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Autore: jocchi_jojo    28/08/2011    0 recensioni
Yamamoto Ryou. Matsuda Takahiro. Due mondi così distanti, il filo rosso del destino ad unirli. >>
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Matsuda Takahiro, 23 anni. Alto e magro, Hiro aveva sempre un’espressione un po’ pensierosa e gli occhi grandi e scuri, molto profondi. Nonostante ciò, riusciva sempre a nascondere le sue emozioni e i suoi sentimenti, sembrava che niente potesse stupirlo, o farlo davvero felice. A me dava l’impressione di una persona completamente indifferente alla realtà che lo circondava: sembrava trovarsi lì per caso, e credo che se si fosse trovato in un posto completamente diverso a Hiro non sarebbe importato granché. Tuttavia non potevo fare a meno di credere che nel nostro incontro ci fosse qualcosa di straordinario: infondo non era facile incontrare una persona in una città grande come Tokio, e quindi non facevo che ripetermi che era davvero stato il destino a farci rincontrare.
Dal giorno in cui avevo scoperto che Hiro lavorava in un locale vicino al mio ufficio, mi recavo lì tutte le sere: prendevo qualcosa da bere, e lavoravo al mio computer. Hiro non parlava mai molto, ma a mezzanotte di solito finiva il suo turno, e io andavo a sedermi accanto a lui mentre fumava una sigaretta prima di andare a casa. Cercavo sempre di parlare con lui del più e del meno, di lavoro o dei tempi della scuola. Ma Hiro non parlava mai molto, anche se ero sicuro che la mia presenza non lo infastidiva. Al contrario, credo che gli fosse del tutto indifferente. A me invece piaceva molto parlare con lui: anche se le sue risposte erano sempre brevissime, mi dava l’impressione di una persona estremamente sincera  e pura, con cui poter parlare di tutto.
-Hiro dimmi, sei fidanzato?-
-Fidanzato?- Sorrise. –Non ho la fidanzata, e non ho intenzione di cercarmene una.-
-Perché no? A me piacerebbe avere una persona accanto invece. A volte vivere da soli è un po’ difficile, e anche noioso.-
-Noioso?-
-Certo. Non avere nessuno con cui condividere i momenti di gioia ad esempio…a te non capita mai? Di sentire il bisogno di parlare con qualcuno, anche solo per raccontare com’è andata la giornata?-
-Non direi. A volte passano giorni senza che io parli con nessuno, se non con i clienti del locale o con il mio capo. Ma per me non è un problema.-
-Davvero? Wow…Hiro, sembri sempre così maturo. In effetti lo sei sempre sembrato, dai tempi delle superiori.-
-E’ un complimento?-
-Certo! In confronto a te mi sento solo un ragazzino. Nemmeno io devo essere cambiato molto dai tempi delle superiori, eh?-
-Non saprei dirlo. Ad ogni modo adesso vado a casa, ci si vede.-
-D’accordo. A domani allora, buonanotte Hiro!-
Restai ancora seduto a guardare Hiro allontanarsi. Dopo di che, tutto ciò che ricordo è che mi girai, e vidi un grosso energumeno con una pietra in mano.
  
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