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Autore: Bibi_OnePiece    29/08/2011    4 recensioni
Ebbene, ragazzi, dopo tre lunghissimi anni me ne vengo con una one-shot NaruSaku. I due amici si allenano e ho ripreso i loro pensieri e le loro sensazioni, ma spero di aver reso la loro determinazione di giovani pronti a combattere in nome dell'amicizia. Una sentimentale tutta per voi! Bibi ^^
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Blood and Sunshine
 
Un prato immenso, secco, bruciato, calpestato, maltrattato. L’erba secca scricchiolava sotto i passi dei due giovani, mentre ansanti guardavano il cielo, le milze doloranti, i volti rosei e immacolati ormai sanguinanti in più punti, le labbra spaccate, un paio di alberi intorno che giacevano desolatamente spezzati a terra. Naruto si tolse distrattamente un ramo dai capelli e guardò Sakura, seduta su un ceppo di legno più in là, i capelli rosa che mandavano uno strano riflesso sotto la luce rossastra del tramonto. La guardò mentre si curava un polpaccio sanguinante, quasi sovrappensiero, la osservava ammirato mentre lei si muoveva nella sua direzione, sorridendo, tutta sporca di fango, come una bambina che ha appena finito di giocare.
-Hai visto quanto sono forte?- mosse verso di lui incurante della gamba, del sangue e soprattutto del dolore. Aveva imparato ad ignorare il dolore da una vita.
Lui ansimava, la guardava ammirato,  non riusciva a spiccicare parola. Annuì vigorosamente, preoccupato di scatenare qualche nuova ondata di pugni nel caso avesse detto che fosse debole, e che Dio ce ne scampi. Pensò con rammarico che quel taglio profondo gliel’aveva fatto lui, e pensò ancora con più rammarico a quando aveva accettato la folle proposta di Sakura, qualche ora prima: e se io e te ci sfidassimo, nel campo degli allenamenti?
La pelle candida si faceva più vicina, fino a che lui non poté distinguere chiaramente le labbra della ferita intrise di liquido rosso. Il problema era che quando qualcuno proponeva di fare una pazzia, solitamente l’altro lo fermava.
-Che ne dici di un bel piatto di ramen, Sakura?
-Sono le due di notte, non dire idiozie, cretino.
 
-Tu pensi che Sasuke possa essere nei dintorni del Vento?
-Non lo so. Vogliamo andare a controllare?
-Sei impazzito? Tsunade ci scuoia e ci cuoce vivi a fiamma lenta.
 
Quella volta, tuttavia, la dinamica dell’accaduto, o meglio, del massacro, si era svolta diversamente. Era stato più come un:
-Che ne diresti di andarci a uccidere in mezzo ai fichi d’india?
-Certo, chi sono io per contrastare i tuoi impulsi pazzoidi?
 
Sakura osservò una specie di graffio molto profondo sulla spalla nuda di Naruto, e in effetti a ben vedere si sarebbe potuto dire che fosse più un solco, che un graffio. Forse nella foga di dimostrargli quanto realmente fosse forte aveva staccato un ramo e gliel’aveva conficcato nella carne. Si ritrovò a considerare che erano proprio due idiota marca diciassette anni fatti e finiti.
 
 
Il corpo di Sakura cadde stremato affianco a quello di Naruto, lei a rattopparsi i tagli come meglio poteva, lui ad aspettare molto più semplicemente che Kyuubi si mettesse in azione.
-Sakura, la prossima volta che vogliamo dare fondo alle nostre energie, mi sa che ci conviene fare sesso-.
Chiuse gli occhi, attese, ma dopo una decina di secondi si decise ad aprirli: la punizione per quell’azzardo probabilmente stava ancora per essere pesata, ma lui attese i colpi invano. Dopotutto, già ne aveva ricevuti abbastanza. Osservò la reazione dell’amica, che invece lo guardava con astio. Probabilmente quella punizione era persino peggiore dei pugni e dei calci.
-Sakura, lo sai che io scherz…-
Ma si fermò incantato sulle sue guance impiastricciate e chiazzate di rosso, a considerare vanamente che qualsiasi desiderio lei avesse espresso, lui lo avrebbe realizzato. Se in quel momento lei decideva di ucciderlo, avrebbe aperto le braccia e avrebbe atteso il colpo mortale inferto dalle sue dolci mani sottili, se lei avesse voluto ferirlo, o insultarlo, sarebbe rimasto lì  come un sacco di patate a guardare le sue sinuose labbra muoversi,  danzatrici leggiadre in quel pomeriggio di fuoco.
-La prossima volta che ci viene in mente di dare fondo alle nostre energie, ci conviene riportare indietro Sasuke. Che lui lo voglia o no-.
Naruto amava le labbra di Sakura anche quando sillabavano il nome del suo migliore amico, anche quando da leggiadre danzatrici gli sferravano colpi dolorosi in petto, anche quando sottilmente ed elegantemente si insinuavano nella sua gola, fin nel profondo, e gli strappavano un pezzo di cuore. Anche quando chiedevano di riportare l’oggetto del loro desiderio a casa.
Avrebbe continuato ad amare lei e tutto ciò che la riguardava finché nel suo corpo ci sarebbe stato un soffio di vita, ed avrebbe realizzato anche il suo desiderio più grande: riavere l’amore della sua vita, fino a che lei, davanti all’evidenza, non sarebbe caduta nelle sue braccia.
 
Angolo dell’autrice ^^
So che non è un granché, ma dedico comunque questa storia a Ilarione, che mi ha aiutata e confortata e senza la quale questa shot non sarebbe stata pubblicata. Grazie per aver risvegliato il mio istinto da scrittrice!
 
  
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