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Autore: floflo    28/08/2011    2 recensioni
Questa è una storia vera, e mentre la scrivevo mi è scappata anche qualche lacrimuccia, nonostante sia trascorso quasi un quarto di secolo, perche certe esperienze a un bambino possono fare molto male, o molto bene …
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ipocrisia

 


Questa è una storia vera, e mentre la scrivevo mi è scappata anche qualche lacrimuccia, nonostante sia trascorso quasi un quarto di secolo, perche certe esperienze a un bambino possono fare molto male, o molto bene …


E’ un sabato qualsiasi di fine inverno, o inizio primavera, una classe di prima media, ultima ora di lezione, religione.

Chi ha redatto l’orario delle materie settimanale deve essere stato mosso dalla pietà, sempre meglio di quel sadico che invece negli anni a venire ti avrebbe propinato matematica o latino, o peggio ancora, Dante.

A quell’ora di sabato è tutto un bisbigliare su dove andare a prendere il gelato nel pomeriggio, e sul cinema della domenica, rigorosamente spettacolo delle 14 e 30 con gli amichetti.

La prof è una signora abbastanza giovane, è anche simpatica, porta spesso una pantacalza e stivali che le arrivano al ginocchio, mentre sul viso tiene un paio di occhiali fumè.

A Chiara piace perché in classe legge sempre brani del “Piccolo principe”, e si parla di amicizia e buoni sentimenti.

Non è tediosa come suor Paola che le faceva lezione di religione alle elementari, e parlava di cose incomprensibili come fede, grazia, sacrificio, … e chi le ha mai conosciute?

La prof è seduta sulla cattedra come spesso fa dopo avere compilato il registro, Chiara si trova nel primo banco, proprio di fronte alla cattedra.

Il sole entra prepotentemente attraverso i vetri della finestra, è caldo, e i granelli di polvere danzano tra i raggi di sole come fossero fiocchi di neve, a Chiara piace osservarli mentre si posano dappertutto, anche sui capelli rossi della prof che intanto a iniziato a parlare.

- Bambini, vi siete mai chiesti come è nata la vita sulla terra?- dice.

Domanda interessante.

Prontamente Michele alza la mano.

- Dio ha creato l’universo, la terra e anche l’uomo!-

- Bravo, Michele!- esclama la prof – siete tutti d’accordo?-

Chiara si guarda intorno, è perplessa, “Possibile?” pensa.

I volti dei suoi compagni sono seri e annuiscono in coro. Ma Chiara non ci sta, e raccoglie la sfida, ha alzato la mano.

- Chiara, tu  sei d’accordo?- domanda la prof.

- No.- risponde con decisione.

- Non credi che dio abbia creato la terra e tutte le creature viventi?-

- No.- risponde timidamente, come avesse paura di contraddire l’insegnante.

- E allora come credi sia nata la vita sulla terra?- la incalza la prof.

- Beh, penso che sulla terra ad un certo punto si siano create le condizioni per la nascita della vita …, intendo dire negli oceani inizialmente …-

“Oh, mio dio! Ma perché mi sono messa in questa situazione! Come posso spiegare un concetto di cui conosco poco e niente…” pensa intanto Chiara mentre espone la sua teoria.

- Le particelle chimiche mescolandosi hanno dato origine alla vita…- dice sforzandosi di non impapinarsi mentre le guance avvampano.

- Quindi tu non credi in dio? Non credi che abbia creato l’universo?- dice la prof.

Chiara si guarda intorno sbigottita. “Perché nessuno dice niente?” si domanda.

I suoi compagni sono tutti sull’attenti, hanno facce sempre più serie, alcuni scuotono la testa.

Chiara raccoglie tutto il fiato che le è rimasto in corpo.

- No. Credo in dio, ma non penso che abbia creato tutto.- risponde in un soffio.

La prof forse è stupita, ma non lo dà a vedere, Chiara non riesce a vedere i suoi occhi attraverso gli occhiali fumè, ma aspetta disperatamente che le dica qualcosa, qualcosa che confermi la teoria che ha appena esposto.

Ma invece questa rivolge una domanda alla classe.

- E voi bambini, siete d’accordo? Qualcuno la pensa come la vostra compagna?-

I più tacciono, alcuni alzano la mano e rispondono quello che la prof vuole sentirsi dire.
- E’ stato dio!-

La bambina è sempre più sgomenta, non capisce, perché i suoi compagni la contraddicono?
E allora la lezione di scienze?

Cosa penserebbe la professoressa di scienze?

Forse ad alcuni dei suoi compagni non pare vero, la “secchiona”, quella che sta seduta di fronte alla cattedra e che alza sempre la mano per rispondere, la cocca della prof di italiano  ha preso un grosso granchio!

Chiara guarda la sua compagna di banco con aria interrogativa in cerca di conferme, ma anche lei si scansa, e dà ragione alla prof.

Improvvisamente si sente catapultata in un mondo ostile, di nemici travestiti da amici, vorrebbe trovare le parole per difendersi, per dire che si stanno sbagliando tutti.

La prof. Intanto ha ripreso a parlare, ma Chiara non la ascolta più, che le importa di quello che sta dicendo adesso?

Perché ha fatto quella strana domanda? Era forse una domanda retorica? Un trabocchetto nel quale farla cadere?

Ma che cos’è una domanda retorica, si interroga Chiara?

Perché la professoressa sembrava facesse di tutto per metterla in difficoltà, e non è venuta in suo soccorso quando non trovava più le parole per esprimersi?

Improvvisamente sente una gran rabbia dentro, vorrebbe gridare, ma più che altro ora le viene da piangere.

E così si ripromette che un giorno sarà in grado di rispondere alle domande retoriche, alle domande trabocchetto, che avrebbe chiamato ogni cosa col suo nome.

Si sarebbe guardata da tutte quelli che sarebbero stati pronti ad inginocchiarsi davanti al più forte, pronti a fare qualsiasi cosa per compiacere! (anche se ancora non ha ben chiaro cosa voglia dire essere compiacenti).

Sì, un giorno sarebbe stata in grado di rispondere alla prof e anche a quei cacasotto dei suoi compagni!

Per il momento però si limita a dare una gomitata alla sua compagna di banco e a domandarle:

- Perché non hai detto niente? Lo sai anche tu …-

Ma questa fa spallucce, e la guarda come per dire “che ci posso fare io?”

Allora Chiara con un moto di orgoglio dice:

- Lo sai come la chiamo io questa? Com’è quella parola?-

   
 
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