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Autore: ChiaWeasley    28/08/2011    1 recensioni
Sono passati dieci anni, e non c'é giorno in cui George non abbia dimenticato suo fratello Fred, morto durante la Seconda battaglia di Hogwarts. La sua vita continua ma sa che senza la presenza del suo amato gemello non potrà più essere lo stesso.
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred, Weasley, George, e, Fred, Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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2 maggio 2008

Caro Fred,

oggi sono dieci anni; ancora non posso credere che il tempo sia passato così in fretta. Mi sembra ieri quando gli Auror dell'Ordine della Fenice ci avvertirono di raggiungere immediatamente Hogwarts perché una battaglia era vicina. Avevamo appena chiuso il Negozio Tiri Vispi Weasley e stavamo contando i galeoni che avevamo guadagnato nell'ultimo anno: dieci mila, e sarebbero potuti essere di più se la nostra ex scuola non fosse più quella di un tempo.

-Durante l'estate dovremo lavorare su qualche nuova merendina marinara.- mi dicesti.

-Sai Freddie stavo pensando la stessa cosa!- ti risposi con un sorriso. -Ormai le Pasticche Vomitose non sono più molto richieste.-

-In effetti... dovremo inventare una nuova merenda con sintomi più leggeri.-

-Ad esempio?-

-Io avrei un'idea fratello, ma è ancora in sviluppo, devo pensarci bene!-

Avrei voluto insistere per sapere cosa avevi in mente ma pochi minuti dopo si Smaterializzarono Tonks e Lupin nel nostro ufficio, costringendoci a seguirli ad Hogwarts. Durante la battaglia io dovetti lasciarti solo con Percy per aiutare Lee Jordan; ricordo benissimo le parole che mi dicesti:

-Quando avrai finito di mettere al tappeto qualche Mangiamorte torna qui! Ora so quale sarà la prossima invenzione dei Weasley!- eri entusiasta, come non ti avevo mai visto in tanti anni.

-Sei un grande Freddie! Ti raggiungerò presto!- e fu l'ultima volta che ci parlammo. Poco dopo Lee mi costrinse a lasciarlo da solo e a raggiungerti; io corsi contento dove ti avevo lasciato, non vedevo l'ora di sapere la grandiosa idea che avevi in mente. Non ti trovai.

''Forse si è fatto male...'' pensai, ''vado a cercarlo nella Sala Grande.'' Ero proprio curioso di vedere se eri messo peggio di me quando mi colpirono all'orecchio con il Sectumsempra; davanti al portone trovai Angelina Johnson, la tua ex ragazza, seduta a terra che piangeva con disperazione. Il sorriso sul mio viso sfumò in un attimo, cominciavo seriamente a preoccuparmi; mi inginocchiai e la guardai:

-Angelina...- lei alzò gli occhi gonfi di lacrime e quando si accorse di chi fossi pianse ancora più forte e mi abbracciò:-Hai visto Freddie? Dimmi dov'è- lei non parlò, continuò a singhiozzare. Mi staccai dalla sua stretta un po' bruscamente e corsi all'interno della Sala Grande; e a quel punto ti vidi: la mamma piangeva sul tuo corpo accarezzandoti i capelli, Ron e Ginny stavano abbracciando forte papà mentre Bill, Charlie e Percy stavano cercando inutilmente di soffocare dei singhiozzi. Io non ho mai pianto in vita mia, lo sai, ma in quel momento mi sentii cadere sul tuo corpo con le lacrime che mi irrigavano il viso. Non potevo crederci. Speravo che il mio primo pianto ti avrebbe risvegliato, speravo che tu ti mettessi a ridere perché era uno scherzo e ci ero cascato. Ma non lo era. Tutto d'un soffio ho visto la mia vita cambiare, sentivo che una parte di me era stata cancellata per sempre, e che non sarei stato mai più lo stesso.

Da quel giorno sono andato sempre a trovarti al cimitero, portandoti le lettere che mi lasciavano i clienti al negozio per te. La più bella era quella di uno studente del terzo anno:

''Ho ricominciato a comprare le Pasticche Vomitose, so che molte persone avevano smesso di comprarle. Sono buone, nonostante tutto.''

Nell'ufficio c'è ancora la tua sedia, è sempre vuota, non si siede nessuno nemmeno io; ogni tanto chiacchiero con il tuo ritratto che purtroppo si limita solo ad annuire o a scuotere la testa quando gli chiedo consiglio. Un giorno ho ritrovato un po' di felicità: era il giorno del mio compleanno, del NOSTRO compleanno; la mattina, sul tavolo della cucina, c'era una torta con ventuno candeline ma non ho potuto esprimere il nostro ''doppio desiderio''; l'ho espresso a metà. Poco dopo sono andato al cimitero perché volevo mostrarti i regali che avevo ricevuto; davanti alla tua tomba c'era Angelina, tra le mani teneva un piccolo dolcetto con una candelina accesa che appoggiò a terra. Quando si accorse della mia presenza mi sorrise e io le venni vicino. In quel momento soffiò un venticello leggero che spense la fiammella della candelina; in quel momento sorrisi anche io. Fu la prima volta che vidi Angelina sotto una luce diversa.

Siamo sposati e abbiamo due bambini: nostra figlia Roxanne ha quattro anni, è identica a sua madre mentre il piccolo Fred II è la mia figura in miniatura -e quindi anche la tua- ha i capelli rossi e gli occhi azzurri ma con la pelle un po' più abbronzata.

Oh, il nostro negozio riscuote ancora molto successo, non quanto prima perché forse la tua idea avrebbe cambiato tutto. Forse avrei dovuto chiederti di che si trattava prima che ci smateria-lizzassimo ad Hogwarts; sono sicuro che sarebbe andata a ruba, quella nuova merendina marinara.

 

Ti voglio bene fratello.

Mi manchi,

George

  
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