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Autore: Emy93    29/04/2006    3 recensioni
Pensieri e parole di un Hanyou innamorato.. Una storia un po' triste e dolce... Se vi va leggete pure... Dopotutto tentar non nuoce.
Genere: Romantico, Triste, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Fiori d’arancio

Fiori d’arancio.

 

Ciao a tutti.

Ecco la mia prima one-short…

E’ un AU.

Spero vi piaccia…

Bacioni Emy93

AVVERTENZA:è molto triste…o almeno a me sembra davvero triste…

 

 

 

Mia piccola,dolce Kagome,ti ricordi il nostro primo incontro?

Una sera,tutto storto,ci incontrammo con una terza persona sotto un albero di arancio in fiore.

Erano le 4 di notte,tu vestita da maschio,con un cappellino da baseball calato sugli occhi.

Dieci euro sigillati tra le tue dita affusolate.

Li hai dati a quello lì,la feccia  più schifosa della terra.

Lui ti ha passato una siringa.

Non hai detto nulla, ti sei girata e te ne andasti,con il nuovo oggetto tra le dita.

Eravamo tutti e due lì,per ragioni diverse.

Ti sei allontanata e ho tirato fuori un coltello,nascosto ancora nella manica.

Glielo premetti sul collo,quasi sentivo già l’odore del sangue riempirmi i polmoni.

Ero lì per regolare i conti. E lui lo sapeva fin troppo bene.

Ma quel sfottuto bastardo aveva un fottutissimo amico che non aspettava che il mio arrivo.

Una pugnalata alle spalle, il sangue che scorreva fuori e dentro di me.

Tu,su una panchina cercavi di nascondere nella borsa la siringa,senza che questa lasciasse uscire quel liquido così caro.

Mi vedesti arrancare sulla strada,grondavo sangue.

La droga ti cadde a terra,mentre cercavi di fare ciò che è nel tuo carattere,cioè aiutare il prossimo.

Mi sorreggesti, sporcandoti del mio sangue non puro.

Kagome, Kagome, Kagome…

Cosa hai fatto?

Non mi dovevi aiutare.

Non dovevi conoscermi.

Non dovevi innamorarti di me.

Ora ti ho trascinata nella mia vita.

E guarda cosa ti è successo.

Ora sei lì , su quel lettino,con cinque ferite da arma da taglio.

Perché,mia dolce Kagome?

Ne valeva realmente la pena?

Io non penso.

Mi ricordo il tuo sguardo impaurito e disperato,mentre mi trascinavi fino ad un ospedale.

Avevo solo la forza di mettere un piede davanti all’altro.

Però alla vista di quel luogo che ho sempre odiato mi sono ribellato.

Mi hai sorriso e mi hai chiesto cosa c’era che non andava.

Ho brofonchiato che non mi piacevano gli ospedali.

In effetti non li ho mai sopportati.

Ma ora sono dentro una di quelle stanze che sanno di disinfettante,seduto sulle sedia più scomoda che possa  esistere a tenerti la mano mentre cammini sul confine tra questo e l’altro mondo.

Come dopotutto hai fatto tu con me quella volta.

Non mi conoscevi neanche,ma sei sempre stata lì con me.

Con i tuoi dolci occhi da ragazzina innamorata mi hai osservato curiosa.

Il viso increspato in un sorriso birichino.

Mi sei piaciuta subito Kagome.

E tanto.

Insomma Kagome, io mi sono innamorato.

Ti devi dimenticare di me,Kagome .

Per quanto io ti ami.

Resterò forse solo un amico?

O ti batterà forte il cuore lo steso  quando i nostri sguardi si incroceranno?

Mi dispiace tanto vederti stesa su quel odiato lettino.

Non te lo meritavi.

Poi se penso anche che è stata colpa mia…

Proprio così colpa mia.

Colpa mia e della sbagliata impressione che hanno avuto i miei rivali su noi due.

Vendicarsi su di me?

No…Sarebbero morti e lo sapevano bene.

Allora…vendicarsi su quella che credevano la mia donna era parsa una buona idea.

Ma per quanto lo desideri tu non sei la mia donna.

E chissà se lo sarai mai!

Così ti hanno teso un agguato.

Mi solletica il viso.

E’ scesa una lacrima.

Può la fredda pietra lacrimare?

Tu sei riuscita a far succedere tale miracolo.

Con i tuoi sorrisi hai dato vita a una cosa inanimata,il mio cuore, di cui cominciavo a dubitare l’esistenza.

Un caffè.

Ho estremo bisogno di quell’amara brodaglia scura.

-Non mi lasciare proprio mentre vado a recuperare,quello schifo che qui osano chiamare caffè!-le ammonisco.

Mi sembra quasi che l’ombra di un sorriso per la mia battuta scema ti abbia sfiorato il viso.

Non voglio lasciarti lì da sola.

Allora corro,veloce,fino alla macchinetta.

Imprecando mentalmente per la lentezza della macchinetta del caffè,recuperò il bicchierino di carta bollente senza neanche recuperare il resto da quell’affare.

Rifaccio la strada per la tua camera a passo svelto,preoccupato,nella fretta di tornare da te senza rovesciare il caffè.

Mi risiedo e ti guardo il viso rilassato,ricordando le mille e più cose che ci sono successe.

Sorrido al ricordo del tuo sguardo esasperato alle mie gare di rutti con Miroku.

Ricordo il caffè bollente che mi rovesciasti in testa quando mi beccasti a flirtare con una certa Miky.

Ho ancora la cicatrice di quella volta.

Ma non c’era Miky a mettere pezze fresche e cremine varie sulla mia scottatura.

C’eri tu.

Non convinsi Miky a passare quelle sere a casa mia per la mia “scottatura” e per il fatto che “non sapevo curarla”. Convinsi te.

Fu quella la nostra prima notte insieme.

Ti addormentasti sul mio letto matrimoniale ,mentre ero in cucina intento a mangiare un po’ di cioccolata.

Ti trovai lì stesa,come adesso, e mi addormentai abbracciato a te.

Tu,la mia migliore medicina.

Ti ricordi la tua prima fuga dalla polizia?

Quanto mi sono divertito!

Tu invece eri disperata.

Ti avevo trascinata in una mia gara di moto.

Era una gara speciale.

Tre di notte.

Intrufolati nell’autostrada per corse di velocità.

Una volta ti presi sulla mia moto a forza…

Poi in lontananza la sirena della polizia.

Furono lasciate andare tre moto a tutta velocità senza guidatore,portate apposta,nel caso arrivassero dei piedi piatti.

 Noi schiacciati contro la terra,ai lati dell’autostrada,sopraelevata rispetto al campo sottostante.

Avevamo preparato tutto:pure una leggera rientranza scavata con le nostre mani.

Tremavi tra le mie braccia.

Una volta che la polizia si era allontana,sulle moto attraversammo i campi.

Tu sulla mia moto.

Nessun’altra poteva salire.

Ma questo non potevi saperlo.

Sapevi poco di me,ma ti sei fidata.

E il nostro primo appuntamento?

Di nuovo sotto l’arancio.

Siamo andati in un ristorante e poi per caso siamo passati di nuovo nel parco.

Sei corsa subito dal tuo albero preferito:l’arancio.

Lì ti diedi il nostro primo bacio.

Avevamo già baciato entrambi,ma speravo con tutto il cuore di essere il primo a toccare le tue dolci labbra.

Che buon odore hanno i fiori di arancio.

Come i tuoi capelli.

Non per niente ti chiamavo il mio piccolo,dolce e profumato fiore d’arancio.

Sorrido. Ogni volta che ti chiamavo così tu mi rispondevi  che io ero il tuo albero,quindi la vita e i tuo sostegno.

Solo ora ci penso.

Se l’albero lascia il fiore , quest’ultimo muore.

Mi sento in colpa…

E’ colpa mia .

Ti stringo più forte la mano.

Ti prego non mi lasciare Kagome.

Ora la situazione s’è capovolta:ora tu sei l’albero io il fiore.

Se muori tu muoio anch’io.

Mi dispiace per ciò che ti ho fatto due anni fa.

Avevo paura . Paura per te.

Mi dispiace ti ho lasciato.

Era per proteggerti.

Tu non lo sai.

Io ho vari informatori tra gli altri gruppi miei rivali.

Avevano già mirato alla tua vita.

Io miravo solo a proteggerti.

Ho fatto il contrario.

Kagome,mi dispiace,io non volevo realmente lasciarti.

Ma non sopportavo l’idea che tu con me eri in pericolo.

Un destino così  crudele.

Sembra una maledizione.

Ogni volta che qualcosa và male,poi và peggio …

Mi hai aiutato.

Ti ho aiutato.

Non ti buchi più, giusto?

O almeno non ti bucavi più nel periodo in cui stavamo insieme.

Guardo il tuo braccio.

Sicuramente ho una faccia disgustata.

Giuro che se esci viva da questa faccenda ti rinchiudo due anni in un centro di recupero!

Cosa cavolo ti salta in mente?

Sospiro.

E’ di nuovo colpa mia.

Sono esasperante.

Chissa come me ne accorgo solo ora…

Credevo di essere fantastico.

-Aishiteru Kagome. Non ti lascerò più, promesso.-

Osservo il tuo viso.

Mi ricordo che mi hai detto che se parli con una persona mentre quella dorme lei sogna le tue parole.

Spero sia vero.

-Anch’io Inuyasha .-

Sussulto.

-Da quanto sei sveglia Kagome?-

-Dalla tua pausa caffè.- mi guarda sorridente-Hai parlato senza sosta sai?-

-Davvero?Pensavo ad alta voce allora.-

- Inuyasha...Mi hai detto la verità?Non mi lascerai più. -

-No, Kagome. Ho promesso no?-

Mi  sorride raggiante.

-Senti…vado a chiamare il dottore così ti visita e possiamo uscire da questo posto orribile!-

Ride.

Quanto mi è mancata la sua risata.

Due anni.

Sono stato due anni senza di lei.

Mi è mancata tanto. Troppo.

La abbraccio.

Un bacio.

Semplice.

Complice.

Senza fretta.

Innamorato.

Ritrovato.

Stregato.

Incantato.

Rapito.

Magico.

Attratto.

Sincero.

-Emh Emh…-un colpo di tosse ci interruppe.

Ci voltammo entrambi verso la fonte dell’interruzione.

Il dottore si è tolto il fastidio di farsi cercare.

-Mi dispiace interrompervi…Signorina Kagome si è svegliata.-le sorride.

Non mi piace.

-Ora possiamo andare avanti con l’operazione!-

-Operazione?-chiesi.

Avertì Kagome che mi stringeva la mano.

Aveva paura.

Non quanto me.

E se l’avessi persa di nuovo?

 -Sorridi Inuyasha!Non ti preoccupare.-

Non ti preoccupare.

5 buchi da ricucire,chissà cos’altro,possibili emorragie interne,può accadere di tutto.

Io dovrei sorridere?

Non credo proprio.

Ma a che servono ora i miei pensieri?

Ora di nuovo davanti a una porta chiusa,un vicolo cieco.

Non tornerò indietro, da dove sono venuto.

Aspetterò, rivolgendomi a quel dio che non ho sentito per tanto tempo.

So che sei forte Kagome.

Ho fiducia in te.

Tanta.

Ora non smetterò mai di dirtelo :Aishiteru. Per sempre.

Aspetterò,con le parole di quel cazzo di dottore nelle orecchie:

-Probabilmente non ce la farà.-

 

 

Non male…aspetto commentino!!!^^

Bacioni Emy’93

Nota!:Aishiteru significa ti amo.

 

  
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