Ricominciai a correre verso la nostra casa nella radura, da Edward.
Quando arrivai lo trovai nello stesso luogo in cui lo avevo lasciato; un'ombra
schierata davanti a lui mi fece venire i brividi.
Era forse giunta la nostra ora?
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Stavamo lì, in attesa.
Il dolce rumore della pioggia accompagnava i nostri gesti appassionati
e lenti.
Eravamo soli, attorno a noi c'era il nulla, tranne quella nostra
piccola felicità
che dormiva a poca distanza da noi, nella sua stanza.
Edward mi passò delicatamente la mano tra i capelli
aggrovigliati,
mentre io, accoccolata nel suo petto marmoreo gli disegnavo cerchi con
la punta delle dita.
Nella nostra tranquillità qualcosa irruppe.
Edward corse subito alla porta di casa, pronto per un attacco immediato.
Non mi disse chi percepì.
In quel momento pensai solamente alla nostra creatura.
Renesmee si attaccò stretta a me, mettendo la testa pesante
ancora per il sonno
nell'incavo del mio collo.
Iniziai a correre verso casa Cullen .
Alla soglia Rosalie allarmata mi prese la bambina.
>” Presto entra” mi disse”
Carlisle ha già mandato Emmet e Jasper da Edward.”
>”No, io voglio andare da lui. Tu, Esme e Alice
proteggete Renesmee se necessario.”
Ricominciai a correre verso la nostra casa nella radura, da Edward.
Quando arrivai lo trovai nello stesso luogo in cui lo avevo lasciato;
un'ombra
schierata davanti a lui mi fece venire i brividi.
Era forse giunta la nostra ora?
Una volta al suo fianco mi circondò i fianchi con una mano.
Aprii la connessione tra la mia mente e la sua.
Nel frattempo l'ombra si mosse.
Dal suo movimento quasi impercettibile compresi che era come
noi, un vampiro.
Aveva una mantella nera come la notte munita di un cappuccio appuntito.
Edward sembrava conoscere l'individuo.
Mi mandò un messaggio mentale .
>”Bella estendi il tuo scudo mentale, é
Jane dei volturi”
Lo feci immediatamente.Conoscevo bene i poteri di Jane, o almeno
sapevo le sue abilità.
Jane si tolse il cappuccio.I suoi occhi erano rosso scuro. Cattivo
segno.
Edward iniziò a parlare.
>”Cosa ti porta qui?”
>”Semplicemente volevo fare un saluto a dei vecchi
amici.Aro ha bisogno dell'aiuto di
Carlisle.” disse con un sorrisetto diabolico.
>”Carlisle sarà felice di
riceverti.Sfortunatamente è fuori città in questo
periodo.
Confido che riferirai il tutto ad Aro.”
>” Certamente.Ma come ben sai Aro aveva regalato
qualcosa di molto prezioso
alla tua compagna. Non vorrete essere scortesi...”
>” No, infatti. Io e Bella saremo lieti di pagarti il
biglietto per tornare in Italia.”rispose
Edward pacato.
In quel momento Jazz e Emmet arrivarono, ma con un perfetto ritardo.
Jane li fulminò con gli occhi.
>”Come ben sapete c'è molta strada da
percorrere sino in Italia.
Sarei molto felice se potessi stare qui da voi per un po' di
giorni.”
Sapevo benissimo che Jane non era realmente venuta a fare una visita
“amichevole”,
anzi aveva tutt'altre intenzioni.
Probabilmente era qui per poter osservare la crescita di Renesmee;
d'altro canto
era la prima mezza vampira in tutti questi secoli... mi sarei stupita
anche io.
>”Ma certamente” risposi, quasi d'impulso.
Fece un breve cenno con la testa dal lungo collo e si
dileguò,
con un meraviglioso passo di danza, da dove era comparsa.
Edward assunse quell'aria tormentata che conoscevo fin troppo bene.
Per tutti gli anni della nostra relazione in cui ero ancora umana
assumeva
questa espressione ogni volta che ci frequentavamo.
Tornammo a casa.
Renesmee ci aspettava impaziente all'ingresso.
[…]
Alle 21.00 in punto si presentò Jane alla porta.
Alice con uno sguardo fugace si diresse ad aprire.
Carlisle abbracciò Esme e seguirono la figlia nel soggiorno
bianchissimo.
Li imitammo, ritenendo fosse la cosa più favorevole alla
nostra situazione.
>”Buona sera Jane.Da quanto tempo che non ci si
vede!”salutò cordialmente Carlisle.
>”Carlisle, Esme”disse
altezzosa.”Vi sono infinitamente grata di avermi
ospitato.”
>ӎ bello ricevere amici.Mi hanno detto che
Aro avrebbe bisogno del mio aiuto... Sapresti
dirmi di che si tratta?”rispose Carlisle nel modo meno
seccato possibile.
>”Ovviamente.Aro e il resto dei volturi vorrebbero
avere i servigi della figlioletta di Edward e Bella.”
La tensione aumentò di colpo nella stanza. Le mani mi
tremavano dalla paura.
Non avrebbero separato mai mia figlia da me ed Edward.
Di questo ne ero certa.