                                  
«Calmati un corno! Uno che torna a casa prima del previsto per chiedere scusa alla moglie e la trova che si bacia col suo migliore amico dovrebbe essere calmo?».                         
 «Forse questo non sarebbe successo se tu…»ma Andrea viene interrotta dal marito prima di terminare la frase:«Ah, adesso è colpa mia?» Semir butta per terra una bottiglia di vino, che si rompe in mille pezzi.                                                                                 
 In quel momento esce Aida dalla sua stanza:«Perché fate tanto rumore? Non riesco a dormire…oh! Zio Ben!» e la bambina gli salta in braccio.                                                               
«Non me lo sarei mai aspettato questo da te, Ben.» dice Semir al collega prima di andarsene.

La mattina seguente Semir è chiuso nel suo ufficio e Ben entra:«Semir, so che mi odierai, ma devo parlarti. Mi dispiace per quello che è successo ieri sera, davvero, e…» ma il collega lo interrompe:«Ben, non voglio neanche ascoltarti» e aggiunge «mi dispiace solo per la bambina.». Ben non insiste ed esce dall’ufficio.

Poco dopo entra la Englarth:«Buongiorno.».                                                
 «Buongiorno»risponde Semir.                                                                                                       
 Il commissario continua:«Susanne ha scoperto che Merkel ha una proprietà poco fuori Colonia. Dovreste andare a controllare.».                                                                                    
«Non può occuparsene Jager?» chiede il poliziotto.                                                                                                                          
«Perché lo chiami per cognome? È successo qualcosa?»                                                             
«No, apparte il fatto che ieri sera l’ho trovato a casa mia che baciava Andrea.»                                     
«Cosa? Ben?» la Englarth quasi non ci crede.                                                                             
 «Si. Ben.»                                                                                                                                  
«Oh santo cielo!» esclama, per poi uscire dalla stanza.

Cinque minuti dopo Semir riceve una telefonata…                                                                                       
«Pronto?»                                                                                                                                                    
«Semir!» la voce di Andrea è rotta dalle lacrime «la bambina! Hanno rapito Aida!»                            
«Cosa? Dove sei?»                                                                                                                                         
 «Al parco giochi!»                                                                                                                      
«Non muoverti, arrivo.».                                                                                                          
 Semir esce di corsa dall’ufficio:«Ben, aiutami! Hanno rapito Aida!»                                                                   
«Cosa? Dove?» chiede sorpreso il collega.                                                                       
 «Al parco giochi! Muoviti!»
I due colleghi si dirigono a tutto gas al parco. Trovano Andrea seduta su una panchina, in lacrime e corrono da lei.                                                                                            
«Andrea! Com’è successo?»                                                                                                                
«Mi dispiace…stava giocando, è passata una macchina e…» Andrea non finisce neanche la frase e scoppia a piangere di nuovo.
In quel momento squilla il cellulare di Semir…  
«Pronto!?»                                                                                                                       
«Ciao Gerkhan, come va?»                                                                                       
 «Chi sei?»                                                                                                                     
«Sono Merkel e ho qui la tua bella figlioletta. Sembra proprio un angioletto, sarebbe un peccato doverla uccidere. Se venite a restituirmi il mio collega Keile, questo non succederà. Però dovete capire voi dove, infondo siete poliziotti! E mi raccomando, solo tu e il tuo amico.»                                                                                                        
 Il criminale non da neanche il tempo a Semir di rispondere e riattacca. Ben ha ascoltato tutta la conversazione. Semir sta fermo, immobile; non sa cosa fare, non sa dove cercare.                                                                                                                    
 «La casa in periferia! Semir, potrebbe essere lì!» dice Ben e, non ricevendo risposta, trascina il collega in macchina e parte a tutto gas.                                                                  
 «È tutta colpa mia» dice Semir fra le lacrime «Andrea ha ragione, è colpa del mio lavoro, non dovevo fare il poliziotto.»                                                                                           
«La troveremo.» sussurra Ben, e poi nessuno parla più per tutto il tragitto.                                     
Una volta arrivati alla prigione spiegano l’accaduto e dopo aver perso un sacco di tempo per convincere il direttore al rilascio del criminale, prendono Keile e si dirigono verso la periferia. Silenzio per tutto il viaggio. Dopo mezz’ora arrivano all’abitazione ed entrano con il criminale: trovano Merkel di fronte a loro, che tiene fra le braccia la bambina e le punta una pistola alla testa.                                                                                  
 «La lasci stare, è solo una bambina!» urla Semir.                                                                           
«Mandatemi il signor Keile e mettete giù le armi o l’ammazzo.» risponde il criminale. I poliziotti obbediscono. Poi ha luogo una sparatoria. Semir viene ferito e cade a terra mentre i due criminali scappano con Aida.                                                                                  
Ben corre dal collega:«Semir!»                                                                                    
 «Non è niente, seguili, salva la bambina.».                                                                             
Ben si lancia all’inseguimento dei criminali. Uno viene subito ferito ma Merkel continua a correre con Aida in braccio. Arrivano in un vicolo ceco. Merkel si fa scudo con il corpo della bambina:«Avanti spara, vediamo se hai una buona mira!».                                
Ben ha una paura terribile di sbagliare ma ha una sola possibilità. Spara. Chiude gli occhi. Si sente un tonfo, il criminale cade a terra senza vita.                                           
Aida corre da Ben in lacrime:«Zio Ben! Ho paura, dov’è la mamma?».
Ben la porta dal collega e lei e Semir si abbracciano come se non si vedessero da anni. Andrea li raggiunge; piange, ma questa volta sono lacrime di gioia!
Ben aiuta Semir ad alzarsi e quest’ultimo lo abbraccia:«Grazie socio».                        
«Semir, per ieri sera io…»                                                                                                     
 Ben viene interrotto dal collega:«Ben, non importa, so che non succederà più, per adesso devo solo ringraziarti perché hai salvato la vita di mia figlia, grazie.».                         
 Aida salta in braccio a ‘’Zio Ben’’e Andrea e Semir con un solo sguardo si chiedono scusa per quanto successo nei giorni precedenti.                                                           
Poi si baciano e…il caso è chiuso!
 

FINE!!! 

  
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